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Una richiesta inaspettata


di Virnissima
27.07.2021    |    1.665    |    0 9.6
"• Perché non pensi a una trans allora? Ve ne sono alcune che sono veramente bellissime..."
Dedico questo racconto, di pura fantasia, a tutte quelle donne che vorrebbero veder il proprio marito in un rapporto Bisex.
Era una tranquilla e uggiosa giornata di autunno e la finestra mi rimandava i classici colori decadenti tipici di quei periodi. Ero sdraiata sul letto con il computer sulle gambe, quando vidi una notifica di messaggio in arrivo. Vi cliccai sopra e rimasi colpita dal fatto che il messaggio era da parte di persone che avevano un profilo di coppia.
Il mittente dichiarava di essere la lei di coppia e mi chiedeva di poter, appena possibile, chattare con me riguardo a una proposta che aveva da farmi e di cui non anticipava nulla. Mi chiese di non rispondere in quanto il marito era all’oscuro di questa sua missiva e che avrebbe cancellato il messaggio di li a poco per non farglielo vedere. Aggiunse che mi avrebbe contatto lei nel momento in cui era sola e mi avesse trovato online.
Devo confessare che in un primo tempo pensai a uno scherzo o al classico profilo fake in quanto generalmente le persone che mi contattavano erano tutti singoli o al massimo sorelline.
Cercai di approfondire visualizzando il loro profilo e, dopo un’attenta analisi, furono diverse le cose che mi colpirono: entrambi si dichiaravano eterosessuali; dal testo se ne deduceva che erano disponibili a incontri con donne e coppie e, in maniera del tutto eccezionale, qualche singolo selezionato da entrambi; numerosi erano i feedback, quasi tutti di coppie e qualche singola. Dichiaravano un’età tra 45 e i 50 anni e le poche foto inserite rimandavano l’immagine di due persone belle ed eleganti. Venivano sempre ritratti in pose decisamente osé ma mai volgari. Tutto sembrava far pensare a persone affidabili ma soprattutto reali.
Nei giorni successivi cercai di collegarmi con frequenza maggiore e in orari diversi al fine di trovare online la mia misteriosa interlocutrice. Fu così che due giorni dopo vidi il loro profilo online. Evitai di mandare messaggi così come mi era stato richiesto e aspettai che fosse lei per prima a farlo. Quando oramai avevo perso le speranze, pensando che in quel momento potesse non essere sola o semplicemente che ci avesse ripensato, il portale mi rimandò una notifica di messaggio in arrivo; Era lei!
Dopo una prima conoscenza iniziammo a raccontarci un po’ di noi ed è così che appresi quale fosse il motivo per cui mi aveva contattato. Rimasi un po’ perplessa per la natura della richiesta e, anche se provai a fare qualche domanda in più, lei non volle anticiparmi altro. Mi disse di pensarci e che ci saremmo sentite nei giorni successivi per valutare se ci fossero i presupposti per poter approfondire la nostra conoscenza. Mi rinnovò la richiesta di non inviargli dei messaggi e mi disse che ancora una volta avrebbe cancellato la discussione affinché il compagno non ne fosse a conoscenza.
Quest’ultima cosa mi lasciò molto perplessa. Come avrebbe fatto a realizzare quanto chiesto senza che il marito ne fosse informato? Perché quella richiesta da parte sua? Come mai proprio io?
Qualche giorno dopo, avendomi vista online, mi scrisse chiedendomi se era possibile vederci per un caffè e che mi avrebbe spiegato tutto rispondendo ad ogni domanda mi fosse venuta in mente di farle. Tenni a dirle che non mi sarei potuta presentare en-femme ma lei mi tranquillizzò dicendomi che dal punta di vista estetico quanto le serviva lo aveva già visto nelle foto sul mio profilo e che al resto avrebbe pensato lei. Di comune accordo decidemmo di vederci la mattina successiva in un bar del centro molto affollato. Ci scambiammo i numeri di telefono e velocemente mi salutò dichiarando che il marito sarebbe rientrato a breve. Mi ricordò per l’ennesima volta di non scriverle e che se ci fosse stato qualche problema avevo il suo numero e potevo inviarle dei messaggi.
La mattina dopo arrivai puntualissima nel posto concordato e, poco prima di entrare nel locale, mi squillò il telefono. La salutai e segui le sue indicazioni per districarmi nelle varie sale che componevano il grande bar del centro, fino a giungere a un tavolo in un angolo appartato della sala dove le vidi alzare la mano per richiamare la mia attenzione.
Mi salutò con un gran sorriso e mi strinse la mano con vigore. M trovai davanti una donna molto bella con dei capelli neri e lunghi. Indossava un tailleur blu con sotto una camicetta bianca, di cui intravedevo il ricamo, scarpe nere con tacco 10 e una borsa di pelle marrone appoggiata alla sedia di quelle tipiche degli avvocati. Più la guardavo e più mi veniva da pensare che l’aspetto mai avrebbe fatto pensare a una persona per così dire… trasgressiva. Sembrava una normale professionista in pausa caffè. La dovetti fissare per chissà quanto tempo che lei mi chiese
• C’è qualcosa che non va?
• No scusa, è che mi aspettavo una persona… diversa.
• E come ti aspettavi che fossi?
Mi resi conto immediatamente di aver dato una risposta molto stupida, del resto chi in quella sala avrebbe potuto pensare a me come Virna? Naturalmente non fui in grado di darle una risposta.
