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Gay & Bisex

il parcheggio


di curiosex
12.07.2014    |    5.345    |    1 9.6
"Gli mandai tre foto del mio culo, in diverse posizioni..."
Era da circa due mesi, che avevo cominciato a scrivermi con Mauro. Ho 25 anni, sono un bel ragazzo, e
le ragazze non mi mancano. Il problema e' che ultimamente non mi bastavano piu', volevo godere, godere sempre di piu', provare nuove esperienze. Quindi quasi un anno fa' mi iscrissi ad un sito di incontri, mi dichiarai
versatile, aperto a qualunque richiesta, desideroso di provare qualche nuova ed eccitante esperienza, dissi di
essere alla prima esperienza ed allegai due belle foto del mio cazzo.
Ricevetti tante richieste, alcune molto eccitanti, altre completamente assurde sia da uomini che da donne.
Ed e' tra le numerose richieste che mi colpi' la mail di Mauro, c'era scritto solo....Ciao!
Andai sul suo profilo e lessi che era un singolo della mia regione, 38 enne, con molta esperienza ma sempre
alla ricerca di nuove eccitanti emozioni. Allegate c'erano delle sue foto nude al mare e in un bosco.
Risposi alla sua mail anch'io con un semplice....Ciao!, ero molto curioso ma allo stesso tempo molto frenato
in quanto era il primo a cui rispondevo e mi sentivo inesperto di certe situazioni. Mi rispose il giorno dopo con una lunga mail priva di volgarita', mi parlava
di se' e dei suoi hobby, e alla fine mi saluto' con un "ci sentiamo presto", come se fossimo gia' amici da sempre.
Nessun accenno a me, a chi fossi o che cosa cercassi su quel sito.
Questa cosa da una parte mi incuriosi' molto e dall'altra mi diede piu' coraggio. Aspettai qualche giorno e gli risposi anch'io con una lunga mail in cui raccontavo chi ero e perche' mi fossi iscritto li', gli dissi che condividevo anch'io alcune sue passioni musicali che mi aveva descritto precedentemente.
Continuammo a scriverci lunghe mail divertenti e piacevoli, come vecchi amici.
Un giorno provai a provocarlo e gli scrissi che mi erano piaciute le sue foto nel suo profilo e chiusi con un " a presto" .
Mi rispose la sera stessa, mi disse che anche le mie foto gli erano piaciute, e mi chiese perche' non avessi messo una foto del mio culo. Quando lo lessi rimasi stupito della domanda, ma sentivo una strana eccitazione
pervadermi. Mi domandai, "ma che cosa vuole questo?", pero' allo stesso tempo la cosa mi incuriosiva. Gli risposi se desiderasse veramente vederlo. Mi rispose "lo voglio vedere". Solo tre parole secche, rispetto alle lunghe mail che scriveva. Pensai che fosse nervoso per qualcosa, pero' quel "lo voglio vedere" aveva di nuovo scosso
la mia eccitazione. Gli mandai tre foto del mio culo, in diverse posizioni. Mi rispose che voleva che mi fotografassi solo le labbra e gliele facessi vedere. Che tipo strano ma curioso mi dicevo, mi piaceva mandargli le foto che desiderava e mi eccitava assumere sempre piu' pose provocanti. dopo la mia bocca e le mie labbra fu l'ora delle mie mani e dei miei piedi. Io non gli chiedevo perche' e lui non mi diceva altro se non quello che desiderava. Un giorno mentre riguardavo le mie foto mi eccitai al punto che dovetti masturbarmi all'idea che lui
fosse li' davanti a me a guardarmi. Glielo scrissi per provocarlo e mi rispose che forse era arrivato il momento di incontrarci.
Quando lessi che voleva incontrarmi un po' mi impaurii, quello che finora era un gioco che mi eccitava, che
mi faceva provare sensazioni mai provate occupando i miei pensieri tra una sua mail e l'altra, ora mi metteva
addosso un ansia che non saprei spiegare perche' era mista ad eccitazione.
Non risposi per diversi giorni, e neanche lui mi scrisse. Dopo piu' di una settimana gli scrissi che mi sarebbe piaciuto incontrarlo per un caffe', perche' ero curioso di vederlo in faccia. Ma in realta' ero piu' eccitatamente
curioso di sapere cosa mi stava accadendo. Fu contento che avessi accettato e mi diede appuntamento dopo tre giorni nel parcheggio di un grande centro commerciale fuori citta' per meta' pomeriggio.
