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Il sapore del seme - Primo ingoio


di Ermesincuriosito
11.05.2021    |    32.830    |    25 10.0
"E si avvicinano le prime persone..."
Una volta ho letto in un fumetto porno una frase che mi ha colpito. "Nessuno, nemmeno l'etero più convinto, può resistere davanti ad un enorme e perfetto cazzo in erezione". Credo non ci sia nulla di più vero.


Ore 20:30, uno dei pullman di una nota ditta di trasporto nazionale che da Milano raggiungo le varie città italiane. Periodo poco sospetto, per fortuna..almeno c'è più di qualche posto libero e ciò rende il viaggio meno scomodo e triste di quel che è.
A parte qualche fermata di raccolta, la maggior parte dei passeggeri sale da Milano, come me.
Dall'ultima fermata di raccolta dell'hinterland milanese, mi ritrovo con il Pullman quasi deserto, evento unico e raro, almeno mi posso stendere senza problemi.
Nella fila accanto alla mia si siede una sola ragazza, bellissima, mora, riccia, latina, fisico perfetto. Squadravo gli ultimi passeggeri per capire se mi sarei dovuto fare il viaggio in comodità o dividere il posto con qualcuno, per fortuna, oltre alla suddetta dea, nessun altro è venuto a disturbare il mio territorio. Meglio così.
E la ragazza.. bhe troppo figa, per anche solo provare un approccio, un sorriso di cortesia e mi appisolo. Meglio così un viaggio dormendo passa pure prima.

Sosta di rito. Si scende, bagno, bevute, caffè, solito. Scendo solo per fare rifornimento di acqua e davanti a me, in fila alla casa trovo la dea..gran bel culo!

È in difficoltà perché non ha monete e la cassiera no ha il resto di 50€ per un misero caffè. Mi offro di pagare io, la carta fa miracoli e me ne esco anche da buon gentleman.

La mossa fa effetto perché inizia ad attaccare bottone sulla qualunque visto che eravamo anche seduti praticamente accanto, tanto che mi chiede di potersi sedere proprio accanto a me senza doversi sporgere per chiacchierare.
Bè non ero esattamente preparato..prima mi sono appisolato un po'.. a saperlo avrei comprato un pacchetto di chewing-gum. Pazienza.

Si chiacchiera del più e del meno mentre si attendono gli altri passeggeri..la pausa è di mezz'ora e noi siamo stati molto celeri. Cosa fai, dove vai, perché ci vai..solite chiacchiere tra anime estranee. "Sei così bella che ti leccherei la passera fino a che non arriviamo" le vorrei dire..ma non è proprio elegantissimo.. continuiamo con i convenevoli.

"ma quindi vai a trovare la tua famiglia e lasci la fidanzata tutta sola a Milano?" Avanza lei.
"No no, sono single al momento, parto a cuore leggero" - rispondo - "tu invece lasci o vai a trovare il tuo moroso?" Incalzo io.

"Sono come te, single!" Ridacchia lei.

Ci rimango un po'.. è troppo bella per essere sola..paleso il mio stupore.

"Per per quelle come me non è proprio così semplice sai?". Risponde lei aumentando quell'alone di fascino e mistero che la circonda. Io capisco sempre meno di quello che dice..i conti non mi tornano..e chiedo lumi.

Si avvicina al mio orecchio procurandomi una certa tachicardia. "Sono una trans.." bisbiglia.

E io sono Brad Pitt in incognito volevo risponderle.. è vero che è vero..ma lei di androgino non aveva proprio nulla..me ne sarei accorto. Impossible..
"...e a lungo andare i miei fidanzati dopo un po'di sentono intimoriti e preferiscono troncare".

Sto allo scherzo "ahh sei una mistressss" accentuò volutamente le S per rimanere nell'ironico.

"Ma no stupidino - risponde ridacchiando - per le dimensioni! Vi fate troppi problemi a riguardo e vi fate influenzare senza motivo".

Ok. Sei una ragazza da copertina, e mi vuoi fare credere non solo che sei trans ma anche che sei superdotata? La faccia inebetita deve essere stata spassosa perché è scoppiata in una fragorosa risata.

" Sembri quasi non crederci!"

"Eh no - a questo punto attacco io - non solo sei bellissima ma dici pure di essere trans e come se non bastasse superdotata? È una candid camera? Non ci credo nemmeno se lo vedo!" Dico ridendo..ma sinceramente credevo poco a quello che mi diceva.

Ride di gusto. È adorabile, sono sicuri sia una donna (e che donna) al 100%.

