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Ilaria - capitolo settimo


di MissSerena
26.02.2024    |    2.552    |    4 10.0
"“Non potete sapere chi vi colpirà, né con cosa e neanche potrete vedere gli oggetti che vi ritroverete nei vostri tanto amati buchi..."
Capitolo settimo

Il sesto giorno, dopo che abbiamo fatte tutte colazione, ci viene data una giornata 'libera' fino all'ora di cena.
Possiamo, cioè, fare quello che vogliamo anche con le nostre assistenti personali, con l'unica limitazione di non poter usare su di loro nessun tipo di frusta.
Senza perder tempo prendo subito Tya sottobraccio e le chiedo dove vuole andare, ho una gran voglia d'usarla che mi si legge in faccia.
“Andiamo da te così saremo più libere, lasciami il tempo di preparare qualcosa.”
“Va bene, allora t'aspetto in camera fra dieci minuti così mi preparo anch'io.”
Quasi di corsa vado nella mia stanza e mi spoglio del poco che avevo e prendo la cosa più audace che ho portato. Definire quel che ho comprato non è semplice, è una specie di body fatto di strisce di pelle nera che lascia scoperte tette, fica e culo, ma che s'intreccia sulla schiena con una sorta di ragnatela, grazie anche ad alcuni anelli in ferro. Metto poi dei sandali ,anch'essi neri, con un tacco vertiginoso in acciaio mai messi anche perché non ne avevo mai avuta l'occasione. Quando entra Tya e mi vede rimane di stucco sulla porta.
“Allora serva, vuoi entrare o vuoi l'invito ?” le chiedo provocando il suo orgoglio.
“Certo che entro, solo che così sei davvero uno spettacolo, sono senza parole.”
“Bene, non parlare e dammi la borsa, sono proprio curiosa di vedere cos'hai portato.”
In realtà so bene cosa c'è dentro quell'astuccio rosso, un frustino, collare e guinzaglio, un paio di manette e alcune corde.
Ci sono infine alcuni plug e dildi e l'immancabile strap-on.
“Tya spogliati, ti voglio ai miei piedi nuda.” le ordino senza esitare ulteriormente cercando d'essere il più credibile data la mia inesperienza.
Lei obbedisce prontamente, il suo corpo senza veli mi eccita ancora di più, ma metto un freno alle mie smanie, voglio dominarla prima di lasciarmi andare alla sua lingua e alle sue mani.
Le metto il collare e fisso il guinzaglio che faccio passare sotto la scarpa in modo da costringerla ad avere il viso vicino al mio piede.
“Leccami il piede, fammi vedere quanto sei brava con la lingua.”
“Si Ilaria.”
“D'ora in poi chiamami padrona o sarò costretta a punirti.”
“Si Padrona.”
Inizia a baciarmi un piede con calma, poi fa passare la lingua fra le dita prima di prendere l'alluce in bocca che succhia come se fosse un cazzo in miniatura. Sa che mi sto tenendo a stento e non fa nulla per placare la mia voglia, anzi mi eccita sempre di più. In me combatte la voglia di dimostrare d'essere una vera Mistress, e quella d'abbandonarmi a lei e godere come al solito quando facciamo sesso.
Così prendo il frustino e glielo faccio passare fra le chiappe, sa che non la posso frustare e che non lo farei in ogni caso, ma almeno le rendo pan per focaccia. Do solo dei piccoli colpetti sul suo sesso senza farle alcun male ,ma facendola bagnare in maniera visibile.
“Guardati mi stai leccando i piedi e sei bagnata fradicia, sei proprio una zoccola.”
“Sei tu Padrona che mi fai perdere la testa, ormai sei diventata troppo brava a farlo.”
“Taci e lecca, anzi lasciami sedere e poi cambia piede.”
Mi accomodo in poltrona e lei mi toglie il sandalo per dedicarsi meglio alle mie estremità, solo che la sua lingua non mi basta più, voglio sentirla totalmente mia.
“Sdraiati a terra.”
Tya si corica ai miei piedi, io gliene piazzo uno sul seno e l'altro in bocca spingendolo con forza.
“Ora ti scopo col piede, chissà quanti pompini hai fatto con quella bocca da troia.”
Però più spingo e più lei ne accoglie fra le sue labbra, mentre la lingua scorre sulla parte che ha in bocca, è davvero un gran pompino peccato solo che non abbia il cazzo, altrimenti non esiterei un attimo a scoparla selvaggiamente.
