La figa rupestre reloaded

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3 anni fa

Singolo
Veneto,

Qui dal 10.10.2019 -

Da ragazzino ero un sacco timido e a scuola facevo un sacco schifo.
Cosi' un giorno mia madre combino' un affare con un'altra mamma della scuola: Ero invitato ad andare a fare i compiti con sua figlia che era un sacco secchiona.
Pero' si sa com'è, tu sei nell'eta' che ce l'hai sempre dritto e ti senti in dovere di provarle tutte.
Lei ti spiega la matematica tutta perfettina pero' un ciccio non l'ha mai visto e la curiosità la rode.
Cosi' tra un verbo e un'espressione, dato che chiderle di farmela vedere mi sembrava troppo imbarazzante, le chiesi di disegnarmela.
Si guardo' intorno poi prese un coccio di mattone e la incise sul travertino della muretta.
A me si drizzo' subito per una specie di sindrome di Stendhal.
Col tempo ci portai la' tutti i miei amici a vederla, qualcuno infilòpure delle margherite in una bottiglia di Ceres a creare un altare votivo.
Un'ara pagana, un luogo di culto.
Poi il tempo passo'. Un giorno lessi che in America nelle caverne avevano trovato antichi calchi di vagina fossilizzati nel fango.
Cosi' pensai che 50.000 anni fa, la sera, nelle grotte doveva essere una noia mortale, tipo le ripetizioni di matematica: niente Tv, niente internet, smartphone che non connettevano. Cosi' gli uomini di Neandertal prendevano le tipe del villaggio e le dicevano: "Desso vi facciamo il calco della passera sul fango"
Per i giovani maschi doveva essere piu' o meno come guardare youporn.
Non che le tipe fossero sempre d'accordo a riempirsi la gigia di fango, l'infasil intimo non l'avevano ancora inventato. Il problema vero è che i ragazzi del tempo erano un po' selvatici, dei trogloditi ignoranti, e non era buona cosa contraddirli soprattutto perchè fuori dalle caverne ciondolavano branchi di tigri coi denti a sciabola ed era certamente meglio finire con la passera infangata che da antipasto.
Benchè in ogni fanciulla preistorica fosse insita una fashion victim latente non era ancora arrivato il momento giusto per tirarsela.
Cosi' slargavano le gambe, grugnivano un po' per far intendere che erano contrariate poi lasciavano fare e morta là.
Comunque tanti anni dopo, sono passato in bici e mi sono fermato davanti alla muretta. Finchè fingevo di dissetarmi con la borraccia ho grattato un po' il muschio secco.
Sotto, inconfondibile, la traccia della passera incisa col coccio di mattone era ancora perfettamente visibile.
Il pisello mi ha dato due tirate ad antico memento, cosi' prima che mi venisse la nostalgia ho tappato la borraccia e me ne sono andato.
Forse tra 50.000 anni qualche studioso, tolto via il muschio col pennellino da archeologo ne resterà affascinato, magari anche un po' allupato come era capitato a me.
Affinchè il sito si preservi non mi resta che confidare nei balzelli comunali, sull'IMU, e sul protrarsi della crisi immobiliare.
Magari anche sull'UNESCO.

Ora, vien da se che la virtù di una ragazza che scolpisce la propria passera su un muro risulti indifendibile. Così poi anni dopo sono tornato all'attacco.
Ho colto il mio attimo fuggente e ne ho approfittato pressapoco come l'uomo di neanderthal.
Le tigri coi denti a sciabola erano estinte, comunque la prima volta che le tirai giù le mutande si senti' in dovere di darmi spiegazioni: se era senza peli la colpa non era sua ma di sua sorella che le aveva scambiato il detergente intimo con la crema depilante. Non era mai corso buon sangue fra di loro.
"Pensa te se me l'avesse messa al posto dello shampoo" aveva aggiunto torcendosi un ricciolo col fare da collegiale.
Non che mi interessasse particolarmente sentirla accampare scuse, con la passera rasata mi attizzava un sacco. Avevo sempre pensato che la gigia glabra avesse lo stesso artificio delle tette di plastica.
Chi si rifà le tette è perchè ha bisogno di mostrarle, chi si decespuglia la passera lo stesso. Nessuna sarebbe disposta a star lì a grattarsi a causa della ricrescita o a sopportare la dermatite solo per autocompiacersi di fronte allo specchio. Ergo: Chi la rasa la da.
Cosi', sicuro del mio assioma l'avevo presentata in casa e aveva fatto colpo.
Solo mio padre aveva storzato il naso. Il fatto è che a casa mia vigeva una regola d'oro: "Se hai soldi per le tasche prima o poi ti droghi, spendili in peripatetiche e non te ne resteranno piu' per fare il tossico"
Quindi ora, secondo il babbo, avendo una fornitrice di sesso fissa e a basso costo era scontato che avrei risparmiato in donnacce, arricchendo, per poi dilapidare il mio cash-flow in droga.

Insomma stavo sopra e pompavo e sudavo, lei aveva le gambe spalancate ad angolo piatto come aveva imparato a danza e mi incitava piantandomi le unghie sulla schiena.
Non era per niente male, soprattutto se prendevo in cosiderazione le ultime derelitte che avevo infilzato. Il pene è cieco e questo è uno dei suoi vantaggi. Non si tira mai indietro, al massimo chiede consigli al cervello che però in quei momenti è fatto di testosterone e gli dice: "taci e fotti! che finiamo estinti come le tigri"

E così finchè ci sono tutto dentro, il pisello cieco mi fa capire che ha sbattuto la testa.
L'ha sbattuta forte contro qualcosa di contundente.
E dato che le fighe di solito non contundono lo tiro fuori non poco spaventato.
In nessun video di pornhub ho mai visto niente di simile, penso finchè me lo esamino, e io ho l'abbonamento premium.
"Embhe'!" Dice lei.
Le faccio vedere il pisello che sembra una scena di un film splatter, schizza sangue in pressione come il vaporetto Polti.
Lei si fa rossa come la scena splatter e mi dice: "Ti devo dire una cosa"
"Anche secondo me, me la devi dire una cosa."

Ora, ogni maschio che accompagna la propria fanciulla dal ginecologo, potrà confermarvi che alla domanda: "ma come funziona la spirale?" qualsiasi ginecologo vi farà accomodare sulla sedia, ingollerà mezzo litro di cognac, si sgranchirà le corde vocali e poi partirà con tutta una storia che sprofonda nel crepuscolo dell'umanità.
Per farla breve, la fashion victim che nella grotta grugniva con la passera infangata aveva un problema non da poco: quel troglodita ignorante che la salvava dalla tigre coi denti a sciabola in cambio voleva giocare a youporn.
E mica solo a farci il calco col fango.
No.
Ci infilava dentro le robe a cazzo come sul marsupio: Una tibia di pecora, un ciotolo, due pezzi di fionda, conchiglie, dente a sciabola di tigre...
"Corpi estranei" li chiamerà il Ginecologo.
Il cavernicolo erotomane aveva fatto una delle prime associazioni che resero i Neadherthal i dominatori incontrastati dal tempo dei dinosauri.
Insomma, se ci riempivi la patacca di robe magari non restava neanche incinta e potevi giocare un sacco a youporn, farci il calco e tutte quelle amenità da maschi.
Dopo il quarto cognac il ginecologo vi spiegherà anche come si coltivano le perle. Che sembra non centri un accidente con il vostro pisello tutto escoriato. Invece il nocciolo è proprio quello.
Niente, arriva un giapponese SUB con un coltellaccio, nuota fin sul fondale, trova l'ostrica, la forza col coltellaccio e poi ci infila dentro un granello.
L'ostrica non è più capace di tirarselo via e lacrima e lacrima madreperla finchè mesi dopo ritorna il giapponese con la lama, apre le valve e ci tira fuori la perla!
Dopottutto la parola VULVA e VALVE hanno la stessa origine latina.
Al tempo del cavernicolo l'economia di mercato e il Dowjones erano ancora agli arbori, si scambiavano conchiglie, si usava il baratto.
Il primo miliardario della storia fù quello che scoprì che mettendo un granello dentro alle vulve, voilà: ci tiravi fuori le perle.
Va da se che poi i neanderthal si sono estinti.

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E cosi' ci infilo dentro due dita, illuminando con la torcia e
ci tiro fuori cintocinquanta carati di perla, un botto di soldi.
"Apriamo un'attività gemmologica" Le dico finchè le sfilo la perla dalla passera spelacchiata.
E comunque aveva ragione mio padre: dopo i primi soldi ho cominciato drogarmi.

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