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Gay & Bisex

Sognare? .... no no .... Scopare!


di malatempora
28.08.2013    |    4.420    |    6 9.6
"Esausti ci sedemmo nuovamente sul divano, con le mani accarezzavo il suo petto glabro baciandogli le spalle ed il collo, mentre il suo cazzo , riverso sul..."
Non stavo più nella pelle tra poco l'avrei incontrato. Erano ormai 10 mesi che chattavamo su A69 e si era creato un bel filing tra noi, quasi un amicizia.... Lui era un tipo "duro" , ma al tempo stesso carico di una grande umanità . Le prime volte , senza quasi conoscermi , mi aveva detto cose di me che sapevo, ma che mi tenevo nascosto da anni. Sebbene non fosse stato tenero con me non me le diceva con la supponenza di chi vuole insegnarti a vivere, ma con la consapevolezza di chi ha vissuto quelle tue stesse ansie e preoccupazioni. Mi era piaciuto subito , sia fisicamente che per il suo carattere ( onestamente non so in che ordine di priorità) e il fatto che si interessasse a me, anche senza mai esserci incontrati, per me era già molto. Lo so mi direte, ma allora scopare niente? Diciamo che era una speranza, ma non una certezza...... Per l'occasione avevo fatto lavare l'auto ( 25 euro, un furto) e mi ero preparato: lavato, depilato ..... , ma se pensavi che non si sarebbe concluso nulla perché tutta questa preparazione? Perché come si dice: la speranza è l'ultima a morire.....; se poi all'ultimo momento succedeva qualcosa? Potevo perdere l'occasione per non aver fatto una doccia o un clistere? Non fosse mai! Comunque ero pronto, con il mio abbigliamento più giovane possibile, compatibilmente con i miei 40 anni compiuti, ed ero in febbricitante attesa da quando mi aveva scritto " parto ora sarò li verso le 20,00" . Qualche giorno prima mi aveva avvertito che eccezionalmente sarebbe passato dalla mia città rientrando da un viaggio d'affari, non poteva fermarsi molto , giusto una mezz'ora, ma gli avrebbe fatto piacere conoscermi di persona. " ci mancherebbe a quell'ora sono liberissimo" gli avevo risposto e via a telefonare . Per essere sufficientemente libero spostai un consiglio d'amministrazione, la cena d'anniversario dei miei suoceri e un appuntamento col dentista che mi rifissò dopo un mese! Ci demmo appuntamento all'uscita dell'autostrada per le 20,00 alle 19,30 ero già li, che ansia. Alle 20,05 squilla il telefono " io ci sono tu dove sei" , " sono qui che ti aspetto dove vuoi che sia" " ma io sono a ....... Est e tu non ci sei" Aveva sbagliato uscita! Porca miseria mi toccava anche radio guidarlo per la città ! Ma come a fatto a uscire di la?! Ma! Comunque alle 20,20 arriva. Il macchinone che guida è esattamente come me lo immaginavo : nero, lungo, grosso e lui? Lui è come nelle foto, il viso scavato, due spalle enormi, un fisico curato e asciutto che si intravede anche sotto la giacca e il sottogiacca.

Vestito di nero, gli occhiali scuri anche se ormai è quasi sera.... Ci diamo la mano e ci salutiamo, lui mi tira a se e con la sinistra mi accarezza la spalla..... quasi un abbraccio! Ci dirigiamo verso un bar li vicino per una coca cola che gli devo pagare per una scommessa persa, la scusa per il suo fermarsi li quella sera. Chiacchieriamo, diciamo due stupidate, io provo a toccargli il ginocchio con la gamba, ma lui subito mi blocca " cosa fai vuoi farmi piedino?" " ci mancherebbe" ..... Altro che piedino! Appena salito sulla sua macchina, accomodatomi in quegli enormi sedili di pelle, avrei voluto allungare la mano sulla gamba, accarezzare dolcemente la stoffa dei suoi pantaloni. Avrei voluto sfiorargli l'inguine, allungare le dita sulla sua coscia, sentire con i polpastrelli la consistenza delle sue palle e del suo pacco. Avrei voluto afferrargli l'asta per sentire, nonostante la stoffa, la sua dimensione. Forse lui mi avrebbe accarezzato la testa ed allora io mi sarei chinato ad appoggiare le mie guance sulla sua gamba e la mia testa sul sul suo pacco. Mentre la macchina sarebbe sfrecciata verso qualche parcheggio isolato avrei con la bocca baciato il suo gonfiore e delicatamente avrei fatto emergere il frutto del mio desiderio. Li poi la mia delicatezza si sarebbe fermata per dare sfogo alla mia voglia repressa. Ma era solo un sogno, finiamo la coca cola e mi alzo per pagare, so che deve ripartire, ma lui mi prende la mano e mi dice " lo sai che sei un baby?" " in che senso scusa?" gli domando, a volte lo faccio e a volte lo sono un po' tardo a capire...... "che ti facevo più maturo" , " scusa ma è un complimento o un offesa?" "Scemo" mi disse "un complimento , ti facevo più vecchio, ma così mi fai sexo" . Giusto il tempo di pagare e poco dopo siamo nel mio ufficio. Una scrivania, un tavolo da riunioni , un grande divano e un bagno annesso, non vi ho mai portato nessuno per ragioni di riservatezza, ma questa è un occasione che non posso perdere. Chiudo la porta alle nostre spalle e lui mi abbraccia stringendomi a se, la mia testa arriva giusto un po' sopra alle sue spalle, le sue mani mi stringono sulle scapole, mentre le mie gli cingono i fianchi, sento il suo cazzo premere sulla mia pancia fino a chè un morso sul collo mi risveglia dai miei pensieri. " spogliati" mi dice, mentre va ad accomodarsi al centro del divano, chi è il maschio alfa è molto chiaro e a me va bene così. Lui si è tolto la giacca che ha appoggiato sulla scrivania e il suo sottogiacca nero a mezze maniche mette in risalto un torso fibroso ed un petto definito e quelle due braccia che prima mi avevano stretto con tanta energia. Mi spoglio rapido e i miei indumenti sparsi sul pavimento mi fanno quasi impressione. Senza che lui me lo chieda o forse seguendo lo sguardo dei suoi occhi mi sistemo a terra in mezzo alle sue gambe.