“Cambiamo sistema, così ti piace troppo, alzati in piedi e mani dietro la schiena.”
Come si alza le ammanetto le mani in modo che non le possa usare, poi con calma le lego le caviglie dietro le cosce togliendole ogni possibilità di muoversi con disinvoltura.
Con malizia indosso lo strap-on posizionandolo sopra lo spacco della fica, in maniera che possa passare dal fallo al mio sesso con facilità.
“Inginocchiati che adesso ci divertiamo sul serio.”
Con un po' di fatica si mette a carponi trovandosi immediatamente il fallo davanti alla faccia.
Le prendo la testa e la spingo contro lo strap-on, facendoglielo entrare tutto fino in gola.
“Dai pompinara, fammi vedere come sei brava, e ricordati di lasciare più saliva che puoi perché dopo te lo metto dritto nel culo.”
La fotto in bocca con foga, ogni tanto glielo tiro fuori e mi faccio leccare la fica che è un fiume in piena anche per farle prendere un po' di fiato. È davvero eccitante vederla in quella posizione così oscena, lei che all'inizio mi aveva dominato soprattutto col suo fascino, ora è ai miei piedi, ma quel che più mi piace è che sta godendo di ciò. Forse è solo una perfetta switch in grado di dominare e di sottomettersi a seconda delle necessità, quel che è certo è che mi sta facendo perdere la testa insieme a Daniela che ormai m'è entrata dentro il cervello.
Ormai non resisto più, solo prima di sodomizzarla slaccio lo strap-on e mi metto due palline cinesi dentro la fica, poi stringo di nuovo la cinghia e mi sistemo dietro di lei.
“Come vuoi che ti rompa il culo, con un minimo di ritegno o trattandoti da puttana ?”
“Come meglio credi Padrona, solo fallo subito lo voglio più di te.”
Le punto la cappella sul buchino giusto per farne entrare una minima parte, poi le afferro i capelli e spingo con tutta la forza che ho.
“Ah, così me lo spacchi !”
“E non è quello che volevi Tya ?”
È vero Padrona, rompimelo tutto.”
Ormai è completamente andata e ne approfitto immediatamente. Do un secondo colpo che fa entrare del tutto il fallo nel suo sfintere facendola urlare di nuovo.
“Ah, dimmi che almeno è entrato tutto.”
“Si piccola mia, ora ti fotto il culo come non ha mai fatto nessuno.”
Tenendola per i capelli con una mano e con l'altra sui fianchi prendo a incularla con forza, riesco a tirare fuori quel cazzo finto fino a farlo uscire quasi del tutto, per poi spingerglielo dentro sempre più velocemente. Non so davvero chi goda di più fra noi due, lei che si fa scopare o io che finalmente mi sento di possedere realmente qualcheduna. La scopo senza alcuna pietà o riguardo, con lei che gode urlando come una pazza mentre io mi sento finalmente realizzata. Non più il solo sbatterla come fra l’altro vuole lei stessa, ma il sentire che si ha un controllo completo sull’altra persona, quasi fosse una protesi di me stessa. Finisco per afferrarla per i fianchi per fare ancora più forza, ogni tanto lascio libera una mano per sculacciarla mentre la ricopro dei peggiori insulti.
Finiamo con l'avere un orgasmo colossale che travolge entrambe lasciandoci senza fiato per terra una al fianco dell'altra.
Sono davvero sfinita, ma Tya si vuole prendere a suo modo una rivincita, dopo essersi fatta slegare mi toglie lo strap-on e le paline e comincia a leccarmi la fica. Non riesco neanche a parlare, ma forse non ce n'è neanche bisogno, lei prima beve il frutto di quel piacere così intenso, poi inizia a stimolarmi il clito succhiandolo piano fino a mettermi quelle magiche dita dentro. Come le sento ho un sobbalzo che le fa entrare ancora più dentro di me, da un alto vorrei farla smettere perché non ce la faccio più, ma dall'altro mi dà un piacere al quale è impossibile rinunciare. Così gemo sempre più forte e lei capisce quanto apprezzi quello che fa mettendosi ancor più d'impegno. Non capisco più se mi penetra con la lingua o con le dita fino a ritrovarmi con l'urlare un nuovo e ancor più appagante orgasmo.
Quando mi riprendo è ora di pranzo, così andiamo insieme in sala dove troviamo tutte le altre coppie che stanno già mangiando. Ci sediamo anche a noi a tavola senza dire nulla, solo lancio delle occhiate verso Daniela che mi sembra la più insoddisfatta.
