Racconti Erotici > incesto > LA PARTITA DI CARTE
incesto

LA PARTITA DI CARTE


di papiporcello
20.01.2023    |    929    |    0 8.7
"Anche con lui il mio bacino cominciò a muoversi, la mia fica reclamava attenzioni, sentivo la testa girare un po' ed il mio corpo che reclamava di godere, ..."
Tutto ebbe inizio per una semplice partita di carte, quelle che ogni sera papi e zio facevano fuori in giardino quando siamo in vacanza. Io ero un'adolescente ribelle in quel periodo, non pensavo a nulla in particolare, non avevo sogni nel cassetto da realizzare ma il mio chiodo fisso era solo una gran voglia di cazzo che mi mandava in estasi ogni volta che lo immaginavo. Ricordo che quel desiderio l'ho maturato fin da quando ero poco più di una bambina, alle medie le mie compagne pensavano a studiare e fare le brave figlie mentre io mi divertivo già con i maschi e delle volte conoscevo anche qualcuno più grande di me che approfittando della mia ingenuità mi portava a fare giochini pericolosi che non avrei dovuto fare. La sera di quella partita a carte ero nella mia casa del mare, il luogo dove per anni io e la mia famiglia andiamo per trascorrere l'estate, dalla stanzetta in cui mi ero rifugiata, attraverso la finestra aperta sentivo solo il frastuono delle carte sbattute sul tavolo che proveniva dal cortile, mentre nella mia mente cercavo di pensare a qualcosa che mi facesse godere. Mamma e zia erano andate in paese, approfittando della sagra volevano vedere qualche bancarella per acquistare qualcosa per loro, mi avevano chiesto di venire ma io declinai l'invito, quella sera non avevo voglia di vedere nessuno, ne le mie amiche e neanche il mio amico, quello che da un anno mi scopava come mai lo aveva fatto nessuno, anche lui viene in vacanza in questo luogo ma di anni ne ha molti più di me e la scorsa estate ci ero finita a letto insieme. La mattina di quel giorno si era presentato in spiaggia con la sua nuova fidanzata, una ragazza della sua età che proveniva dalla città in cui vive, non mi ero potuta accostare a lui ma da lontano gli avrò di certo fatto notare la mia gelosia. Avevo sperato nel suo arrivo da quando sono arrivata qui per fare un po' la troia con lui ricevendo magari le sue calde attenzioni in cambio ed invece mi rassegnai che dovevo fare da sola, seduta sulla sponda del mio letto stavo per procurarmi piacere con la mano, le dita erano già all'interno del pantaloncino che indossavo pronte ad entrare dentro di me, per comodità mi ero tolta anche la mutandina e mentre mi sfiorato ripensavo a quando lui con il suo cazzo enorme si era preso la verginità del mio culetto. All'improvviso dal giardino una voce interruppe il mio godimento, papi mi stava chiamando per chiedermi di prendere un liquore dal frigo e servirlo a tavola dove stava giocando, mi staccai da quello che stavo facendo e corsi da loro. Al mio ingresso erano in pausa e stavano fumando una sigaretta, zio prima mi fece posare il vassoio e poi mi chiese di restare un attimo con lui che dovevo aiutarlo a vincere. All'inizio non capii come, mi fece sedere sulla sua gamba ed offri anche a me un bicchierino da mandare giù tutto di un sorso, papi non disse nulla e mi lasciò bere. Dalla passera il calore si faceva insistente, avevo una gran voglia adesso di finire ciò avevo cominciato. Con movimenti lenti ma decisi mi strusciavo sulla sua gamba avanti e indietro sfiorandomi sulla sua pelle, la cosa non sfuggì a zio che con la mano sul mio fianco aiutava il mio movimento, ad un tratto mi chiese di alzarmi e prima di pescare la sua carta disse che doveva sfiorarmi il culetto come quel programma alla tv, alzandomi mi gli diedi le spalle e lui ne approfittò per strizzarmi il sedere. Quella mossa si rilevò per lui vincente e si portò di un punto sopra in partita, papi invece fece una strana faccia, era dispiaciuto, disse al fratello che io ero sua e quindi alla prossima mano di carte dovevo aiutare lui e non zio, così mi fece segno di andare dalla sua parte e come avevo fatto prima mi accomodai sulla sua gamba. Anche con lui il mio bacino cominciò a muoversi, la mia fica reclamava attenzioni, sentivo la testa girare un po' ed il mio corpo che reclamava di godere, mi disse con voce alta di stare attenta nel movimento che mi sarei potuta fare male se indietreggiavo troppo, calai lo sguardo per capire il motivo e lui si fece trovare con il cazzo scoperto in completa erezione. La mia mano se ne impadronì, lo stavo tenendo stretto ed lentamente lo stavo segando cercando di non fare capire nulla a zio che mi fissava gli occhi ed ogni tanto calava lo sguardo sulla mia ampia scollatura. Mi sentivo salire l'eccitazione, volevo che anche papi invece di tenere le carte in mano mi toccasse sulla fica per farmi esplodere di piacere. Non ero mai arrivata a tanto con lui, pensavo sempre che in passato quelle volte che mi faceva sentire il suo desiderio erano solo strisciamenti casuali ed invece adesso stringevo in mano il suo enorme cazzo duro che a momenti scommetto che avrebbe anche schizzato. Senza perdermi di coraggio accelerai la mia sega, loro due stavano alle ultime battute di quella partita e papi avrebbe vinto con l'ultima carta utile se avesse pescato bene. Lo fece fare a me ma mentre piano scopriva la carta sentivo il cazzo iniziare a pulsare nella mia mano e per non fare danni presi il bicchierino dal tavolo con il liquore e ci fece cadere dentro tutto lo sperma che stava uscendo grazie a me. A quel punto un rumore ci riportò alla realtà, mamma e zia stavano per arrivare fuori in giardino, mandai giù in un sorso tutto insieme, zio aveva capito di cosa si trattasse per lo sguardo strano che mi fece e mentre papi si prendeva il suo punto per la vittoria io corsi nella stanzetta per godere anche io.
