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Omaggio alla Regina delle Regine .fr


di blackxxxmiamoglie
11.12.2019    |    2.946    |    1 9.9
"Ingolosita da quella immagine ho provato a chiamare la donna della coppia verso di me, lei mi guarda, sorride e d'istinto percepisce cosa avrei voluto da lei..."
Il nostro racconto vuole essere un gesto di gratitudine ed un omaggio a Madame Chloé, Regina delle Regine, Regina tra le Regine, calda devota dei BBC.

Eravamo a Parigi solo da poche ore, soggiornavamo nel solito Hotel di cui siamo clienti abituali ormai da anni. L'albergo, di cui non riveleremo mai il nome nemmeno sotto tortura, si trova nel quartiere latino del V° arrondissement, è un albergo d'epoca a quattro stelle, caratteristico, antico e molto intimo. È un albergo un po' particolare, con una cospicua presenza di personale di etnia africana, sopratutto senegalese. Dal concierge al personale di servizio, dai camerieri al personale della manutenzione, delle pulizie, ai giardinieri, sono tutti prevalentemente africani. Il resto del personale che non appartiene a etnie africane, quindi quello di carnagione bianca, è tutto personale al femminile, costituito esclusivamente da donne bianche. Quando abbiamo scoperto l'esistenza di un Hotel con queste curiose caratteristiche, abbiamo prenotato immediatamente per capirne le potenzialità dal nostro punto di vista, quello di Queen of Spades e Cuck - Hot Wife. In realtà, agli occhi di tutti, a tutti gli effetti appare come un normalissimo Hotel con standard di alta qualità, punto e basta. Ma appare così solo agli occhi dei profani, poiché alle persone con una cultura erotica e gusti simili ai nostri, quando lo conosci, ti si accende subito una lampadina e ti viene la bavetta alla bocca. Noi, con il tempo, abbiamo potuto appurare di persona che proprio questa era la filosofia della gestione di questa particolare struttura turistica ricettiva: essere, in forma occulta agli occhi dei profani, il Regno delle Queen of Spades di Francia e oltre. Dovete sapere che la proprietà di questa struttura turistica risale ad una antica famiglia francese sin dalla metà del '700, di cui rimane oggi una unica erede: madame Chloé. Madame Chloé è proprietaria ed amministratore unico dell'hotel e gestisce da oltre quarant'anni la struttura insieme ai suoi più stretti e fidati collaboratori, tutti negri naturalmente. Madame Chloé è una straordinaria donna di oltre sessant'anni, una donna colta, senza età e senza tempo, di una bellezza rara, vera, naturale, autentica.
Nonostante qualche ruga e l'età che avanza ha un bel fisico asciutto e curato, la sua pelle liscia e una silhouette longilinea dalle forme femminili, aggraziate, un bellissimo seno naturale con due grandi mammelle pendule, abbondanti e morbide, con pronunciati capezzoli scuri, carnosi e molto sensibili fanno di lei una femmina molto desiderata e molto amata. Le sue lunghe gambe, le sue belle mani, sempre curate con belle unghie lunghe, i suoi splendidi piedi magri, affusolati e sinuosi con lunghe unghie sempre laccate di rosso la rendono, ai nostri occhi, una donna molto attraente da frequentare e corteggiare giorno dopo giorno per conquistarne mente, corpo, cuore. Madame Chloé è una donna d'altri tempi ma anche una donna estremamente moderna e innovativa, è stata precorritrice dei tempi e dei costumi sessuali delle parigine, con la propria personale impronta ha influenzando mode e tendenze del mondo trasgressivo e fetish. Madame Chloé è una dolcissima donna sicura di sé, dalla forte personalità che esercita con disarmante dolcezza, è una donna dominante dai modi gentili con una classe unica, dalle sfumature quasi aristocratiche con alcune connotazioni da popolana, è una donna con uno charme, un fascino, direi coinvolgente, avvolgente e travolgente. Madame Chloé è una donna sensuale con un grande sex appeal e una potente carica erotica, con una visione della vita e della sfera erotica in perfetta sintonia con la nostra. Io e Madame Chloé abbiamo molti punti in comune che ci accomunano, sia nei gusti che nella personalità e nel carattere. Entrambe siamo Donne, profondamente Donne, siamo femmine alfa, sappiamo cosa desideriamo e come ottenerlo, entrambe dominanti ed estremamente accondiscendenti e propense a donare piacere. A differenza di me, che sono timidamente bisex passiva, Madame Chloé è una bisex convinta, attiva e passiva, ama e adora il maschio nero ma è altrettanto attratta anche dalla femmina, adora dedicarsi sia alla fica bianca, sia alla fica nera ed è una passionale feticista del piede femminile, proprio come me e Lucas. Madame Chloé è una raffinata esibizionista, ama essere osservata nei suoi momenti più intimi, adora essere guardata mentre fa l'amore con i suoi amanti negri insieme alla sua Venere bianca e alla sua Venere nera preferite. Madame Chloé è una Regina, è la Regina delle Regine come me. Madame Chloé è la Regina delle Regine di Picche. Madame Chloé è da sempre una calda amante dei BBC e non poteva che essere una donna dalla fluente chioma bionda, conosciuta e apprezzata in tutta la comunità afro di Parigi. Madame Chloé è la Regina dei Cazzi Neri Parigini. Madame Chloé è una donna libera, libera e felice. Pensate che nello stemma araldico della famiglia ha fatto inserire, in forma occulta, la grafica di un Asso di Picche con le iniziali QoS (Queen of Spades). Questo simbolo non è così facile da individuare se non fate parte del suo entourage e non conoscete alcuni elementi per scoprire il logo seminascosto.