Così come si alza le vado dietro fermandola in giardino.
“Daniela che c'è, non mi sembri molto felice.”
“E' che non ci capisco più niente, sono arrivata qui credendomi una Mistress e ora tutte le mie convinzioni vacillano ogni istante di più.”
“Dimmi il perché, magari ti posso dare un consiglio.”
“Vedi Ilaria io ho una slave e questo lo sai. A casa mi divertivo a sottometterla in tutte le maniere e lei come una cagnetta eseguiva ogni mio ordine. Solo adesso sto provando il piacere ad essere io la schiava, ed è un piacere molto maggiore. Anche prima quando ero con la mia hostess non mi divertivo più come prima di venire alla villa, insomma non so più cosa sono.”
“Sei solo una donna in cerca d'amore in qualunque forma venga.”
Cerco d'essere il più convincente possibile, sento che se mi gioco bene le mie carte Daniela sarà mia per sempre.
“Ma tu dici così perché vuoi essere mia amica o solo per sottomettermi un’altra volta ?”
“Daniela sarò sincera, quando t'ho vista la prima volta mi sei stata subito sull'anima e non solo a me, però conoscendoti ho cambiata idea, vorrei davvero essere tua amica e non solo passare qualche ora con te.”
“Vuoi andare in qualche stanza a divertirti ?” mi chiede con uno sguardo carico di malizia.
“Non c'è bisogno di muoversi.”
Come finisco la frase le metto una mano dietro la testa e m'avvicino per baciarla, la sua bocca è già aperta in attesa delle mie labbra e m'attacco a lei peggio d'una ventosa.
Ci baciamo a lungo mentre le nostre lingue s'intrecciano in giochi senza fine, la mia mano scende lentamente verso il basso facendole uscire un seno che stringo con vigore, ma senza farle male.
Quando arrivo alla sua fica è già bagnata oltre ogni misura, scosto di poco il suo perizoma e due dita scivolano subito dentro.
“Mm Ilaria come sei dolce...”
“Aspetta il resto prima di dirlo.”
Le dita diventano tre e poi quattro, Daniela ha la fica stretta e faccio fatica a entrarci dentro, ma lei non si muove di un centimetro, anzi se l'allarga con le mani per facilitarmi.
“Si riempimi tutta voglio essere la tua puttana.”
M'abbasso e tiro fuori le dita, sono colme dei suoi umori e non resisto al leccare quel piacere che m'inebria ancora di più. Poi con calma le unisco tutte e cinque a mo' di cuneo e inizio a farle entrare nel suo sesso.
“Ah mi spacchi tutta !”
“Non è questo quello che vuoi puttanella ? Sentirti piena fino a morire, dimostrare a te stessa chi sei e cosa vuoi.”
“Sii...non smettere...non sentire le mie suppliche ma vai avanti fino in fondo.”
Non ho mai fatto un fisting e mi muovo con prudenza, ma allo stesso tempo sono decisa ad andare avanti, così a furia d'entrare e uscire mi ritrovo con tutta la mano dentro la sua passera.
È entrata tutta ora ti piace non è vero ?”
“Godo amore ora ti prego scopami fino alla fine.”
“Certo che ti sbatto come la troia che sei.”
In realtà Daniela non ci mette molto a venire, sembra quasi che alla fine si pieghi sulla mia mano tanto è sconvolta dall'orgasmo, ed io ho un po' paura a spingermi oltre. Quando le tiro fuori la mano mi alzo per metterla in mezzo alle nostre bocche, che subito iniziano a leccarla mentre ci slinguiamo a vicenda.
“Ora però voglio godere anch'io. Dimmi ti piace il mio culo ?”
“Si certo, perché ?”
“Allora inginocchiati e leccamelo fino a farmi venire, ma usa solo la lingua guai a te se sento solo che un dito.”
