Racconti Erotici > incesto > Il lato oscuro: le origini
incesto

Il lato oscuro: le origini


di barbara_sola_52
10.01.2014    |    20.079    |    9 9.2
"Sentivo il suo bacino contro il mio culetto ed ero distratta ed infastidita..."
Slurp Slurp, “dai zoccola fallo entrare di più in bocca…ah si si brava sei fantastica…”
Lui pensava che mi stava sottomettendo che comandava lui in quell’incontro fugace ma io, senza che lui lo sapesse, stavo mettendo in pratica il mio gioco più perverso al quale da mesi pensavo e che come una calamita mi ha aveva portato fino a quel punto…Il punto di esibirmi in quel modo per coloro che erano dietro la porta appena socchiusa e mostrare cosa fossi in grado di fare. Con l’unico obiettivo di iniziare un altro gioco ben più pericoloso che non sapevo dove mi avrebbe portata.
Ora lo so perché dopo 15 anni da quel pomeriggio sono in questa camera di hotel nuda con mio figlio Angelo con la testa tra le mie gambe mentre succhia avidamente il mio clitoride…
Mi chiamo Barbara ho 52 anni vivo in pronvicia e faccio la segretaria presso uno studio associato di un mio ex amante. Mi separai da mio marito dopo 15 anni di matrimonio e due figli non tanto per le mie avventure extraconiugali quanto per l’esaurirsi della nostra intesa sessuale. Si esatto dopo che per 20 anni è stato dietro alle mie continue voglie di provare emozioni nuove eravamo tornati al punto di partenza. Lo conobbi che avevo 17 anni mentre lui 23, io avevo una relazione incestuosa con il mio patrigno da ben 4 anni e quando lo conobbi, pur non riuscendo ad allontanarmi dal mio patrigno, trovai in lui la normalità, l’affetto e l’amore e ci fidanzammo.
Ci sposammo qualche anno dopo ed all’inizio ci bastavamo ma la cosa oscura dentro di me stava venendo fuori e così confrontandoci siamo andati avanti per tanto tempo con lui che mi assecondava. Aver conosciuto il sesso come lo conosciuto io mi ha lasciato dentro un segno indelebile. Emozioni e sensazioni che vuoi per l’età, vuoi per le prime esperienze, vuoi per la situazione in se, erano cariche anzi pregne di appagamento. Un tipo di appagamento sessuale che ho sempre cercato di emulare ma non sempre ci sono riuscita. Ecco questa è la mia cosa oscura a cui non credo vorrò mai rinunciare.
Dall’incesto sono partita e in incesto sono arrivata provando di tutto e chissà se ora avrò ancora bisogno di provare altro per sfamare la bestia oscura dentro di me.
Le origini
Era inverno e stavo nella mia stanza quella che dividevo con mio fratello grande. Lui Paolo è a tornato da lavoro ed io avevo bisogno di un aiuto per i compiti. Lo chiamo è sempre stato molto disponibile e come le altre volte mi aiuta con la matematica quella che alle scuole medie inizia ad essere difficile se ti perdi un pezzo. Al contrario delle altre volte si siede al posto mio e mi spiega i complicati passaggi delle espressioni. Scrivo all’impiedi un po’ prona con un gomito appoggiato vicino al libro. Lui è diverso smanioso ed anche distratto. Si alza e quando deve vedere quello che sto scrivendo si appoggia a me dietro si proprio li. Penso sia colpa del poco spazio certa che lui non se ne è manco accorto. Conoscendolo è sempre stato un tipo sulle sue, simpatico ma mai appiccicoso come lo fu in quel momento. Si perché il contatto divenne prolungato anzi persistente. Lui mi faceva vedere i compiti quasi sdraiato su di me. Sentivo il suo bacino contro il mio culetto ed ero distratta ed infastidita. Non dissi niente non volevo metterlo in imbarazzo. Pensai sarà che mi vedeva come una figlia per cui non dava peso al fatto di avere creato un contatto tra la sua parte intima e il mio lato b.
