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Prime Esperienze

La prima volta di mia moglie in un privè , e come, malgrado tutto diventai un Cuckold.


di Trilly70
12.02.2022    |    4.965    |    13 9.8
"Non a chi lo vuole così a caso per svuotarsi, ma a chi è lì, nell'attimo giusto con la sintonia giusta per darle e mantenerle il massimo piacere..."
Oggi vi racconterò una storia che ho vissuto anni fa. Quando la mia vita era molto diversa, prima che nascesse Trilly. Quando, con la mia compagna di tutta la vita, che nella storia per privacy chiamerò Maria, eravamo swinger. Negli anni ho visto molti tipi di coppie nei privè, il nostro principale luogo del "peccato". Alcune più vicine a noi, ai nostri gusti. Altre che trovavo troppo diverse o incomprensibili. Dagli abituè che paiono vivere lì, ai guardoni che li vedi sempre che guardano guardano ma non li vedi mai partecipare, dai palestrati che fanno ginnastica anche a letto, agli esibizionisti che lo fanno davanti a tutti ma non vogliono mai essere disturbati. Quelli che discostavano di più dai nostri canoni sono però quelli con la mania delle porte chiuse e delle tendine ( ma se venite in un privè e poi vi rinchiudete da soli a fare sesso di nascosto perché non ve ne state nel lettone di casa che è più comodo?) In tutto questo ancora non saprei dirvi a quale categoria noi appartenessimo. Forse scambisti per caso? Per caso infatti è come portai Maria in un privè la prima volta. Facendole una sorpresa. Dicendole che saremmo andati nel solito locale dove eravamo stati le settimane precedenti a cenare e ballare. Con solo una piccola frase di indizio. "Stasera fatti un po' più sexy del solito" . Non scorderò mai quella prima volta e la burrascosa scena finale. Tutto iniziò cercando di convincerla ad entrare con le classiche frasi. "Dai tranquilla guardiamo e vediamo come è, che vuoi che succeda, guarda quanta gente entra". E il primo passo lo superai con facilità. Poi dentro continuai mostrando nonchalance. Qualche stuzzichino dal buffet. Qualche ballo per sciogliere l'anima. Ma sopratutto cercavo di divertirla per stemperare la tensione e renderla più complice. Scherzavamo fra noi, commentando i vestitini sexy delle lei. O la scatenata che ballava nuda su un tavolino in fronte a un impassibile lui. Avevo scelto con cura il giorno. Era una festa e il locale era pieno. Avevamo molto di cui parlare e guardare e il tempo scorse veloce. Alla fine arrivò il fatidico momento del giro fra le stanze del privè. E li cominciò il difficile. Perché Maria pur guardando chi faceva sesso con interesse (la prima volta fa sempre un certo effetto) pareva solo attenta a mantenere le distanze, a che nessuno la sfiorasse. Aveva anche perso tutta la voglia commentare con me, tranne sul fatto che le dolevano i tacchi e mostrava impazienza e indolenza. Così, ad una nuova mia proposta di fare un altro giro, prende la sua decisione e mi sussurra all'orecchio. "Facciamo sesso qui, noi due, su questo letto, e poi andiamo. Mi parve la sua, una concessione, un contentino che mi dava, per dare un senso alla serata senza esporsi. Quindi mi misi l'anima in pace. Come molti mariti che portano le mogli per la prima volta, tanto più a sorpresa, non mi ero fatto molte illusioni. Sdraiandomi su quel letto mi ritenevo già soddisfatto. E probabilmente avevo lo sguardo felice mentre volavo con la fantasia a quello che avevamo visto, pancia in su, con la mia lei dritta, seduta sopra il mio cazzo. Noi due, nel nostro piccolo mondo. Come fossimo a casa. Fino a che non allungai le braccia al bordo del letto. Senza malizia con gli occhi semichiusi in un movimento di accompagnamento al piacere. E trovai per sbaglio un liscio, vellutato, interno coscia femminile. Senza mutandine. Passò un attimo. Stavo quasi per scusarmi o guardare chi fosse ma mi accorsi che non si spostava, non diceva nulla, anzi mi si avvicinava, appoggiandosi. Attesi un secondo che mi sembrò un ora, infine lei mi prese la mano guidandola. Chiusi gli occhi e iniziai a masturbarla, era già umida. Non so neppure se la mia lei si accorse, ma so che in nemmeno due minuti la ragazza e il suo compagno salirono in piedi sul letto, dentro allo stanzino e per prima cosa, in un lampo, lei si sedette sulla mia faccia, con la schiena rivolta a Maria che li guardava sorpresa. Per la prima volta vidi chi fossero. Sdraiato a pancia in su con la mia lei sopra non avevo molta possibilità di muovermi e non li avevo neppure guardati. Era una ragazza giovane, bellissima con due tette sode, degli occhialini e un look da segretaria sexy, una mini a quadri davvero mini, autoreggenti bianche, una vezzosa camicia anch'essa bianca già aperta. Il lui un ragazzino giovane, grazioso, magro. Ma non ci feci troppo caso. La bellezza di lei era davvero accecante. Vidi di sfuggita che lui si mise accanto a Maria poi la ragazza mi tolse ogni visuale. Lei era perfetta ed io in estasi. Mi sentivo strano, Lo avevo solo sognato tante volte, finalmente cercato, ed era arrivato più in fretta di ogni previsione. Iniziai a leccarla, inebriandomi del suo magico profumo, e come un automa le