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La ragazza del mio coinquilino (prima parte)


di dehoras
16.08.2020    |    25.984    |    6 9.7
"Quando bussa alla porta della mia camera uno dei miei coinquilini: - Programmi per stasera? - Niente di che, ero tentato di stare a casa…- - Ti va una..."
Era un sabato sera di 6 anni fa. Da poco single, i miei amici di sempre erano in montagna ed io per motivi di lavoro non avevo potuto raggiungerli; altri ad una cena di compleanno o non so bene cosa, ed io, mi ritrovavo solo a casa che già mi pregustavo una maratona di una qualche serie tv. Quando bussa alla porta della mia camera uno dei miei coinquilini:
- Programmi per stasera?
- Niente di che, ero tentato di stare a casa…-
- Ti va una birra la pub? Mi trovo con dei compagni di corso -
- Ah sai che bello una serata di ingegneri che fanno battute che capiscono solo loro!- risposi,
- C'è anche Alessandra- la sua ragazza - vi tenete compagnia parlando di borse e scarpe- disse ridendo
-‘Fanculo- risposi - ma una birra, tutto sommato, ci sta...-

Così una mezz’oretta dopo siamo nel pub in centro che aspettiamo gli amici di Sebastiano (il mio coinquilino) ed ingolliamo le prime pinte di rossa doppio malto.
- Se non fossi uscito con voi, ero quasi tentato di mandare una sms a Giovanna stasera- dico ai due
- No dai! Giovanna no!- risponde Seba - E' un cesso-
- Lo so, ma sto a secco da un po', devo pure sfogare l'ormone, e sapete che lei non si fa pregare...-
- Si ma devi bere un bel po prima! Guarda, piuttosto che farti andare con Giovanna ti presto Ale per stasera!- disse Sebastiano ridendo. Alessandra strabuzza gli occhi, ed io accenno una risata forzata. Le battute fuori luogo sono sempre state "il suo forte" ma stavolta, complice magari l'alcol o la noia decido di dargli retta - Ok, allora per stasera Ale è la mia ragazza- dico e rivolgendomi a lei le chiedo - A te sta bene?-
- Avete già fatto tutto voi- risponde un po' stizzita.
Vi descrivo brevemente Alessandra: non è di certo una di quelle ragazze che ti fanno girare la testa, 25 anni, alta 1,60m circa, bionda con occhi azzurri, abbastanza anonima di viso, magra, ma con una caratteristica che mi ha sempre attratto, un culo tondo e sodo forgiato da anni di pallavolo che risalta su tutto. Non una dea, ma pur meglio dei kg di troppo di Giovanna, penso tra me e me.
Nel frattempo gli aspiranti ingegneri ci hanno raggiunto e la serata continua tra pinte varie e chiacchiere di ogni genere. - Mi accompagni a prendere un altro giro di birre?- dico alla mia "nuova ragazza"
- Certo, non vorrai mica lasciarmi qui a parlare di calcoli di travi o quelle cose lì?-
- Assolutamente no! Prego, prima le signore- dico
- Gentile- risponde sorridendo
- Ti svelo un segreto- le dico - Se un uomo ti cede il passo, non è per cavalleria, ma per guardarti il culo-
- Ah si?- e si incammina verso il bancone ancheggiando. C'è coda, e la troppa gente alticcia si accalca tutta vicino alla spillatrice, così io mi trovo dietro di lei, praticamente attaccato, con il mio bacino che sfiora il suo - Allora? interessante ciò che hai visto?- mi chiede
- Cosa?- rispondo
- Il culo, me lo hai guardato o no?-
- Ma non è certo la prima volta che lo faccio-
- E non mi hai mai detto nulla prima?-
- Beh, stasera sei la mia ragazza..-
- E allora? che te ne pare?-
- Ho l'impressione che sia tremendamente sodo, meglio non pensarci, altrimenti non rispondo di me- le dico ridendo. Lei mi fa un sorriso compiaciuto e si gira verso il bancone. La situazione inizia a farsi un po' strana.
La serata trascorre tutto sommato piacevolmente, con gli ingegneri da una parte ed io ed Alessandra da un'altra, ad un certo punto mi arriva un sms dei mie amici che erano in città se li raggiungevo al locale sul fiume per il bicchiere della staffa
-Tesoro, vieni con me al Flux?- le chiedo
- Meglio di no, se no stasera facciamo danni- mi dice facendomi l'occhiolino. Accenno un sorriso e rispondo ai miei amici che una mezz'ora e li avrei raggiunti.

Una volta pagato il conto usciamo dal pub con Sebastiano che senza degnare di un minimo di attenzione la sua ragazza, esce dal locale impegnato in una presa per il culo degli insegnanti del corso, Alessandra lo guarda con aria infastidita, si gira verso di me e dice: -Flux allora?-
- Si, giro di tequila e poi nanna-
- Ok-
- Lo molli qui il tuo ragazzo?-
- Perché? c'era anche lui stasera? Non mi ha rivolto la parola-
- Va beh dai, torni a casa con me, mal che vada dormi nella mia stanza- le dico facendole l'occhiolino.
- Se lo meriterebbe sul serio- dice, ma poi aggiunge- Chiedo cosa vuol fare-
- Seba- lo chiama Alessandra- Si pensava di andare a bere qualcosa al Flux, ti va?-
- Andate voi, io sono un po stanco, saluto i ragazzi e vado a casa-
- Stasera ti scopi i tuoi amici- dice a mezza bocca mentre si gira e mi trascina in direzione del fiume.

