Prime Esperienze

Priscilla


di skizzoinfoiato
07.10.2016    |    15.371    |    7 9.7
"Priscilla si vestiva sempre male, sembrava un maschiaccio, l’antitesi di ciò che si direbbe una ragazza seducente..."


Mi chiamo Leonardo, avevo 17 anni quando in quell'estate di ornai 15 anni fa, presi la mia tremenda cotta per Alessandra, la sorella gemella di un mio compagno di classe, ma lei aveva occhi solo per Filippo, un ragazzo di un apio di anni più grande.
È vero che le cotte ti rendono sciocco e cieco, o meglio cieco e sciocco.
Una sera frustrato per l’ennesima serata in cui la vedevo avvinghiata con quello lasciai la compagnia camminando senza una meta precisa, l’unico desiderio compiangermi in silenzio lontano da occhi indiscreti.
Camminai a lungo raggiunsi al metà del mio meditare solitario preferito, il porto turistico, la notte mai frequentato da gente indiscreta, camminai lungo la massicciata raggiungendo il faro verde, che delimitava il lato destro dell’entrata del porto.
Avevo camminato lentamente eppure non mi ero accorto di esser seguito.
Mi arrampicai e scesi verso il lato esterno della massicciata, poco distante c’era un masso perfetto, leggermente piano, ci si stava sdraiati a meraviglia di giorno a prendere il sole, la discesa amare non era difficoltosa e il mare in quel punto era fantastico… ma adesso era notte fonda.
Non so quanto tempo passò sentii dei rumori ma non scorsi nessuno abbandonandomi per la seconda volta ai miei pensieri.
“rumorosi…. Questi pensieri… se pur nel silenzio!”
Una voce nell'oblio della notte mi fece sobbalzare , “ uhhhh come siamo tesi…. Sono io stai calmo…!”
Era Priscilla una mia compagna di classe: “che…che ci fai qua Priscilla?!”
“mmmm strana domanda…. Prendo…. Prendo il sole?”…. “posso scendere? Mi dai una mano o… devo retar qua?”
Mi alzai e l’aiutai guidandola e sorreggendola a raggiungermi, fece un salto per colmare l’ultimo balsa che ci distanziava e finimmo abbracciati, poco dopo si mise a sedere , invitandomi , battendo la mano sullo scoglio, a fare altrettanto.
“è bellissimo qua!.... ci vieni spesso?”
“quando ho bisogno di star solo”
“sono di troppo allora … devo andar via!”
“no no … rimani.. non è mio questo posto”, ci fermammo ad osservare l’orizzonte e lo specchiarsi della luna sull'acqua calma come una tavola.
Priscilla aveva le gambe piegate e si teneva sorretta alle ginocchia col busto poggiato sulle cosce.
“ho visto tutto… mi chiedo come mai ti sia innamorato di Lei che ti tratta così male quando hai tutte le altre ai tuoi piedi…. Ho visto e sentito come ti ha trattato, ti ho visto andartene…… ti ho seguito… non ti sei accorto al locale della mia presenza né del fatto chi ti stessi seguendo…. Mi hai ignorato …!”
“lo sanno tutti della tua cotta per Francesca…. Lo neghi?” disse voltandosi a cercare il mio sguardo.
Per fortuna non poteva vedere il mio imbarazzo, il mio silenzio fu la mia risposta, tornò a guardare il mare.
“ti confesso… a scuola son tante disposte a tutto …. “, “si insomma tante vorrebbero ricevere le tue attenzioni ma tu hai occhi solo per quella!”.
“falla finita Priscilla.. non sono in vena di scherzi!”
“non scherzo!”, il suo sguardo mi fulminò.
Priscilla si vestiva sempre male, sembrava un maschiaccio, l’antitesi di ciò che si direbbe una ragazza seducente.
Mi soffermai invece solo adesso a guardarla.
“ non ti piaccio… sono così brutta?”
Fu come un cazzotto, adesso per la prima volta in quattro anni stavo guardando Priscilla.
Aveva una camicetta a maniche corte bianca, una gonna scozzese a metà coscia, dei sandali con lieve tacco borsetta stava da Dio!
Le sue gambe erano toniche lunghe, trovandomi poco dietro di lei, mi accorsi che dalla camicetta si intravedeva il fisico che non era quello che tutti noi avevamo sempre immaginato di lei avendo un viso tipo anni ’60, leggermente tondeggiante.
“scusa Priscilla, ….”
“non ti devi scusare… se non ti piaccio me ne faccio una ragione”
“non intendevo questo… per quattro anni mi son sempre fermato alle apparenze, partecipando allo scherno sul tuo fisico…”