Risposi che andava bene, e mi masturbai all'idea che lo avrei incontrato, il mio primo appuntamento con questo sconosciuto dai modi calmi e sicuri, senza mai trascendere in volgarita'.
Quel pomeriggio ci fu uno dei piu' violenti temporali che io ricordi, ero quasi deciso a non andare, volevo scrivergli
un messaggio se fosse anche per lui confermato, ma tutto questo mi toglieva curiosita' ed eccitazione.
Decisi di andare, temporale o non temporale non mi sarei tirato indietro. Cosa avevo poi da temere nel parcheggio di un grande centro commerciale pieno di gente?
Veniva giu' tanta di quell'acqua che non si vedeva in macchina a dieci metri. Ci impiegai piu' di mezzora per percorrere i 15 km che separavano casa mia dal centro commerciale. Mi aveva detto di andare verso la zona
nord del parcheggio. Arrivato li' feci un paio di giri piano piano. Di posti liberi ce ne erano tanti, ad un certo punto
passando nella zona piu' distante vidi due scatti di abbaglianti da una macchina parcheggiata. Gli mandai un sms chiedendogli se era stato lui ad abbagliarmi. Mi rispose di si, e mi disse di tornare indietro che c'era un posto proprio accanto alla sua macchina. Feci il giro, mi parcheggiai accanto a lui ma non riuscivo a distinguerlo bene tanta era l'acqua che veniva giu'. Mi mando' un sms dicendomi di salire in macchina sua. Ero bloccato dall'emozione....ma eccitato allo stesso tempo. Scesi di corsa e mi infilai nella sua macchina,
nonostante avessi volato avevo la maglietta di cotone completamente zuppa. Mi accolse con una gran risata visto il mio stato, e risi anch'io. La cosa mi rilasso' un po'. Un forte odore acre di marijuana invadeva l'abitacolo.
Mi passo' la canna dicendomi che mi avrebbe aiutato a rilassarmi. Avevo fumato qualche volta, ma non spesso, per cui dopo un paio di tiri mi sentii un po' piu' a mio agio. Lui era carino, era in tuta da ginnastica ed
aveva un buon profumo. Gli ripassai la canna e mi disse di togliermi la maglietta bagnata perche' non era salutare. Anche questa sua premura mi aiuto' a rilassarmi un po' di piu'. cominciammo a chiacchierare e notai che portava la fede. Gli chiesi se fosse sposato. Mi rispose di si. Dentro di me ancora non ci capivo niente, non sapevo perche' ero li' ma volevo starci. Mi chiese se la fede che portava per me fosse un problema, risposi di no. Mi sorrise pizzicandomi il mento. Mi ripasso' la canna e con due dita mi pizzico' un capezzolo turgido dal freddo. Lo guardai fisso negli occhi e lui mi rispose "fuma e rilassati....chiudi gli occhi se vuoi".
Gli risposi sottovoce che non li avrei chiusi. Mi piaceva ed allo stesso tempo mi eccitava guardarlo in faccia mentre mi titillava il capezzolo. Alle volte lo stringeva cosi' forte che mi faceva male, ma non glielo facevo vedere. Inizio' a piacermi e sentii il mio cazzo che spingeva nelle mutande. Passo' all'altro capezzolo incrociando di tanto in tanto il suo sguardo con il mio. Tra l'acqua che incessantemente cadeva rendendo invisibile il mondo attorno a noi, le sue dita che continuavano a torturare a turno i miei capezzoli, l'erba che mi ero fumato, e quella surreale ed eccitante situazione mi ritrovai quasi senza accorgermene ad accarezzargli l'interno delle sue cosce, ben tornite al tatto come quelle di uno che fa' molto sport.
I nostri sguardi si incrociarono di nuovo, ebbi l'impressione che mi sorrise mentre continuavo con una mano a
tastargli le cosce. Un sorriso che mi diede piu' coraggio a far salire la mia mano. Non portava le mutande sotto la tuta, me ne accorsi dal grosso rigonfiamento che incontrai quando le divarico' un po' per stare entrambi piu' comodi. Cominciai a carezzargli quel rigonfiamento con un dito, su e giu'. Lui mi strinse piu' forte il capezzolo. Avevo capito che quando voleva qualcosa di piu' me lo faceva capire strizzandomi i capezzoli.