Il tragitto è breve, la mia ragazza in prestito è un po nervosa per il comportamento de ragazzo ufficiale. Appena arrivati al locale, salutiamo i miei amici e ci fiondiamo al bancone ad ordinare i primi giri di tequila. 1°, 2°, 3° giro, e poco dopo siamo in pista mezzi brilli a ballare una musica orrenda. Ci lasciamo trasportare, l’alcol fa il suo effetto ed i freni inibitori vengono meno. La stringo, i nostri corpi attaccati, sento il suo seno premere sul mio petto, non è grandissimo, ma sodo e turgido. Vado a prendere l'ultimo cocktail e glielo porgo in pista. Mi avvicino a lei da dietro e le passo il bicchiere appoggiando la mia erezione al suo culo sodo. Non si sposta, anzi inarca la schiena poggiandosi ancora di più a me, e continua a ballare strusciandosi, con la mano libera le cingo un fianco e continuiamo così per un po', senza ascoltare la musica.
Da lontano i miei amici, che alla fine non avevo minimamente calcolato, mi fanno segno che vanno via, ed un dopo il saluto Fabio mi fa un inequivocabile gesto che stai dire: “Dai che stasera te la scopi!”. Ricambio il saluto con una mezza risatina e guardando Ale le chiedo cosa ha intenzione di fare. Lei guardando l’ora mi dice che forse è meglio andare.
Ci avviamo verso la vicina stazione dei taxi, in completo silenzio. La tensione, mista all'imbarazzo è palpabile. Una volta saliti sul taxi, rimaniamo muti e pensierosi entrambi; l'eccitazione era tanta, ma entrambi sapevamo che la serata era quasi finita, e con essa il nostro gioco.
Arrivati, pago il tassista e scendiamo. Entriamo nel portone, chiamiamo l'ascensore e sempre in silenzio ci guardiamo fissi negli occhi. Lascio entrare prima lei, mi passa avanti e le guardo di nuovo il culo... Lei, vedendomi nello specchio, con una risata mi dice
- Ti deve piacere davvero tanto! -
Sorrido, e senza dire una parola la abbraccio da dietro, la giro e la bacio, un bacio profondo condito di desidero. Le nostre mani non stanno ferme. Le mie sono sul suo culo, lo stringo, forte; lei con la sua mano inizia ad accarezzarmi il pacco da sopra i pantaloni. Arrivati al 5° piano ci stacchiamo e scendiamo. La guardo, le mie mani ancora sul suo culo. Le dico:
- Abbiamo 3 opzioni: La prima, apro quella porta- indicando il portone del mio appartamento- sgattaioliamo in camera mia, e concludiamo la serata come meritiamo. La seconda, la smettiamo qua, entriamo, tu vai in camera di Seba ed io nella mia.
- E la terza?- Dice lei
- La terza- le dico mentre mi apro i pantaloni- é che me lo prendi in bocca qui, sulle scale, per darmi un po' di pace, vedi come mi hai ridotto?- Le dico impugnando il mio cazzo eretto.
Lei abbassa lo sguardo e dopo un attimo di indecisione, si abbassa e lo prende tutto in bocca. Un mio sospiro profondo le fa capire quanto desiderassi quel momento. Lo tira fuori e con la lingua lo lecca tutto, partendo dalle palle. Mi guarda negli occhi, e mentre continua a leccare sorridendo mi dice:
-Lo avevo intuito quanto mi desiderassi, ma non pensavo così tanto!- Alludendo alle dimensioni generose del mio cazzo. Non resisto, sto quasi per venire, ma non voglio! La tiro su e le dico che la voglio scopare, li, sulle scale. La faccio appoggiare sul corrimano ed alzandole il vestitino leggero, le accarezzo il culo. É sodo, compatto, tondo. Con le mani le scostò di lato il perizoma e entro dentro di lei con 2 dita. É zuppa, ansima e mi chiede di fare presto.
-Non perdere tempo e scopami!- Prendo il cazzo e sto per entrare dentro di lei, quando un rumore sordo ci richiama alla realtà. Qualcuno ha chiamato l'ascensore, ed io mi rendo conto di essere con i pantaloni calati alle caviglie ed il cazzo duro svettante, e lei con il culo di fuori in mezzo alle scale di un palazzo abitato da almeno 10 famiglie. Per fortuna è tardi e l'ascensore si ferma al terzo piano. Di fretta ci rivestiamo. Prendo le chiavi e, cercando di fare meno rumore possibile, le giro nella toppa ed apro piano il portone. Entriamo, e notiamo la luce accesa in cucina. La voce biascicante di Seba ci dice:
- Ah! Era ora! Dove eravate finiti?- (Continua…)

N.B.: è la prima volta che scrivo un racconto, la scrittura non è la mia professione, ma solo una passione, siate clementi con eventuali errori, spero vi possa piacere.
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