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Gay & Bisex

..... da Medaglia d'Oro


di Mediceo14
06.01.2014    |    5.665    |    4 9.9
"Dopo esserci tolto i soprabiti, lo abbracciai subito e lo accostai a me, lo strinsi, era magro, di corporatura piccola, rispetto a me, lo potevo..."
E' stata una delle scopate più belle, che abbia fatto, anzi direi la più bella, da "urlo" ....!!

Non era tanto che “navigavo” in Internet, in Siti con immagini arrapanti, di sesso esplicito e in chat di “Incontri”.
In una di queste ho parlato con un ragazzo di Milano, parlammo di cosa mi piaceva e cercavo, cioè un bel cazzone duro che mi scopasse davvero come si deve, a lungo e a fondo, senza troppi riguardi. Claudio, così si chiamava il ragazzo, mi disse che a lui piaceva proprio scopare così, come gli avevo detto e che aveva un gran cazzo, un cazzo sui 25x18 cm, “wow” gli scrissi, “Davvero??”.
Per convincermi mi indico il suo Sito, dove aveva foto esplicite. Cavolo se lo aveva un cazzone, mai visto un cazzo così!! Non so’ se le dimensioni reali erano quelle, ma sicuramente era un cazzo da “paura”, da "urlo". Parlammo un po’ e gli chiesi se era disposto a venire da me, in provincia di Livorno, avevo un mono locale in affitto ( all’epoca delle Lire, si poteva anche spendere qualcosa per poter star bene un paio di ore) e lo avrei ospitato lì.
Non ci speravo molto, ma disse di si e che se contribuivo alle spese, sarebbe venuto giù e mi avrebbe scopato come volevo, davvero bene.

Ci accordammo sul giorno e sulle modalità. Arrivò in treno a Firenze e poi con treno locale ad Empoli e lì lo andai a prendere in auto. Fece un po’ di ritardo e arrivammo al monolocale verso le 24. Avevo voglia, non stavo più nella pelle dalla voglia di quel cazzo, del suo cazzo, voglia di vederlo, toccarlo, vedere se davvero era come in foto e sentirlo con le mani, con la bocca, ma soprattutto con il mio buchetto.

Salimmo su ed entrammo. Dopo esserci tolto i soprabiti, lo abbracciai subito e lo accostai a me, lo strinsi, era magro, di corporatura piccola, rispetto a me, lo potevo abbracciare e toccarmi i polsi con le mani.
Ma, cazzo, cosa sentii a contatto del mio pube, una cosa che mi fece salire gli ormoni, contrarre il buchetto, allungai una mano e lo toccai, lo carezzai da sopra i pantaloni, non ne sentivo la fine, arrivai ben oltre il suo ombelico per trovare la cappella !

Lo spogliai e mi spogliai completamente, ma a lui lasciai lo slip, poi mi misi a sedere sul letto e iniziai a toccarlo, carezzarlo, giocavo con i suoi slip, lo toccavo, gli facevo uscire di lato la cappella, lo baciavo, lo succhiavo e ne sentivo la consistenza, la durezza, la voglia che aveva, mi fa impazzire la voglia del partner, gli pulsava, fremeva e a me continuava a pulsare il buchetto, si contraeva, fremeva, chiamava il cazzone duro, dentro, non avevo mai preso un cazzo così e un po’ lo temevo, temevo che non entrasse, che mi facesse troppo male da non sopportarlo, ma nel contempo non vedevo l’ora di provare, il mio buchetto lo voleva, voleva sentirlo appoggiare e spingere, ma non riuscivo a smettere di giocarci, volevo sentirlo ancora pulsare, fremere di voglia, sentire che si inumidiva, che emetteva il pre-cum, chiaro, filamentoso e che io raccoglievo con la lingua, che buon sapore aveva e di quanta voglia mi caricava....!

