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Storia di Lorella. Super Serata Cap.1


di Membro VIP di Annunci69.it Lorella65Trav
26.02.2024    |    3.496    |    22 9.9
"Davvero ti piace?" "Sì, è uno dei più bei culi e dei più desiderabili che abbia mai visto" mi rispose mentre si accarezzava il suo bel bastone..."
Enrico lo conosco, ormai, da molti mesi, e fin da subito ci siamo desiderati con una forza e una passione che ci lega ancora oggi, pur rimanendo comunque un rapporto “aperto”.
Fu del tutto casuale ed inaspettato.
Era tarda notte ed ero appena uscita da un club privè, nel quale quasi subito avevo dato sfogo a tutta la mia libidine con una coppia appena conosciuta e con la lei, bella cinquantenne aperta a qualsiasi gioco e pluriorgasmica che mi aveva succhiato anche l'anima dopo essersi fatta sbattere sia davanti che dietro e gridando ad ogni orgasmo.
Anche se il sesso con quella infoiata mi aveva svuotata totalmente, il vederla di nuovo impegnata con tre maschi che le scopavano tutti i buchi contemporaneamente, mi portò presto ad una intensa voglia di cazzi tutti per me.
Andai, allora, a risistemarmi il trucco e tornai nella darkroom, trovai una stanzetta vuota nella quale c'era un lettino, vi entrai e, dopo aver tirato su la gonna quasi fin sopra i fianchi lasciando libero il culo in bella vista mi girai dando le spalle all'ingresso in modo che avrebbero potuto vedermi e, magari, aver voglia di me.
Nel giro di pochi minuti, sentii entrare delle persone e mi girai per vedere chi fossero. Erano tre maschi, due intorno ai 40 anni ed uno più attempato che poteva avere 60 anni o poco più.
I due 40enni avevano già tirato fuori le loro mazze, mentre il più grande di età sembrava un po' timido e mi guardava squadrandomi da capo a piedi.
La libidine mi salì velocemente, era arrivato il momento che aspettavo fin da quando ero arrivata al privé, i due si avvicinarono lentamente ed iniziarono ad accarezzarmi le natiche.
Chiesi, allora, all'uomo più grande di chiudere la porta, poi presi con le due mani i cazzi degli altri due per tastarne la consistenza.
Quello che stava alla mia sinistra ne aveva uno di dimensioni normali mentre l'altro ne aveva uno piuttosto grosso.
Decisi di farmi sbattere dal primo, giusto per farmi aprire di quel tanto che consentisse all'altro di trovarlo già aperto per le sue generose dimensioni.
Mi misi, perciò, a pecora sul bordo del lettino, mi riempii di gel lubrificante e aspettai che indossasse il preservativo pronta ad essere infilzata.
Mi scopò per una decina di minuti con foga, mentre mi sfuggivano dalle labbra numerosi gemiti di piacere che si trasformarono ben presto in gridi quando lo sentii aumentare la velocità degli affondi che lo portarono ad un violento orgasmo che lo fece grugnire di piacere.
Poi, mi ringraziò ed uscì dalla stanzetta che il più anziano, immediatamente, isolò chiudendo nuovamente la porta.
Nel frattempo, vedevo qualche faccia di maschi ma anche di un paio di donne che sbirciavano dalle finestrelle e, quando il secondo maschio si avvicinò a me col suo bastone puntato verso l'alto, accertai che avesse messo anche lui il preservativo e mi rimisi a quattro zampe.
Quando entrò dentro di me, lo sentii tutto fin dal momento in cui la cappella, parecchio larga entrò decisa e, poi, avanzare con forza fino allo scroto.
Mi prese per i fianchi e mi scopò per un buon quarto d'ora mentre, come prima, i miei gemiti si alzavano di intensità e, per la prima volta nella serata, schizzi di sborra mi uscirono ad ogni affondo.
“Hai un culo splendido” gridava mentre mi affondava il suo cazzone senza fermarsi un attimo. .
“Porco, sei un porco! Dai, sfondami il culo, mi stai facendo impazzire” gli gridavo in continuazione e, addirittura, lo stesso incitamento arrivò da qualcuno che stava guardando attraverso la finestrella della stanza.
Alla fine, con un urlo al quale si sommò anche il mio, l'uomo sborrò a più riprese ed io lo sentii chiaramente anche dalle contrazioni del suo cazzone dentro di me e dalla stretta ferrea delle sue mani intorno ai miei fianchi.