Madame Chloé non è una donna facile da avvicinare, ancor meno da conoscere, accade solo se lei desidera che accada, è sempre lei a scegliere. Se avrete saputo farvi notare stimolando la sua curiosità e il desiderio di conoscervi personalmente, vi cercherà lei e lo farà a modo suo, coinvolgendovi in una situazione creata esclusivamente per voi che vi condurrà passo a passo fino a lei, accogliendovi tra le sue braccia, facendovi entrare nelle sue grazie e nell'esclusiva cerchia ristretta delle sue amicizie più intime.

Madame Chloé non si è mai maritata, quaranta anni fa ha sposato la filosofia della Regina di Picche alla quale è rimasta devota fedele fino ad oggi. Madame Chloé vive contornata da cinque fidati stalloni neri di etnia Mandingo, cinque negri pazzeschi originari dell'Africa Centro Occidentale, cinque fedelissimi stalloni di cui è molto gelosa, inavvicinabili da altre femmine, che si dedicano con amore e passione ai piaceri della loro amata Regina. I Mandingo fanno parte del suo nutrito harem costituito, oltre loro, da una trentina di maschi negri di ogni età, disponibili per lei ma anche da condividere con i suoi amici più intimi. L'harem è popolato anche da alcune ancelle di etnia bianca, splendide donne tra i trenta e i cinquant'anni che la curano, la coccolano e la viziano assecondando ogni suo desiderio, ogni sua voglia. Abita la propria suite padronale all'interno del suo grande attico che occupa interamente l'ultimo piano del palazzo dove, nei piani sottostanti, ha sede la struttura ricettiva dell'Hotel. L'attico, oltre alla grande suite padronale di circa 250 m, isolata dal resto della struttura architettonica, è costituito da un importante salone dedicato ai ricevimenti, alle cene e alle feste, mentre altri spazi sono dedicati alle sale a tema, alcune grandi altre più piccole e intime. Un po' ovunque sono stati organizzati intimi salottini dall'atmosfera molto romantica e alcune stanze dotate di grandi letti matrimoniali in versione kingsize, molti dei quali rotondi. Una grande sala è dedicata al Fetish, al BDSM e allo Shibari, una stanza comunicante con la sala Fetish è dedicata ai giochi bagnati, al pissing, con la presenza di due vasche molto basse, due strutture pneumatiche rivestite in lattice e vinile per contenere i fluidi corporali e una vasca in vinile riempita di una sostanza edibile molto simile al fango per giochi erotici e sensuali simulazioni di lotte corporali tra femmine. Frequentatissima durante le feste è la camera dedicata ai Glory Hole, come anche la bellissima riproduzione di una vera sala cinematografica di piccole dimensioni con 80 posti a sedere, nella quale è bandita la proiezione della pornografia più becera, scontata e commerciale, privilegiando proiezioni esclusive di film erotici d'autore, talvolta opere auto prodotte ed interpretate anche da Madame Chloè. Una vera chicca è l'area benessere con una bellissima spa con due saune, un grande idromassaggio, il bagno turco, la zona relax e una saletta per massaggi sempre piuttosto frequentata. In un ambiente raffinato di questo livello, in questo splendido attico arredato con buon gusto e raffinate contaminazioni di tendenza, in stile afro con l'uso disinvolto di tessuti animalier, Madame Chloé ama organizzare lussuriose ed elegantissime feste trasgressive a tema, invitando solo coppie selezionatissime provenienti da ogni parte del mondo. Gli ospiti coinvolti in queste esclusive feste hanno il privilegio di godere dell'harem di Madame Chloé, condiviso generosamente solo con i propri amici più intimi. Amici intimi di cui anche io e Lucas abbiamo l'onore di fare parte da diversi anni. Grazie all'amicizia con Bertrand, il concierge dell'Hotel, abbiamo avuto la fortuna ed il piacere di conoscere questa luminosa creatura in una situazione piuttosto particolare, ma questa è una storia che vale da sola la pubblicazione di un racconto a sé, nella sezione dedicata qui sul sito. Quando lo scriveremo il racconto sarà intitolato "Parigi - Le voglie di Madame Chloé"

Sappiate che ognuna delle persone che abitano e vivono con Madame Chloé o lavorano per lei, beneficiano di un tenore di vita simile al suo, lei condivide tutto con il proprio staff e con i propri amanti, fatiche, benefici e gioie. Il personale non percepisce il classico stipendio ma una quota dei proventi dell'attività imprenditoriale di ricezione e ristorazione, in proporzione ai ruoli e alle mansioni svolte. Ognuno è soddisfatto della propria condizione economica, del proprio status sociale e del proprio ambiente di lavoro caratterizzato da una atmosfera di fraterna amicizia. Nell'albergo si respira un'atmosfera serena, leggera, allegra, stimolante e coinvolgente, a tratti eccitante, dove tutto, con una vena di sana follia, può accadere tra clienti e personale dell'albergo più pazzo e trasgressivo di Parigi.