Le mie mani corrono veloci alla cerniera dei suoi pantaloni, il cazzo ormai di ragguardevoli dimensioni esce prepotente dagli slip, e quasi da solo trova la strada della mia bocca, ho fame, fame di cazzo, fame del suo cazzo. Lo lascio entrare e riempirmi la bocca, la mia lingua corre tutto intorno all'asta, l'odore pulito del suo membro mi riempie le narici, mentre il suo sapore eccita le mie papille. Mentre con la bocca cerco a fatica di ingoiarlo fino alla base con la mano gli slaccio la cintura. Lui asseconda i miei movimenti, alza il bacino così che possa sfilargli i pantaloni, ma così anche il cazzo fa un ulteriore balzo dritto nella mia gola. Velocemente finiamo di spogliarci, lui mi prende e mi gira come vuole con le sue mani forti. Lo spingo a coricarsi sul divano così che da sopra posso, in apparente posizione di potere, baciargli il petto, facendo scorrere la lingua su quei muscoli definiti, su quel ventre duro e glabro. Ma era sul suo cazzo, sulle sue palle che la mia bocca voleva tornare. Il cazzo depilato, ad eccezione di un ciuffo nella parte superiore dell'inguine, svetta in mezzo alle sue gambe. Come per una mosca il miele così era lui per la mia lingua. Quando le sue gambe, sfiorandomi sui fianchi si posarono sulle mie spalle, fu chiaro cosa volesse. Ritraendomi leggermente mi dedicai prima ai suoi coglioni, grossi e gonfi poi , alternando veloci colpi di lingua a lunghe leccate, al suo orifizio anale. La lingua si insinuava dentro quel buco mentre le labbra lo succhiavano e lo baciavano avide. Le sue mani scorrevano sulle mie spalle e con forza, accarezzandomi la testa, mi spingevano in mezzo alle sue gambe.
Ero così concentrato e così eccitato nel sentirlo godere che quasi non mi accorsi quando, prendendomi per i fianchi , mi rigirò sotto sopra. Ora sentivo il peso del suo corpo sopra di me ed i suoi denti mordermi il collo. Avrei voluto restare così all'infinito, ma il suo cazzo ormai scalpitava, quasi animato da una sua naturale volontà . La sua cappella solleticava il mio ano, lo scorrere della mazza nel solco del mio culo mi aveva già ampiamente lubrificato. Ci volle quindi poco, una leccata e un po' di saliva perché fossi pronto per essere riempito. Con la sinistra unì alte le mie gambe sopra di me, mentre con la destra posizionó il suo cazzo in giusta traiettoria . "Non farmi male" gli dissi, " so quel che faccio e solo ti darò piacere" mi rispose prima di iniziare ad esercitare una forte e costante pressione sul mio buco. Il cazzo scivolò dentro lentamente aprendomi progressivamente e progressivamente riempiendomi completamente. Solo un attimo restammo così fermi, poi sempre più velocemente iniziò a pompare, lasciando che i suoi 80 e passa chili avessero ragione della mia resistenza. Sentivo il cazzo entrare ed uscire ritmicamente e le mie gambe ora lo stringevano per aiutarlo ad entrare sempre più dentro di me.
Le sue braccia erano dritte come due colonne ai lati della mia testa così che non potessi distogliere il mio viso dal suo sguardo compiaciuto ogni volta che , affondando dentro di me, i miei occhi si spalancavano in un silenzioso grido di piacere.
Mi spiacque quando si ritirò da me, ma mi ricredetti quando sentii le sue labbra sopra il mio cazzo, sentivo la sua lingua scorrere lungo l'asta e ad occhi chiusi assaporavo il piacere di quell'ingoio. Un minuto, dieci, non so, poi nuovamente le sue mani forti mi ruotarono, la sua lingua baciava la mia schiena i suoi denti mordevano le mie scapole il suo cazzo si strofinava nel solco del mio sedere. Istintivamente, da Troia consumata, alzai il culo così che fosse chiaro il mio desiderio. Con la pressione delle gambe mi guidò in avanti fino a che la mia testa schiacciata contro il bracciolo del divano e la schiena arcuata non mi posizionarono nel modo migliore per far strada al suo cazzo.
