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Tutta colpa della paura 2- Si torna a casa


di skizzoinfoiato
20.02.2018    |    14.193    |    5 9.6
"In un attacco di piacere davvero inarrestabile, tremarono per quasi 2 minuti..."
Ci mettemmo un po' prima di riprendersi da quel secondo orgasmo, mi sentivo appagata come non mai, non mi importava della famiglia, di cosa sarebbe potuto accadere, e di come avremmo reagito una volta razionalizzato il tutto, ero felice, ero viva ed era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare, stesa su quel letto, alcova di questa piacevole sorpresa.
Avrei dovuto maledire il terremoto del giorno prima, invece una parte di me ne era felice perché se non fosse stata per la paura provata nulla di tutto ciò sarebbe accaduto.

Non potevamo restare oltre, era giunta l'ora di racimolare quelle quattro cose sparse per camera e ripartire per la vita che andava avanti.

“Non trovo le mie mutandine le hai viste?” chiesi mentre ero intenta a disfare il letto intenta a fare una vera e propria caccia al tesoro.

“Queste?” mi chiese Carlotta già vestita, mostrandomi, alzandosi la gonna, il mio indumento indossato da lei.

“dai dammele!”

“Te le dovrai guadagnare come io, le mie!” e mi tirò addosso le sue.

Tanta malizia nel suo sguardo e stetti al gioco così le indossai, finiti i preparativi andammo a fare colazione, poi in stazione dopo aver ricomprato un caricabatterie per me e un cellulare per Carlotta. Avvisammo del nostro rientro i nostri cari che dal tardo pomeriggio del giorno prima non avevano avuto altre nostre notizie.
Comprammo dei nuovi biglietti del treno, partendo da Pescara e non da Roma come all'andata, unici posti disponibili furono in prima classe.

La nostra carrozza era completamente vuota, avevamo speso una fortuna ma eravamo sedute in una specie di salottino, molto riservato, poco dopo la partenza passò il controllore, e ci sentimmo più libere di parlare di noi.

Eravamo in viaggio da ca 15 minuti non di più quando vidi Carlotta rabbuiarsi e perdere lo sguardo fuori dal finestrino.

“Dicevo sul serio, esordì Carlotta, dicevo sul serio Roberta, stamani mattina!”, senza distogliere lo sguardo, mentre io presi a fissarla.

“Ho le tue mutandine perché, perché avevo bisogno di non svegliarmi da questo sogno, ancora non mi sembra vero quanto successo.... il terremoto... la paura … l'esser viva.... e …. e noi!”

“Dicevo sul serio” ribadì adesso guardandomi dritta negli occhi. “Non è stato un sogno....mi sembra di averti fra le mia gambe avendo le tue mutandine.... e mi piace, ne sono attratta e spaventata.... è successo, vero!”

“si.... certo, è stato tutto vero!” omettendo scientemente commenti sul nostro rapporto.

Annuì e proseguì “So che sei sposata e io sono eterosessuale, lo abbiamo già detto...ma fare l'amore con te è stato sublime, il solo pensarci mi fa venire brividi di piacere... non voglio perderti!”

Dopo una pausa, in cui il cervello si stava gongolando ed elettrizzando per le sue parole che si rese incapace di rispondere continuò.

“Roberta, non so se per d'avvero fare l'amore due volte possa bastare a far innamorare una persona, non so se posso dire "innamorare" perché la mia vita la vedo con un uomo al fianco... ma al momento mi sento incapace di perderti!”, disse tornando a fissare il paesaggio che veloce scorreva come le nostre vite al momento della scossa.

Era il mio turno pensai “ Carlotta... tesoro... , sul lavoro si lavora, ho una famiglia ma ciò che c'è stato non era falso, sono stata me stessa, vera, come le tue mutandine che indosso!”

“Sono etero anche io, non so cosa sia successo in quella camera, ma è successo perché ho desiderato quanto te succedesse, non lo rinnego. Ho goduto in un modo unico, … se ripenso a come mi baciavi, mi toccavi, mi eccito. Non voglio che finisca …. ma lontano dal lavoro non voglio che in studio capiscano che ricambio i tuoi sentimenti!”

Carlotta mi guardò con i suoi occhioni luccicanti di lacrime di gioia e un misto di incredulità.

“vuoi sapere quanto ti desidero? Tieni questa ne è la prova!” Con un gesto veloce afferrai gli slip, e alzato il culo li portai fino alle caviglie, alzando un piede portai l'indumento all'altezza della sua faccia, nel mentre allargai le gambe perché notasse le grandi labbra umide degli umori che colavano.

Lesta prese quel triangolo di stoffa e lo portò al naso annusando il mio piacere. Parlammo ancora un po' di cosa avevamo provato e di come era stato per entrambe fare sesso con una donna. Il parlarne aumentò l'eccitazione, Carlotta si alzò e uscì da quel mini salotto.

“Dove vai?” chiesi.

Non rispose mi sorrise mordendosi il labbro inferiore e si allontanò. Passò poco meno di un minuto che il mio cellulare mi avvisò di un messaggio in arrivo.

– ti aspetto.... porta a destra... bussa una volta

Non capii dove fosse andata, mi alzai andando a cercare di capire dove fosse, sapevo quale direzione avesse preso quindi...
Arrivai a pochi metri dalla fine carrozza, la prima di due di prima classe, la mia attenzione fu catturata da un segnale luminoso... quello del bagno che segnava occupato a sn, libero a dx.

Accelerai per quanto possibile il passo arrivai difronte al bagno di dx poco prima di un altro passeggero, facendo finta di sbilanciarmi feci in modo di bussare alla porta, che si aprì lasciandomi il permesso di entrare.