Tornando al nostro soggiorno a Parigi, ora vorremo parlarvi di Bertrand, il concierge di questo albergo. Negli anni, avendo soggiornato in diversi Hotel di Parigi, possiamo dire che Bertrand è il nostro concierge preferito, il migliore di tutta la ville lumiere per discrezione, professionalità, qualità della persona, simpatia, bellezza, disponibilità, fascino esotico e ...prestanza fisica. In poche parole è un amico. Sì, da tanto tempo Bertrand è un nostro buon amico, un confidente, un buon amico ...intimo. Ok, ok, va bene, come avrete capito è anche un ottimo amante, Bertrand è un mio amante, è il mio amante fisso di Parigi, per la gioia mia e quella di mio marito Lucas.

Quella settimana io e mio marito eravamo a Parigi per lavoro ma, come sempre, eravamo anche ansiosi di conoscere qualche nuovo amico della comunità africana per divertirci insieme. Quella sera Bertrand, il nostro caro amico che lavora come concierge nel nostro albergo, ci invitò ad accomodarci un momento nel suo ufficio perchè doveva comunicarci qualcosa, Una volta appartati nel suo ufficio ci consigliò di recarci quella sera in un Club Privè Afro di nostra conoscenza perchè quella sarebbe stata una serata speciale per la presenza di un personaggio particolare. Ad alcune nostre domande per conoscere i dettagli nulla di più uscì dalla bocca di Bertrand, se non uno smagliante sorriso malizioso. Ci siamo lasciati salutandoci fraternamente, baciando Bertrand sulla guancia alla francese, per tre volte, ringraziandolo per quella informazione, ma poi non ho resistito l'ho stretto a me e gli ho dato la lingua in bocca palpandogli il pacco attraverso i pantaloni davanti a mio marito che sorrideva divertito. Vedrete che stasera vi divertirete, ci disse Bertrand tornando nella hall mentre ci accompagnava all'ascensore per salire in camera. Erano già quasi le 22, avevamo appena cenato nel ristorante dell'albergo, così, vista l'ora ho cominciato subito a prepararmi per la serata. In un ora ero già docciata, clisterata, truccata e profumata, unghie lunghe dei piedi e delle mani laccate di rosso, adornata con una collana di perle, orecchini pendenti, cavigliera QoS sulla caviglia destra. Vestita da zoccola naturalmente. Quella sera ho indossato calze in nylon color carne e reggicalze classico, gonna corta nera in similpelle, con bottoni anteriori e spacco posteriore, camicetta trasparente a seno nudo, top corto in pelliccia ecologica, scarpe apertissime super sexy, tacco 17, figa nuda. Eravamo in autunno inoltrato. Quel locale afro lo conoscevamo bene, eravamo andati anche con Bertrand e altri suoi amici africani, è un Club Privè di qualità, gestito molto seriamente, pensate che tutti, coppie e single (maschi e femmine), per poter entrare e frequentare il club per fare sesso devono naturalmente iscriversi per ottenere la tessera di socio, ma a differenza degli altri locali, tutti sono obbligati al momento dell'iscrizione di presentare un certificato medico per le malattie sessualmente trasmissibili (MST) che attesti la negatività degli esami specifici, con data non oltre i sette giorni precedenti all'iscrizione. Presentato il primo certificato devono poi trascorrere altri tre mesi, passati i quali si deve presentare un secondo certificato medico con le caratteristiche del primo. Solo in quel momento se è tutto a posto dal punto di vista sanitario e siete sani, ti danno la tessera di socio effettivo. Possedere la tessera che è strettamente personale e non di coppia, per mantenere la validità della tessera e il diritto ad entrare e frequentare il Club, ti obbliga di fornire il certificato medico ogni tre mesi per garantire al massimo la sicurezza di frequentare un ambiente sostanzialmente sicuro dal punto di vista sanitario. La tessera non è nominativa, gli viene attribuito un codice per garantire la pricay personale dei soci, è dotata di microchip dove i gestori possono leggere tutte le informazioni in forma anonima ma sapendo che è riferita solo a te. In ogni caso nonostante tutte queste precauzioni all'interno del club l'uso del preservativo è sempre praticata nei rapporti completi. Poco prima di mezzanotte entriamo nel locale, alla reception ci accoglie con grandi sorrisi una donna succinta insieme ad uno splendido giovane negro palestrato a torso nudo. L'atmosfera e calda, il ritmo della musica di sottofondo con percussioni africane ci trasporta in un'altra dimensione, la serata promette bene, ci accomodiamo ad un tavolo nell'area disco per prendere un drink e gustarci lo spettacolo che offrivano alcune sweet al palo della pole dance. Arriva un cameriere negro seminudo, con il batacchio che penzolava uscendo dal suo gonnellino, in mano portava un vassoio con una bottiglia di Champagne, ci dice che è il miglior Champagne della casa ed era offerto da Madame Chloé. Un po' sorpresi lo ringraziamo, io sono già bagnata e allungo una mano per fare una carezza al cazzo nero del cameriere, lui apprezza si sofferma un istante e sorride. Noi ci guardiamo negli occhi e sorridiamo, mio marito mi sussurra che a Parigi le voci corrono, evidentemente Bertrand aveva parlato con Madame Chloé o viceversa lei a passato a Bertrand la soffiata della serata speciale qui al club. Ad ogni modo il cameriere stappa e riempie i bicchieri di bollicine, brindiamo, ci baciamo romanticamente, ci scaldiamo un po' facendomi stimolare da Lucas i capezzoli, limoniamo. Lucas mi tocca la fica, è già fradicia di umori vaginali che colano sulla poltroncina. Vediamo passare davanti a noi tanta bella gente, tanti negri veramente interessanti, tante belle coppie di ogni età. Nella folla notiamo una coppia con lei sensualissima vestita da troia, truccatissima, lui vestito con un abito molto classico, giacca nera e papillon, lei avrà avuto almeno 75 anni, lui probabilmente di più, erano bellissimi e molto erotici. Più tardi li ritroviamo mentre lei nel privè stava succhiando con passione il cazzo a tre giovani negri, scena molto eccitante, li osserviamo mentre afferro il cazzo di mio marito e lo sego davanti a loro, i negri sborrano poco dopo, lei beve e si fa sborrare sul volto, poi il vecchio le ripulisce la faccia leccandosi tutto il caldo nettare. Bello. Giriamo nel locale alla ricerca della “cosa speciale” di cui Bertrand ci aveva parlato, eravamo molto curiosi di cosa avremmo potuto trovare di così speciale, le nostre aspettative erano alte. In fondo a Parigi ci sono i migliori stalloni negri d'Europa anche se, dopo gli attentati dei fondamentalisti islamici del 2013, alcune cose sono cambiate, sopratutto nel VIII arrondissement dove vivono molti africani e la maggioranza dei mussulmani parigini. Un tempo girando per alcuni di quei quartieri ci si divertiva, ora invece è diventato rischioso per questioni di fondamentalismo religioso. Gli stessi africani ora vivono male in alcuni quartieri, in particolare le donne private ora di molte libertà elementari. In ogni caso, sì è vero, a Parigi si trovano ancora i migliori stalloni neri, noi sapevamo che ci sono negri iperdotati di etnia Mandingo con cazzi esagerati che possono arrivare anche a 60 cm e forse oltre. Quella sera eravamo pronti a tutto o quasi, stavamo girando nel locale per capire il movimento e vedere chi c'era da conquistare, desideravo farmi notare ed esibirmi ai maschioni neri più interessanti. Eravamo circondati da tanta bella gente, c'erano molte coppie bianche ma anche bellissime donne africane. Vediamo diverse Amazzoni Nere con fisici spettacolari da togliere il fiato, vediamo tanti Bull negri e mulatti e nessun singolo bianco perchè, fortunatamente, in questo Club Privè l'ingresso ai maschi bianchi single è severamente interdetto. Gli aromi e le fragranze esotiche si diffondevano ovunque nel locale e già questo sarebbe stato sufficiente, insieme alla musica afro, per creare una bella atmosfera animalesca e farmi eccitare, ma tutti quei maschioni neri intorno a noi mi creavano un'irresistibile tensione erotica che avrei avuto bisogno di scaricare immediatamente facendomi scopare li sul momento. Intanato, nell'attesa, non facevano altro che bagnarmi. Passando per la zona del privè raggiungiamo l'area delle stanze private e dei Glory Hole, molto frequentati da donne bianche ingolosite da tutti quei cazzi neri pronti da succhiare. Ci sto facendo un pensierino anche io ma in fondo alla sala notiamo una certa ressa nei pressi di una stanza. Con eccitazione crescente ci avviciniamo incuriositi riuscendo a conquistare una finestrella/oblò che permetteva di guardare dentro alla stanza privata. C'erano molte coppie bianche intorno a quella stanza ma anche negri, mulatti e nordafricani.
Quella che ora vi sto per raccontare è stata una straordinaria esperienza che mi ha dato grandi emozioni e un grande godimento.
Dall'oblò cerchiamo anche noi di spiare la coppia dentro la stanza chiusa a chiave, altre sweet delle coppie vicino a noi si stavano già toccando masturbandosi, i loro mariti si segavano. Guardiamo anche noi nella stanza cercando di spiare le persone all'interno, vediamo un negro piuttosto alto e possente insieme ad una coppia bianca. Il negro aveva un meraviglioso fisico scolpito, pettorali importanti con capezzoli pronunciati, un corpo armonico e muscoloso completamente glabro, senza peli, lei una bionda sulla quarantina con seno abbondante e grandi capezzoli scuri e duri, il marito un uomo di mezza età minidotato. Li vediamo di spalle, sono tutti e tre in piedi, finché il mandingo si gira per accomodarsi su una poltrona posizionata a favore della nostra visuale. Lo stupore nel vedere quell'uomo è totale, un meraviglioso negro dalla pelle molto scura, nera nera, un autentico Mandingo e tra le gambe muscolose vediamo ciondolare una vera proboscide più che un cazzo, è fantastico. Lo desidero, lo desidero d'istinto, desidero toccarlo e farlo mio. Io e Lucas ci guardiamo negli occhi, ci scappa un sorriso, capiamo entrambi che finalmente avevamo trovato la sorpresa di cui parlava il nostro amico Bertand, il concierge del nostro albergo. Riguardo dentro l'oblò, vedo il Mandingo, me lo mangio con gli occhi e sento subito spasmi e fitte piacevoli al basso ventre, la vagina inizia a colarmi e a pulsare, sono subito fradicia e sento la necessità di toccarmi, lo faccio, poi mi tolgo la gonna e rimango in calze e reggicalze sgocciolando sul pavimento. Mi tolgo anche la camicetta trasparente, ma mi rimetto addosso l'ecopelliccia corta sul torso rimasto nudo. Sento un gran bisogno di prendere un cazzo nero dentro di me, mi sento donna, profondamente donna, mi sento femmina, mi sento vacca, troia, porca, mi sento moglie, amante, mi sento felice. Ero però in sofferenza, loro tre chiusi nella stanza e noi fuori a guardare, a spiarli, ma non ho potuto fare altro che accontentarmi e guardarli insieme a mio marito masturbandoci in compagnia di altre coppie e molti altri guardoni segaioli presenti. Intanto il mandingo si era seduto sulla poltrona, la coppia inginocchiata al suo fianco, lei da un lato, lui dall'altro. Il negro si prende in mano il cazzo che penzola quasi a toccare il pavimento, lo solleva e mentre lo fa se ne percepisce il peso, lei lo accarezza timidamente, con riverenza, la mano scorre lungo tutta l'asta, si sofferma sulla cappella e infila tutta l'unghia laccata di rosso nel taglio, lui ha un sussulto di piacere, lei insiste, spinge e riesce a penetrare il foro della cappella che accede all'uretra con tutto il dito indice, glielo lo infila fino in fondo e lo estrae ripetutamente, lui prova piacere e quando estrae il dito dalla sua cappella è umido come se lo avesse infilato in una figa bagnata, meraviglioso. Lui poi solleva il cazzo e lo esibisce a tutti, lei si abbassa e si prodiga in una leccata delle palle. Palle grosse come melograni, contenute in uno scroto molto abbondante, pendulo, oltre venti cm di palle pendule lisce e nere come la pece. Quel maschione nero aveva un cazzo di oltre 50 cm e mentre quella troia si stava godendo insieme al marito quella meraviglia della natura, io mi torturavo i capezzoli con una mano e con l'altra mi menavo la fica, mio marito al mio fianco si segava. Inebetita da quella scena che avevo davanti stavo quasi per venire quando, da dietro, ho percepito una presenza, sento due mani che mi accarezzano le natiche, io nemmeno mi giro, mi piace. Le mani sempre più audaci continuano ad esplorarmi ogni orifizio, improvvisamente, mi sento aprire le natiche. Quelle mani calde mi divaricano le natiche tanto da aprirmi l'orifizio anale che, eccitato, inizia a pulsare ed aprirsi a ripetizione. Sento una lingua insinuarsi nel mio buco del culo, vengo leccata a lungo, poi la lingua mi penetra a fondo e mi piace, mi piace. Mio marito guarda la scena, mi limona e approva, io taccio, limono e acconsento a farmi palpare e leccare. Mi piace, mi fa godere, giro leggermente il capo e, con la coda dell'occhio, vedo un mulatto di una certa età, gli sorrido e mi rigiro a guardare dentro l'oblò, allora lui si alza e mi appoggia la punta del cazzo sull'ano, lo struscia sull'orifizio dandomi un intenso piacere, poi una pausa, Mio marito osserva e mi dice che il mulatto si stava infilando un preservativo, io allargo ulteriormente le gambe e mi inarco per offrirmi a lui con il culo aperto. Lucas segue tutta la scena dicendo al mulatto: ” ...ma cosa fai ...ti vuoi inculare mia moglie? Si dai prendila, fai godere mia moglie come piace a lei, amo vederla e sentirla godere.” Io mi allargo le natiche con le mani offrendo allo sconosciuto la visione completa del mio figone fradicio e del buco del culo pulsante, lui è pronto, appoggia la cappella gonfia sull'orifizio anale e spinge. Il suo cazzo mi scivola dentro il buco del culo con facilità. Lo sento bene quel cazzo, è grosso, molto largo, mi sento dilatare, lo sento tutto dentro, fino in pancia, me lo infila fino alle palle e inizia a montarmi. Lo sento entrare e uscire, sento le palle sbattere sulla mia fica che sbrodola senza sosta mentre io, con quattro dita nella fica. continuo a masturbarmi e, con i polpastrelli sento e tocco la sagoma del cazzo che mi sta pompando nel culo. Sono