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Io e Guido - Terza parte


di allthom
12.03.2018    |    3.477    |    3 9.9
"Si avvicinava il nostro sesto anniversario mensile, sei mesi tondi passati assieme, 24 tra sabati e domeniche (e qualche mercoledi di champions) di intenso..."
Era arrivato di nuovo l’autunno e la mia storia con Guido andava avanti da quasi sei mesi.

Una storia ben strana per me ed il mio carattere.

Primo ero diventato il terzo lato di un triangolo, una posizione geometrica che non avevo mai amato in passato ed in cui ora mi ritrovato infilato, compresso e molto stretto.

Secondo perché il nostro tempo insieme era confinato al sabato o domenica pomeriggio/sera quando “ufficialmente” ci vedevamo per guardare assieme le partite della nostra squadra del cuore ed in realtà ci buttavamo a casa mia, ora sul divano, ora sul tappeto per terra, più spesso sul letto a scopare come matti.

Mi accorgevo di subire il fascino di Guido (che oggettivamente c’era), di godere come un matto ogni volta che facevamo l’amore (ed era molto tempo che non facevo l’amore con qualcuno, anni direi), nei nostri rapporti ero prevalentemente passivo perche’ lui preferiva essere attivo e mi si aggiungeva godimento nel sapere di soddisfarlo, forse perche’ stavo anche realizzando tutte le fantasie vissute nella mia mente da adolescente che avevano lui come protagonista.

Insomma a trentacinque anni suonati il mio cervello si comportava come quello di un ragazzino di 16 anni che ha appena scoperto il sesso e quanto si gode a farlo, il mio cazzo era sempre in tiro ed il mio culo bagnato.

Mi mancava certo una quotidianità del nostro rapporto, le telefonate e le rare birre o pause pranzo passate assieme non compensavano la coscienza di saperlo altrove nella braccia di un’altra per buona parte del tempo. Perché’ negarlo? Ero geloso, fortemente scocciato e contrariato dalla situazione..

Si avvicinava il nostro sesto anniversario mensile, sei mesi tondi passati assieme, 24 tra sabati e domeniche (e qualche mercoledi di champions) di intenso amore e splendido sesso. La domenica precedente ne avevamo parlato immaginando qualche modo speciale per festeggiare l’evento. Pur non essendo particolarmente sensibili a certe sdolcinatezze era forte il desiderio di inventarci qualcosa per renderlo a nostro modo “epocale”.

Il pensiero correva allora a quando da ragazzo immaginavo di passare il mio tempo a fare l’amore con lui, nella mia mente non so perche’ ma mi immaginavo sempre in guepiere e mutandine di pizzo, o reggicalze e calze a rete. Gli avevo pure raccontato le mie fantasie ed insieme ne avevamo riso, eppero’ lo vedevo anche stuzzicato dall’idea.

Era stata una settimana faticosa e stressante, impegni lavorativi e scazzi familiari si erano succeduti senza soluzione di continuità e al venerdì sentivo il deciso bisogno di staccare la spina, divertirmi pensare ad altro prendendomi cura di me e del mio uomo.

Poco dopo l’una mi fiondai fuori dall’ufficio salutando tutti e dando appuntamento per il lunedì successivo, rivolgendo i miei passi verso la Rinascente vicino all’ufficio, volevo comprarmi qualcosa di bello e costoso.

Nell’avviarmi verso il reparto uomo mi ritrovai ad attraversare quello di intimo femminile ed il mio sguardo fu rapito da un manichino, alto come me e della mia stessa corporatura, lo avevano addobbato con una guepiere rossa, mutandine, reggicalze e calze in tono. Rimasi a fissarlo per circa 5 minuti mentre la mia mente rimuginava, alla fine me ne andai comunque verso il reparto uomo, comprai un bel completo Armani blu scuro e mi regalai anche due cravatte nuove.

