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Ho voglia di cazzo: dall’ufficio al fiume per l’ultima volta (forse)


di birbantotto
11.03.2022    |    10.215    |    15 9.5
"Allunga la mano e gli stringe il bastone..."
Se lo ripeteva da anni, basta con il vizietto! Basta cercare cazzi.
Provava a resistere, più che altro per non trovarsi nei guai con la compagna, per non farlo sapere ad amici e parenti e per non buscarsi delle malattie, ma il desiderio gli saliva incessante e irreprimibile immancabilmente dopo pochi giorni che aveva soddisfatto le sue voglie.
Saliva piano piano, si sentiva avvampare, sentiva la voglia di un maschio forte e dominante che lo possedeva, aveva la necessità di sentirlo entrare in bocca e in culo.
Angelo aveva più di 50 anni ed era bisex da sempre. Erano passati 8 giorni da quando in sauna era stato inculato da un arabo e stamattina stava nuovamente avvertendo quel calore che partiva dalla pancia e si irradiava verso il petto e le natiche.
Sulla sedia in ufficio mentre è al telefono spinge il culo e lo struscia sulla sedia. La sua mano sfiora i capezzoli turgidi.
Non è più giovane ma la voglia è immutata, in questi momenti si sente una giumenta da coprire, una vacca da montare e non è più concentrato sul lavoro, pensa solo a come soddisfare la sua voglia di cazzo.
Apre il cellulare e cerca se ci sono incontri interessanti e immediatamente disponibili in zona, pensa a dove andare per un rapido incontro occasionale.
Prova a concentrarsi sul lavoro ma è distratto. Va in bagno si toglie pantaloni e slip e si siede sul bidet. Spinge il culo oltre il bordo, si sputa nelle dita e si ficca prima uno poi due dita nel culo mentre si stringe con forza i capezzoli. Potrebbe venire ma si trattiene.
Poi finalmente si decide e esce dal lavoro.
Venti minuti ed è arrivato in una zona del fiume dove si possono fare incontri interessanti.
Non è più giovane ma sa come mostrarsi. Via lo slip, via la camicia, solo jeans, un pullover stretto e legato in vita, una sciarpina leggera al collo, mani in tasca e camminata lenta verso l’argine dove ci sono canne e vegetazione alta.
Pochi minuti e scorge un uomo della sua età robusto, con la pancia e due cosce grosse che si avvicina a dove è lui. Barba folta e faccia da bastardo gli fanno sobbalzare il cazzo. Se non bastasse mani grandi e labbra carnose fanno battere il cuore ad Angelo.
L’uomo gli passa davanti, lo guarda e sorride, poi si ferma e si stringe il pacco, si volta di spalle come per pisciare nel fiume.
Angelo vede arrivare un ragazzo giovane e capisce che deve osare subito.
Si avvicina e vede chiaramente che l’uomo ha il cazzo in mano già duro. Non lungo ma largo e nodoso. Si gira e gli sorride.
Angelo tace e si avvicina. Allunga la mano e gli stringe il bastone. Sente quanto è duro.
L’orsone lo prende per la nuca e lo avvicina. Si baciano. Angelo adora baciare gli uomini e quella lingua calda che entra nella sua bocca lo manda in estasi. Non si accorge che nel frattempo il giovane è inginocchiato davanti a loro a bocca aperta. Ingoia subito il cazzo del maschio mentre anche Angelo si sbottona. Ora il ragazzo pompa a turno i due, che in piedi si baciano.
Angelo però ha voglia di altro. Prende per mano l’omone e si infratta tra le canne.
Ora è lui a pompare l’uomo. Lo sente pulsare. La sua mano gli preme la testa fino all’inguine. Angelo ingoia l’intera asta e lacrima come le migliori puttane mentre la cappella arriva in fondo alla gola.
La voglia del mattino sta portando i suoi frutti. LA femmina che è in lui comanda il gioco, si alza e si offre al suo amante appoggiando il culo sul cazzo duro.
Le mani grandi dell’orso lo stringono ed il lamento flebile di piacere dà il via alle maniere rudi dell’uomo: capisce di che pasta è fatto e gli stringe i capezzoli mentre gli infila due dita in bocca.
Angelo grida. Adora essere dominato e gli piace quel maschio virile. E’ pronto ad essere inculato, sente il suo buco morbido mentre lo bagna con la saliva.
Uno sculaccione sonoro lo fa tremare. E’ un fuscello nella mani del suo violentatore, gli piace pensarsi così!.
Quello continua a strattonarlo. Lo gira verso di se. Gli fa sentire il cazzo sulla pancia gli mette due dita in bocca fino in fondo. Raccoglie la bava e lo stringe a se lo penetrandolo con le dita.
Lo gira ancora lo fa piegare ma non per incularlo come già sperava Angelo. La lingua di Gianni lo penetra in culo. Lo lecca ovunque. Lo lavora con le dita e la lingua, lo insaliva per bene, lo sculaccia ancora e mentre quello scatta in avanti per il dolore gli stringe ancora i capezzoli portandolo a se per mangiarlo ancora con le labbra carnose nel buco del culo.
Ora è pronto! Lo spinge per terra. Angelo non si ribella, il bruto gli sale dietro e punta la cappella sul buco che si apre come un fiore e lo accoglie con un grido sordo di dolore e piacere.
Impalato a pecora con un uomo di 100 kg sopra che gli ha infilato il cazzo in culo! Non poteva sperare di meglio.
Il giovane ha osservato tutta la scena segandosi. Si avvicina e mette il suo cazzo sulla faccia di Angelo che capisce di non avere scelta e lo accoglie in bocca.
Ora il ragazzo lo tiene per la testa e lo scopa in gola mentre il suo culo è aperto da quella cappella che lo viola con colpi profondi.
Che era zoccola lo aveva sempre saputo, ma una scopata così all’aperto non la aveva mai fatta. Di solito si limitava ad un rapido pompino o ad un cazzo appoggiato al buco. Quel pomeriggio invece le cose erano bollenti.
Intanto Gianni entra e esce il cazzo dal buco e vede quella caverna che aveva aperto. Si ferma e lo fotografa mentre il giovane spara una carica di sborra in faccia a Angelo.
L’uomo lo fa alzare, ma Angelo non riesce a stare sulle gambe. Con modi rudi e un paio di sculaccioni Gianni lo appoggia ad un alberello e lo infila con un colpo secco. Adesso lo scopa dal basso verso l’alto andando a toccare il punto di maggior piacere. I colpi sulla prostata mandano in estasi Angelo che miagola e lancia urletti. Angelo sa che se sollecitato proprio in quel punto viene sempre con un fiume di sborra senza toccarsi. Spinge ancora in fuori il culo e Gianni coglie la sua troiaggine eccelsa e gli stringe entrambi i capezzoli mentre aumenta il ritmo dei colpi.
L’urlo da animale, gli spasmi incontrollati ed il fiume di sperma di Angelo colgono l’omone di sorpresa che riesce a tenerlo ancora un poco per i fianchi prima che cada a terra stremato.
Gianni è carico a mille ed il giovane che è rimasto a guardare si avvicina e preso il posto di Angelo si fa inculare a sua volta. I colpi lo sbattono come un giunco. Ha gli occhi riversi da quanto gode a sentirsi scopato! Ma la sua felicità suina dura poco perché l’omone infoiato con un grugnito viene copiosamente nel suo culo.
Angelo si rimette in piedi. E’ sporco di terra e sperma. Raccoglie i pantaloni e si allontana giurando che sarebbe stata l’ultima volta
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