M'appoggio ad un muretto e faccio sporgere un po' il mio sedere, lei s'accovaccia dietro di me e inizia subito a darmi lunghe leccate sul solco delle chiappe per poi fare dei cerchi con la lingua intorno al mio buchetto. Avrei una pazza voglia di masturbarmi ma voglio godere solo di lei, di quella che sarà la mia schiava o almeno che lo potrebbe essere. Daniela usa le mani solo per aprirmi le natiche dopo inizia a fottermi il culo con la lingua ed è magnifica. Si ferma solo per leccare qualche rivolo di piacere che mi cola sulle cosce, il che ritarda oltremodo il mio orgasmo rendendo il tutto ancora più voluttuoso. Mi sento di nuovo padrona della situazione e di lei pur non usandole nessuna violenza, ma il piacere che le ho donato non lo potrà dimenticare tanto facilmente. Alla fine, vengo quasi sfinita da tanta dedizione e Daniela subito lecca il mio orgasmo direttamente dalla fonte, ma non voglio sia così. Mi giro e la faccio alzare, prendendola per mano la porto su un lettino per farla sdraiare e mettermi sopra di lei. Ora sì può leccarmi il sesso e tutto il suo contenuto, ma anch'io posso assaporare il suo così pregno delle sue voglie. Poi restiamo sdraiate una di fianco all'altra parlando di noi e baciandoci di tanto in tanto fino all'ora di cena. Scopro così una persona insoddisfatta della vita, che può avere tutto, ma solo a livello materiale, a cui manca qualcuno che le dia una vera direzione da seguire. Daniela è nata da una famiglia ricchissima, che però l’ha ben presto chiusa in un collegio con la scusa di darle un’ottima educazione, quando in realtà nessuno dei due genitori, aveva voglia di dedicarle del tempo. Una volta uscita da quel collegio, era rimasta ben presto orfana, con un patrimonio gestito da uno studio di commercialisti di prim’ordine, e l’unico obbiettivo di non dilapidare tutto. Dopo alcune fallimentari relazioni aveva scoperto il Bdsm provando ad essere la dominatrice, e quasi comprandosi delle schiave, ma senza alcuna vocazione era finita alla villa per capire quello che le mancava.
“Se vuoi mi prenderò io cura di te, ma non chiedermi di essere la sola, al limite la mia preferita.” le dico mentre andiamo verso la sala da pranzo.
Lei non mi risponde, ma mi dà un lungo bacio in bocca poco prima di varcare la porta della sala, per unirci alle altre.
Come mi vede entrare Tya mi chiede dove sia finita, ma come vede arrivare dietro Daniela capisce tutto e mi fa un gran sorriso.
“Ora mangia che dopo c'è l'ultima prova e non voglio tu faccia brutta figura.”
“Stai tranquilla che sono in forze, però ora ho fame quindi a tavola.”
Subito dopo cena Madame X fa di nuovo capolino davanti a noi.
“Stasera vi attende la prova più dura e difficile mie care ospiti, sarete tutte legate e bendate per provare il piacere della frusta e della penetrazione multipla. Chi ha indosso qualcosa se lo levi in fretta, potete tenere solo le scarpe, vi aspetto nella sala bianca fra cinque minuti.”
Come esce le assistenti ci mettono il guinzaglio, mentre chi ha l'intimo se lo toglie in tutta fretta. Veniamo poi condotte in fila indiana in una grossa stanza dove al centro c'è un grande tavolo circolare. Tya mi fa sistemare mettendomi a novanta sul tavolo stesso, poi mi lega le mani ad un anello e mi mette una sbarra fra le caviglie prima di bendarmi. Per un po' si sentono solo i nostri respiri, finché non riecheggia la voce della Mistress.
“Non potete sapere chi vi colpirà, né con cosa e neanche potrete vedere gli oggetti che vi ritroverete nei vostri tanto amati buchi. Sappiate solo che, anche se in modi diversi, avrete tutte quante lo stesso trattamento, qui non si fanno favoritismi di alcun genere. Ora mie assistenti iniziate a colpire chi avete davanti e fatemi sentire le loro urla.”
Il primo colpo mi colpisce su entrambe le chiappe, capisco subito che è un paddle, ma non mi esce neanche un piccolissimo gemito dalla bocca. Vengo colpita a lungo e resisto finché non vengo raggiunta anche da un frustino in mezzo alle natiche. Sembra quasi che si siano sincronizzate dietro di me e non mi danno un attimo di tregua, ho il buco in fiamme perché il frustino mi colpisce quasi sempre lì, e solo dopo capisco il motivo di tanta precisione.
Sento una punta di gomma farsi spazio nello sfintere, dev'essere un plug e anche bello grosso. Mi apre in due lentamente, è davvero enorme, complice il bruciore dato dalle frustate non riesco a non urlare, ma chi mi sta sodomizzando non dice nulla, anzi mi sembra quasi che non respiri per quanto è silenziosa. Alla fine, sento i miei muscoli anali stringere la parte più stretta, è tutto dentro e mi fa un male cane, ma protestare sarebbe inutile e lo so bene.