Uscendo ripassai davanti al manichino, un commesso stava aggiungendo al completo di prima anche una vestaglia di seta. Ancora qualche minuto di pensieri e alla fine mi diressi verso gli scaffali, recuperando tutto quello che il manichino proponeva portandolo alla cassa.

Oramai il dado era tratto c’era solo da organizzarsi.

La prima cosa fu quella di trovare un’estetista aperta la domenica che mi potesse aiutare con il trucco. Vicino casa c’era un centro estetico cinese, la signora ridendo mi diede appuntamento per la domenica stessa, programma della seduta: depilazione full body, trucco del viso.

Ero giusto indeciso se togliermi anche la barba, alla fine seguendo il consiglio dell’estetista mi feci radere anche le guance.

Dalla sorella della signora che gestiva l’emporio un paio di negozi piu’ su sulla strada avevo recuperato anche una parrucca e delle scarpe con un tacco 6.

Tornato a casa verso pranzo, l’appuntamento con Guido era alle 14, completai l’opera con un bel clistere e tanta crema profumata.

Alle 14 puntuale sentii le chiavi girare nella porta ed il solito urlo di avviso di Guido, avevo abbassato le serrande in salone creando una zona in penombra e assai intima, dalla camera da letto lo invitai a farsi avanti nel corridoio, mi ero piazzato davanti al divano con alle spalle la finestra, c’era una bella penombra, non potei pero’ ignorare il suo sguardo di sorpresa, indossavo calze, mutandine di pizzo ed una guepiere che mi fasciava perfettamente il corpo ed esaltava grazie al reggicalze le gambe slanciate.

Guido mi si avvicinò lentamente, girandomi intorno per godersi lo spettacolo, io rimanevo immobile ed aspettavo una sua parola che non tardò ad arrivare:

- Sei meraviglioso

- Credi? Non ti sembro ridicolo?

- No, affatto…

...ed inizio ad abbracciarmi da dietro, baciandomi il collo, cosa che adoro, mi abbracciava, mi stringeva forte a se, sentivo l’erezione crescere nei suoi pantaloni e continuava a baciarmi, ad un certo punto mi girai lo abbracciai anche io e lo bacia finalmente sulla bocca, la sua lingua incrociava la mia, mentre con le mani mi stringeva il sedere sempre più forte al suo bacino, lentamente le nostre bocche si separarono, la sua lingua cominciò a scendere lungo il mio collo, sulle spalle, con una mano mi pizzicava i capezzoli con l’altra continuava ad accarezzarmi ora il cazzo ora il culo, poi ritornava a baciarmi in bocca.

Io lo stringevo forte per le spalle, affondavo il volto sul suo di collo e lo leccavo e baciavo come leccavo e baciavo gli occhi e le guance appena mi arrivavano a tiro, finalmente lui si mise dritto davanti a me e potei iniziare a sbottonargli i pantaloni, glieli sfilai e lo misi seduto sul divano con le gambe divaricate, io seduto per terra davanti a lui e al suo cazzo perfetto nella forma e perfettamente in tiro. Lo presi in mano, lo avvicinai alla bocca, ci sputai sopra ed iniziai a leccarlo lentamente dalla cappella come fosse un gelato, prima la punta di sopra, poi di lato ed infine il cono, leccavo e sbavavo perché sapevo che il mio uomo impazziva per i miei bocchini bagnati, dopo un po me lo misi tutto in bocca ed iniziai a pomparlo, lui mi mise le mani sulla testa per darmi il ritmo.

Succhiavo il suo cazzo, lo baciavo, me lo ficcavo giu per la gola e sentivo i mugolii di Guido che mi dava della troia e godeva della mia lingua e della mia saliva, lo lasciavo andare per qualche secondo poi lo assaltavo di nuovo, cominciando però dalle palle, succhiando dal basso, dal perineo e risalendo, mi ficcavo lo scroto in bocca, lo succhiavo come fosse una caramella e continuavo a risalire fino alla base del cazzo, poi lo leccavo fino alla punta e ricominciavo a pomparlo.

