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Gay & Bisex

A casa di due miei ammiratori (ultima parte)


di cartavetrata
04.06.2012    |    9.222    |    7 9.3
"Prima trattato come la peggiore delle baldracche, adesso di una dolcezza e passione che mi fecero sciogliere tra le sue braccia..."
Nando si staccò e si posizionò dietro di me. Sentii il mio culo sgonfiarsi, ma vibrava ancora dentro. Deve avere sgonfiato il dildo. Poi lo estrasse fuori e affondò 4 dita insieme a roteare.
"Lo senti come sei largo? E ancora non ti abbiamo rotto per bene". Si mise un preservativo e me lo schiaffò tutto dentro in un colpo. Non sentii completamente dolore, quel palo che avevo fino a poco prima mi aveva davvero slabbrato il culo. Io non capivo più a chi prestare attenzione. Nando mi stava fottendo brutalmente maltrattandomi le chiappe, strizzandomele, sculacciandole sonoramente, sotto i colpi poderosi di bacino che sbatteva rumorosamente sul mio culo. Dall'altra, Michele mi teneva ferma la testa e mi fotteva la bocca fino a infilarmelo tutto in gola. Mi sentivo completamente pieno da tutti e due i lati. Ero un giocattolo fra le loro mani.
Michele mi strattonava, mi tirava i capelli per darmi il ritmo. Ogni tanto si fermava per tirarmi il cazzo fuori dalla bocca per alzarmi il viso verso di lui e sputarmi in bocca dicendomi quanto troia fossi. Come potergli dare torto, ero lì impalato da due grosse mazze e gemevo come un ossesso. Nando si divertiva a sculacciarmi che sentivo le mie chiappe bruciare, non fosse altro anche per la forza con cui mi sbatteva tutto il suo cazzone dentro il mio culo.
Nando si staccò dal mio culo e sentii un grosso vuoto e l'aria fresca entrare. Si posizionò accanto a Michele per farsi succhiare. Mmmmm... due cazzi tutti per me. Alternavo le boccate a ciascuno facendoli impazzire. Volevo di più. Li unii e cominciai a spompinarli insieme.
"Questa bagascia ha la bocca sfondata come il culo, Nando... guarda com'è brava a tenerli tutti tutti e due in bocca senza sforzo!"
"Ah siiiii... ne entrerebbero altri due. Ti piace, eh puttanona? Vedrai come ti sistemiamo a dovere"
"Mmmm... sì, mi piac..."
Mi arrivò una sberla.
"Zitta vacca, le zoccole da marciapiede come te succhiano, non parlano!"
Il loro fare autoritario mi piaceva, mi riattaccai a quelle canne anche se mi dolevano le mascelle.
Michele si staccò dalla mia bocca e me infilò tutto dentro al culo senza tanti complimenti. Non ebbe minima difficoltà a entrare dopo lo sventramento ad opera di Nando. Nella stanza era tutto un rimbombo dei suoi colpi poderosi e dei nostri gemiti. La realtà superava i film porno. Continuavo a sentirmi riempito bocca e culo, tra insulti, sputi, sculacciate e tirate di capelli. Ma stavo per avere di più!
Ad un certo punto si staccarono entrambi, Nando si allontanò dalla stanza senza dire una parola, mentre Michele si butto sul letto supino e mi invitò a montare di sopra e farmi sfondare ancora dal suo cazzone! Come rifiutare? Montai "in sella" e continuai farmi scopare da quel toro dimenticando Nando che era uscito dalla stanza. Michele era una forza della natura, agitava ritmicamente il bacino alternando a movimento ondulatori e non sembrava mai stanco. Ad un certo punto rallenta fino a fermarsi, mi attira a sé sempre lasciandomi il suo cazzone dentro e mi trattiene in un forte abbraccio virile baciandomi con passione. Ero sorpreso piacevolmente da questo cambio di registro. Prima trattato come la peggiore delle baldracche, adesso di una dolcezza e passione che mi fecero sciogliere tra le sue braccia. Mentre mi perdevo in queste riflessioni, mi strinse a sé molto forte, troppo forte. Mi aveva bloccato. Mentre lo guardai interrogativo, un corpo estraneo faceva forte pressione per entrare nel mio culo già occupato! Era Nando! Ecco perché era sparito, per ritornare a tradimento!
Ecco cosa intendeva Gianni quando diceva di preoccuparmi se non vedevo l'altro. Volevano mettermi due cazzi in culo! Nando procedeva, ma io urlavo per il dolore. Era troppo per me!
"No, NO, vi prego, lasciatemi! È troppo, non ce la faccio!" piagnucolai.
Mi arrivò una sonora sberla da parte di Michele.
"Devi smetterla di rompere il cazzo con i tuoi piagnistei, tanto non ci impietosisci!"
"Sì, cazzo! Hai detto che facevi tutto quello che volevamo, ora non ci rompere le palle! Tutte uguali voi puttane! Prima vi lamentate e poi urlate come cagne in calore che vi sentirebbero per chilometri! Ora stai zitto, che ti facciamo godere sul serio, e lo sappiamo che fai finta e in realtà lo vuoi!"
In fondo dietro la paura del dolore si nascondeva la voglia di provare due cazzoni dentro il mio culo. Un nuovo limite da varcare. Smisi di fare resistenza e cercai di rilassare il culo per accogliere il nuovo ospite. Dopo aver tentato di forzarmi in maniera brusca, Nando fu delicatissimo, giocava a fare abituare ed allentare il mio sfintere, certo, il dolore c'era, ma stava trasformandosi in qualcosa di piacevole e indescrivibile mai provato prima. Finalmente entrò completamente anche lui! Rimasero fermi e immobili per farmi prendere confidenza con la situazione. Io mi sentivo pieno come non mai, mi mancava l'aria. Quando mi videro rilassato, cominciarono a sbattermi. Come si può descrivere una doppia penetrazione? Due cazzi impazziti dentro di te che si muovono senza sincronia, ognuno di vita e natura propria, una lotta dentro le budella per conquistarsi il posto migliore, mentre tu non puoi fare che urlare, urlare, urlare di piacere. Come se tutti fossimo un unico corpo, un unico gemito.
La situazione non poteva durare a lungo e avvenne ciò che non avrei mai pensato: venni copiosamente sul torace di Michele senza toccarmi. Quello scoparmi e allargarmi in quel modo ha stimolato la prostata in una maniera a lei sconosciuta. Fu improvviso e inevitabile. Ma stupendo. Mi seguirono anche loro a ruota libera. Si staccarono e ci accasciammo nel letto. Io tra di loro. Tra carezze, baci ed abbracci.
"Ne valeva la pena?" disse Nando.
"Cazzo, sì!"
E ridemmo tutti e tre di gusto, sfiniti come tre guerrieri al ritorno di una battaglia estenuante che si è vinta.

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