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» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

Ecco a seguire, LA PRIMA FIGA NON SI SCORDA MAI (scritto senza i requisiti necessari per essere pubblicato nella categoria "racconti"
Ciao a tutti. Io sò Gustarello. Oddio in verità mi chiamo Augusto. Siccome che so' piccoletto di statura e di corporatura mi chiameno Augustarello (ma le prime due vocali se le scordano e così mi chiaman tutti Gustarello). Se sarà già capito che io non so' uno scrittore. Storie da raccontà ne avrei a iosa, ma siccome che so 'gnorante (de scola, no di educazione) l'unico racconto che ho provato a scrive non me l'hanno pubblicato perché, dice, che dovrei rivedere il lessico, la sintassi, la grammatica....tutte parole che manco so che significano, come potrei "rivedere" cose che non ho mai viste?
Vabbé, ste cose non frega a nessuno, tanto qui se deve parlà solo de scopate. Chi sa scrive mette i racconti dove vanno messi, io che non sono capace mo provo a metterlo qui (un mio racconto, non pensate a male pensando ad altro).
Dunque se sono incolto è perché a scola ce so' andato poco e in quel poco non ho imparato molto perché, (ho il certificato medico che lo attesta, e mi danno pure la pensione per questo) dicono che sono un poco ritardato. De testa sì, mi rendo conto di non essere come gli altri. Ma di altro no, non mi sento affatto più fesso di altri.
Voglio dì, i vent'anni li ho compiuti da un po', gli occhi per vedere li ho, specie le femmine e quando vedo qualcuna di quelle alte, coscia lunga, petto controbilanciato da un bel culo, ahò, io so' proprio come li altri: il cazzo mi si rizza, la voglia mi piglia, e siccome quando mi fa comodo non me ne frega niente di far vedere che sono ritardato, facendo lo stupido, glie lo dico chiaro e tondo "Ah signò, te va de scopà?"
Tutte ridono, Nessuna mi piglia sul serio. Tranne Pina (Giuseppina sui documenti) che li per lì m'ha detto "Zitto scemo". Poi però, verso sera mì è venuto a cercare e chiamandomi da una parte indove stavamo soli mi ha detto "Ma che vorresti scopà sul serio?".
Le ho detto "certo che sì" e lei m'ha fatto andà a casa sua.
Pensavo che mi volesse cojonà quanno che m'ha dato la ramazza in mano e m'ha detto "Vuoi scopà?Tieni, Scopa". Ma stava a scherzà, E' scoppiata a ride e m'ha detto Ce l'hai uno straccetto per darmi una ripulita quà" e si è alzata la gonna mostrandomi la patonza.
Ahò io non l'avevo mica mai vista una figa vera. Molte sui giornaletti zozzi sì, ma una vera mai. Che potevo perde quell'occasione? Me ce so piazzato innanzi come in adorazione: quant'era bella, che strano ma piacevole odore aveva. Non potevo resiste. L'ho toccata con la mano. Che sensazione! Poi l'ho guardata, riguardata, anmirata e rimirata. Non me la immaginavo proprio così. Era proprio una cosa grandiosa. Ho chiesto a Pina "La posso toccà? La posso bacià? La posso leccà?"
M'ha detto "Facce quello che te pare"
Mo mica me lo ricordo per filo e per segno che go fatto con le mani, che ho fatto con la bocca, che ho fatto col cazzo, ma so che ho fatto un sacco de cose belle, gustose e Pina me suggeriva de fa così, de fa cosà ed io le ho dato retta. Ho fatto quello che lei ha chiesto, ho fatto quello che io avevo voglia. E' stato proprio bello.
Pina mi ha detto "se non lo dici a nessuno possiamo rifarlo ogni tanto se vuoi"
Fino a che me lo ha fatto rifare ogni tanto io non ho detto niente a nessuno, ma adesso ha trovato l'uomo giusto, quello che forse se la sposa e per colpa di sto tizio non me la dà più. Ecco perché mo me sento libero anche di raccontarlo a tutti. Infatti lo racconto qui, per tutti voi.
Ciao a tutti. Io sò Gustarello. Oddio in verità mi chiamo Augusto. Siccome che so' piccoletto di statura e di corporatura mi chiameno Augustarello (ma le prime due vocali se le scordano e così mi chiaman tutti Gustarello). Se sarà già capito che io non so' uno scrittore. Storie da raccontà ne avrei a iosa, ma siccome che so 'gnorante (de scola, no di educazione) l'unico racconto che ho provato a scrive non me l'hanno pubblicato perché, dice, che dovrei rivedere il lessico, la sintassi, la grammatica....tutte parole che manco so che significano, come potrei "rivedere" cose che non ho mai viste?
Vabbé, ste cose non frega a nessuno, tanto qui se deve parlà solo de scopate. Chi sa scrive mette i racconti dove vanno messi, io che non sono capace mo provo a metterlo qui (un mio racconto, non pensate a male pensando ad altro).
Dunque se sono incolto è perché a scola ce so' andato poco e in quel poco non ho imparato molto perché, (ho il certificato medico che lo attesta, e mi danno pure la pensione per questo) dicono che sono un poco ritardato. De testa sì, mi rendo conto di non essere come gli altri. Ma di altro no, non mi sento affatto più fesso di altri.
Voglio dì, i vent'anni li ho compiuti da un po', gli occhi per vedere li ho, specie le femmine e quando vedo qualcuna di quelle alte, coscia lunga, petto controbilanciato da un bel culo, ahò, io so' proprio come li altri: il cazzo mi si rizza, la voglia mi piglia, e siccome quando mi fa comodo non me ne frega niente di far vedere che sono ritardato, facendo lo stupido, glie lo dico chiaro e tondo "Ah signò, te va de scopà?"
Tutte ridono, Nessuna mi piglia sul serio. Tranne Pina (Giuseppina sui documenti) che li per lì m'ha detto "Zitto scemo". Poi però, verso sera mì è venuto a cercare e chiamandomi da una parte indove stavamo soli mi ha detto "Ma che vorresti scopà sul serio?".
Le ho detto "certo che sì" e lei m'ha fatto andà a casa sua.
Pensavo che mi volesse cojonà quanno che m'ha dato la ramazza in mano e m'ha detto "Vuoi scopà?Tieni, Scopa". Ma stava a scherzà, E' scoppiata a ride e m'ha detto Ce l'hai uno straccetto per darmi una ripulita quà" e si è alzata la gonna mostrandomi la patonza.
Ahò io non l'avevo mica mai vista una figa vera. Molte sui giornaletti zozzi sì, ma una vera mai. Che potevo perde quell'occasione? Me ce so piazzato innanzi come in adorazione: quant'era bella, che strano ma piacevole odore aveva. Non potevo resiste. L'ho toccata con la mano. Che sensazione! Poi l'ho guardata, riguardata, anmirata e rimirata. Non me la immaginavo proprio così. Era proprio una cosa grandiosa. Ho chiesto a Pina "La posso toccà? La posso bacià? La posso leccà?"
M'ha detto "Facce quello che te pare"
Mo mica me lo ricordo per filo e per segno che go fatto con le mani, che ho fatto con la bocca, che ho fatto col cazzo, ma so che ho fatto un sacco de cose belle, gustose e Pina me suggeriva de fa così, de fa cosà ed io le ho dato retta. Ho fatto quello che lei ha chiesto, ho fatto quello che io avevo voglia. E' stato proprio bello.
Pina mi ha detto "se non lo dici a nessuno possiamo rifarlo ogni tanto se vuoi"
Fino a che me lo ha fatto rifare ogni tanto io non ho detto niente a nessuno, ma adesso ha trovato l'uomo giusto, quello che forse se la sposa e per colpa di sto tizio non me la dà più. Ecco perché mo me sento libero anche di raccontarlo a tutti. Infatti lo racconto qui, per tutti voi.
» Nell'argomento: Regole per i racconti erotici