Andato via, restammo io e il signore “anziano”, ero abbastanza provata e gli chiesi di aspettare solo qualche minuto per riprendermi dal dispendio di energie e per dare un attimo di respiro al mio culo.
Con dolcezza, si avvicinò a me, mi accarezzò il viso e mi disse:
“Sei bellissima, mi piaci davvero tanto ma se proprio non ce la fai, non importa, sai io non sono così potente come quegli uomini. Vorrà dire che mi accontenterò di starti un po' vicino, se lo vorrai”.
Quelle parole mi entrarono nell'anima, era una persona dolcissima e perbene e non volevo deluderlo.
“Ti ringrazio, sei dolce ed ho voglia che anche tu possa godere di me. Fammi vedere, dai!”
Aprì la patta dei pantaloni e tirò fuori un cazzo che mai avrei immaginato potesse avere, non eccessivamente lungo ma molto, molto, largo e con una bella cappella davvero grossa.
“Wow! Complimenti, che bel cazzo che hai” e dicendo così mi sedetti sul lettino e glielo presi in bocca ed avanzai fino a sentirlo quasi toccarmi il fondo della gola.
Emise un lungo mugolio che diventò una serie di gemiti sotto i potenti affondi della mia bocca, poi mi girai di nuovo a pecora e mi cosparsi molto più gel di prima vista la larghezza di quel cazzo.
“Dai, fottimi! Fammelo sentire tutto! Aprimi come una mela col tuo bel cazzone!” esclamai
Sono sincera, quel “vecchietto” fu quello che mi fece godere molto di più dei primi due e, quando mi aprì l'ano, nonostante fosse già ben aperto, lo sentii chiaramente che cedeva di schianto sotto quella spinta.
Mi fece urlare tutto il piacere immenso che provavo nel sentirlo andare avanti e indietro con una forza che mai avrei immaginato potesse avere e, quando mi prese per le spalle per tenermi ferma, capii che aveva molta esperienza nel sesso.
Impiegò molto più tempo dei primi due, quasi mezz'ora ma fu la prima volta che, per la forte eccitazione, ebbi un lungo orgasmo anale che mi procurò scosse che salivano da sotto fino ad arrivare alla testa passando per la schiena. Assolutamente fenomenale!
Fu, la degna conclusione di una serata che non dimenticherò più, perché non mi era mai successo di essere penetrata da tre persone e per tanto tempo oltre ad aver più volte sborrato anch'io sotto la spinta di cazzi instancabili, grossi come quelli.
Stanca ma felice, alle 02,30 uscii dal club per tornare alla mia auto che era abbastanza lontana ma, proprio un attimo prima, aveva iniziato a piovere a dirotto e, perciò, fui costretta a rimanere ferma sotto un balcone di un palazzo con la speranza che finisse presto perché, a quell'ora di notte, non c'era anima viva e quella situazione mi spaventava non poco.
Tra l'altro, sentivo anche piuttosto freddo nonostante avessi indossato un bel cappotto lungo che, però, non era bastato visto l'abitino leggero che avevo messo per l'occasione e, comunque, potevo sembrare di una prostituta in attesa di clienti.
Poi arrivò lui, Enrico. Si fermò con con la sua grossa e potente auto, abbassò il finestrino di destra e mi chiese, con gentilezza, se avessi bisogno di aiuto.
Ero molto indecisa, da un lato avrei voluto accettare, mentre dall'altro ero molto titubante a farlo, lo guardai, perciò, con un po' di evidente preoccupazione ma senza rispondere.
“Mi scusi se l'ho disturbata. Le auguro, allora, la buonanotte e mi scusi ancora.” mi disse.
L'auto si mosse percorrendo appena una decina di metri e, solo in quel momento, mi decisi a muovermi, uscii da sotto il balcone e agitando la mano verso l'auto, esclamai:
“Mi scusi, mi scusi. Ehi, signore, mi scusi.”
L'auto tornò in retromarcia fino a dove ero, già bagnata fradicia dalla pioggia incessante, lui aprì lo sportello lato guida e uscì con un ombrello e, dopo averlo aperto, si avvicinò a me.
“Si ripari qui, signora. Posso esserle d'aiuto? E' bagnata come un pulcino!”
Era un bell'uomo, sui quarant'anni ed aveva l'aspetto di una persona perbene, mi feci allora coraggio e gli chiesi:
“Potrebbe essere così gentile da accompagnarmi fino alla mia auto che, a piedi è piuttosto lontana e con questa pioggia così forte rischio anche di scivolare con questi tacchi un po' tanto alti?”
“Certo, signora. Mi chiamo Enrico. Salga sulla mia macchina che l'accompagno volentieri, sa a quest'ora di notte non è molto raccomandabile stare in giro da sola, non si può mai sapere.”
Con l'ombrello aperto, aspettò che io salissi dal lato passeggeri, richiuse lo sportello ed entrò anche lui.
“Dove ha lasciato l'auto ?”
Gli dissi il nome della strada dove ero riuscita a parcheggiare dopo aver cercato per quasi mezz'ora un posto dove lasciarla.
L'auto ripartì e. in pochi minuti, arrivammo alla mia macchina
“Eccola, è quella” gli dissi indicandogliela, poi aggiunsi:
“La ringrazio moltissimo, non so come avrei fatto senza il suo aiuto. Sono tutta bagnata e, sicuramente, il trucco si sarà rovinato con tutta questa maledetta pioggia e non ho neanche un fazzoletto per sistemarmi almeno un poco.”
“Tranquilla, io ne ho una scorta” mi disse e si allungò col braccio per aprire lo sportellino del cassetto che davanti a me.
Sentii un leggero brivido quando, forse senza volerlo, il suo gomito mi sfiorò la coscia sinistra.
“Scusami.” mi disse subito ma i suoi occhi si fermarono nei miei per qualche secondo.
“Di nulla.” gli risposi mentre un secondo brivido mi attraversava la spina dorsale, chissà, forse per il freddo e la pioggia o forse magari, per il piacere che avevo avvertito al suo contatto.
Devo essere sincera, mi piaceva molto, non solo era educato e gentile ma era anche un bell'uomo.
Mi tamponai lentamente e leggermente il viso e lo guardai a mia volta con intensità.
“Ho un po' di freddo speriamo che non arrivi qualche linea di febbre mentre ritorno a casa.” dissi.
“Non so se posso chiedertelo, visto che per te sono ancora uno sconosciuto ma, se vuoi riscaldarti un pochino e, magari, risistemarti un po', ti andrebbe di venire da me e, quando, ti senti meglio, puoi ripartire con più serenità?”
“Sì, te ne sarei davvero grata” gli risposi forse troppo frettolosamente mentre il cuore batteva forte.
La casa non era molto grande ma era proprio molto carina e arredata con gusto.
“Di là c'è la stanza da bagno, fai con comodo, mentre io nel frattempo preparo qualcosa da mangiare, avrai sicuramente fame, vista l'ora, immagino”
“Sei molto gentile, si ho un po' di fame ma soprattutto ho voglia di bere.”
“Va bene un whisky?”
“No, grazie, Sono assolutamente astemia. Se ce l'hai, invece, mi farebbe molto piacere un bicchiere di latte appena appena tiepido.” gli risposi fissando il mio sguardo nei suoi occhi.
“Vado a prepararlo.” mi rispose con un leggero sorriso nel quale mi parve di capire che aveva inteso alla perfezione qual era il mio vero desiderio .
Impiegai un buon quarto d'ora per rimettermi a posto, poi mi guardai allo specchio e mi dissi:
“ Evvai Lorella che questa straordinaria serata non è ancora finita!”
Allora, mi diressi verso il salone con passo studiato, piede dopo piede e ancheggiando leggermente, lo trovai seduto sul divano, con addosso una vestaglia bella e di classe.
“Scusami se mi sono mi messo un po' in libertà. Spero non ti dispiaccia, anch'io ho preso un bel po' di pioggia ma sono felice perché ho conosciuto te“
“Assolutamente no, anzi hai fatto bene e questa vestaglia è molto bella e ti sta benissimo.” gli risposi con un bel sorriso.
“Bene, quando vuoi, vado a prepararti il bel bicchiere di latte caldo.” mi disse ammiccando leggermente
“Grazie, però a me piace appena tiepido.” gli risposi mentre gli poggiavo la mano sulla coscia per vedere la sua reazione.
La risposta arrivò subito, mi prese la mano e l'appoggiò sul suo pacco ed io sfacciatamente, gli spostai i lembi della vestaglia da sotto la quale sbucò un gran bel cazzo, lungo e con una grossa cappella, già in tiro.
“E' qui il latte per me?” e dicendo queste parole, lo agguantai alla base con la mano, chinai la testa e glielo presi in bocca, era già bello duro.