In quel periodo ero in pieno sviluppo, il mio corpo leggermente rotondetto fino ad allora si andava via via sfinando, il petto si era gonfiato ma non tanto da obbligarmi al fastidioso reggipetto che qualche volta avevo messo per far contenta mamma. Non ero ancora mestruata sebbene il mio sesso stava cambiando aspetto. Da una conchiglietta pallida e chiusa si stava trasformando in una ostrica bruna e sporgente. Me la guardavo spesso davanti allo specchio in bagno ne ero entusiasta. Al contrario delle mie amiche non avevo peli ed a dire il vero non li avrei avuti ancora per qualche anno a causa di una disfunzione tiroidea che mi inibiva anche il menarca. Fortuna che a 15 anni un bravo internista se ne accorse e risolvi questo grave problemi (mi riferisco al menarca).
Tornando a quel giorno tutto si svolse velocemente Poalo ora si stringeva a me e mi toccava il petto senza dire nulla solo aiutandomi a fare le espressioni. Ormai mi ero resa conto che c’era un interesse in lui differente per me ed io mi sentivo spaventata ma incuriosita, mi stetti e lascia fare. Come si dice chi tace acconsente per cui non passo molto che lui scese sul mio pube con le mani e mi liberò la zip del jeans che indossavo. Avevo il cuore in gola le sue dita si stavano intrufolando dentro il pantalone a contatto stretto con i collant. Era chiaro il suo intento ma nessuno dei due diceva nulla. Anche i compiti erano ormai dimenticati stavamo in quella posizione e basta. I piccoli movimenti erano tutti spostati dentro il mio pantalone. Arrivò al bordo dell’elastico dei collant e con fatica ne abbasso una parte. Ero rossa in viso, sentivo il mio cuore a mille, ero accaldata ma soprattutto sentivo un languore per me inspiegabile in mezzo alle gambe. Stette ad armeggiare parecchio voleva arrivare al contatto a pelle. Non sapeva che io portavo la maglietta intima sopra lo slip ma sotto i collant. Per cui prima di arrivare allo slip doveva andare giù nei collant e poi risalire incontrando il lembo della maglietta intima e poi calare il tutto. Mi stavo innervosendo vedendo che non riusciva e cercavo di facilitarlo inconsciamente con piccoli movimenti. Alla fine capì e finalmente si spinse direttamente dentro lo slip. Se fino a quel momento ero curiosa ed eccitata sentire le sue dita vellicarmi la spacca del sesso mi mise in allarme. Alcune cose le conoscevo del sesso e sapevo che era un limite invalicabile quello. Mi girai con la testa e gli dissi “dai ora basta”. L’avrò sbiascicato più che detto. Sta di fatto che lui tolse il dito dalla spacca ma non da dentro le mutandine. Era un modo per tornare con i piedi per terra. Il fatto di non sapere chi esattamente era dietro di me a frugarmi il sesso mi spinsi a dire quelle uniche parole. Il fatto che si fermò mi rassicurò e fece scomparire le mie paure. Avevo bisogno di una pausa cosa che lui non mi concedeva. Gli dissi che dovevo andare in bagno così mi fiondai e chiusi la porta. Mi abbassai subito tutto per controllarmi la patatina che chiaramente era li come l’avevo lasciata ma molto rossa e gonfia come a fine masturbazione. Ero eccitata e ciò mi rassicurò ancora di più.
Fu un attimo decisi di vedere dove il compagno di mia madre voleva arrivare: ecco la prima volta che la cosa oscura fece capolino in me.
Lasciai volutamente la zip aperta ed arrotolai la maglia intima in modo da non farla capitare sotto i collant i quali a loro volta furono sistemai sotto il bordo delle mutandine. Quando tornai anche se lui non occupava più la sedia mi misi prona come prima e senza dire niente lui si stampò di nuovo dietro di me. Le sue mani subito cercarono il mio pube ed una penetrò dentro direttamente a contatto con il monte di venere. La sua mano a cucchiaio mi massaggiava la passerina era fantastico. Mi stavo bagnando e lui non se ne accorse per il fatto che avevo le cosce strette. Mi sbottonò il jeans e lo calò insieme a collant e mutandine alle ginocchia. Senti una cosa calda che si ergeva tra lo spacco delle mie natiche ma non ebbi il coraggio di girarmi per guardare. Lo sentivo ansimare mentre si muoveva avanti ed indietro con questa cosa grossa e lunga, mi stringeva le natiche tra le mani e passava con un dito tra le labbra della mia fighetta. Poi improvvisamente scappo via in bagno e tornò dopo qualche minuto. Era rosso in viso che sembrava volesse scoppiare sapevo che era venuto. Io me ne stavo ancora a culo all’aria aspettando chissà cosa ma lui si avvicinò e mi disse vai in bagno e sistemati che continuiamo i compiti. Mentre andavo mi prese per la mano e mi disse “non lo dire a nessuno”. Io annuì.