Quotato da Guzmeyer,Mi sono unito a questa community principalmente per condividere i miei racconti e sono rimasto assai turbato da questo curioso filtro che nega la pubblicazione ad ogni piè sospinto. Vorrei capire se - a parte la formattazione del testo - siano state [...]
Scusa se mi permetto ma che ne dici di usare qualche "stranierismo" in meno?
Volevo leggerti ma... al terzo rigo ero stanco (non per il caldo di oggi)
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

L'insegna era la cosa migliore che potesse offrire il locale, non perché fosse ben realizzata ma proprio per il nome : "La bettola degli scrittori".
Il termine "Bettola" incuriosiva molti. I più giovani non sapevano neanche cosa fosse una bettola. I più grandi scrittori della zona A69 se ne restarono a debita distanza ritenendo non consono al loro rango frequentare così volgari ambientacci. Qualche amante della scrittura, illudendosi forse di incontrare chissà quanti e quali autori contemporanei volle invece andare a curiosare. Il termine che calamitava la maggior parte degli avventori comunque non era "scrittori" ma "bettola" e, scrittori, scribacchini, lettori o semplici curiosi che fossero, un boccale di birra o un calice di vino molti vollero andare ad assaggiarlo in questa specie di antica taverna.
Anche il signor Tale che, viste le tirature raggiunte dai racconti scritti da donne sperava di trovare uno stuolo di femmine ben disposte a gozzovigliare.
Da una parte fu deluso dalla scarsa presenza numerica di donne, dall'altra si rallegrò per l'avvenenza e la simpatia delle presenti (Pallina, Masha, Eloise).
Arrivò anche un ragazzetto a fare del volantinaggio (con i quali si indicava dove poter trovare qualche raccontino, forse non eccelso dal punto di vista letterario, ma forse con delle idee da sviluppare da parte di chi ha tecnica per saper scrivere, ma non estro artistico per poter mettere insieme una storia credibile e accattivante).
Molti altri avventori scambiavano parole tra loro. Qualcuno facendo naturalmente sfoggio del suo "sapere", qualche altro facendo involontariamente trasparire le proprie lacune (non solo come scrittore, ma anche come persona).
Il signor tale fu affascinato dalla ricca miscellanea umana del locale e ci si soffermò volentieri proprio per osservare, sbirciare, origliare, fiutare.
Voleva giudicare gli altri?
Assolutamente no, non si permetterebbe mai!
Semplicemente per captare segnali di abbordabilità non proprio con fini letterari, (anche se "Lett...", volendo ci potrebbe stare.
Chissà se prima o poi qualcuno ci racconterà qualche storia nata in questa bettola e vissuta da qualche parte prima di finire in un eventuale racconto
Il termine "Bettola" incuriosiva molti. I più giovani non sapevano neanche cosa fosse una bettola. I più grandi scrittori della zona A69 se ne restarono a debita distanza ritenendo non consono al loro rango frequentare così volgari ambientacci. Qualche amante della scrittura, illudendosi forse di incontrare chissà quanti e quali autori contemporanei volle invece andare a curiosare. Il termine che calamitava la maggior parte degli avventori comunque non era "scrittori" ma "bettola" e, scrittori, scribacchini, lettori o semplici curiosi che fossero, un boccale di birra o un calice di vino molti vollero andare ad assaggiarlo in questa specie di antica taverna.
Anche il signor Tale che, viste le tirature raggiunte dai racconti scritti da donne sperava di trovare uno stuolo di femmine ben disposte a gozzovigliare.
Da una parte fu deluso dalla scarsa presenza numerica di donne, dall'altra si rallegrò per l'avvenenza e la simpatia delle presenti (Pallina, Masha, Eloise).
Arrivò anche un ragazzetto a fare del volantinaggio (con i quali si indicava dove poter trovare qualche raccontino, forse non eccelso dal punto di vista letterario, ma forse con delle idee da sviluppare da parte di chi ha tecnica per saper scrivere, ma non estro artistico per poter mettere insieme una storia credibile e accattivante).
Molti altri avventori scambiavano parole tra loro. Qualcuno facendo naturalmente sfoggio del suo "sapere", qualche altro facendo involontariamente trasparire le proprie lacune (non solo come scrittore, ma anche come persona).
Il signor tale fu affascinato dalla ricca miscellanea umana del locale e ci si soffermò volentieri proprio per osservare, sbirciare, origliare, fiutare.
Voleva giudicare gli altri?
Assolutamente no, non si permetterebbe mai!
Semplicemente per captare segnali di abbordabilità non proprio con fini letterari, (anche se "Lett...", volendo ci potrebbe stare.
Chissà se prima o poi qualcuno ci racconterà qualche storia nata in questa bettola e vissuta da qualche parte prima di finire in un eventuale racconto
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

