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Gay & Bisex

Sesso a pagamento - cap 2


di gayms79
26.01.2020    |    8.526    |    6 9.6
"Ne uscì solo qualcosa di gutturale che fece eccitare oltremodo i due ragazzi che presero a scoparmi con ritmo forzato..."
La prima volta che incontrai Nicola e Marco era l'estate di diversi anni da e fu, come spesso mi capitava per gli incontri, grazie a un'app dedicata a tale scopo.
Scorrevo profili per cercare un'avventura, perché avevo voglia di sesso, come sempre ne avevo. Mi piace il cazzo, molto ma anche il culo non lo disdegno. Ho sempre cercato ragazzi molto giovani, sono attratto dai cosiddetti twink, mi eccitano da morire. Non adoro molto i peli, nemmeno su di me. Ed è per questo che mi depilo quasi completamente. Inoltre, il corpo glabro, mi da un senso di pulizia.
All'epoca non avevo ancora 30 anni, il mio fisico era, e lo è tutt'ora, abbastanza asciutto, al naturale; non sono mai stato uno sportivo, ma madre natura mi aveva premiato con un bel fisico, un bel culo e una dotazione rispettabile. Questo mi dava molta sicurezza nell'incontrare altri uomini. Non ero disdegnato da quelli più grandi di me e, per mia gioia, piacevo molto anche ai ragazzi molto giovani.
Ma torniamo alla chat. Mi vedo notificare un messaggio. Veniva da un profilo dal nome DueXTe. Interessante, pensai. Era il solito messaggio "ciao come va?"
Vabbè, come vuoi che inizi un discorso di una chat di incontri? Non ho mai capito quelli che vogliono che tu li stupisca con il saluto altrimenti non rispondono!
Io rispondo sempre e con gentilezza, anche se il profilo non mi piace; ma questo invece mostrava la foto di due bei ragazzi interessanti. Quindi partono i solito discorsi di conoscenze e di approccio. Di dove sei, che cosa fai nella vita, quanti anni hai, che ti piace fare… Insomma, la solita solfa sulla quale non mi dilungherò inutilmente, tanto è poco interessante. Misero subito in chiaro che loro erano una coppia nella vita e lo facevano solo in coppia e che lo facevano in cambio di una ricompensa di 100 euro e solo sesso protetto. Accettai subito senza perdere tempo.
Dopo esserci scambiati convenevoli e foto piccanti, decidiamo che è arrivato il momento di fare un passo avanti e fissiamo di vederci per un aperitivo, in modo di conoscerci di persona ed eventualmente procedere per qualcosa di più interessante.
Nicola aveva un paio di anni in più di me, ma fisicamente era scolpito, e non riusciva a nascondere un pacco enorme tra le gambe. Un pacco che da Trapani aveva trasportato a Piacenza per lavoro dove aveva conosciuto Marco, qualche anno più giovane, con un fisico da bellissimo orsacchiotto, ma anche lui con una "bella coda" tra le gambe. Stavano insieme da 5 anni e quando erano in vacanza si concedevano qualche trasgressione extra coppia, purché fosse con tutti e due e a entrambe piacesse.
Arrivò l'ora dell'aperitivo tanto atteso. C'è da dire che le attese furono rispecchiate, da entrambe le parti. Tant'è che fu un aperitivo velocissimo. Mi portarono in un delizioso appartamento che avevano preso in affitto per quel periodo di ferie.
Marco disse doveva andare in bagno e sparì. Nicola si intrattenne con me e appena chiusa la porta di casa mi prese con decisione e mi iniziò a baciare voluttuosamente. La sua lingua si muoveva con maestria e decisone dentro la mia bocca per un tempo che sembrò durare molto, ma che per pochi istanti. "Spogliati troietta" mi disse. Io ero già eccitatissimo e sentirmi appellare così mi fece perdere ogni inibizione. In un lampo, dopotutto era estati e questo facilitò le cose, rimasi con addosso solamente il mio jockstrap. "Sei più vacca di quello che pensavo" mi disse Nicola "adesso spoglia anche me". Fui veloce nel togliergli la camicetta. Mi soffermai a leccare i due capezzolini tirgidi e Nicola gradí molto. Tant'è che mi trovai un po' in difficoltà quando arrivai a sfilare gli shorts. Era super eccitato e il suo bastone non lasciava che scivolassero via i pantaloncini se non con qualche difficoltà.
Avevo intravisto tanta virilità attraverso la stoffa, ma ora che la cruda carne si era palesata davanti ai miei occhi rimasi incredulo di cotanta generosità! E quel grosso pesce era tutto per me! Rimasi a bocca aperta, letteralmente. Tant'è che Nicola senza perdere tempo disse "vediamo quanto ne riesci a ingoiare" e spinse quel batacchio dritto nella mia bocca con dolcezza ma con la determinazione di infilarcelo tutto. Mentre ero lì, piegato a 90, che mi lavoravo il cazzone di Nicola, già abbastanza soddisfatto dei soldi spesi, sento che qualcuno è arrivato dietro di me, e quel qualcuno era Marco che iniziò a lavorarmi con maestria il buco del culo con la lingua; una leccata che fece cedere ogni resistenza al mio sfintere, che iniziò a allargarsi bene. Pochi minuti di trattamento, durante il quale Nicola aveva fermato la spinta del suo arnese nelle mie fauci, e poi percepii Marco che si staccò e al grido "prendilo tutto putranella" mi piantò dritto per dritto tutto il cazzo in culo. Nonostante fossi già abituato a prendere cazzi nel culo, trovarmi quel manganello piantato dentro così velocemente mi fece perdere fiato e mi spinse con decisione verso il cazzone di Nicola il quale accompagnò l'ingresso fino in fondo alla mia gola della sua proboscide. Mi sentivo violato, violentato, ma questo mi stava eccitando oltre ogni misura. Non opposi resistenza al trattamento dei miei aguzzini. Ero bravo a ingoiare cazzi tanto quanto ero bravo nel prenderlo dietro. E lasciai che facessero di me quello di cui avevano voglia. Iniziai a rilasciare un enorme quantitativo di precum dal mio cazzetto turgido (almeno in proporzione al loro lo era, nonostante sia 18 cm) che finí in terra.