in piedi, leggermente piegata in avanti con il culo sporto in fuori per agevolare il rapporto anale, raggiungo un orgasmo dietro l'altro mentre mi faccio montare nel culo a martello, senza ritegno, da quello sconosciuto mulatto ammirando il trio che avevamo davanti a noi, continuando a masturbarmi con foga. Mio marito stava al mio fianco e si godeva la scena mentre mi faccio inculare quando gli si è avvicinato un negro. L'uomo gli si avvicina con il cazzo in mano e, mentre se lo menava, con l'altra mano afferra il cazzo di Lucas offrendogli il suo. Lucas glielo prende in mano, lo stringe, lo scappella ed inizia a segarlo. Si sono segati con gusto per un bel po', poi il negro si è inginocchiato a bocca aperta iniziando a succhiare il cazzo a mio marito, cosa rara tra i negri. Lucas si fa succhiare, lo sento ansimare, dicono che spesso i pompini migliori sono quelli fatti dai maschi e i negri hanno doti speciali nel fare un pompino. Lucas apprezza, gode e conferma. Lucas preso dalla foga di quel pompino inatteso si avvicina con il petto al mio volto mentre io mi faccio inculare e lui si fa spompinare dal negro. Capisco subito cosa vuole ed io lo assecondo molto volentieri. Mi attacco con la bocca ai suoi capezzoli, li succhio e li lecco, lappandoli a lungo come lui adora. Arrivato al limite della resistenza, mio marito esplode nella bocca del negro con una super sborrata accolta con piacere, accolta con una crescente eccitazione del negro che ha bevuto quanto più è riuscito a deglutire con ingordigia. Io e mio marito ci baciamo, ci scambiamo qualche parolina affettuosa, limoniamo mentre il mulatto continua a pomparmi nel buco del culo, io vengo ancora, a ripetizione. Dopo un ritmo martellante il mulatto, che più tardi ci dirà di essere cubano, rallenta, si ferma, prende fiato. Io mi giro perchè percepisco qualcosa alle mie spalle, infatti dietro di me vedo un muro umano di maschi negri e negroidi, ma anche qualche donna biancha, un muro di cazzi neri che si segavano simultaneamente ammirando la mia performance con il mulatto, attendendo il loro turno. Vedere questa scena, l'immagine di tutti quei negri con il cazzo in mano in fila per montarmi, penetrò il mio cervello, ricaricando la mia libido. Dissi allora al mulatto di spostarsi un momento. D'istinto mi sono messa in ginocchio, spalle a terra, culo in aria e ginocchia completamente divaricate. Da quella posizione potevo anche guardare dentro la stanza attraverso un oblò posto quasi al livello del pavimento, apertura pensata per farsi leccare i piedi o per farseli sborrare da chi si trova sul lato opposto della parete. Da li a poco avrei goduto ammirando il mandingo che si faceva lavorare il cazzo dalla quella fortunata coppia. Divaricavo le gambe allontanando le ginocchia l'una dall'altra, sentivo le piccole labbra della fica tirare da quanto mi si stava aprendo la fica, sentivo il buco del culo dilatarsi e pulsare, la fica pulsava ritmicamente e grondava sgoccciolando umori bianchi sul pavimento. La reazione a quella vista paradisiaca fu che fecero tutti due passi avanti verso di me, mentre al mulatto dicevo di fare vedere a tutti come ero aperta e bagnata fradicia. Con le mani ogni tanto mi aprivo ulteriormente divaricando le natiche, dilatandole per far ammirare bene a tutti la fica e il buco del culo bene aperti. Sono rimasta piegata così, a pecora, per diversi minuti mentre tutti si segavano ed alcuni cominciavano a venire sborrandomi sul culo e sulla schiena. Era estremamente eccitante quella situazione, io mi masturbavo e sbrodolavo, sborravo insieme a loro. Poi si è avvicinato un negro già pronto con il preservativo, da dietro mi ha preso per i capelli e tirandomi indietro la testa mi ha infilato con decisione il cazzo nella fica, che dirvi, un dono del cielo e, dopo avermi fatto godere, non sazio, mi ha sodomizzata cavalcandomi duramente, e via così, uno dopo l'altro li ho presi tutti, godendo e sborrando dalla fica come una giumenta in calore. Quando mi accorsi che tutti quei maschi neri, oltre una ventina, si erano infilati tutti il preservativo ho realizzato l'idea di prendermeli tutti e questo mi faceva impazzire di piacere e di desiderio. Lucas non so quante volte sia venuto quella sera vedendomi fare la vacca con tutti quegli di uomini sconosciuti. Uomini neri, naturalmente, tutti negri o quasi negri. Dopo oltre un'ora di monta a turno, dopo averli soddisfatti tutti, avevo la fica e il buco del culo in fiamme, erano dilatati e sfondati come mai li avevo avuti. Ero stanca, esausta, ero iperventilata dai tanti gemiti e sospiri, ma non ancora sazia. Mio marito aveva contato tutti i maschi neri che mi avevano montata a turno uno dopo l'altro, erano 35, 35 cazzi. Ero stata montata e sborrata per un'ora abbondante da 35 cazzi neri e mulatti ....e naufragar me dolce in questo mare. Di cazzi neri. Chi mi leccava, chi mi montava nella fica, chi nel buco del culo, qualcuno mi ha mangiato la fica e si è nutrito dei miei umori che gli colavano nella bocca. Venivo chiavata a turno come una vacca, venivo chiavata solo per pochi minuti per poi fare posto al prossimo, chi sborrava subito, dopo pochi colpi di cazzo nel mio ventre, chi resisteva un po' di più e dopo aver tolto il preservativo mi sborrava sulla fica, sul buco del culo, sulla schiena e sul top in pelliccia che indossavo.