Quotato da -andreami-,@TigroSegreto
Intanto ti fai pubblicità... Male non fa
Ma scherzi? E' l'anima del commercio la pubblicità...se saputa fare.
Tu sai fartene.
Ho abboccato, sono andato a vedere i tuoi racconti (scusami ma non li conoscevo), li ho molto apprezzati.
Forse mi sbaglio ma non hai alcun bisogno di consigli per il tuo mini-racconto che, FORSE, è stato solo una scenetta per lo spot pubblicitario, per incuriosire, per attrarre..
Se cosi fosse, complimenti. Se davvero (uhmm) volevi consigli sul come ampliare lo spot..pardon il racconto.... te ne hanno già dato molti ma, letti gli altri tuoi scritti, mi pare che tu non ne abbia bisogno., Sai farlo da solo.
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

.. e mentre mi gusto il sottofondo fatto partire da Tigrosegreto, , rilassandomi al relativamente fresco di questa piacevole bettola, mi lascio andare a qualche pensiero.
Penso che gironzolo da queste parti ormai da diversi anni e che se ci resto forse tanto male non mi trovo, anche se devo ammettere che di gente strana ne ho incontrata tanta.
Non mi va di parlare di singole persone, ma a sentire alcuni di voi mi è venuto voglia di parlare di alcune "categorie".
Prima tra tutte quella dei "lamentatori": ovvero coppie infastidite da singoli, singoli che lamentano di non avere risposte ai loro messaggi, soggetti che accusano il sito di non essere capace di agevolare incontri erotici, eccetera, eccetera.
Sentendo parlare qualcuno noto che ci sono persone le quali vorrebbero la una ma...hanno paura che splenda troppa e li illumini fino a farli riconoscere. Mi chiedo (anzi chiederei a qualcuno di loro) "Visto che dici di essere qui sperando in un incontro, ammesso che ti vada bene, e riesci a combinarlo, poi che fai? Deserti per paura di essere riconosciuto? Oppure, come molti hanno fatto, si sono subito cancellati dal sito, salvo poi riscriversi di nuovo con altro pseudonimo e ...ricominciare a cercare con la paura di trovare e pronto a dire "Qui non si combina mai niente"?
La fregatura è che (gli scrittori dovrebbero saperlo) i personaggi piacciono, le persone fanno paura. I personaggi fanno ciò che chi li descrive fa compiere loro, le persone agiscono di iniziativa propria.
Penso che per un poco di tempo frequenterò silenziosamente questa bettola, limitandomi ad ascoltare ed osservare, chissà che non riesca a trovare idee per qualche nuovo personaggio o che, magari, non incontri proprio qui, qualche bella persona.
Penso che gironzolo da queste parti ormai da diversi anni e che se ci resto forse tanto male non mi trovo, anche se devo ammettere che di gente strana ne ho incontrata tanta.
Non mi va di parlare di singole persone, ma a sentire alcuni di voi mi è venuto voglia di parlare di alcune "categorie".
Prima tra tutte quella dei "lamentatori": ovvero coppie infastidite da singoli, singoli che lamentano di non avere risposte ai loro messaggi, soggetti che accusano il sito di non essere capace di agevolare incontri erotici, eccetera, eccetera.
Sentendo parlare qualcuno noto che ci sono persone le quali vorrebbero la una ma...hanno paura che splenda troppa e li illumini fino a farli riconoscere. Mi chiedo (anzi chiederei a qualcuno di loro) "Visto che dici di essere qui sperando in un incontro, ammesso che ti vada bene, e riesci a combinarlo, poi che fai? Deserti per paura di essere riconosciuto? Oppure, come molti hanno fatto, si sono subito cancellati dal sito, salvo poi riscriversi di nuovo con altro pseudonimo e ...ricominciare a cercare con la paura di trovare e pronto a dire "Qui non si combina mai niente"?
La fregatura è che (gli scrittori dovrebbero saperlo) i personaggi piacciono, le persone fanno paura. I personaggi fanno ciò che chi li descrive fa compiere loro, le persone agiscono di iniziativa propria.
Penso che per un poco di tempo frequenterò silenziosamente questa bettola, limitandomi ad ascoltare ed osservare, chissà che non riesca a trovare idee per qualche nuovo personaggio o che, magari, non incontri proprio qui, qualche bella persona.
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