Quella notte non dormì neanche un secondo. Mi ero masturbata subito dopo cena ma nel letto ripensavo ad ogni istante di quella situazione ed il mio corpo rispondeva unicamente con una pruriginosa eccitazione che dovetti placare con due ditalini a distanza di qualche ora soffocando i miei gemiti di godimento per non farmi sentire da mio fratello che dormiva li vicino.
Non pensai di dirlo a mia madre anzi dopo un po’ mi sentii in competizione con lei. I giorni passarono e con il mio patrigno si era instaurato un perverso gioco di seduzione basato su un tacito accordo che non ci vide mai confrontarci direttamente. Di episodi ce ne furono tanti quell’inverno e quella primavera. Quasi tutti nei pomeriggi in cui lui stava a casa ed io gli chiedevo di farmi vedere i compiti. La nostra complicità era l’arma con cui ci parteggiavamo a vicenda da sguardi che non avrebbero certo potuto capire. Quando mia madre era in casa lui era nella tavernetta a dipingere io andavo giù da lui portandomi libro e quaderno e gli permettevo di toccarmi mentre mi faceva vedere i compiti. Poche altre volte era riuscito a toccarmi la fighetta o a mettermi col culetto di fuori. Un paio di volte fece scivolare il suo pisello tra le mie cosce coperte dal pantalone regalandomi la visione di quello che fino ad allora avevo solo immaginato. Lo vedevo dal davanti era come se avessi il cazzo per come sbucava proprio li. Per lo più avevamo una mezz’oretta di tempo o anche meno e tra i compiti e i primi approcci era il massimo che si riusciva a fare. Le mie amichette iniziavano ad avere il ragazzo ed anche io ero corteggiata ma distinguevo bene le due cose. Per me ogni volta con il mio patrigno era come la prima volta: sempre il groppo alla gola, sempre grandi aspettative per ciò che avrebbe fatto. Le cose divennero molto più esplicite quell’estate a mare. Più volte lui fece in modo di farmi vedere il suo membro eretto anche dentro l’acqua mentre gli giravo intorno con la sua maschera da sub. Gli vidi il pelo irto e folto che contornava questo fungo largo e violaceo in punta. Quella è stata la cosa più eccitante di quell’estate fino a quel momento. Poi un pomeriggio mentre riposavamo mia madre scese in spiaggia. Rimanemmo soli io e lui. Ricordo che mio fratello era dai mie zii in un campeggio a qualche chilometro. Io stavo nel mio lettino dall’altro lato della stanza dove vi era il letto matrimoniale in cui stava riposando. Paolo era ancora in box e dormiva come al solito con un cuscino sopra la fronte. Mi ero appena svegliata ed anche io ero in costume ed avevo della sabbia che mi era entrata nelle pieghe della passerina, mi dava fastidio e mi misi a toglierla. Evidentemente lui se ne accorse non riposando come credevo. Vidi che era nato un bel pennacchio nel suo box e mi eccitai. Misi anche io la testa sotto il cuscino e rimasi a cosce larghe ed appoggiata con i talloni sul letto. Appena mi nascosi lui si alzò si tolse il boxer e si avvicinò a me. Finalmente lo potevo vedere era veramente grosso. Fece tutto in fretta mi tolse lo slip e si inginocchi intrufolando la testa tra le mie cose. Mi lecco e succhio il clito con avidità per alcuni minuti poi si alzò e si menò forte il cazzo fino a godere inondandomi le labbra della fighetta di sperma calda e liquida. Rimasi sola sta volta l’aveva fatta grossa e se ne andò in spiaggià…mentre io cercavo di capire cosa fosse quel liquidi appiccicoso.
[email protected]
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il lato oscuro: le origini:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni