Alzo il tiro quarta parte

“Datemi un attimo di tregua,vado in bagno e poi se ne ho voglia si prosegue”;questo ci dice G. alzandosi dal divano,noi con gli abiti ancora addosso,ci ricomponiamo e ci guardiamo in faccia.
“Potete venire”sentiamo dalla camera da letto,entriamo in processione,la vediamo distesa sul letto, mano a coprirsi la figa,”Era tutto programmato,vero”dice lei, annuisco,non voglio peggiorare la cosa,la voglia di continuare e’ troppo forte,in quel momento la mano comincia a muoversi nell’atto della masturbazione, lei ha voglia di cazzo e ne ha ben tre a disposizione,ci fa cenno di spogliarci,e noi come in un rito, obbediamo.
Thomas e’ il primo a prendere l’iniziativa, immediatamente le caccia il cazzo in bocca,lei lo afferra con una mano, per evitare di rimanere soffocata;Pascal le si avvicina dolcemente le divarica le cosce e la penetra,il cazzo scivola dentro con naturalezza e comincia a pomparla con affondi lenti,molto lenti,su’ e giu’;lei sente il suo cazzo e ne gode e ne gode anche il cazzo che ha in bocca,il pompino diventa ritmico al punto giusto,tanto che lo fa’sborrare,facendogli provocare una serie di tremiti in tutto il corpo.
Lei si prende la sborra in bocca,negli occhi, nel naso,nei capelli; tre,quattro,cinque schizzi che la ricoprono ovunque,con quella maschera di sborra,si rivolge a Pascal:AMORE FAMMI GODERE,VIENIMI DENTRO”
Obbediente Pascal le acchiappa le natiche con tutte e due mani e stringendola forte,aumenta la frequenza dei colpi,sta per esplodere,acchiappa e si avvinghia alle spalle di lui e nello stesso istante che riceve la sborra nella figa,emette un grido di piacere,scossa da un tremore che le scuote a lungo le gambe.
Ed io,penserete Voi,sono rimasto intrappolato dentro la bolla avendone visione dall’esterno,volevo assaporare quella scena a lungo sognata,a lungo studiata,ma Vi assicuro che e’ stata meglio di come potessi pensare.
I ragazzi, giustamente esausti abbandonano i loro corpi ai margini del letto,mi avvicino a G. con una tovaglietta per pulirle il viso, il suo corpo e buttato come un straccio,e’ inerte,quasi non avverte la mia presenza,le sussurro il mio amore e cosi’ avvicino la mia mano alla sua figa,mi eccita avvertire la natura del suo orgasmo,sento le dita bagnate dai suoi umori e della sborra,ci gioco dentro e fuori,lei vorrebbe fermarmi,vorrebbe non essere toccata,sicuramente ha la figa indolenzita, non voglio che si irriti,ma non posso fare a meno di cacciarle in bocca il prodotto nelle mie mani,lei lecca e assapora i liquidi.
Ho voglia di sborrare anch’io,ma mi sono imposto di aspettare ancora,di aspettare il momento giusto,sento la necessita’ di immortalare quel momento in modo di fissarlo per sempre nella mia mente.
Mi alzo per una rinfrescata del viso e della gola,mi concedo una birretta,ne offro anche a loro,non gradiscono.
Rientrando in camera da letto,vedo i ragazzi che coccolano il corpo di G. con delicatissime carezze alle gambe,al viso, sul dorso,alle mani,lei li ha stregati,si vede che sono innamorati di quel corpo, di quella mente;il sesso non c’entra niente,ammirano come una donna possa donare tanto piacere rimando pura non sporcandosi di un gesto volgare come puo’ essere una scopata a tre.
Lei si gira,ha voglia di quelle coccole anche sulle spalle,gode di quelle mani che la sfiorano,che a lungo si soffermano sulle sue natiche.
“LECCATEMI IL BUCO DEL CULO”e cosi’ dicendo si mette a pecorina