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Un pomeriggio di studio


di ilprincipe10
28.03.2011    |    28.383    |    0 7.2
"Nel frattempo anche Valentina si era sfilata il reggiseno e, presa la mia mano, l'appoggiò sulle sue tette, anch'esse con i capezzoli già duri..."
Questo è il mio primo racconto; spero vi piaccia. In caso affermativo mostrate il vostro gradimento scrivendomi nel mio annuncio personale.

La storia che vi racconto è vera (userò, però, nomi di fantasia) e risale a quando avevo 18 anni ed ero all'ultimo anno delle superiori. Come si vede dalle foto non ho un gran fisico palestrato, ma me la cavo con le misure; nella mia classe, non vi erano molte ragazze, eravamo per lo più ragazzi, ma due di essere erano decisamente più carine delle altre ed anche leggermente più porche. Era il periodo in cui si avvicinava l'esame di stato ed io, essendo uno dei più bravi della classe, spesso aiutavo chiunque nei compiti e nello studio; quel mattino, Alessia e Valentina, mi chiesero se avessi potuto aiutarle con la loro tesi, in quanto erano leggermente indietro rispetto agli altri. Acconsentii come facevo con tutti e ci siamo dati appuntamento a casa mia alle 15. Non mi sarei mai lontanamente immaginato cosa fosse successo, pensavo ad un pomeriggio di studio, ma appena suonarono alla mia porta e vidi il loro abbigliamento cominciai a nutrire dei dubbi, anche se faceva abbastanza caldo; Alessia era vestita (si fa per dire) con una magliettina molto leggera e scollatissima, mini gonna e sandali, mentre Valentina non era da meno, con una maglietta meno scollata, ma decisamente trasparente, e degli short. Le feci entrare ed iniziammo a studiare, ma vedevo che la loro attenzione era altrove; ad un certo punto, con la scusa di voler capire meglio ciò che stavo spiegando, si avvicinarono a me, venendo quasi a contatto. Sfuggii da quella situazione andando a prendere un drink, visto il caldo; Alessia, però, aveva altre intenzioni e, con mola maestria, si versò, facendo finta fosse un disattenzione, parte della bibita sulla maglietta e colse la palla al balzo: “Se mi levo la maglietta bagnata per farla asciugare al sole, t'imbarazzi?”. E così dicendo, senza aspettare la mia risposta, aveva già sfilato il suo indumento; Valentina, ingelosita dal fatto che l'amica era rimasta in reggiseno, tolse anche lei la maglietta senza esitare e mi trovai con le mie due amiche in reggiseno.
Alessia aveva un reggiseno decisamente più piccolo del suo seno, e faticava a tenere la sua 4°, mentre Valentina portava un reggiseno della sua misura, che però non nascondeva la sua 3° abbondante. Ero un po' imbarazzato, ma la situazione iniziava a piacermi e se ne accorsero; in un batter d'occhio le due ragazze sfilarono anche a me la maglietta, lasciandomi a torso nudo. Elena non esitò e si fiondò su di me, baciandomi in bocca ed incrociando la mia lingua; Valentina non stette a guardare e iniziò a toccarmi da sopra i jeans, notando la reazione del mio amico. La mia lingua e quella di Alessia erano un tutt'uno, l'eccitazione stava salendo al massimo; Elena si slacciò, togliendosi, il reggiseno e sentii subito i suoi capezzoli turgidi a contatto con il mio petto. Nel frattempo anche Valentina si era sfilata il reggiseno e, presa la mia mano, l'appoggiò sulle sue tette, anch'esse con i capezzoli già duri. La situazione era bollente ed Elena ci propose di trasferirci sul letto, proposta subito accettata sia da me sia da Valentina; giunti sul letto riprendemmo da dove eravamo rimasti. Questa volta, però, fu Valentina ad avvinghiarsi alla mia bocca, mentre Elena, con molta decisione, mi sfilò i jeans, lasciandomi in slip e rimase stupita dalla mia erezione. “Wow, che pacco”esclamò all'amica, che si fermò dal baciarmi, per constatare l'esclamazione di Elena. Prese dalla foga iniziarono a toccare il mio arnese da sopra gli slip; Elena prese l'iniziativa e cominciò a baciarlo da sopra la stoffa, finché Valentina, non fu risoluta e lo estrasse dagli slip, mostrandolo in tutta la sua erezione. Mi fecero sdraiare sul letto ed Elena iniziò ad accarezzarlo, partendo dalla palle sino ad arrivare all'asta; Valentina, invece, mentre l'amica usava le mani, si chinò e lo prese in bocca, iniziando a leccarlo come un gelato. Elena non volle essere da meno, ed anche lei cominciò, in alternanza con Valentina, a succhiare il mio uccello, che ormai era diventato di marmo. Dopo qualche minuto, però, Alessia si staccò, si tolse il perizoma, e vidi la sua fighetta, quasi completamente rasata, coperta solamente da una strisciolina di pelo nel mezzo. Si sedette sopra la mia bocca per farsi leccare; non me lo feci ripetere due volte e mentre Valentina continuava nel gioco mani-bocca, io iniziai a giocare con la patata di Alessia. Partii leccandola tutta, poi mi soffermai sul clitoride, mordicchiandolo e provocando brividi di piacere ad Alessia, che iniziò a bagnarsi. Anche Valentina, però, voleva lo stesso trattamento ed in men che non si dica si sfilò pure lei il perizoma, facendomi vedere la sua fighetta, più pelosa di quella dell'amica, ma pur sempre ben curata. Le posizioni delle due amiche, ora, si erano invertite; la mia lingua era alle prese con la fighetta di Valentina, mentre Alessia aveva ripreso a spompinarmi in modo sublime. Ad un tratto Elena si fermò, per riprendere qualche secondo dopo, ma con i piedi; aveva iniziato a farmi una sega con i suoi piedi e la cosa mi eccitava parecchio. Valentina, invece, cambiò posizione, si girò e mentre l'amica proseguiva il suo lavoro con i piedi e, nel frattempo aveva iniziato a masturbarsi da sola, mi prese in bocca il cazzo, lasciandomi il suo culetto e la sua fighetta a portata di bocca. L'eccitazione era altissima per tutti e tre; Valentina si bagnava sempre più ad ogni mio tocco con la lingua ed io stavo per esplodere e le avvisai. Elena, allora, fermò la sega con i piedi e riprese il lavoro con la bocca, alternandosi con Valentina. In pochi minuti raggiunsi l'orgasmo e gridai “Vengo!”; Elena prese in bocca il cazzo, mentre Valentina lo segava, e ricevette i 5-6 schizzi di sperma, che le finirono in gola. Valentina ripulì il mio cazzo per bene, poi si fece passare, attraverso un bacio saffico, parte dello sperma dall'amica; il lavoro, però, non era finito, ora toccava a me soddisfare le due ragazze, bagnatissime. Iniziai titillando il loro clitoride, fino ad arrivare ad infilare prima una, poi due dita, nelle loro fighette calde ed umide. Ci misero ben poco ad arrivare all'orgasmo, bagnando le mie mani.
Alla fine ci siamo rivestiti e ci siamo dati appuntamento al pomeriggio successivo;
ma questa è un'altra storia, che vi racconterò prossimamente!
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