"Facciamo così, te lo faccio vedere e se è almeno il doppio del tuo, resto con lui di fuori finché non salgono tutti i passeggeri e se qualcuno domanda dovrai dire che non credevi al fatto che una bella ragazza come me lo avesse il doppio del tuo - ridacchia - ...se perdo ti lascio il mio numero e quando saremo a Milano ti offro una cena"

Sono interdetto.

"Ci stai?" Incalza lei.

"Se vabbè..."

"Lo hai piccolino e ti vergogni?" Ridacchia divertita

Tendo la mano in segno di approvazione.

Lo fa davvero, e da sotto la gonna, scostando le mutande fuoriesce il suo pene.
È davvero grosso.. enorme...ha vinto a mani basse la scommessa. Nonostante fosse "a riposo", anche solo così sembrava un serpente, uno di quelli tropicali, un anaconda nera.
Sono esterrefatto. Continuo a fissarle il cazzo incredulo..mai visti così grossi. Chissà come deve essere pesante prenderlo in mano, e che effetto fa...scuoto la testa e scaccio via il pensiero.

"Ho vinto?? Devi pagare pegno allora!" Pungola..Non riesco a rispondere.
"Uh iniziano a rientrare, sei pronto?" Sghignazza..

La gente inizia a salire da dietro, unica porta aperta e per andare a sedersi deve per forza passare da noi..vero è che siamo di spalle al flusso..ma lei è sul sedile esterno..ed il rischi c'è.

"Dai mettilo via.." cerco di dirle. Ma lei insiste sulla legittimità della scommessa..e si avvicinano le prime persone...

Il tempo è poco e la figura di merda sembra enorme..non so che fare visti i suoi continui rifiuti...
Faccio l'unica cosa che mi sembra possibile: mi giro un po'verso di lei, come se fossimo chiacchierando normalmente, e con la destra afferro quel suo...bastone e cerco di portarlo tra le gambe nascondendolo.

Che sensazione strana...non sono inorridito.... toccare un cazzo così grosso è strano ma non spiacevole..la sensazione è unica..mi sento quasi al sicuro, protetto da tanta mascolinità.

"Così rischi di fare peggio facendomelo venire duro, diventa davvero grosso poi..." mi sussurra divertita all'orecchio..

Effettivamente lo sento crescere nella mia mano..in lunghezza e larghezza continua a crescere divenendo duro..ed istintivamente la mia mano, lievemente, inizia a muoversi su di lui.. più per la curiosità di vedere fin dove potesse arrivare che per altro.

Non so da quanto, ma il pullman era ripartito, incidente scongiurato. Ritorno in me e ritraggo velocemente la mano. Ma che stavo facendo?

"Uff..mi stava piacendo..eri così dolce, perché hai smesso?" Chiede lei.

Non mi ero accorto di molto, frastornato com'ero dalla situazione..ma dolcemente e lentamente la stavo segando...ero così rapito dalle sue dimensioni che come di riflesso la mia mano stava accarezzando quell'arnese grosso più del doppio del mio. Come se stanca delle mie misere dimensioni finalmente stesse toccando un cazzo degno di questo nome.

"No..no.. è che... - non sapevo cosa dire, anzi balbettare - è davvero enorme...wow..".

"Te lo avevo detto, o sbaglio" incalza lei.
"E non hai nemmeno tenuto fede alla scommessa se terribile. Adesso me lo prendi in mano e resti così fino alla prossima sosta e se qualcuno si alza il per fare due passi saranno.affari tuoi".

Non so che dire, sono ancora scosso dalle sue dimensioni.
"Allora?" Incalza
Riprendo a balbettare finché, decisa, mi prende la mano destra e la mette sul suo membro.

È così caldo...

Giro un pò la mano in modo da avere il palmo rivolto verso l'alto e la sua asta, non eretta, appoggiata sulla mia mano...Soppesavo tutta la sua grandezza nella mia mano. Il cuore mi batte all'impazzata.

Poggia la sua testa sulla mia spalla, la mia mano afferra il suo cazzo, il tutto in una posizione poco plastica e comoda..ma sono troppo irrigidito per fare qualcosa.

"Lasciati andare" mi sussurra posando le sue labbra vicino al mio orecchio..

Mi manda su di giri la sua voce. Ed il suo bastone di carne...mi confonde..

"Muovi un po'" fa in tempo a dire prima che la sua lingua mi entri in bocca condividendo con me la sua dolce saliva.

Chiudo gli occhi e mi godo il bacio più sensuale della mia vita mentre la mia mano si muove sulla sua asta.

"Grazie" mi dice mentre torna ad appoggiarsi sulla mia spalla, e con la sua mano mi fa cambiare impugnatura, in modo che il suo fallo possa essere libero di svettare verso il cielo con la mia mano ad accarezzarlo.