Quando ero adolescente avevo un amico che non veniva con tutti gli altri a ballare in discoteca perché aveva paura di essere visto da qualche conosciuto. Allora, a lui, non mi pare di aver detto nulla, ma oggi a qualcuno con qualche anno in più mi sento di poter chiedere "Ma se hai paura di farti vedere da qualche parte perché bazzichi da quelle parti?
Da giovane sono stato anche io "pizzicato" da un mezzo parente più grande di me in un un posto che si potrebbe dire "equivoco" e quando mi chiese che ci facevo da quelle parti gli ho risposto "penso che tu stia qui con lo stesso mio scopo". Non mi ha più detto nulla e non ha mai detto a nessuno di avermi visto.
Da giovane sono stato anche io "pizzicato" da un mezzo parente più grande di me in un un posto che si potrebbe dire "equivoco" e quando mi chiese che ci facevo da quelle parti gli ho risposto "penso che tu stia qui con lo stesso mio scopo". Non mi ha più detto nulla e non ha mai detto a nessuno di avermi visto.
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

Quotato da pinkoepallina,Voglio confessare una particolarità che potrà sembrare un controsenso: quello che mi fa più fatica scrivere nei racconti è proprio la parte erotica riguardante tutte le posizioni assunte e le prestazioni fornite durante le partouze. Mi annoia.
Devo [...]
Mi pare che non sei la sola, non siamo i soli. Allora perché cedere alle esigenze di marketing? Mi è capitato di scrivere e soprattutto di leggere alcuni racconti senza le descrizioni sempr-euguali delle solite azioni che finiscono con l'essere spiegazioni di esercizi ginnico-sessuali più che brani erotici, Sono fiero di quelli che ho scritto e di quelli che ho letto di questo genere "non dettagliato"
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

Quotato da jeepster,L'idea sarebbe quella di creare uno spazio in cui coloro che scrivono su A69 e gli utenti particolarmente interessati alla lettura, possano ritrovarsi per scambiare opinioni, ..... o anche dare il via a una discussione su un particolare argomento senza dover aprire necessariamente un thread apposito[...]
Riparto da una delle proposte del creatore di questo thread sperando che qualcuno voglia confrontarsi sui COMMENTI AI RACCONTI.
Come scrittore io li gradisco molto , anzi moltissimo, quando ne fanno ai miei racconti. Confesso che alcuni mi lasciano indifferente, e sono quelli "mono vocabolo" o quasi, del tipo "Bello", "Bravo","Continua" e similari,. Apprezzo moltissimo invece i giudizi critici quando motivati. Sono quelli che aiutano a migliorarmi e a crescere.
Se non offensivi tutti quelli di altro genere li apprezzo e li gradisco.
Nonostante questo mio gradire commenti ai miei racconti sono invece un poco "stitico" al lasciarne a quelli scritti da altri, e sono io stesso alla ricerca di capire il perché. Per questo mi piacerebbe confrontarmi anche con qualche altro LETTORE.
In genere clicco sul SI alla casella "ti piace questo racconto" o non clicco affatto (con qualche eccezione, quando il NO è inevitabile per i miei gusti). Raramente lascio commenti pubblici. Più spesso mi piace inviare un messaggio a chi ha scritto per fargli complimenti quando li trovo opportuni o per segnargli qualche piccola imperfezione (se non è piccola, scatta il NO detto in precedenza).
Poi ci sono casi particolari ma di questi parlerò, se il confronto partirà, più avanti se sarà il caso.
Ho sete... fa caldo...troppo caldo.. da bere per favore
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

A Francesconewage. Ciao. Mi sei simpatico perché ascolti ma soprattutto osservi tutti e tutto. Tanta gente al mondo perde tanto del senso bello della vita solo perché non presta attenzione ai dettagli : uno sguardo di donna, un gesto di un uomo, il modo di camminare di una coppia... Eppure sono questi "i semini" da raccogliere e coltivare se si vuole arrivare a gustarsi il saporito frutto che si desidera. Dal cielo cadde solo la manna, tutto il resto si deve cercarlo attorno con attenzione ed un poco di iniziativa. Tu lo sai e mi pare che lo fai.
Qualche volta purtroppo anche le persone attente come te sbagliano. Infatti dici che bevevo cognac. Ti sei sbagliato probabilmente. Non disdegno affatto il buon vino e la buona compagnia, ma i superalcolici, salvo rarissime volte ed in particolari occasioni, non li bevo mai. Per questo preferisco le bettole. Questa poi mi gusta proprio
Qualche volta purtroppo anche le persone attente come te sbagliano. Infatti dici che bevevo cognac. Ti sei sbagliato probabilmente. Non disdegno affatto il buon vino e la buona compagnia, ma i superalcolici, salvo rarissime volte ed in particolari occasioni, non li bevo mai. Per questo preferisco le bettole. Questa poi mi gusta proprio
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