“lo sapevo non ti piaccio!”.
“ti prego fammi finire… ti vesti sempre in modi molto maschili sono rammaricato, dovrei giudicare le persone da come si comportano non dal fisico.”
Presi tempo: “ora ti sto guardando Priscilla, e sei bellissima, ma ho sempre pensato che avessi un fisico ben diverso, stasera sei uno schianto, sono anche contento che tu sia qui con me”
Si girò vidi lacrima scorrere lungo il suo viso; ù
“davvero?”
“Sei bellissima…. Non penso di meritare la tua corte dopo averti ignorato così a lungo… dovresti vestirti sempre così”
Lo sguardo triste lasciò spazio ad un sorriso raggiante :” se vuoi mi vestirò più spesso in tiro per te”
“non voglio che tu cambi, sei bella così come sei!”
Priscilla si alzò : “ abbracciami ti prego”
Non persi tempo e ci stringemmo l’un l’altro, sentivo il suo seno, cavolo era enorme…. Ma dove si era nascosta cavolo!
“sono 4 anni che sono innamorata di te… volevo che tu lo sapessi….”
“mi piaci Priscilla anche se posso risultare poco credibile”, alzò lo sguardo ci fissammo negli occhi fece un leggero saltello, era più bassa di me e mi baciò a stampo.
“wow che cambiamento…. Ero triste per una storia senza futuro e mi ritrovo con una ragazza stupenda che mi bacia!”
Sorrise e mi baciò ancora. I baci a stampo si fecero più frequenti la distanza dei nostri visi si fece sempre meno evidente, ora si poteva percepire il reciproco respiro sul proprio volto.
Ci baciammo, un vero bacio! Il mio primo bacio.
“scusa non sono bravo a baciare… sei la prima che …. Che “
“e tu il millesimo! Scemo anche tu sei il primo per me…. Facciamo esperienza assieme!” e ci rifiondammo in quell'esplorazione così piacevole.
Le mani pian piano iniziarono ad esplorare i contorni del corpo dell’altro ma le bocche non si staccarono di un millimetro, le lingue giostravano fra l’oro ora nella bocca di uno ora dell’altro, il suo profumo mi inebriava il cervello. Stretti come due valve di una cozza fu inevitabile che alla fine Priscilla sentisse l’effetto che suscitava in me.
Si fermò, e rimasi quasi interdetto come ad un viandante ce ha attraversato il deserto si leva l’acqua.
“Vieni mai a farti il bagno qua?”
“certo vengo spesso, l’acqua è pulita ed è facile scendere”, Sorridendo Priscilla si allontanò di un passo e iniziò a sbottonare la camicetta.
Come un ebete rimasi li a guardare i movimenti delle dita affusolate sulle asole, mi sembrò di sentire il rumore del bottone che si libera dalla stessa amplificato a mille, il cuore batteva.
Ogni bottone sganciato faceva si che i due lembi della camicetta si allontanassero con l’ultimo il tessuto allontanandosi mise in mostra il suo reggiseno, bianco di pizzo che splendeva sulla sua abbronzatura.
Ero incapace di dire una sola parola. Con un movimento sinuoso si liberò della camicetta, le mani carezzarono il suo ventre fino ai bordi delle coppe, si spostarono di lato e posteriormente, un sordo tac fu seguito da un rumore continuo che sembrò infinito “zzzzzzzzz”
La gonna cadde ai suoi piedi mentre già si era tolta i sandali. Era in intimo
“c….come sei bella”, sorrise di rimando.
Le mani tornarono dietro la schiena poi anche il suo seno a poco a poco mi fu mostrato nella sua interezza.
“oh mio Dio! Quanto sono grosse!”, si avvicinò a me e ci baciammo ancora.
Le mani di Priscilla afferrarono i lembi inferiori della mia maglietta tirandoli verso l’alto la facilitai nel compito.
Le sue mani iniziarono ad esplorare i miei pettorali, i miei addominali bel scolpiti dalla palestra.
“sembri un bronzo di Riace!”, “tu allora sei Venere!”
Sfiorava toccava palpava i miei muscoli io, immobile , un pesce lesso, raggiunta la cinta dei miei pantaloni iniziò a sganciarla, mi tolsi le scarpe appena in tempo affinché chinandosi potesse sfilarmi i jeans.
Le mani percorsero le mie gambe, arrivarono all'inguine dove sotto i miei slip, evidente si mostrava la mia eccitazione.

“è enorme Leo! ”, disse con tono pieno di compiacimento.

CONTINUA
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