Appoggiai tutta la mia mano su quel suo caldo rigonfiamento, poi lo guardai e gli dissi che non avevo mai toccato il cazzo di un altro, che era la prima volta che mi trovavo in quella situazione e che non capivo bene cosa cercassi anche se allo stesso tempo volevo rimanere e andare avanti. Mi rispose con un tranquillante "lo so', lo avevo capito da tempo". Quella risposta mi rincuoro' a tal punto che gli afferrai il suo caldo rigonfiamento con la mano serrandola per qualche istante. La mia mossa gli piacque perche' allento' la morsa sul capezzolo. Gli chiesi di fare un altra canna perche' mi avrebbe messo piu' a mio agio, mi rispose di si ed incomincio' a prepararla mentre la mia mano gli accarezzava delicatamente tutta l'asta che in quel momento mi accorgevo era piuttosto importante, intorno sicuramente ai 20 cm e con due palle grosse sotto.
L'accese e me la passo'. Feci due tiri lenti e profondi mentre lui aveva ripreso a stuzzicarmi i capezzoli.
Mentre facevo il terzo tiro infilai una mano dentro la tuta e glielo tirai fuori, lui mi aiuto' allentandosi la tuta sui fianchi. Buttai fuori il fumo e lo guardai tenuto dalla mia mano. Era fantastico, il pube completamente depilato lo faceva sembrare ancora piu' grosso di quello che era. Gli passai la canna fissandolo negli occhi. Di nuovo quello sguardo sorridente e tranquillo. Gli dissi che non la volevo piu' la canna e mi abbassai osservandolo per alcuni istanti molto da vicino, assaporando il suo profumo, appoggiando la sua roossa cappella alle mie labbra per fargli sentire il mio caldo alito.Lui comincio' ad accarezzarmi la schiena, il collo, i capalli e la testa. Non mi fece nessuna forzatura, sapeva che non ce n'era bisogno. Appoggiata alle mia labbra socchiuse cominciai a baciargli la cappella tirando fuori la punta della lingua di tanto in tanto. Mi sistemai meglio il cazzo nelle mie mutande perche' per la posizione cominciava a darmi fastidio e mi riconcentrai su quella cappella umida.
Dai baci passai a dei morbidi morsi con le labbra finche' non ne feci entrare una meta' nella mia bocca. Era buona, aveva un buon sapore, ma soprattutto era calda. Cominciai ad affondare lentamente il suo cazzo nella mia bocca accarezzandogli le palle. Producevo cosi' tanta saliva tanto ero eccitato che in poco tempo tutta la sua asta fu fradicia fino alle palle dei miei umori. Non riuscivo a farmelo entrare tutto dentro, era troppo lungo e largo. Succhiavo e leccavo. Aspiravo forte e leccavo. La sua mano ormai era ferma sulla mia nuca, ma la accarezzava, non mi spingeva. Mi sentivo libero di muovermi come meglio credevo.
Cominciai a segarlo mentre glielo succhiavo. Sempre piu' velocemente ed in profondita'. Ormai mi stavo abituando e qualche centimetro in piu' riuscivo a contenerlo. Andai avanti per un buon quarto d'ora cosi'. Finche' eccitatissimo, cominciai ad accellerare con la mano e con la bocca, finche' ad un certo punto lui mi tolse la mia mano e con la sua mano dietro la mia nuca mi schiaccio la testa contro il suo cazzo. Me la tenne premuta per pochi istanti nei quali mi disse "non farne cadere neanche una goccia"
Giusto il tempo di realizzare che la mia bocca fu invasa da fiotti di liquido denso ed amaragnolo che inghotti' con piacere. Continuai a succhiare dolcemente finche' non senti' piu' quel sapore forte. Mi staccai di pochi centimetri dal suo cazzo e lo osservai. Era tutto rosso, le vene gonfie e sporgenti, piu' grosso della prima volta che lo avevo osservato. Mi tirai su e lo guardai negli occhi. Anche lui mi guardo'. Mi misi a ridere e lui fece altrettanto....






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