Dopo una decina di minuti di questo trattamento, Guido mi fece fermare, mi fece sedere sul divano ed inizio’ lui a baciarmi e leccarmi, mi leccava il cazzo me lo baciava e succhiava, poi mi fece girare ed iniziò a leccarmi il buco del culo, e leccava anche lui dal culo alle palle e tornava sul mio fiorellino.

Passarono altri minuti di piacere finché non lo pregai di incularmi, non lo supplicai di sfondarmi, avevo una voglia matta di sentirlo dentro di me e di continuare a baciarlo, baciargli la bocca, il collo gli occhi e tutto il resto.

Andammo in camera da letto mi sdraiai a pancia all’aria, lui si mise le mie gambe sulle spalle ed iniziò a penetrarmi, dapprima lentamente poi sempre più forte, fino a farmi sentire le sue palle che sbattevano sul mio culo.

Mi sentivo bene, mi sentivo da dio, mi sentivo meravigliosamente ad essere, desiderato, abbracciato, baciato, inculato dal mio uomo e glielo dissi: ”Ti amo”.

Lui si fermò, forse sorpreso dalla mia dichiarazione, ed in effetti quella parola, “amore”, era sempre rimasta sospesa su di noi, inespressa, ma quello che facevamo da sei mesi oramai, era l’amore, molto oltre il semplice bellissimo sesso.

Fu un momento, lui mi guardò, per un nanosecondo temetti di aver rotto una sorta di incantesimo, poi il suo sguardo si addolcì ulteriormente:

- Mi ami?

- Si Guido ti amo

- Sei sicuro?

- Si

- Ripetilo

- TI AMO Guido, ti amo e ti desidero, voglio essere il tuo uomo e voglio che tu sia il mio…

- Vuoi veramente essere il mio uomo? Vuoi essere il mio compagno?

- Si lo voglio, e voglio che non te ne vai stasera, ora voglio continuare a scopare con te, poi voglio che ceniamo insieme, poi voglio andare a dormire con te nel mio letto e svegliarsi domattina assieme, prepararci per andare al lavoro e progettare la giornata, la settimana ed il resto della vita assieme...

A mano mano il ritmo delle sue spinte cresceva…

- Ripeti che mi ami…

- Ti amo, ti amo, TI AMO

Lo strinsi forte con le mie cosce e con una spinta ribaltai la nostra posizione, adesso era lui ad essere sdraiato a pancia in su, gli salì sopra a cavalcioni, continuavo a baciarlo a limonarlo con la lingua, cercai con la mano il suo cazzo e lo rimisi dentro di me, m’impalai sul suo membro ed iniziai a cavalcarlo

- Ti adoro Tommi, TI AMO TI AMO TI AMO anche io...

Ora ero io a dare il ritmo, lo cavalcavo e agitavo il mio culo intorno al suo cazzo, poi all’improvviso, lui mi bloccò i fianchi e cominciò ad incularmi tenendomi fermo il bacino con una mano, prima lento poi sempre più veloce mentre mi masturbava con la mano libera, fino al momento in cui non venimmo assieme io sentii il suo sperma inondarmi il ventre, il culo, riempirmi completamente ed anche io stavo schizzando il mio innaffiandogli la bocca il viso, il petto.

Ora era la sua volta di spingermi di lato, ci ritrovammo uno a fianco dell’altro e continuavamo ad abbracciarci e baciarci, mi piaceva stare lì sul letto affianco a lui e non volevo lasciarlo andare via da mio abbraccio e neache lui se ne voleva andare via dalle mie braccia, tanto che quella sera tornò a casa, preparò le sue cose e tornò da me.

Sono 10 anni che mi sveglio con lui tutte le mattine al mio fianco, sono 10 anni che mi addormento con lui tutte le sere, i nostri capelli sono imbiancati assieme, eppure ogni volta che ci stringiamo è come se fosse la prima.
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