Come se nulla fosse accaduto mi alzai dalla gamba di papi dove ero seduta e mi incamminai verso l'ingresso di casa sculettando vistosamente sotto il loro sguardo che di certo era diretto sul mio culetto. Papi era stato veramente un gran maiale a farmi impugnare il suo cazzo duro ed io una brava monellina a segarlo fino a farlo godere. Lo zio non aveva smesso un solo istante di guardare me che giocavo con la mano sotto al tavolo e ci aveva anche rimesso perdendo la partita di carte con suo fratello. Prima di abbandonarli all'arrivo delle loro mogli mi ero concedata bevendo il bicchierino misto di liquore e sperma che avevo riempito poco prima quando papi stava venendo per me. Ero appena giunta nella mia cameretta, adesso volevo godere anche io, toccandomi la passera come stavo facendo prima di raggiungere loro in giardino. Dalla finestra sentivo le voci di mamma e zia che erano rientrate dalla passeggiata in centro, chiesero di me ai due uomini che mentendo dissero di non avermi proprio vista per tutta la serata, io intanto avevo preso il telefonino e stavo per chiamare la mia compagna di banco, volevo condividere con lei quello che avevo appena fatto. Le raccontai che avevo appena segato uno dell'età di mio padre, omettendo che fosse lui e che era presente anche suo fratello con noi che poco prima della sega mi aveva palpato il culo. L'idea di provare con uno maturo era stata della mia amica al termine dell'ultimo anno scolastico, eravamo stanche di fare pompini a coetanei come noi e per questo ci eravamo promesse che con l'inizio del quarto anno avremmo fatto le troie con qualche adulto che ci piaceva per provare un cazzo più grande rispetto a quelli a cui eravamo abituate. Siamo due porcelline e ci piace il sesso e per giochi del genere andiamo matte. Mentre parlavo con lei la mia mano si muoveva freneticamente sulla fica, volevo godere non ne potevo più, ogni tanto odoravo anche il palmo per sentire ancora l'odore del cazzo che avevo impugnato poco prima. Ad un tratto la porta della stanza si aprì, soffocai un gemito, ma quando mi accorsi che era zio da solo mi lasciai andare, lo guardavo e mi mordevo il labbro, ero ancora al telefono con la mia amica e lui in silenzio si toccava volontariamente sul pacco gonfio che aveva in mezzo le sue gambe. Mi fece segno di continuare, si mise come un palo a controllare se veniva qualcuno, finalmente stavo godendo, essendo senza mutandine bagnai completamente il pantaloncino proprio nella zona della mia fica, portai le dita umide dei miei umori nella bocca e le succhiavo. Ero esplosa in un orgasmo intenso, alla mia amica avevo detto che dovevo riagganciare la telefonata, così mi liberai del cellulare. Alzandomi dal letto mi avvicinai a zio, poverino lo aveva proprio bello duro, gli sbottonai il pantaloncino e lo presi in mano per segarlo, mentre lui controllava il corridoio mi abbassai per dare un bacino alla cappella, non riuscì a resistere ancora, era troppo eccitanto e stava per venire, lo accolsi dentro la mia bocca e guardandolo fremere mi scaricò in gola tutto il suo sperma. Era buono, aveva lo stesso sapore come quello di papi che avevo bevuto mischiato al liquore, questa volta però era assoluto e mi feci una gran bevuta per quanto ne uscì. Accarezzò la mia testa e andò via senza dire nulla mentre io sulla lingua gustavo golosamente la sua crema bianca.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per LA PARTITA DI CARTE:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni