Prime Esperienze

emozioni


di skizzoinfoiato
23.11.2016    |    14.008    |    1 9.4
"Che sensazione strana avverte il tuo corpo nel sapere che c’era qualcosa di diverso , qualcosa in meno, eppure mi sembrava che tutti mi osservassero come..."


Sono Lea vorrei raccontarvi della mia adolescenza ma so che potrebbe annoiarvi quindi andrò dritta alle parti salienti.
Ero prossima al mio compleanno, il 7 dicembre , il compleanno che sanciva il passaggio all’età adulta, quello che difficilmente si scorda, per questo motivo convinsi mia madre ad organizzare un viaggio in una località termale fuori dai nostri confini, sono orfana di padre, mentre la mia amica Chiara, mia coetanea, orfana di madre.
Per fortuna nessuno si rifiutò e quindi la sera del 5 dicembre partimmo da un remoto paesino nella campagna calabrese alla volta dell’Europa. Ci fermammo a prendere Lea e i suoi bagagli poi suo padre alla base militare , era collega del mio così le nostre famiglie si sono conobbero.
Dopo una sosta per cena sia Chiara che mia madre Monica presero un sonnifero per dormire, Lorenzo, il padre di Chiara si mise senza alcun problema alla guida dopo la sosta.
Vorrei qua raccontarvi da quanto tempo provassi un attrazione verso Lore, un uomo di 50 anni, 47 per l’esattezza, un fascio di muscoli proporzionati, occhi azzurri , dovrei dire di un blu cielo che quando ti fissavano ti facevano sciogliere come burro al sole.
Mi ero preparata, avevo sognato per anni quel viaggio, per anni la dinamica di come sarebbe stato, specie da quando l’anno scorso Lore iniziò a scambiare con me battutine a doppio senso mi faceva complimenti facendomi cuocere dal desiderio.
Era quasi l’una del mattino, dietro dormivano come angioletti, iniziai a muovermi nervosamente sul sedile al fianco del posto guida.
“cosa c’è Lea ? tutto bene?”
“forse un crampo… mi fa male sia il polpaccio che qua appena sopra il ginocchio”, l’esca era stata gettata e f raccolta immediatamente.
“tira indietro il sedile metti la gamba sul cruscotto ti do una mano e cerco di fartelo passare”
Eseguii, ma sapevo bene io che tipo di mano volevo e cosa doveva massaggiare, portavo scarpe da ginnastica, dei leggings neri, una gonna elasticizzata a scacchi neri e bianchi, una camicetta bianca un maglione nero, intimo.
Lore iniziò a massaggiarmi il polpaccio poi la gamba ma ciò che era iniziato come n massaggio si trasformò presto in un tocco meno forte e asessuato ad uno che più lento e superficiale, che ottenne presto lo scopo ottenuto.. mi eccitava quel tocco.
Vidi che anche la tuta che indossava Lore aveva qualche problemino nella zona inguinale, pensai di esser troppo vestita in quel momento per giocare con lui, vidi l’indicazione di un’area di servizio, proposi una sosta caffé.
Al tornello d’entrata feci in modo di poggiarmi con Lore, che non fece niente per evitare il contatto e potei sentire tutta l’erezione contenuta nello slip.
“vado a darmi una rinfrescata che dopo continuiamo!”
“mi piacerebbe massaggiarti tutta!”, “mmm stai attento a non promettere cose che non puoi mantenere!”
Mi voltai e andai al bagno, dopo una veloce rinfrescata al viso mi chiusi in un bagno. È incredibile come l’eccitazione crebbe in me, non solo perché stavo flirtando con l’uomo che desideravo da almeno 4 anni, ma perché stavo chiusa in bagno pronta a preparami per lui.
Mi sfilai i leggings … in quel bagno freddo, ora mi osservai dalla cintola in giù , con il solo perizoma, le gambe nude quasi mi cedettero, poi un brivido percorse rapido dalla pianta dei piedi passando dietro le gambe poi sull’interno coscia fino a raggiungere un punto non meglio precisato dentro di me. Mi sentii piena, il brivido usci e percorse la mia schiena, lo sentii passare su ogni singola vertebra e entrarmi nel cervello come un punteruolo.
La consapevolezza, il desiderio provocarono un attimo di panico in me.
Può sembrare strano, ho sognato tanto quel momento, desiderato questa vacanza, quest’uomo, ora ero li ad un passo dal capire se i sogni sarebbero rimasti tali o realizzati, sarebbe stato bello come pensavo? Un nodo alla gola, la tensione, la paura, del resto ero vergine. Mi sentivo già nuda alla mercé della persone, ma la porta era chiusa.
Ferma quasi terrorizzata, incerta se fermarmi, la mente riprese il controllo, la voglia, lo desideravo ! Qualsiasi cosa fosse successa non me ne sarei pentita.