E' stata un'indimenticabile ora di fuoco.

Al termine, dopo avermi usata come sborratoio per negri, il gruppo si è rapidamente sfoltito e, ricomposta la situazione, tutti riprendiamo a guardare attraverso l'oblò cosa stava facendo il trio nella stanza. Lucas e il suo negro avevano ripreso a segarsi a vicenda, sborrandomi entrambi addosso, sul ventre e sulle cosce, mentre ci godevamo insieme lo spettacolo della coppia con il Mandingo iperdotato. Guardando nell'oblò, la vista di quel cazzo enorme, grosso, largo e lungo, così lungo che la cappella arrivava fino all'altezza dei suoi capezzoli, ha condizionato la mia vita e la mia visione erotica, la nostra visione erotica, mia e quella di mio marito. Un cazzo così bello e maestoso, non circonciso, nerissimo, le vene gonfie in rilievo e tutta quella pelle del prepuzio, molto abbondante e carnoso come piace a me. Quel cazzo gigante, tutto da scappellare, con il prepuzio che andava a ricoprire la grande cappella leggermente rosata, dava la sensazione di possedere una fenomenale potenza animalesca. Il mandingo era comodamente seduto sulla poltrona mentre le sue grandi mani nere stringevano quel cazzo esagerato appena sotto la cappella, ancora racchiusa nel generoso prepuzio. Con un movimento lento e sinuoso il negro ha cominciato a scorrere le mani sul suo cazzo scendendo verso il basso, andava su e giù, su e giù, fino ad arrivare quasi alla base scoprendone la parte terminale poco più chiara e corrugata, rivelando un frenulo lungo e spesso, saldato ad una cappella regale, gonfia e violacea. E poi ancora su e giù, su e giù, su e giù, finché la cappella ha spurgato un consistente filo viscoso di colore chiaro tra il trasparente e il biancastro. Era il suo liquido pre-eiaculatorio o precum. La coppia stava lì, inebetita, inginocchiata al suo fianco ad ammirare rapita quella scena. Lei allora, allungando le mani dotate di lunghe unghie da lady domina laccate di rosso, ha avvolto il cazzo nero del suo amante, stringendolo con forza, accompagnando il movimento masturbatorio del negro, mentre il marito la masturbava e la fistava pompando e ruotando tutta la mano infilata nella fica. Il momento magico che sorprese tutti, però, fu quando il negro si è sporto con la testa in avanti avvicinandosi al proprio cazzo e, con movimento felino, ha spalancato la bocca divorando la sua cappella per farsi un pompino. Alternava energiche lappate con la lingua a poderose succhiate del proprio cazzo. A quel punto anche la donna si è avventata a bocca aperta sulla cappella del negro leccandola a più non posso, mordicchiando e succhiando il glande dove riusciva, incrociando la sua lingua con quella del negro e limonando con lui per poi tornare entrambi a spompinare il cazzone nero. Poco dopo si è unito anche il marito al pompino di gruppo, c'era posto per tutti e tre per leccare, leccarsi reciprocamente e succhiare quella meravigliosa cappella viola, gonfia di desiderio. Desiderio di godere e di esplodere in una lunga sborrata. Arrivato all'apice del piacere e della resistenza, il Mandingo ha sborrato ricoprendo con potenti fiotti il proprio volto e quelli della coppia. Ha schizzato fuori una secchiata di sborra, una vera mega sborrata con applauso finale da parte di noi spettatori. L'odore penetrante di tutto quel caldo nettare riusciva ad arrivare fino alle nostre narici all'esterno della stanza, mentre la donna se la leccava e se la beveva, gustandosi da sola tutta quella sborra. Ingolosita da quella immagine ho provato a chiamare la donna della coppia verso di me, lei mi guarda, sorride e d'istinto percepisce cosa avrei voluto da lei. La donna si avvicina alla finestrella ancora con il volto e la bocca piena di sborra, si affaccia ed io comincio a baciarla, la lecco su tutta la faccia, la ripulisco e bevo, la limono per un po con lo sperma del negro in bocca, poi limono anche mio marito facendogli assaporare tutto quel brodo vischioso ancora caldo, mio marito allora limona con lei e alla fine limoniamo e ci slinguiamo tutti e tre insieme, fantastico!!! Questa immagine estasiante ancor oggi mi perseguita è mi fa eccitare come una vacca. Il Mandingo poi uscì da quella stanza volatilizzandosi, è sparito e fu introvabile in tutto il club. Credo che dovremo chiedere aiuto al nostro amico Bertrand o meglio ancora a Madame Chloé per riuscire a rintracciare quello splendido mandingo. Noi continuiamo a sperare un giorno di poterlo incontrare e, se non fosse possibile, saremmo felici di conoscere un altro maschio africano con quelle caratteristiche e godercelo tutto per noi. Ecco solo a ripensare a quei momenti, rievocando le immagini di quella scena per scrivere queste poche righe, sono già bagnata fradicia e ora mi dovrò masturbare!!!