misi le mani sui seni. Che belli sono i seni ancora esplosivi delle ragazze prima delle maternità. Ora, non che mentre scopo normalmente ce l'ho moscio. Ma la cosa me lo fece diventare di marmo, lo sentivo esplodere. E la cosa ovviamente non poteva sfuggire a Maria. Non so se sia stato quello, che ha generato un moto di gelosia, o forse le frasi zozze, irriverenti che quasi in lontananza, quasi da un mondo alieno, sentivo che il ragazzo apostrofava alla mia compagna mentre aveva cominciato a toccarla. Più probabilmente fu proprio quello, il suo inaspettato palpeggiamento. Maria non era pronta a tutto ciò e di improvviso mi risvegliò bruscamente con la frase. "Io me ne vado". Con ancora la lingua dentro la ragazza la vidi passare e correre nel corridoio. Nuda. I vestiti e le scarpe in mano. Verso l'uscita. Ovviamente, dopo rapidissimi convenevoli, lasciai il paradiso dove mi trovavo e partii all'inseguimento. La vestizione in corsa verso l'uscita. E una certezza nel cuore. Sicuro questa è l'ultima volta che veniamo qui. Non sapevo, non avrei mai immaginato in quel momento, che soltanto venti giorni dopo Maria mi avrebbe chiesto di tornare e che quella seconda volta l'avrei vista per la prima volta scopare con altri uomini davanti ai miei occhi. Cosa che mi ha cambiato per sempre la vita. Mai immaginato che per quella imbarazzante situazione non avremmo litigato mai, ma piuttosto scherzato. Che per anni mi avrebbe preso in giro su quanto mi fosse diventato duro per la giovane segretaria, proseguendo su quanto si fosse bagnata lei, con sua scopata mitica con quello che nelle nostre battute chiamavamo Thomas Milian. Ne è passata di acqua da quei giorni. E quante storie da raccontare fra quelle e altre mura, fino a farmi diventare il Cuckold per il piacere di lei, che sono diventato. Ma una cosa è sempre rimasta. La mancanza dello sprint iniziale per cominciare a giocare di Maria, quel suo guardare gli uomini senza la bramosia che provavo io per le donne e ora anche per gli uomini, quella freddezza iniziale , quella sua ritrosia fino al momento "X", fino allo scatto interiore, fisico, chimico che la trasforma da morigerata a vogliosa da tranquilla a ninfomane. L'attesa di quello scatto, che poi imparato a gestire, il vederlo davanti ai miei occhi è la cosa che più amo dello scambismo è quello che mi ha fatto divenire un felice cuckold. Quello che, senza forse riuscivi, volevo descrivervi oggi. Il momento più magico per me, l'attimo in cui capivo Maria si stava per lasciare andare. Quell'istante in cui leggevo nei suoi occhi che il desiderio prendeva il sopravvento sulla ragione, sui suoi limiti, sui costumi che la società, la religione ipocritamente ci impone e che prima di praticare scambismo non conosceva. Così, ho imparato ad eccitarla. Sfiorandola, leccandola fino a farla impazzire di voglia. è diventato il mio lavoro ogni volta che entravamo nei privè. Perché quello voleva lei per liberarsi. Raggiungere il livello di piacere dove tutto è permesso. Quando mi prendeva per mano e si sedeva, preferibilmente su un lettone grande e accessibile sapevo già avrei visto quella luce nei suoi occhi. Vivevo per quella luce
Il suo lasciarsi cadere indietro, sul bordo del letto, la figa a mia disposizione era il preludio. Maria si bagna molto. Niente squirting o cose simili. Ma una bella lubrificazione che mi riempiva la faccia dei suoi umori. E la guardavo. Mentre lentamente perdeva i freni, e finalmente timidamente con le braccia, con il linguaggio del corpo partiva in ricerca, sempre più libera. Gli occhi quasi chiusi, dal piacere che le davo, sondava il suo intorno. Aperta alle sensazioni. Un uomo, una donna da sfiorare, poi toccare. sentire avvicinarsi a se. Un cazzo da prendere nelle sue mani. Superando soglie, canoni, convenzioni. Vederla mentre una mano le toccava il seno, sentirne il piacere, invece che scostarla. Vederla quando un membro le si avvicinava al volto, accoglierlo fra le labbra, invece di voltarsi. Che gioia vederla infine quando la sua voglia di essere presa, e penetrata superava la sua coscienza. Quello era lo scambismo per me. Farla felice. Trovare alla svelta senza perdere il momento un cazzo ,della dimensione giusta per lei. Scegliere, per lei, darle i tempi le occasioni giuste. anche quando è il momento lasciare il passo, la sua figa, il suo fiore a disposizione. Non a chi lo vuole così a caso per svuotarsi,
ma a chi è lì, nell'attimo giusto con la sintonia giusta per darle e mantenerle il massimo piacere. E godere della vista dei suoi orgasmi, multipli, intensi, liberatori. Non crediate. Nel gioco c'è stato tanto tanto spazio anche per me. Abbiamo provato molte soluzioni multiple. Spesso chi la scopava era in coppia e si giocava insieme in 4 6 o avevo una lei solo per me. Quasi sempre ero uno dei suoi orgasmi o il migliore di essi. Ma sotto sotto non era quello che volevo. Perché il piacere di guardarla provare un orgasmo profondo con un altro uomo, perché vederla, toccare quella felicità, quegli occhi, il viso del suo orgasmo, visto da fuori non ha eguali.
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