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Amiche per la pelle


di remida67
04.05.2015    |    15.159    |    0 9.1
"Vidi Lisa avvicinarsi a Marina e darle un tubetto "mentre te lo godi pensa a me" la sentii dire..."
Lisa Cinzia e Marina sono sempre state inseparabili amiche, sin dal primo anno di scuola hanno costituito un sodalizio che pareva inattaccabile, sopravvissuto alle inevitabili tensioni dell'adolescenza, ai primi amori. Insieme sono cresciute, hanno frequentato le superiori, iniziato l'università. Io sono di un paio di anni più vecchio di loro, le ho viste crescere e vi confesso che sono rimasto molto stupito quando l'anno scorso il gruppo all'improvviso, senza un'apparente spiegazione si ruppe. Cinzia, rimase esclusa, triste e solitaria, e fu in quei giorni che io mi avvicinai a lei, dapprima solo come amico desideroso di aiutarla in un momento difficile, poi sempre più intimamente, sino a diventare il suo ragazzo. Cinzia è sempre stata la più bella delle tre, non che le altre fossero brutte, anzi, ma lei aveva qualche cosa di speciale, un tocco di perfezione nei lineamenti dolcissimi, nei lunghi capelli scuri, nelle sue deliziose curve, Lisa era decisamente più carnale con un fisico giunonico, grandi tette e morbidi fianchi, Marina, troppo atletica per essere bellissima, gambe e fianchi snelli, seni piccoli, un culetto formoso ma impertinente. Avevo sempre avuto una predilezione per Cinzia, ma ora che sono il suo ragazzo, il mio sentimento si è ulteriormente rafforzato. Stiamo benissimo assieme e vi posso assicurare che da mesi non guardo un'altra donna con idee maliziose. Cinzia riempie la mia mente in ogni momento ed incomincio a convincermi che questa volta sia una cosa seria. Due settimane fa, Cinzia raggiante mi ha comunicato di essere stata scelta per uno stage di una settimana in un'università tedesca. Ho cercato di mostrarmi entusiasta quanto lei, ma l'intimità tra di noi è ormai troppa, e lei si è accorta che qualche cosa non andava. "Tu sei dispiaciuto, perché?" mi domandò, io dapprima tentai di negare per non rovinarle la festa, poi ammisi "Scusami ma è un attacco d'egoismo, non riesco a pensare ad una settimana senza di te" risposi sinceramente. Lei mi sorrise dolcemente, e mi baciò quel giorno facemmo l'amore a lungo e teneramente, in un modo tanto soddisfacente che mi parve legarci in modo indissolubile. E ho continuato a crederlo sino a due giorni fa. Cinzia era partita il giorno prima, finite le lezioni del pomeriggio, stavo uscendo per tornarmene a casa. Camminavo pensieroso, quando ad un tratto, qualcuno davanti a me cadde a terra. Accorsi per dare aiuto, e mi accorsi che si trattava di Lisa e Marina. Marina a terra, si teneva la caviglia lamentandosi, mentre Lisa cercava di rincuorarla. Insieme l'aiutammo a rialzarsi, ma Marina non riusciva a camminare "Sei in macchina?" mi domandò Lisa "Si" risposi "Puoi darci un passaggio, in queste condizioni non può prendere il pullman" continuò Lisa "Vieni, aiutiamola, la macchina non è distante". "Invece di andare a casa, non sarebbe meglio andare al pronto soccorso?" suggerii io "No, non voglio che mi ingessino, portami a casa, conosco un bravo fisioterapista, sentirò lui". Sorreggendo Marina, c'incamminammo e raggiungemmo la mia macchina. Salimmo ed io le accompagnai a casa di Marina. Viste le sue condizioni, le accompagnai all'appartamento, e mettemmo Marina sul suo letto, e vedendola così distesa sul letto, con le sue belle gambe lunghe e affusolate, mi eccitai immediatamente. Subito ricacciai i pensieri sentendomi in colpa e pensando a Cinzia. "Bisognerebbe metterle del ghiaccio, vieni andiamo a prenderlo in cucina" mi disse Lisa. Andammo in cucina, e lei mi chiese di prendere una pentola, mentre lei prendeva