Generalmente preferisco avere rapporti con un partner alla volta, a volte con due o tre, perché io non faccio sesso meccanicamente, non mi concedo per una scopata fine a se stessa. Se non sono attratta mentalmente da una persona io non mi concedo. Io, quando faccio sesso, faccio sempre l'amore, se una persona mi conquista, mi stimola e mi coinvolge mentalmente o se una situazione mi intriga e mi eccita, io mi concedo totalmente, faccio l'amore, mi do tutta, anima e corpo, tranne il cuore che è solo per mio marito Lucas. Io faccio sempre l'amore con totale partecipazione e con una forte componente emotiva, non sentimentale, ma un coinvolgimento emotivo sì, anche con amanti sconosciuti occasionali, sempre. Anche in occasione di questa particolare serata passata al club, darmi totalmente a un numero di uomini così grande, mi ha fatto sentire profondamente donna e profondamente libera, libera di essere la troia che mi piace essere difronte a mio marito. Noi donne abbiamo una psicologia più complessa di voi maschietti, sottile ed articolata, nei processi emotivi che elaboriamo seguiamo percorsi diversi dai vostri. Questo significa che una donna potrebbe avere desideri, bisogni e necessità esistenziali legate alla propria sfera sessuale che il proprio partner maschile potrebbe non riconoscere, comprendere o accettare, determinando una rinuncia ad essere se stesse e a vivere una vita piena e completa, vivere quindi una condizione di infelicità. Fortunatamente non è sempre così, personalmente mi ritengo una donna molto fortunata ad aver incontrato e sposato un uomo come Lucas, mio marito da tanti anni. Lucas mi conosce profondamente, mi sa ascoltare, e questo è un grande pregio. Spesso mio marito percepisce i miei bisogni ancora prima di me o senza che io debba spiegargli cosa sento o cosa cerco. Mio marito spesso mi anticipa capendo di cosa potrei aver bisogno in quel momento o in un certo periodo della mia vita, con lui mi sento completa, protetta, libera e amata. Io e Lucas siamo complici in tutto nella vita. Quel giorno fare la vacca mi ha fatto sentire desiderata come animale, non come persona, desiderata come animale da monta e, fare la vacca davanti a mio marito ha amplificato il mio stato di estrema eccitazione di quei momenti. Contemporaneamente, mi sono sentita desiderata e amata da mio marito che mi stava guardando e godeva con me, di me, e per me. Con la sua complicità ho potuto scoprire, conoscere e vivere pienamente la mia vera natura sessuale. Con la complicità di mio marito, con la sua fantasia creativa, con la sua intelligenza, con la sua sensibilità e comprensione, grazie alle nostre esperienze erotiche, sono riuscita a sentirmi donna e femmina completa. Grazie Lucas, gracias mi amor, un beso.

Una precisazione finale. La storia narrata in questo racconto, come sempre è una storia reale, come reale è anche l'hotel di Parigi, della sua storia e quella della sua proprietaria. Vi preghiamo perciò di non chiederci il nome dell'albergo di Parigi, non lo diremo mai, non solo per privacy nostra e della struttura alberghiera, ma anche perchè se ve lo meritate, e sarà nel vostro destino trovarlo, ci arriverete da soli seguendo il vostro percorso personale. Altrimenti, anche se abbiamo dato molti riferimenti per poterlo riconoscere, girerete a vuoto in eterno senza avvicinarvi nemmeno lontanamente. Ovviamente a madame Chloé abbiamo dato un nome di fantasia, mentre per il nostro amico e amante Bertrand vi lasciamo nel dubbio e, citando il sommo poeta, vi salutiamo dicendo ...."Lasciate ogni speranza, o voi che entrate".
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