• A dire il vero non lo so e ammetto di aver detto una cosa stupida, scusa.
• Non ti preoccupare del resto penso di comprendere la tua reazione.
Ordinammo un caffè e davanti a quella bevanda calda e fumante lei mi spiegò le sue intenzioni. Mi raccontò della sua relazione con il marito e di come, a un certo punto della loro vita, avessero deciso di aggiungere un po’ di pepe alla loro vita sessuale sotto la spinta del compagno che in quanto a fantasie era molto più dotato di lei. Mi disse della sua iniziale riluttanza ma che, una volta provato, ne era stata entusiasta e che il loro rapporto si era notevolmente rinforzato. “Ci amiamo più oggi che quando eravamo fidanzati nonostante i 25 anni di vita insieme”. Ci tenne a precisare che non avevano un rapporto ti tipo moglie e cornuto ma che condividevano ogni singolo attimo di trasgressione.
La domanda mi venne spontanea:
• Allora perché gli tieni nascosto questo incontro con me?
• Come ti ho detto è stato lui a farmi scoprire il piacere della trasgressione in quanto io ero molto restia a causa di un’educazione molto rigida avuta durante l’adolescenza, mio padre era un colonnello dell’esercito, per cui puoi immaginare... Ebbene in tutti questi anni per amor suo ho sempre cercato di assecondare ogni sua idea e, benché ogni proposta mi abbia sempre portata a dei piaceri nuovi e bellissimi, sono sempre stata io a seguirlo nelle sue fantasie. Negli ultimi tempi però ho iniziato ad averne di mie e quella che mi piacerebbe realizzare è vederlo scopare con un uomo.
Fece una breve pausa, sorseggiò il suo caffè e aggiunse
• Quando gliel’ho proposto si è rifiutato nella maniera più categorica, ed in parte lo capisco, tant’è che ero quasi arrivata a desistere. Solo che nei momenti in cui mi trovavo sola in casa ho iniziato a vedere dei filmati in cui due uomini si scambiavano effusioni di ogni genere. La cosa particolare era che ogni volta vedevo mio marito nell’uomo che assumeva la parte attiva e la cosa mi eccitava a tal punto da arrivare a toccarmi fino a raggiungere anche più di un orgasmo.
Finì il suo caffè e riprese a parlare:
• Io non voglio forzarlo, lo amo troppo per potergli chiedere di fare qualcosa che proprio non gli piace, per cui ho pensato di tentarlo. Credo che con una persona più femminile come te probabilmente si lascerà andare, saprei come eccitarlo e come accompagnarlo a scoparti.
• Perché non pensi a una trans allora? Ve ne sono alcune che sono veramente bellissime.
• No, credo che ciò che Vi rende molto affascinanti è proprio quell’aspetto androgino che in voi è molto più forte che in una trans.
• Ma perché io?
• Perché mi sono fatta un’idea di te come di una persona molto timida e remissiva. Non mi fraintendere non ho alcuna intenzione di fare giochi tipo BDSM o cose di questo tipo, ma per convincerlo ho bisogno di una persona poco “intraprendente”.
• E perché non gliene parli? Non capisco il segreto.
• Lo farò, ma a tempo debito. Se ti interessa ti racconterò cosa ho intenzione di fare.
Lasciammo il locale con la promessa di valutare entrambe quanto fosse possibile realizzare la sua idea. Mi avrebbe contattato lei tramite telefono la settimana successiva.
Il lunedì successivo il mio telefono squillò.
• Ciao Virna, puoi parlare?
• Ciao Emanuela, si dimmi.
• Io ci ho pensato e vorrei andare avanti. Tu che vuoi fare?
• Non ti nascondo che la cosa mi intriga tantissimo, essere al centro delle attenzioni di una coppia è una cosa che ha sempre stimolato la mia fantasia.
• E allora dai, mi sembra che questa sia l’occasione giusta.
• E che lo avevo immaginato in modo diverso. Il fatto che lui non sappia cosa hai mente mi mette un po’ di timore. E se la dovesse prenderla male?
• Virna, ascolta, Marco è un gran porcellone e nonostante il suo aspetto possente è la persona più buona e dolce del mondo e mi ama alla follia. Il massimo che può succedere è che mi mandi simpaticamente a fare in culo e che la mia fantasia resti tale per sempre.
• Ok dai, del resto non è neppure giusto che sia tu a dover convincere me. Dovrei solo essere lusingata che una bella coppia come voi abbia scelto proprio me.
• Non dire sciocchezze, sei perfetta e come ti ho detto mi piace molto questo tuo aspetto remissivo. Ok, ne parlo con Marco e ti faccio sapere.
La settimana successiva mi arrivò un messaggio con scritto:
“Se per te va bene ci vediamo domani pomeriggio alle quattro”.
“Ma non ho il tempo di organizzare. Dovrei anche fare degli acquisti”.
“Non ti preoccupare, tu porta le tue cose che al resto penso io”.
“Ok”.
L’indomani mattina mi mandò un messaggio con il suo indirizzo mentre stavo preparando la borsa con le mie cose. Tra me e me pensai che stupidamente non mi ero fatta il problema di sapere dove recarmi tanto ero presa da ciò che sarebbe potuto succedere di li a poco. Non le avevo neppure chiesto se aveva parlato con il marito e cosa questo aveva risposto. Non riuscii a pranzare, avevo lo stomaco chiuso e un misto di sensazioni che andavano dall’eccitazione al timore di quell’incontro.
Continua...
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