Evvaaai! La clientela arriva, Gente disposta a scambiare due parole mi pare che ci sia. Mi sa che questa bettola la frequenterò molto volentieri. Grazie a Jeepster per averlo avviato.
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

Gestore della bettola, il caldo afoso perdura. Non si può abusare né di vino, né di birra,,,ed è paragonabile a reato quello che ho appena visto fare: allungarli con delle gassose. Eppure si fa.
E poi, se piace, perché scandalizzarsi?
Quante cose comunque non si dovrebbero fare e si fanno.
Anzi, più è proibito più si trova piacere.
...cin cin a chi vuol bere.... e con sto caldo conviene farlo.
E poi, se piace, perché scandalizzarsi?
Quante cose comunque non si dovrebbero fare e si fanno.
Anzi, più è proibito più si trova piacere.
...cin cin a chi vuol bere.... e con sto caldo conviene farlo.
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

Per essere una bettola, non ci si sta affatto male. Almeno a me quest'ambiente non dispiace affatto.
Se fosse un "circolo" non mi azzarderei ad aprire bocca, non mi sento all'altezza dei frequentatori di circoli culturali.
Visto che siamo in una bettola, ben vada per un bicchiere di vino bevuto in compagnia con qualcuno disposto a condividere la bevuta ed a scambiare due parole.
Mi pare che qui gli avventori siano tutti quasi scrittori. Oddio... almeno scrittori su questo sito, poi chissà... Forse ci sono grandi artisti e poveri scribacchini, comunque persone che almeno qui dovrebbero scrivere (se no che ci fanno in questa bettola?)
Anche io lo sono (ma sono anche un lettore).
Mi piacerebbe sentire gli altri sul perché scrivono, perché lo fanno per questo sito. Cosa si aspettano dai loro racconti.
Vita vivendo ho imparato che si ottiene se prima si dà, ed allora comincio a dare i "miei perché".
Le ragioni per cui scrivo sono diverse. Certamente una piccola dose di grafomania c'è. C'è però anche il desiderio (dire bisogno mi pare esagerato) di dire qualcosa che sento dentro ma non riesco ad esternare nella quotidianità.
Avrei bisogno di scrivere anche su siti di racconti socio-politici, satirici, attinenti le espressioni artistiche in genere, ed altro.
Comunque è già abbastanza che almeno qui posso esprimermi sulla sfera erotico-sessuale, Uno dei temi che apparentemente nei "salotti buoni" non si ama parlare, come - in certi salotti- si evitano temi religiosi, politici, tifoserie sportive, eccetera. Non perché siano temi tabù, anzi, ma perché suscitano vespai.
Eppure la sessualità, anche se variamente sentita e vissuta, interessa proprio ogni persona. Eppure in un salotto bene, dove non si ha problema alcuno a dire "ho sete", "ho appetito", "ho voglia di fumare", nessuno mai direbbe "ho voglia di scopare".
In una festa per bene, si fanno i complimenti alla cuoca, per i cibi, alle signore per i vestiti, agli uomini per la simpatia, ma se non si è più che in confidenza con qualche altro presente al quale poterlo sussurrare con discrezione, CHI pur pensandolo con convinzione, oserebbe dire liberamente "Che gran gnocca la sorella del festeggiato" o (dipende dai gusti e dagli orientamenti) "con una copia così ci andrei a letto volentieri, figa lei, bono lui". ??
Sono cose che non si dicono di solito, non nei posti abituali, ma che si pensano quasi sempre, quando si sta al supermercato, quando si fa la fila alla posta, quando si viaggia con i mezzi pubblici, quando si cammina per le strade, quando si sta con le persone di casa ma l'attenzione viene richiamata dall'istinto su qualche persona che di casa non è.
A me succede di averle spesso questi "attrazioni", ma molto meno volte mi è possibile tramutare in qualcosa di concreto quel desiderio che il più delle volte rimarrebbe un pio desiderio momentaneo.
Perché lasciar morire così in fretta, così piacevoli desideri?
In adolescenza i miei rapporti li ho avuti nella fantasia, con persone favolose, facendomi seghe altrettante favolose, ed erano anni bellissimi.
Perché non far vivere ancora quella parte adolescenziale di me, coltivando oggi come allora fantasie erotiche, NON In sostituzione di una sessualità concretamente vissuta ma o in aggiunta o come "corroborante", "eccitante", "stimolante": Finché le fantasie volano il viagra si vende poco.
Tanti dicono di scrivere solo storie realmente vissute e non ho ragioni per dubitare di ciò che dicono, io però dico che di solito quello che realmente vivo, da solo, con la mia compagna di vita e con chi piace a me, a lei e come piace a me, a noi...sono fatti miei/nostri. Me li vivo, me li godo, e solo quando diventeranno solo un ricordo potrei parlarne.
Invece le storie mancate, quelle per un piccolo o grande motivo poteva essere e non è stato, eppure poteva essere vissuto in un modo e l'ho vissuto in un altro, non mi rassegno con il dire "porca miseria, occasione perduta", ma riattivo l'adolescente in me e vivo le storie che non si sono realizzate, nei miei racconti. Vivo intimamente ciò che la realtà non mi ha permesso di vivere per mille ragioni diverse.
Insomma scrivo perché mi piace scrivere (grafomania) e perché voglio materializzare le storie che scorderei facilmente di aver solo immaginato guardando una bella donna, un bell'uomo, una bella coppia, ecc. Scrivo per vivere anche quello che materialmente non mi riesce di vivere, IN AGGIUNTA e non in sostituzione della sessualità reale.
Molti storceranno il naso per questa mia "confessione" ma siccome sono anche lettore sono ancora più convinto che si legge proprio per vivere con le immaginazioni altre storie di fantasia oltre le esperienze concrete.
E' una patologia preoccupante?