Ma è innegabile che anche sentendo tutto quel dolore provi anche del piacere, soprattutto immaginando d'essere io a colpire magari Daniela. Mi vedevo dietro di lei a lasciarle segni rossastri sulla pelle che aumentavano sempre più, mentre lei mi pregava di smettere ma anche di continuare, in preda agli spasmi del piacere più assoluto.
Vengo di nuovo frustata, questa volta con un flogger o qualcosa di simile, ma non solo sul culo, ma anche sulla schiena e sulle cosce. Mi sembra di udire delle parole alle mie spalle, ma non capisco niente, solo dopo vengo colpita in pieno sulla fica dal basso verso l'alto e mi sembra quasi di svenire per il male che sento. In realtà i colpi non sono forti, ma sono tutta un dolore e li accuso in maniera particolare. Chi mi frusta si ferma solo per mettermi un grosso dildo dentro per poi riprendere come prima.
Però stranamente inizio a provare un nuovo sottile piacere, mi sento a pezzi ma mi sto anche bagnando, le frustate diventano meno dolorose, il dildo si muove ad ogni mia contrazione e finalmente godo. Ma chi mi sta usando se ne accorge ben presto, così si dà il cambio con un’altra assistente per una nuova tortura.
Chi viene mi toglie il plug e mette al suo posto delle palline metalliche saldate fra loro. Mentre le fa scorrere dentro e fuori un'altra mi colpisce con una striscia di cuoio l'interno delle cosce, il piacere lascia di nuovo posto al dolore per poi tornare più forte di prima, mentre sento chiaramente le urla delle mie compagne.
Quando finiscono mi liberano culo e fica e mi danno alcuni minuti per riprendermi.
C'è uno strano silenzio nella stanza, come la quiete prima della tempesta, e capisco d'aver paura. Una mano decisa mi mette un bavaglio per poi accarezzarmi il viso, conosco bene quella mano ,è quella di Tya che vuol farmi capire che mi è vicina. Quando sento due donne vicino a me sono di nuovo tranquilla e pronta a finire la prova.
Mi mettono dentro due dildi, uno davanti e l’altro dietro, che fissano con una corda che mi fa da perizoma. I dildi sono in ferro e presto cominciano a vibrare, ma non è il solito movimento di questo tipo di oggetti, questo è diverso più simile ad una scossa elettrica. Quando aumenta l'intensità torno a godere anche se mi fanno un male cane, ma presto una frusta s'abbatte sulla mia schiena facendomi piegare all'indietro. Chi la usa è certo una maestra, mi fa sentire il sibilo sopra la testa prima di farmela assaggiare sulla pelle, lasciandomi il tempo di prepararmi alla frustata successiva. Le urla mi si strozzano in gola perché il bavaglio m'impedisce di farle uscire. La pelle mi brucia in maniera indescrivibile là dove cala la frusta, ma sto godendo come rare volte mi era successo, i dildi sembrano impazziti e solo il fatto che siano legati impedisce loro d'uscire da quel lago che ho in mezzo alle gambe. La mia Mistress mi colpisce ovunque in maniera casuale per non darmi modo di prepararmi a riceverla, ma anche se è dolorosa da sentire, continuo a provare piacere finché non vengo. L'orgasmo mi coglie all'improvviso, violento, incontenibile. Nonostante il bavaglio lo urlo a pieni polmoni e la frusta finisce di colpirmi. Rimango ferma lì, distrutta ma felice, mentre tutto intorno a me sembra tacere.
Tya mi libera e mi porta nella mia stanza facendomi appoggiare sulle sue spalle, poi mi fa sdraiare e mi spalma un unguento rinfrescante per la pelle che fa presto effetto.
“Ilaria sai che sei stata la più forte ?”
Sono sorpresa dalle sue parole e non posso nascondere il mio stupore.
“Che dici, Madame X ha detto che avremmo ricevute tutte lo stesso trattamento !”
“Non è vero, lo dice per tranquillizzarvi, lei sa quando smettere e tu hai resistito più delle altre.”
“Ma le altre lo sanno ?”
“No non ce n'è bisogno, vengono portate via ancora bendate proprio per questo, ma tu non potevi accorgertene.”
“E ora mi succederà qualcosa ?”
“Non lo so, ma penso di no, ora però devo andare riposati che domani è l'ultimo giorno e devi partire.”
Mi lascia con un bacio dolcissimo sulla bocca e augurandomi la buona notte.
Rimango un po' coi miei pensieri, ma presto m'addormento con la testa piena di domande senza risposta.

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(quelli volgari saranno subito cestinati)
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