Sembrava si fossero messi d'accordo sul ritmo e forse lo erano veramente. Simultaneamente si staccarono da me e mi sentii svuotato e lo ero veramente. Marco mi disse "seguici in camera che staremo più comodi". Eseguiti. Vidi l'orsetto per la prima volta da quando eravamo entrati in casa. A me non piacciono i peli, come ho detto a inizio racconto, ma lui era veramente possente, ben curato con i peli tenuti corti sul petto definito, rasato bene invece sia davanti che dietro. Indossava un harness in pelle nera e alla base del cazzo portava un cockring. E poi adoravo il suo profumo.
Arrivati sul letto mi fecero mettere con la testa fuori dal bordo. Era il momento di Marco di scoparmi la bocca e Nicola invece sarebbe passato a farmi il culo. Io ero oramai dipendente da loro, dalle loro voglie e mi lasciai fare tutto ciò che volevano. Avere il pennellone di Marco in bocca evitò di farmi gridare quando Nicola mi piantò il suo nel culo. Ne uscì solo qualcosa di gutturale che fece eccitare oltremodo i due ragazzi che presero a scoparmi con ritmo forzato. La profonda penetrazione in gola fece sì che la salva uscì dalla bocca bagnando le lenzuola. Ero eccitato ma non potevo toccarmi perché Marco mi teneva le mani bloccate. E Nicola spingeva con forza sulla mia prostata con il suo cappellone. Passarono pochi minuti che non resistetti più e eruttai come un vulcano schizzi di sborra che finirono ovunque, fino a lembire la mia faccia. "Questa è proprio una gran zoccola" disse Nicola "è arrivato il momento". "Sì , mi sa proprio di sì" ribatté Marco. Senza che io capissi cosa stava per accadere si staccarono nuovamente da me. Mi fecero alzare in piedi fuori dal letto. Nicola si mise disteso e disse "vieni troietta e sali sul banano terrone" e così feci. Con un salto ero già seduto sul mio alberello preferito della coppia, mentre l'altro me lo ripresi in bocca. Ora ero io a gestire il ritmo della scopata. Marco si fece succhiare qualche minuto ancora poi sparì, Nicola mi abbracciò stretto e mi disse "adesso ti sfondiamo quel culetto definitivamente" e sentii la presenza dell'orsetto dietro di me. Stava appoggiando il suo ciliegione sul mio buco famelici. "Respira profondamente che ora entra" disse Nicola. E così fu. Persi il fiato, di nuovo ma il mio cazzo acquistò vigore, subito dopo che anche Marco era entrato portando il mio sfintere oltre a un limite che non era mai stato superato fino ad allora. E anche stavolta non potevo toccarmelo perché costretto tra la mia pancia e quella di Nicola. Marco era bravo nel suo lavoro e iniziò a scoparmi con decisione. E anche Nicola iniziò a spingere in contemporanea al suo ragazzo.
Credevo di morire dal piacere. Mai avevo subito una doppia penetrazione, e non credevo ci sarei mai riuscito. Ma i due stalloni mi stavano cavalcando al galoppo e raggiunsi un nuovo orgasmo, nuovamente senza essermi ancora mai toccato il cazzo. E loro imperterriti continuavano a scoparmi. Fino a quando Marco uscì e disse " Dove la vuoi?" e io, da la gran troia che sono risposi " Dove ti pare, anche in bocca"
Si dette pochi colpi di mano mi prese con decisione la testa e mi riempì la faccia di sborra. Ancora con il banano nel culo presi il manganello di Marco in bocca e mi apprestai a ripulirglielo con dedizione. Durante quest'ultima manovra sentii Nicola ansimare e assestare colpi lenti e decisi "tieni il carico da cento, ti riempio il culo" e tenendomi fermo per le chiappe si scaricò tutto dentro di me, nella mie viscere. Continuando a cavalcarlo mentre finivano di uscire gli ultimi fiotti di sborra mi piegai verso di lui e gli dissi "peccato che mi sei venuto nel culo, avrei preferita in faccia anche la tua" leccandomi le labbra. Scesi da quella sella quasi con dispiacere quando mi sentii afferrare per le spalle e mettere in ginocchio. "E allora tieni, prendila tutta puttana" e così dicendo mi riversò il contenuto del preservativo in faccia. Non soddisfatto presi in mano il suo cazzo e glielo ripulii perbene facendogli un pompino. Volevo godere nuovamente, avevo ancora il cazzo duro e stavolta mi tirai una bella sega. Bastarono pochi colpi decisi che venni di nuovo, anche se in poca quantità.
"Mi sa che è giunta l'ora della doccia" mi dissero i due. "Già" risposi io "sono sfinito, e poi si è fatta l'ora di rientrare a casa".

Ringraziai i miei due nuovi amici per la festa che mi avevano "regalato" e lasciando la ricompensa pattuita, li salutai con la speranza di poterli rivedere nuovamente.


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