Mentre segavo il mio primo cazzo, ho riaperto gli occhi, ed era lì, il suo bastone di carne, spuntava per oltre 20cm dalla mia mano, tronfio della sua grandezza, con tutta la sua fermezza e virilità..

Era bello.

Non so se si possa definire "bello" un pene, ma quello lo era..mi affascinava, mi rapiva..sentirlo così, lungo, grosso e duro nella mia mano era più che piacevole.

Mi dà un altro bacio, che ricambio con passione.

"Ti piace lo spettacolo? Non smetti di fissarlo" Mi sbeffeggia un po'..ma è così adorabile e femminile nei modi e così rude e maschile tra le gambe..questo agrodolce mi inebria.

"Dammi un bacio..." Mi chiede. Rivolgo la mia bocca verso la sua, avido di poter sentire nuovamente il sapore della sua saliva.
Ma mi ferma con un dito sulle labbra.
"...a lui.." e dicendolo mi mordicchia il labbro inferiore..
Sto esitando..forse qui stiamo esagerando un po'..certo che poter vedere una bestia del genere da vicino è un'occasione più unica che rara...non so che fare..

"Ti desidera..." mi invita.

E le sue parole mi riempiono il cuore..mi sento quasi onorato dal fatto che un cazzo di quelle dimensioni desideri me, abbia scelto me per il suo piacere...voglio farlo ma ho paura..

"Non l'ho mai fatto.." balbetto.

"Tranquillo, è tutto ok" mi rassicura mentre con la mano destra sul mio capo mi spinge dolcemente verso il baratro della mia anima.
Non oppongo resistenza. è forse quello che voglio? Scaccio questo strano pensiero.
I miei occhi increduli si gustano ogni secondo di quel momento, del suo cazzo che si avvicina sembra di più a me. Finché non mi ritrovo con le labbra sulla sua cappella mentre la mia mano continuava obbediente la dolce e lentissima sega.

Timido do un bacio sulla punta. E resto lì confuso ed interdetto.
Facendo un pò di pressione con il suo bacino, la punta bussa di nuovo alle mie labbra e schiocco un altro bacio sul glande. Mi stacco, mi passo la lingua sulle labbra per bagnarle, e lo bacio di nuovo. La mano continua a fare su e giù, questa volta va su fino alla fine ricoprendo la punta e di nuovo giù resituendomi la vista di quel carnoso roseo glande che bacio nuovamente. Continuo a baciare scendendo con la bocca lungo la sua asta nerboruta.
Con la lingua disegno una linea di saliva dall'asta fino alla cappella che lecco avidamente. È divino.
La sua mano sulla mia testa mi accarezza mentre venero il suo membro.
Vado su e giù lungo la sua asta banciandola, finchè ritornato in punta mi ferma la testa con le sue mani, la presa è salda, non ho possibilità di movimento. Il suo bacino inizia a spingere sulle mie labbra, ogni resistenza è futile, ho smesso di resistere ormai da un pò, apro la mia vergine bocca e a fatica prova a farlo scomparire..sono pieno di lei..

Provo a imitare quello che per anni ho provato in modalità passiva: dare piacere ad un cazzo con la bocca.
Provo un movimento di risucchio mentre il suo glande è nella mia bocca. Poi Lecco e bacio e risucchio e ribacio. Il glande, l'asta il frenulo, la punta. Non mi risparmio e non risparmio nulla.
Mi metto per terra in ginocchio davanti a lei per avere più libertà di movimento. Lui svetta in tutta la sua virilità davanti al mio viso.
La mano destra lo accarezza sempre più velocemente, mentre ripiegato su di lui, continuo a succhiare e leccare la sua punta.

Non sono abituato, mi fermo un attimino con la bocca mentre cambio mano, e continuo ad accarezzarlo con la sinistra. Alzo gli occhi verso di lei. Lei mi guarda soddisfatta.
Prende la sua asta in mano e lo appoggia sul mio viso "È grosso vero?" mi dice divertita mentre io come una gattina mi struscio sul suo membro in estasi. "Non credevo ti piacesse così tanto". Non rispondo ma ne sono stupito anche io in realtà. "Dimmi, ti piace?" mi incalza. E nell'attesa allontana il suo cazzo da me. Provo ad avvicinarmi ma con l'altra mano mi tiene a distanza "Dimmi che ti piace, dimmi che le vuoi, o lo metto via" mi intima.