“Sei bellissima, mi sei piaciuta appena ti ho visto sotto quel balcone. Ancora non so il tuo nome ma mi piaci molto”.
“Il mio nome è Lorella e sono una trav!” gli risposi mentre mi toglievo la gonna e mi giravo per appoggiarla su una sedia.
“L'ho avevo capito subito che sei una trav, Lorella e hai un bellissimo fondoschiena.” mi disse quasi sussurrando.
"Grazie, sei gentile. Davvero ti piace?"
"Sì, è uno dei più bei culi e dei più desiderabili che abbia mai visto" mi rispose mentre si accarezzava il suo bel bastone.
“Non aspetto altro.” gli risposi appena prima di iniziare a leccarlo e succhiarlo fino in gola.
“Allora andiamo di là che staremo molto più comodi.”
Andammo nella camera da letto, lo baciai con passione e desiderio nonostante tutto quello che avevo fatto poche ore prima.
Lui ricambiò con altrettanta passione “ Mi piaci molto” mi disse mentre mi stringeva a sé.
“Te ne sei scopati molti di culi di trav?”
“Non ci crederai ma questa sarebbe la prima volta, però devo dire, che appena ti ho vista ho pensato che mi sarebbe piaciuto molto entrarci tutto.”
Allora mi inginocchiai di nuovo davanti a lui e ripresi a succhiarglielo, lentamente ma con avidità.
“Hai una bocca favolosa, continua così. E' bellissimo sentire la tua bocca calda che me lo succhia. ”
“Vieni, ho voglia di sentirlo tutto dentro, è già ampiamente aperto e ti sta aspettando.”
Facemmo sesso fino alle prime luci del nuovo giorno, poi dopo colazione mi rimisi in macchina per tornare a casa.
Ero contenta di averlo conosciuto e del piacere che avevo provato a sentirlo dentro di me.
Da quel giorno, i nostri incontri si fecero sempre più assidui e, ad un certo punto, prendemmo l'abitudine di passare tutti i fine settimana a casa sua, lo raggiungevo il venerdì sera e ripartivo la domenica pomeriggio e, quando non ci vedevamo durante la settimana, mi mancavano il suo corpo ma anche il suo magnifico ed instancabile cazzo.
Un giorno, mi chiamò al cellulare.
“Ciao, come stai? Ti andrebbe di fare una cosa in tre? Ho un amico fidatissimo che avrebbe voglia di conoscerti e, ovviamente, di scoparti. E' un bell'uomo, elegante, colto ed educato ma, credo che quello che ti interessi di più, è sapere se ci sa fare e quanto è dotato. E' così, visto che ti conosco bene e so quanto apprezzi i grossi calibri?”
“Beh, certo che mi interessa, mi fido di te ma soprattutto ho proprio voglia di prenderne due insieme e spero di essere all'altezza delle vostre aspettative”.
“Tranquilla, ti conosco benissimo. Nel profondo della tua anima sei una straordinaria troia che è una cosa che mi arrapa e mi piace tantissimo.”
“Va bene” risposi e chiesi “ A che ora arrivate?'”
“Alle 20 saremo da te. Fatti bella più del solito e vestiti in modo molto sexy e provocante”
“Da troia come, succhiacazzi e rottainculo quale sono, potrebbe andar bene?”
“Assolutamente sì” mi rispose con una voce dalla quale trapelava la sua immensa voglia.”
“Il tuo amico oltre ad essere fidatissimo è anche sanissimo, come te?”
“Te lo posso dare per certo, ci teniamo alla nostra salute e siamo costantemente controllati. Proprio l'altro ieri siamo andati a ritirare i referti per tutte le MTS e, in questi due giorni siamo stati in astinenza totale. Te li portiamo a vedere, così sarai più tranquilla e ti potrai scatenare con entrambi. Marco, poi, è un uomo che quando sborra riesce a schizzare otto schizzi lunghi e copiosi, un po' come me. Vedrai che ti riempiremo tutti i buchi e so che a te fa impazzire bere tutto il latte direttamente alla fonte e, poiché vorremmo fare tardi con te, avremo più occasioni per dimostrarti la nostra riconoscenza come tu la dimostrerai a noi in tutti i modi che vorrai!” mi rispose.
“Lo farò, ho una voglia grandissima di farlo. Adesso sistemo un po' di cose che devo fare e, poi, verso le 18, con calma mi preparerò e, sono sicura, vi lascerò senza fiato!”




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