Una mano scese verso il mio perizoma, scesi sopra quel tessuto rosa, ero all’elastico, …. Un altro brivido partì dal basso percorrendo lo stesso percorso del primo ma ad una velocità folle mi scosse tutta.
La mano scese più in basso e trovò dell’umido, le dita premetterò leggermente un sospiro di piacere infuocò il mio corpo le mani. Ora sicure presero l’elastico e lo portai velocemente alla caviglia. Era sempre nelle mie mani, un brivido di freddo mi svegliò dallo stato di trance in cui ero, annusai il perizoma, odorava di buono, di bagnoschiuma, della mia pelle e delle mie dolci secrezioni, riposto in borsa mi ricomposi e raggiunsi Lorenzo.
Che sensazione strana avverte il tuo corpo nel sapere che c’era qualcosa di diverso , qualcosa in meno, eppure mi sembrava che tutti mi osservassero come consci del mio stato.
Bevuto il caffè ripartimmo, le due dietro non si erano accorte di alcunché. Dormivano placide, l’oscurità della notte riassorbì la macchina, e ci rese la complicità lasciata poc’anzi.
Di nuovo il groppo alla gola… , dovevo agire prima che mi bloccassi del tutto. Portai la mano sulla gamba di Lorenzo, iniziando a muoverla dal ginocchio in su, sempre più su.
“ehi cosa cerchi?”
“ricambio le attenzioni che mi hai dato…. Ti sei fermato allora ho iniziato io!”
“vuoi per caso riprendere da dove ti sei fermato? E poi ricambio? “ “sarò molto generosa quanto la tua mano lo sarà con me!”, istintivamente la sua mano sul mio ginocchio, ma non si muoveva.
“ho un regalo per te!”, presi il perizoma dalla mia borsetta,
“annusa !”, portandoglielo in faccia.
“cazzo mi hai eccitato! Oddio quanto è buono…. Mi piacerebbe provarlo dalla fonte!”
“meno male!”
Mi rimisi sul mio sedile, portai in avanti il sedere per sdraiarmi per quanto possibile. Lore prese a toccare la mia coscia fino al bordo della gonna, le serrai bloccando le sue dita dove erano, appena lasciai la presa la mano tornò verso il ginocchio.
Non era quello che volevo, la ripresi riportandola a ritroso verso il punto appena abbandonato, non mi fermai, accompagnandola più in su , in alto fino a raggiungere con la punta delle sue dita la mia vulva.
Scesi ancora un poco tirai su la gonna e mi massaggiai con la sua mano. Ma volevo ancora di più.
Cavolo quanto lo desideravo, mi abbassai i leggings fino alle ginocchia, ero depilata , depilata per lui , adesso con il campo libero e senza poter fraintendere la mano si mosse sicura a cercarmi.
Iniziò con fare sapiente a sfiorare la pelle fra grandi labbra e cosce, l’inguine, il pube. Ora scorreva a delineare i contorni delle grandi labbra.
Avevo le gambe spalancate offrendomi al suo sapiente tocco. Passò sullo spacco e trovò un lago. Lo raccolse con due dita e lo portò alla sua bocca. Le succhiò avido, poi tornarono su di me.
Stacco l’altra mano dal volante facendomi il segno di non far rumore, poi con lo sguardo fisso sulla strada al mano continuò a massaggiarmi. Passando da movimenti circolari a piccolo raggio a movimenti in verticale che solleticarono il mio clitoride che emerse dal suo cappuccio. Lo prese per qualche attimo fra indice e pollice poi ancora movimenti circolari ora più ampi, ora meno ora su e giù, ora mi strizzava. Il piacere saliva imperioso mordevo la mia mano per arrestare, le grida che risuonavano nella testa, mi stavo contorcendo su quel sedile mentre quelle sapienti dita, senza nemmeno violarmi mi accompagnarono ad un intenso orgasmo.
Ci volle del tempo prima che riuscissi a riprendere il controllo. Tutto tranquillo dietro dormivano ancora, l’unica traccia di quanto avvenuto una chiazza sul sedile.
“il più bel ricordo di noi!”, disse Lorenzo.
“ora è il tuo turno… e sarai il mio regalo di compleanno lo sai vero?”.
“lmmaginavo…. Felice di esserlo, ma non avrei ami creduto!”
La mia mano raggiunse il bozzo dei sui pantaloni: “sono contenta di farti questo effetto… adesso mi occupo di lui aiutami!”
Si alzò dal sedile consentendomi e aiutandomi a calargli all’unisono pantaloni e slip. Ecco adesso vedevo quel palo che ho sempre sognato, mi bagnai ancora mentre la mano raggiungeva quella carne svettante che aspettava solo di esser da me placata. Caldo, duro invitante, enorme ai miei occhi. Un rapido sguardo ai sedili posteriori….. dormivano e la mia prima sega iniziò.
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