il ghiaccio dal frigorifero. Mi abbassai a prendere la pentola sotto il lavello, e quando presa la pentola, mi voltai per rialzarmi, mi trovai con il volto a pochi millimetri dalle sue cosce, lasciate generosamente esposte da una cortissima minigonna. A fatica distolsi lo sguardo e mi rialzai, se lei notò il mio imbarazzo, non lo diede a vedere, ed iniziò a scaricare i cubetti nella pentola che io reggevo. Si agitava ed i suoi seni grossi e morbidi sobbalzavano elastici sotto la polo ed io capii che non portava reggiseno, inevitabilmente mi eccitai nuovamente. Finito di prelevare i cubetti, lei andò in bagno, prese una borsa del ghiaccio e me la diede, poi iniziò a versare i cubetti nella borsa, quindi tornammo nella stanza di Marina. "Non farmi male ti prego" piagnucolò lei, io le presi dolcemente il piede malato e vi posai la borsa. Lei al contatto lanciò un grido e ritrasse di scatto la gamba. Ero seduto sul letto, ai suoi piedi, e quel rapido movimento fece salire la già corta gonna ed io mi ritrovai di fronte l'incredibile spettacolo della sua rosea vagina, dal momento che Marina non indossava mutandine. Rimasi pietrificato, incapace di distogliere lo sguardo da quel meraviglioso spettacolo, il mio membro prese ad ingrossarsi rapidamente. Ad un tratto mi scossi, ma solamente perché la mano di Lisa si posò sul gonfiore dei pantaloni, ormai evidente, iniziando ad accarezzarlo "Marina, credo che Daniele ora abbia un problema più grosso del tuo, ti dispiace se penso un poco a lui?" la sentii dire, e subito dopo il rumore della zip dei pantaloni che si abbassava. La sua manina che penetrava nell'apertura, e s'impossessava del cazzo ormai durissimo. Marina, divaricò oscenamente le gambe, e mise la sua mano sulla rosea vagina dilatandone le grandi labbra, titillandosi il tenero clitoride con un dito. Quando sentii le morbide labbra di Lisa cingermi la cappella, affondarsela profondamente in gola e la lingua impertinente prendere a giocare con il mio cazzo, non fui più capace di resistere e mi avventai con il volto tra le cosce di Marina, iniziando a baciare e leccare la sua vagina. Da quel momento le due troiette si scatenarono, e ben presto eravamo tutti e tre nel letto, completamente nudi, e le due davano prova di perfetto affiatamento, leccandomi e succhiandomi il cazzo all'unisono. I loro corpi non avevano la perfezione di quello di Cinzia ma erano comunque stupendi, esile e raffinata Marina, prosperosa e morbida Lisa, le mie mani vagavano su di loro, palpando le chiappe sode e muscolose di Marina, o quelle morbide di Lisa, accarezzando la curva nervosa delle tettine di Marina, o gustando il morbido contatto con le tettone di Lisa, le mie dita s'intrufolavano nella calde vagine, già tremendamente bagnate. Conducevano la danza, ed io subivo incapace di reagire, un delizioso supplizio. Lisa mi salì a cavallo ed il mio membro eccitato affondò nel suo ventre lei prese a danzarvi mentre le palpavo le dolci tettine e le strizzavo i piccoli e rosei capezzoli. Lisa scorreva la lingua sul mio cazzo e sulla vagina di Marina, mi succhiava perversamente i coglioni, poi le due si diedero il cambio ed il mio viso venne sepolto dalle straripanti tette di lei. Bacia palpai e succhiai avidamente quelle meravigliose carni. Le mie labbra si appiccicarono ai grossi e scuri capezzoli, succhiandoli con forza. Non mi fermai nemmeno quando Lisa fece entrare anche Cinzia nel nostro letto: "Povero Daniele, quella schizzinosa di Cinzia, deve tenerti a stecchetto, se sei così scatenato”. Sentii che sollevava leggermente i potenti fianchi, il mio cazzo sfuggiva dal suo ventre per affondare nella bocca di Marina, profondamente, sempre più profondamente sino a scomparirvi. "Dimmi Daniele, te l'ha mai succhiato così?", io