Prese lui l’iniziativa, gli era venuta voglia, tanta, di scoparmi, di farmi quello che più volte avevamo detto in chat. Mi ha messo sul letto, (è quello nella quinta foto sul mio profilo ed anche la posizione è quella) in posizione e poi ha iniziato a toccarmi le chiappe, a passare la mano nel solco, per farmi rilassare per facilitare l’apertura del buchetto. Me lo ha inumidito con la saliva, poi a iniziato a passarlo nel solco, strusciarlo sul buchetto, che io spingevo in fuori per farlo aprire, per rilassarlo, dopo un po’, ha iniziato a puntarlo sul buchetto, spingere un pochino e poi smettere, per sentire che si apriva e si richiudeva, ogni volta guadagnava qualche mm, poi cm, io impazzivo, mi agitavo, il buchetto si contraeva, pulsava “ Dai, fottimi, penetrami, non ne posso più, dai….” gli urlai. Ma lui sapeva cosa doveva infilare lì e continuo ancora per un po’ a prepararlo, poi ... lo puntò e spinse, sentii un pugnale che mi colpiva il buco e un'onda mi arrivò al cervello, mi irrigidii, urlai, lui resto fermo e disse “Fermo, aspetta, vedrai che passa, aspetta, resta fermo …!”. Restai fermo e pure lui non si mosse, sapevo che il dolore si sarebbe calmato, ne avevo presi qualcuno, anche se non così e comunque ricordavo, il mio primo cazzone in culo, quello di mio cugino.

Gli chiesi, “Sei tutto dentro?”, “Ma figurati ..." disse, " ... sarà dentro meno della metà”, “Cazzo…..” mugolai.
Intanto il dolore stava attenuandosi, mi sentivo pieno, dilatato, ne sentivo la presenza netta, sentivo quel misto, ancora, tra dolore e piacere, che è, per me, il massimo, il vero piacere, …. il cazzo in culo vale la pena, fa impazzire, per quella sensazione di dolore/piacere, di pienezza, di consapevolezza che sta entrando, che si prova, quando il cazzo inizia ad entrarti dentro, dopo il passaggio della cappella.
Dopo è bello, è piacevole, ma non è come in quel momento, è per quel momento, che vale la pena essere gay, essere passivi, prenderlo in .... culo. Esattamente per … quel “Momento”!! Per me è così.

Ma torniamo a noi, restò ancora un po’ fermo, quando senti il mio buchetto pulsare, rilassarsi un pochino, spinse ancora e ancora, mentre mugolavo, per quell’insieme di sensazioni che ho detto prima, Poi sentii che non spingeva più, che si era fermato, sentivo qualcosa di immane, di stupendo, era il cazzo, che mi toccava dentro, che era arrivato dove non lo avevo mai sentito prima, mi toccava …. dove, cosa?
Cosa tocca un cazzo così, tutto dentro?? Me lo sono chiesto spesso, ma esattamente non lo so.
Mentre era fermo, disse “Ecco, ora, ... è tutto dentro, tutto, lì senti, vero, i miei peli sul tuo buco slabbrato ?!” ... “Cazzo se li sento …. Cazzo!!”

Lui, resta ancora fermo, mentre io cercavo di stringergli il buco sull’asta, ricevendo impulsi misti di dolore e piacere, sensazione appagante di avercela fatta, di averlo preso tutto, di essere suo e che tra poco mi avrebbe trombato, scopato, dilaniato il buchetto.
E così fece, inizio a fottere su e giù, spingere forte, dosava la spinta sul mio mugolio, sulle mie reazioni, se di dolore, rallentava un po’, se di piacere, spingeva, affondava di più, e le reazioni erano sempre più di piacere e meno di dolore, finché fu solo piacere, appagante, totale, che sottolineavo con mugolii, con movimenti dei muscoli del buchetto, per cercare di farlo godere di più e di sentirlo più largo, più gonfio ! “Dai, fotti, dai spingi, cazzo mi spacchi, ma spingi … “. Così dicevo tra un mugolio e l’altro.

Poi iniziò a uscire e rientrare, tutto fuori, poi …. zan ... tutto dentro. “ Stringi ..” mi diceva e mentre stringevo, lo fiondava dentro, hmmm, CAZZO, che scopata.

Poi cambiammo posizione e posto, mi prese dal davanti sul letto, con le gambe sulle sue spalle lo fiondava dentro e fuori, dentro e fuori, facendomi ululare, come un ossesso.
Se mi toccavo il cazzo, che emetteva liquido in continuazione, mi toglieva la mano e diceva “ No, non segarti, senno sborri e poi vuoi smettere e io voglio continuare, non smettere, voglio sborrare e ne ho ancora un bel po', prima di farlo ….”