Entrai dando le spalle all'interno per assicurarmi che nessuno vedesse che non era vuoto, Mi prese per un braccio tirandomi dentro, feci appena in tempo a chiudere la porta e girarne il chiavistello che fui girata fronte a lei.
Quella ragazza aveva la capacità di sorprendermi, la trovai vestita solo di autoreggenti e scarpe, gli abiti ben piegati nel lavandino.
Chi ha avuto modo di viaggiare in prima classe sa che i bagni non sono come quelli di seconda, infatti sempre lindi e profumati, spaziosi più del doppio, sono davvero comodi.
Non mi ero ancora ripresa dall'emozione che mi afferrò con le mani il viso per baciarmi con un vigore e trasporto senza eguali, quasi mi tolse il respiro.
Risposi a quel bacio che pian piano perse l'irruenza per trovare quella dolcezza propria dell'esser donna.

Tremavo dall'emozione, entusiasta di tutto, i baci così delicati e voluttuosi mi fecero girare la testa e perdere la cognizione di dove fossimo. Eravamo noi, solo noi! Sentivo sulla mia camicetta il seno gonfio e i suoi capezzoli duri premere contro di me, scesi a prenderne uno nella mia mano.
Carlotta rispose premendomi contro la parete come volesse entrare col suo corpo nel mio.
Fronte contro fronte

“toccami”

La veloce richiesta di quella bionda esigente, aspettò di sentire la mia mano che scendendo sul suo corpo raggiunse quella peluria ormai totalmente inzuppata dei suoi umori, divaricò ancor più le gambe per agevolare il movimento delle mie dita su quelle labbra, che massaggiai a lungo prima di penetrarla. Le nostre bocche erano tornate a danzare l'una sull'altra e come in un tango disegnavano ipotetiche figure che altro nono facevano che aumentare il reciproco desiderio.

In questa escalation penetrai con l'indice la fonte del suo piacere, un piccolo gemito soffocato nella mia bocca a dimostrarne il gradimento. Le dita aumentarono a due e iniziai a muoverle non solo in avanti e dietro ma anche con movimento circolare, la portai vicino, tanto vicino all'orgasmo quando le retrassi.

Carlotta ansimava e con gli occhi lo sguardo perplesso, ma volevo sentirmelo chiedere “chiedilo”

“cosa”
“chiedimelo”
“ti prego …. fammi godere.... !”

La mano si poggiò a ventosa sul suo monte di venere e sfiorando la mossi in movimenti circolari!”

“ti prego!” disse dopo l'ennesimo bacio.
“chiedimelo!”
“entra dentro … ti prego.... ne ho bisogno ho bisogno di godere!” , entrai e iniziai a muovermi a ritmo sempre più veloce. Carlotta sconquassata dal piacere poggiò la testa sulla mia spalla, potevo percepire il tremore che si propagava per il suo corpo e fra le sue cosce.

“non … non..... non ti fermare.... non fermar... ti …. acooo ….ra ! Ah ah.....ahhhhhh ohh ,.....mmmmm...... mmmm non ti fermare.... goooooo gooodooo sto godendo.... dio miiiiiooooooo ahhhhhahahahhahhhhh!”

Feci come mi stava chiedendo non mi fermai, cercavo di invitarla al silenzio, nessuno da fuori doveva capire, tant'è che nel momento di massimo piacere fu costretta a mordermi una spalla soffocando l'apice del suo piacere mentre le gambe si scuotevano come in un attacco epilettico... in un attacco di piacere davvero inarrestabile, tremarono per quasi 2 minuti.... alla fine non avevano più la forza per sorreggerla e si accasciò a terra esausta.

Aveva il fiatone, l'aria adesso rilassata “non ho mai goduto tanto per un ditalino!”

“se continuiamo così penso di innamorarmi di te Carlotta!”

Per quanto fosse esausta quella mia affermazione sembrò aver sortito l'effetto di un pieno di benzina si alzò e prese a baciarmi.
Mi girò, c'era uno spazio che fungeva da fasciatoio, “sali!”

stavo cercando di trovare il modo e proprio mentre avevo capito sia dove e come fare, mi alzò la gonna facendomi sedere a culo nudo su quel piano.
Era freddo e ebbi un sussulto “ti riscaldo io adesso!” e prese a sbottonarmi con velocità al camicetta , poi mi sollevò il reggiseno e si fiondò con la sua bocca a suggere le mie tette vogliose delle sue attenzioni. Mi finii di spogliare da sola mentre danzava leccando prima una ora l'altra mammella. Le mani invece correvano veloci dal ginocchio all'inguine trasmettendomi nel tocco tutto il suo desiderio ardente.
Scese sullo sterno, sulla pancia e sempre più in giù. Si mise in ginocchio, e iniziò a leccare le mie gambe e cosce avvolte nelle calze autoreggenti.

Prese a leccarmi ma complice tutta la situazione non ci misi molto a sgrondare il mio piacere nelle sua bocca, ho resistito veramente poco, troppo poco per veder placato il mio desiderio, compensato solo dal lungo orgasmo che mi provocò.

Sentimmo il treno rallentare, poco dopo l'annuncio dell'arrivo in una stazione, una delle poche fermate prima di Bologna.

Ci guardammo, negli sguardi, disegnato il piacere in persona. “è ora mi sa! Me le sono guadagnate le mie mutandine? “

Carlotta annuì, facemmo appena in tempo a ricomporci ed uscire con discrezione da quel bagno che dalla carrozza accanto iniziarono ad alzarsi le persone pronte alla discesa.

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