Non credo proprio. La realtà è che di cibo ci si sazia, di beni materiali ci si stufa ma di sesso non se ne ha mai abbastanza, perché il sesso è vita. Non è fonte di vita solo perché fa nascere, ma perché da energia vitale a che la pratica ed io amo la vita, amo vivere, amo fare sesso, reale e..."sesso da adolescente", senza sentirmi né scrittore, né malato. Mi sento persona
E voi che state bevendo il vini di questa bettola, perché lo fate?
Dai, familiarizziamo un poco. ci può solo ...far migliorare...anche come "scrittori"
Se fosse un "circolo" non mi azzarderei ad aprire bocca, non mi sento all'altezza dei frequentatori di circoli culturali.
Visto che siamo in una bettola, ben vada per un bicchiere di vino bevuto in compagnia con qualcuno disposto a condividere la bevuta ed a scambiare due parole.
Mi pare che qui gli avventori siano tutti quasi scrittori. Oddio... almeno scrittori su questo sito, poi chissà... Forse ci sono grandi artisti e poveri scribacchini, comunque persone che almeno qui dovrebbero scrivere (se no che ci fanno in questa bettola?)
Anche io lo sono (ma sono anche un lettore).
Mi piacerebbe sentire gli altri sul perché scrivono, perché lo fanno per questo sito. Cosa si aspettano dai loro racconti.
Vita vivendo ho imparato che si ottiene se prima si dà, ed allora comincio a dare i "miei perché".
Le ragioni per cui scrivo sono diverse. Certamente una piccola dose di grafomania c'è. C'è però anche il desiderio (dire bisogno mi pare esagerato) di dire qualcosa che sento dentro ma non riesco ad esternare nella quotidianità.
Avrei bisogno di scrivere anche su siti di racconti socio-politici, satirici, attinenti le espressioni artistiche in genere, ed altro.
Comunque è già abbastanza che almeno qui posso esprimermi sulla sfera erotico-sessuale, Uno dei temi che apparentemente nei "salotti buoni" non si ama parlare, come - in certi salotti- si evitano temi religiosi, politici, tifoserie sportive, eccetera. Non perché siano temi tabù, anzi, ma perché suscitano vespai.
Eppure la sessualità, anche se variamente sentita e vissuta, interessa proprio ogni persona. Eppure in un salotto bene, dove non si ha problema alcuno a dire "ho sete", "ho appetito", "ho voglia di fumare", nessuno mai direbbe "ho voglia di scopare".
In una festa per bene, si fanno i complimenti alla cuoca, per i cibi, alle signore per i vestiti, agli uomini per la simpatia, ma se non si è più che in confidenza con qualche altro presente al quale poterlo sussurrare con discrezione, CHI pur pensandolo con convinzione, oserebbe dire liberamente "Che gran gnocca la sorella del festeggiato" o (dipende dai gusti e dagli orientamenti) "con una copia così ci andrei a letto volentieri, figa lei, bono lui". ??
Sono cose che non si dicono di solito, non nei posti abituali, ma che si pensano quasi sempre, quando si sta al supermercato, quando si fa la fila alla posta, quando si viaggia con i mezzi pubblici, quando si cammina per le strade, quando si sta con le persone di casa ma l'attenzione viene richiamata dall'istinto su qualche persona che di casa non è.
A me succede di averle spesso questi "attrazioni", ma molto meno volte mi è possibile tramutare in qualcosa di concreto quel desiderio che il più delle volte rimarrebbe un pio desiderio momentaneo.
Perché lasciar morire così in fretta, così piacevoli desideri?
In adolescenza i miei rapporti li ho avuti nella fantasia, con persone favolose, facendomi seghe altrettante favolose, ed erano anni bellissimi.
Perché non far vivere ancora quella parte adolescenziale di me, coltivando oggi come allora fantasie erotiche, NON In sostituzione di una sessualità concretamente vissuta ma o in aggiunta o come "corroborante", "eccitante", "stimolante": Finché le fantasie volano il viagra si vende poco.
Tanti dicono di scrivere solo storie realmente vissute e non ho ragioni per dubitare di ciò che dicono, io però dico che di solito quello che realmente vivo, da solo, con la mia compagna di vita e con chi piace a me, a lei e come piace a me, a noi...sono fatti miei/nostri. Me li vivo, me li godo, e solo quando diventeranno solo un ricordo potrei parlarne.
Invece le storie mancate, quelle per un piccolo o grande motivo poteva essere e non è stato, eppure poteva essere vissuto in un modo e l'ho vissuto in un altro, non mi rassegno con il dire "porca miseria, occasione perduta", ma riattivo l'adolescente in me e vivo le storie che non si sono realizzate, nei miei racconti. Vivo intimamente ciò che la realtà non mi ha permesso di vivere per mille ragioni diverse.
Insomma scrivo perché mi piace scrivere (grafomania) e perché voglio materializzare le storie che scorderei facilmente di aver solo immaginato guardando una bella donna, un bell'uomo, una bella coppia, ecc. Scrivo per vivere anche quello che materialmente non mi riesce di vivere, IN AGGIUNTA e non in sostituzione della sessualità reale.
Molti storceranno il naso per questa mia "confessione" ma siccome sono anche lettore sono ancora più convinto che si legge proprio per vivere con le immaginazioni altre storie di fantasia oltre le esperienze concrete.
E' una patologia preoccupante?
Non credo proprio. La realtà è che di cibo ci si sazia, di beni materiali ci si stufa ma di sesso non se ne ha mai abbastanza, perché il sesso è vita. Non è fonte di vita solo perché fa nascere, ma perché da energia vitale a che la pratica ed io amo la vita, amo vivere, amo fare sesso, reale e..."sesso da adolescente", senza sentirmi né scrittore, né malato. Mi sento persona
E voi che state bevendo il vini di questa bettola, perché lo fate?
Dai, familiarizziamo un poco. ci può solo ...far migliorare...anche come "scrittori"
Modificato dall'autore il 10-07-2024 18:36:25
» Nell'argomento: LA BETTOLA DEGLI SCRITTORI