Passammo dal letto al tavolo, (anche questo si vede nelle mie foto), mi penetrò nella posizione che si vede, per un po’, poi mi mise di spalle sul tavolo, si mise le mie gambe sulle sue spalle minute e inizio a fottere davvero duro, dentro e fuori, poi spingeva fino a farmelo sentire dentro, tutto, fino allo stomaco, assunse un ritmo che capii avrebbe portato alla sborrata, era forsennato da come entrava, usciva e spingeva.

Io iniziai a segarmi, ma di li a pochissimo sentii delle spinte indicibili e il cazzo che gli pulsava in un modo, che non ho più sentito, mai più sentito …. e schizzo, schizzo da matti, lo sentivo crescere, gonfiarsi ad ogni schizzo, fottendomi a fondo, ancora di più, poi si fermò, si lasciò andare, si stese su di me e attese, attese di calmarsi, aspettò che il cazzone smettesse di pulsare, di fremere, che perdesse consistenza, mentre, entrambi, si ansimava e in fine, lo estrasse, cazzo, mi sentii vuoto, perso, io non ero venuto, per cui avevo ancora voglia, ..... immaginate che voglia, lo volevo, lo bramavo ancora dentro tutto, per venie, per sborrare, per avere un orgasmo pure io, poi guardai in basso e vidi il cazzone ancora semiduro, umido di umori, vidi il preservativo, era pieno di sborra, cazzo, se era piano, incredibile quanto lo era.

Glielo tolsi, cazzo, quanta sborra c’era, poi lo presi ancora in mano, lo segai un po’, lo succhiai, speravo riprendesse, avevo voglia di schizzare pure io, ma disse, chiaramente che un po’ di tempo gli serviva per ripartire.
Mi chiese se volevo farmi segare o se volevo uno o due dita in culo per sborrare, per farmi avere un orgasmo, ma era tale il piacere, la pienezza che avevo vissuto, che il dito, no, proprio non mi andava, preferivo restare infoiato al massimo come ero !

Meglio così, perché il meglio doveva ancora venire.

Dopo essersi lavati, sistemati, parlammo un po’ e dato che si erano fatte le 2 e mezza, ci salutammo, lui restava a dormire nel mono-locale, io rientravo a casa, ma il mattino dopo, così ci accordammo, sarei tornato presto e piano piano, mi sarei spogliato e entrato sotto le coperte, accanto a lui e …….!!

Con il buchetto, ... “etto” ormai non più, che continuava a fremere ed a contrarsi, ne voleva ancora, cazzo se ne voleva,... rientrai a casa, in auto, come muovevo i muscoli del culo, sentivo il “ricordo” del cazzone di Claudio, hmmm, come lo ricordava bene, passai il resto della notte a stringere il buchetto per sentirne il ricordo, pensando a quando sarei tornato accanto a lui.

Alle 7,30, invece di andare a lavoro, tornai al mono-locale, aprii piano la porta e nella semi oscurità mi spogliai completamente e mi introdussi sotto le coperte.

Lui, dormiva, non si era accorto che ero arrivato, era nudo, iniziai a toccarlo, carezzarlo, toccargli le palle, il pube, evitavo di proposito il cazzone per avere la certezza di sentirlo duro, quando lo avrei, finalmente, toccato.
Aveva cominciato a sentirmi, si muoveva, via via mugolava, decisi di arrivare al cazzo e ….. lo trovai come speravo, duro, grosso, venoso, caldo, hmmm che CAZZONE, mi si ri-contraeva, fremeva il buchetto, che ricordava la scopata di poche ore prima, vi era ancora quel pizzico di dolore e un po' della "turgidezza" lasciata dalla scopata olimpica fatta prima, mi girai di fianco, dandogli le spalle, sporsi verso di lui il culo stravoglioso, non avevo sborrato, immaginate ancora, la voglia che avevo.

Presi il suo cazzone in mano, lo strusciavo sul mio buchetto, (ci avevo messo della crema protettiva) lo appoggiavo e mi spingevo verso di lui, la cappellona iniziava ad entrare, il mio buco, era più aperto, pronto, ma lui resisteva, si tirava indietro, ma io continuavo a strusciarlo, a fargli sentire il buchetto che si contraeva, spasmava di voglia, che si apriva e chiudeva, mi spingevo ancora verso di lui, la cappella entrava, io mugolavo, ma lui si ritirava.