Sentivo la pressione delle sue mani sulla schiena i pollici correre lungo la mia spina dorsale e le mani possenti cingermi i fianchi. Il suo cazzo entrava ed usciva ritmicamente e la leggera torsione del busto faceva si che ogni parte del mio sfintere fosse sollecitato. Ogni tanto qualche sonoro schiaffo sulle mie chiappe dava il ritmo alla scopata. Sentivo il suoi fianchi colpire il mio culo e i coglioni sbattere contro i miei quasi volesse entrare tutto dentro di me.
Pensavo che sarebbe venuto dopo poco dentro di me, ma con la facilità con cui si sposta un giornale mi sentii sollevare e posizionare sul tavolo poco distante. "Allarga bene le gambe" mi disse e poco altro c'era d'aggiungere. Mi ritrovai così con le gambe divaricate, le punte dei piedi a toccare il pavimento, il busto lungo sul noce del tavolo e le braccia distese ad afferrare l'estremità opposta nel tentativo di darmi una parvenza di stabilità. Rapidi colpi in successione dal basso verso l'alto scossero il mio corpo fino a che lo sentii venire e lunghi e caldi spruzzi di sborra ricoprirono la mia schiena. Sentivo, così schiacciato sul tavolo, senza la forza per muovermi, la sua mano accarezzarmi spandendo il frutto del suo piacere sulla mia schiena. Poi mi presentò il palmo davanti al viso dicendo "pulisci" e la mia lingua, in assoluta autonomia dal mio cervello, iniziò a leccare ogni centimetro della sua mano succhiando ogni traccia della sua sborra da tutte e cinque le dita.
Esausti ci sedemmo nuovamente sul divano, con le mani accarezzavo il suo petto glabro baciandogli le spalle ed il collo, mentre il suo cazzo , riverso sul pube, dava flebili segnali di apprezzamento . Poi docilmente mi spostò , le sue labbra si accostarono alle mie e mentre la sua lingua entrava prepotente dentro la mia bocca la sua mano afferrò con gentile forza il mio cazzo. Sentivo la mano scorrere veloce sulla mia asta, il pollice solleticare la cappella, la lingua attorcigliarsi alla mia in un turbinio di sensazioni e di piacere che ben presto mi portarono a venire copiosamente nella sua mano. Fu istintivo, reclinare la testa sulla spalliera del divano così che potesse far sgocciolare la sua mano nella mia bocca aperta.
Ero in bagno a sciacquarmi il volto quando lo sentii appoggiarsi alle mie spalle, "vieni" mi disse; a 90, le mani appoggiate sulla tavoletta del cesso, la testa bassa. Sentivo il suo cazzo barzotto solleticare il mio ano, mentre i suoi pollici, con malcelata soddisfazione, verificavano quanto il mio culo fosse ormai largo. Poi seppur ancora molle sentii che me lo stava infilando dentro, tutto il suo corpo scarico sulle braccia il suo peso così che la mia schiena si flesse ancora di più, ormai ero praticamente con la testa dentro al cesso quando sentii un lungo e caldo getto riempirmi l'intestino. " haaaaaa era tanto che desideravo farlo, ma non avevo ancora trovato la puttana disponibile" disse , mentre nonostante il cazzo facesse da tappo un rivolo mi scendeva dal culo lungo la gamba. Fu una pisciata lunga e credo di soddisfazione, quando ebbe finito ero già sulla tazza per scaricare, a gambe larghe mi guardava dall'alto certo di avermi sconvolto. Fu allora, poiché non so resistere alle sfide, che allungai il collo e con la punta della lingua raccolsi l'ultima goccia dal suo cazzo semi moscio prima di avvolgerlo con le labbra per iniziare un gustoso pompino.
Quel pompino lo finimmo nella doccia, mentre accovacciato gli insaponavo le gambe, fu bello far scorrere le mie mani sul suo corpo mentre l'acqua calda scorreva su di noi, ma purtroppo il tempo era agli sgoccioli.....
Quando uscii dal bagno lui si stava rivestendo, mi avvicino, gli sistemo il sottogiacca e poi mi inginocchio per infilargli le mutande e i pantaloni, gli allaccio la cintura e per l'ultima volta quella sera appoggio il mio viso al suo pacco mentre lui mi accarezza la testa . Lo indirizzo a sedersi sul divano, così gli posso infilare prima le calze di filo nere rigorosamente lunghe e poi allacciargli le scarpe. "Vestiti che ti riaccompagno" mi dice . Ci salutiamo nello stesso parcheggio dove ci eravamo incontrati 3 ore prima, l'abbraccio questa volta è propio un abbraccio, ma dura un attimo, lentamente riprendiamo i nostri ruoli di seri professionisti, una stretta di mano e un saluto.....chissà , forse ad una prossima volta.

A Nene-malo ...... un nome ....una garanzia
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