vabbè, dicci almeno di quale racconto parli
» Nell'argomento: Presentazione Racconti

Quotato da Parcifal,Quotato da jeepster,
Quanto sopra, oltre ad essere il post iniziale di questo tread, è anche un consiglio per tutti quelli che invitano a leggere i propri racconti. Questa sezione del forum è già poco frequentata, perciò se volete avere qualche lettore in più, sarà meglio incuriosirlo dicendo qualcosa di più su quanto proponete. Essere scelti a scatola chiusa, credo sia molto difficile. Modificato dall'autore il 21-06-2024 22:27:49
Titolo : E il naufragar m'è dolce in questo mare
Categoria : gay - bsx
Autore : Parcifal
Link : https://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/quotE-il-naufragar-m-e-dolce-in-questo-marequot_148234.html
Trama : quando la perdita/assenza della persona amata diventa una spirale di dolore concedersi all'abbraccio del suo fantasma e cedere all'oblio puó ridare speranza?
Semplicemente bello e...bello... e bello
» Nell'argomento: differenza tra racconto eccitante e racconto banale

Quotato da Poncia,I racconti che "acchiappano", ci tengono inchiodati alla lettura, sono quelli dove vengono usate delle tecniche narrative. In modo consapevole o inconsapevole.
Ciao Poncia. E' da molto tempo che mi tengo lontano dal Forum a causa di alcuni che si compiacciono di buttare in "caciara" qualsiasi argomento, quasi come se il forum fosse un ring sul quale affrontarsi a colpi bassi, sferrati con le parole.
Il tuo intervento invece mi è piaciuto semplicemente perché pare voler avviare un dialogo, un confronto, un qualcosa di costruttivo insomma, e non per innescare la solita "bagarre".
Per questo ti ringrazio e torno (grazie a te) ad esprimermi da questo "palco".
Condiviso quello che dici, eppure...
....eppure penso che questo sito sia aperto soprattutto a chi ha voglia di divertire e divertirsi, forse anche a tante persone che non hanno avuto modo di imparare la grammatica, che non conoscono la sintassi, che non conoscono le regole del saper scrivere, ecc,ma hanno una gran voglia di vivere e di trasfondere gioia di vivere.
Ecco perché io, e penso anche altri, non solo accetto (accettiamo?) anche scritti tecnicamente discutibili e a volte do anche il mio voto positivo a costoro. Certo che se poi dovessi vedere qualcuno chi si da arie da scrittore, non gli perdono neanche un refuso,
Voglio dire che il tuo discorso è giusto, ma anche che qui non credo che si stia facendo letteratura ma ci si sta solo per svagarsi un poco, alcuni scopando (beati loro), altri scrivendo , altri leggendo...
L'importante e visitare questo sito per divertirsi e divertire, augurando a tutti di trovare un poco di quello che cercano.
Grazie per avermi involontariamente spronato a rientrare nel Forum
» Nell'argomento: Il Pazzo Thread degli OT - 2° Ediscion

Quotato da XHunerXP,Quotato da FrancescoAragorn73,Perché prima hanno messo no ignoranti e subito sotto no singoli
E quindi?
E non sto dicendo che nel loro cervello sia effettivamente così eh🤣
Ma per come è scritto...
..e dai, Se fai così, se fingi di non capire, dimostri che effettivamente sei singolo (per etichetta che ti sei messo tu) e ignorante (perché non capisci). La sostanza non cambia, Per te è NO
Oh...si scherza ...vhe!!
Modificato dall'autore il 14-02-2024 12:07:24
» Nell'argomento: RACCONTI FUORI SCHEMA

link: https://www.annunci69.it/racconti-erotici/prime/L-abito-rosso_144110.html
Titolo L'abito rosso
genere "prime esperienze"
Autore: Alicerobertohot
Breve quanto basta. Senza fronzoli.Molto piacevole
Titolo L'abito rosso
genere "prime esperienze"
Autore: Alicerobertohot
Breve quanto basta. Senza fronzoli.Molto piacevole
» Nell'argomento: Il Pazzo Thread degli OT - 2° Ediscion

Nel settore del Forum riservato ai gay -bisex è strato lanciato un nuovo argomento (i wikinghi") da Bsxlorenteggio Gay/Bsx
Lombardia, Milano, che esordisce così:
Voglio creare un gruppo di veri maschi etero bisex dove quest' ultimi sverginano e riempiono di sborra gli etero. Età 18/40 anni ci saranno delle regole da rispettare e creare orge tra veri maschi non effemminati. Scrivimi solo interessati realmente, sani e bevitori di sborra. No perditempo
Essendo iscritto come "altra specie umana" rispetto ai gay bisex e non essendo attualmente VIP non posso partecipare a quel forum MA siccome penso che sul tema molti potrebbero avere qualcosa da dire, lo "propongo" anche qui (mi pare il settore accessibile ai più).
Sia chiaro, non sono interessato al gruppo al quale auguro di nascere, crescere ed avere successo. MA mi incuriosiscono le forti contraddizioni del testo "programmatico".
Ho una certa età ma mi sa che devo capire ancora molto se faccio una gran fatica a conciliare alcuni termini, per esempio, chi sono i "veri maschi etero bisex"? (io pensavo che o si è etero o bisex). Possono partecipare solo i "bevitori di sborra" i quali devono essere "veri maschi, non effeminati".
Non voglio e non posso partecipare visto che avrei un unico requisito ma trasferendo qui quell'annuncio me lo sono sprecato. Sarei, anzi ero, un "non perditempo" ma avendo compiuto questo trasloco mi sono giocato il requisito.
Qualcuno ha la pazienza e la capacità di tradurre in termini "fattibili" cosa cerca sto signor Bsxlorenteggio?... Oltre ..lo "Scherzare perché è quasi carnevale"?
Lombardia, Milano, che esordisce così:
Voglio creare un gruppo di veri maschi etero bisex dove quest' ultimi sverginano e riempiono di sborra gli etero. Età 18/40 anni ci saranno delle regole da rispettare e creare orge tra veri maschi non effemminati. Scrivimi solo interessati realmente, sani e bevitori di sborra. No perditempo
Essendo iscritto come "altra specie umana" rispetto ai gay bisex e non essendo attualmente VIP non posso partecipare a quel forum MA siccome penso che sul tema molti potrebbero avere qualcosa da dire, lo "propongo" anche qui (mi pare il settore accessibile ai più).
Sia chiaro, non sono interessato al gruppo al quale auguro di nascere, crescere ed avere successo. MA mi incuriosiscono le forti contraddizioni del testo "programmatico".
Ho una certa età ma mi sa che devo capire ancora molto se faccio una gran fatica a conciliare alcuni termini, per esempio, chi sono i "veri maschi etero bisex"? (io pensavo che o si è etero o bisex). Possono partecipare solo i "bevitori di sborra" i quali devono essere "veri maschi, non effeminati".
Non voglio e non posso partecipare visto che avrei un unico requisito ma trasferendo qui quell'annuncio me lo sono sprecato. Sarei, anzi ero, un "non perditempo" ma avendo compiuto questo trasloco mi sono giocato il requisito.
Qualcuno ha la pazienza e la capacità di tradurre in termini "fattibili" cosa cerca sto signor Bsxlorenteggio?... Oltre ..lo "Scherzare perché è quasi carnevale"?
» Nell'argomento: testimonianze vere dei racconti

Quotato da Nicoltravestita,Che senso ha scrivere racconti non vissuti? Se non lo sono non dovete scrivere qui...ma sicuramente trovate dei blog di scrittura che accettano i vostri racconti di fantasia...
Che senso ha scrivere "racconti" se non narrano fatti reali?
Semplicemente il fatto che si chiamano racconti e non "testimonianze",
Io credo che nessun racconto, da chiunque scritto, sia totalmente vero, così come (forse sbagliando) penso che in ogni racconto ci sia dentro, magari ben nascosto, qualcosa di vero riguardante chi lo ha scritto.
L'importante non è che sia reale ma che coinvolga chi legge, che lo faccia immedesimare in qualche modo e, cosa non secondaria, che sia leggibile per lessico, grammatica, sintassi, ecc.ecc.
» Nell'argomento: Presentazione Racconti

Dopo aver segnalato il racconto di Alessandro 1987 sono andato a sbirciare le altre segnalazioni che precedevano sperando di essere orientato verso qualche buon racconto, già gradito da qualche lettore.
Sono incappato in una serie di auto-promozioni che mi hanno indotto a NON leggere nessuno dei racconti segnalati.
Spero di essere imitato anche da altri per scoraggiare le auto-promozioni e far ritornare questo thread alla vetrina per i racconti selezionati dai lettori, Cioè ad essere un servizio, non una bancarella
Sono incappato in una serie di auto-promozioni che mi hanno indotto a NON leggere nessuno dei racconti segnalati.
Spero di essere imitato anche da altri per scoraggiare le auto-promozioni e far ritornare questo thread alla vetrina per i racconti selezionati dai lettori, Cioè ad essere un servizio, non una bancarella