Si ritirava perché non aveva il preservativo, aveva detto che non aveva mai fatto senza e non lo avrebbe mai fatto senza, ma io, proprio perché non lo aveva mai fatto senza e neanche io, mai, tranne con mio cugino, lo volevo nudo, volevo sentirlo caldo al naturale, senza gomma, lui resisteva, ma un po’ il sonno, un po’ per la voglia, il sentirlo strusciare sul buco, sentire che si apriva, che lo chiamava, che la cappellona entrava, ad un certo punto non resistette più, quando lo riappoggiai al buchetto e mi spinsi verso di lui e la cappella entro, lui …. mi prese per i fianchi e spinse, cazzo, spinse ed entro, tutto, tutto, cazzoooo, si fermo quando era dentro tutto, fino ai peli sulle mie mucose, restai senza fiato …..in apnea, resto fermo un attimo, poi gli scattò la libidine, mi girò con le spalle sul letto, mi alzo le gambe sulle sue spalle e inizio a fottere, fottere, fottere, spingendo in un modo pauroso, lo sentivo arrivare allo stomaco, sentivo spaccarmi il ventre e lui fotteva, dentro e fuori e, mi toglieva la mano dal mio cazzo e fotteva, con una potenza e una voglia da paura, godevo, cazzo come godevo, mugolavo e lui spingeva, quella massa di carne dura che entrava e usciva da me, mi dava sensazioni che non avevo mai provato, sentito, sentivo salire in me qualcosa di strano, un piacere pauroso, unico, mai provato fino a quel momento e continuava a fottere, a spingere, ad entrare tutto, uscire quasi del tutto e poi rispingere ancora fino allo stomaco, fino a farmi urlare per le sensazioni che mi dava, e continuava, continuava, finché , la cosa che sentivo, aumento, crebbe, e infine esplose, esplose una cosa paurosa, un piacere immane, immenso, che partendo dal culo, dal mio ventre, arrivo al cazzo, che inizio a sparare schizzi di sperma e poi al cervello, che rese fruibile, per tutto il mio corpo, il piacere immenso che provavo, tremavo, il buco pulsava ad un ritmo pauroso, avevo delle convulsioni, era la goduria da paura di un favoloso orgasmo anale, dato da un cazzo di 25 cm per 18.

Che immenso piacere, che immensa goduria. Sborrai l’anima, non so quanti schizzi feci, ma il mio ventre, il mio petto erano pieni di sborra e anche il mio culo, perché mentre io ero in preda al mio primo vero orgasmo anale, lui, non aveva resistito alle contrazioni paurose del mio buchetto, ed era esploso, mi aveva dato, in culo, tutta la sua sborra.

Ci accasciamo, l’uno sull’altro, ansimando, aspettando di calmarci, usci da me che era ancora mezzo barzotto, che CAZZO, cazzo !!

Si arrabbio un po’, dicendomi che lo avevo costretto a fare quello che non aveva mai fatto, scopare a pelle. “Dai …” gli dissi “ Stai tranquillo, sono sanissimo, garantito”. Ed era vero, ed è ancora vero.

Si tranquillizzo , gli era piaciuto troppo e mi aveva conosciuto, sapeva che non rischiava con me, dopo esserci sistemati, parlammo un po’, poi ci preparammo ad uscire, perché dovevo riportarlo in stazione per prendere il treno per Milano.

Davvero una scopata così non mi è più capitata, non mi è più capitato uno che scopava così e avesse un cazzo di quelle dimensioni e fattura, e pensate, così bravo e aveva solo 23 anni. Ho portato il ricordo del suo cazzo nel mio buchetto per giorni, ne sentivo le tracce che mi aveva lasciato.

Ci siamo rivisti altre due volte a Milano in albergo, ma sarà il tempo limitato o altro, ma non fu come quella prima volta con lui, pur essendo state altre due splendide scopate, olimpiche sempre, ma non da medaglia d’oro, l’oro, è per questa che vi ho raccontato.
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