La paura di non averlo mi pervade e senza esitare mi confesso "Mi piace, lo voglio, ti prego fammi continuare. Hai un cazzo meraviglioso, me ne sono innamorato."
Ride. Con la sua mano fa ondeggiare la sua asta come se fosse un bastone, e me lo sbatte più volte in faccia, colpendo le labbra, poi gli zigomi e poi di nuovo le labbra. È così massiccio che sembrano schiaffi, ma non fa male, riavere un contatto fisico con lui mi fa tornare ad essere felice, ed eccitato.
"E cosa mi dai in cambio se te lo ridò?" mi chiede.
"Voglio dargli tutto il piacere che merita. Scopami la bocca come una troia, sono tua" la supplico. Sorride e lascia il suo cazzo di nuovo alle mie cure. Torno su quell'emblema supremo di virilità, divorandolo.
Provo a forzarmi il più possibile e cerco di inghiottirne quanto più posso, ma sono totalmente inesperto e lei è troppo grossa, mi viene un conato e mi ritraggo. Continuo a segarlo e a succhiare la punta mentre con l'altra mano accarezzo le palle tese ed il perineo.

Lei intanto mi prende in parola ed inizia a scoparmi la bocca come le avevo chiesto: con la mano destra mi blocca la testa ed inizia a muovere il bacino, penetrandomi oralmente. Assecondo quanto più posso il suo movimento, ma le sue dimensioni sono gigantesche, eccessive. A volte perdo il respiro, altre mi fa male la mandibola. Ho rischiato di rimettere più volte ma nonostante tutto stupendo essere entrato così in contatto con la mia parte più remissiva e femminile.

E qui il pensiero del suo piacere mi pervade..
Sarò sufficiente a darle il piacere che merita?
E se dovessi riuscirci, come sarà? Che sapore avrà? Sarà pericoloso?

Ma più pensavo alla fine più il desiderio di sentirla esplodere dentro di me mi rapiva.
"Sarò bravo" mi ripetevo, "lo prenderò tutto, assaporerò fino all'ultima goccia e poi berrò il seme di un cazzo di uno sconosciuto riempiendomi fino all'anima".

Schizza - ripetevo
Sborra - incitavo
Godi - anelavo

Inizio a senitrla irrigidirsi e poi rilassarsi, e poi di nuovo il suo corpo si irrigidisce spingendo con il bacino verso la mia bocca e poi rilassarsi. Lei non si degna di dirmi nulla, di darmi nessun altro segnale. E così mentre la mia bocca cingeva il suo cazzo e la mia mano premeva sul perineo, il suo corpo si irrigidisce per l'ultima volta, più a lungo come se volesse trattenere qualcosa dentro di se e poi finalmente rilassarsi e farla esplodere nella mia bocca. Il primo fiotto copioso di caldo seme mi riempe la bocca, colpendo il palato e colando sulla lingua.

E poi un secondo. denso e caldo come il primo.

Mi sono staccato con la bocca dalla sua punta per poter deglutire. Non ho fatto in tempo a soffermarmi sul sapore della mia prima sborrata in bocca, che subito un terzo getto di sperma schizza dal suo bastone per colpirmi in volto sul'occhio destro colando verso il collo. Il colpo mi fa sussultare e non faccio in tempo a tornare, avido, sul suo glande che un altro getto mi ferisce sul naso e sulle labbra.

Torno sulla cappella e la succhio mentre la mano dolcemente ondeggia sull'asta.

Finalmente posso soffermarmi sul suo sapore. Non era amaro o sgradevole come mi aspettavo, come avevo letto. Era leggermente aspro, ma aveva anche delle tonalità dolci, spore unico quello della sborra. E mi piace, mi piace quel gusto di sottomissione e di lussuria.

Lei smette di tremare, mentre la sua cappella è cinta tra le mie labbra e la mia mano stringe la sua asta come a volerle spremere le ultime gocce di seme.

Che soddisfazione. Che goduria.
Un cazzo così bello ha goduto per me e mi ha inseminato la bocca.

Orgoglioso del mio operato mi ho girato il viso imbrattato verso di lei, le mostro la bocca per mostrarle come avevo ben ingoiato i primi fiotti, con la cappella mi accarezza il viso. Ma non sono carezze, sta raccogliendo tutta la sborra che mi aveva innondato il viso per spingerla nella mia bocca. È più fredda, ha un sapore meno dolce, ma lo accolgo con devozione.

Ci ho giocato un po', con la lingua che saettava in questo lago di sperma e ne veniva caldamente ricoperta. Chiudo gli occhi e mi godo il sapore della sborra che lentamente deglutisco.

"Non è finita" mi richiama alla realtà la mia amante.
"Il piacere che merita non è nella tua bocca. Questo è solo un assaggio. Mi hai eccitata da morire.. adesso voglio godere per davvero".

Purtroppo l'avventura su quell'autobus non era terminata per me. E di lì a breve avrei conosciuto il vero lato di questa bellissima ragazza, un lato mascolino e predatore......
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