sconvolto risposi "NO....." con un gemito. Lisa scivolò lungo il mio corpo, accolse il mio cazzo tra le grosse mammelle e strinse deliziosamente le carni intorno all'asta, massaggiandola. "Ti piace, vedi lei non potrebbe fartelo, non ha delle tette così" disse fissandomi "Rispondi" m'intimò decisa ed io capitolai "No lei non può, le tue tette sono favolose" risposi sconfitto. Marina, s'intromise nel gioco. Si mise carponi sul letto, dandomi le spalle e sculettando maliziosamente "Ti piace il mio culetto Daniele?" domandò "Ti piacerebbe mettermelo lì? Scommetto che Cinzia non te lo ha mai fatto fare, ed invece a me piace tanto" insistette. Il mio cazzo, ebbe un sussulto tra le tette di Lisa. "Lui non risponde, ma il suo cazzo si, freme impaziente" disse Lisa. Marina, si inumidì due dita di saliva e se le passò nel solco delle dolci chiappette, poi ripeté l'operazione affondandosi le dita nell'elastico sfintere "Basta, non resisto, Daniele mettimelo subito nel culo" gemette. Lisa mi lasciò ed io fremente la raggiunsi e spinsi con decisione la turgida cappella tra le sue chiappe, raggiunsi lo sfintere e vi penetrai. Marina ebbe un gemito, ed un sussulto, poi inaspettatamente spinse con decisione indietro il bacino, ed io affondai completamente in lei "Che meraviglia, come lo sento, mi riempie tutta, dai Daniele fottimi ti prego" m'incitò la troietta, ed io afferratala per i fianchi inizia ad incularla con foga. Vidi Lisa avvicinarsi a Marina e darle un tubetto "mentre te lo godi pensa a me" la sentii dire. Marina, scossa dai miei furiosi colpi si cosparse il gel sulle mani, mentre Lisa si stendeva davanti a lei, scosciandosi oscenamente e prendendo ad accarezzarsi le tette ed il clitoride. Vidi Marina, iniziare a penetrarla con le dita, prima una, poi due, poi sempre di più. Lisa gemeva e si dimenava, mentre Marina ora spingeva con la mano ripiegata, tentando di penetrarla. La vagina si dilatava oscenamente e piano piano la mano di Marina scomparve nel ventre di Lisa e lei incominciò a scoparla muovendola avanti ed indietro. Sentii Marina fremere sotto di me, in preda ad un violentissimo orgasmo, le fece eco Lisa, urlando il suo piacere "Daniele, presto, incula anche me" gemette, Marina si voltò verso di me dicendomi "Vai, mettiglielo tutto nel culo". Il mio cazzo si sfilò dal culetto Marina con uno schiocco osceno, Raggiunsi Lisa che si era rotolata su di un fianco, mentre Marina continuava a muovere la mano conficcata nella sua vagina dilatata. Il suo giunonico culo ondeggiava, le posi una mano sulle chiappe dilatandole ed avvicinai la cappella allo sfintere. Si contraeva ritmicamente mentre la mano dell’amica scorreva nella sua vagina. Spinsi con decisione, e Lisa lanciò un grido. Mi arrestai spaventato, ma lei subito m'incitò "Non ti fermare, ti prego, sfondami" disse con voce roca, ed io spinsi con tutte le mie forze e penetrai in lei sino a sbattere contro le morbide chiappe. Sentivo chiaramente la mano di Marina che scorreva separata dal mio cazzo solo da una sottile parete, scopava Lisa, e nello stesso tempo mi accarezzava il cazzo strettamente fasciato dai muscoli di lei. Fu una sensazione indescrivibile, insieme io e Marina sbattemmo Lisa sino a sentirla urlare in preda ad un nuovo orgasmo, ed io finalmente mi liberai a mia volta, gemendo e scaricando un'inarrestabile torrente di sperma nel suo intestino. Rimanemmo a lungo esausti nel letto, sino a che il ricordo di Cinzia non riprese possesso della mia mente, ed io afflitto dalla colpa, mi rivestii e me ne andai malgrado le lusinghe delle due. Nei giorni successivi, rimasi sconvolto, sia per il senso di colpa, sia per il ricordo di quelle indimenticabili ore passate con Lisa e Marina. Non andai a lezione, rimasi a casa aspettando unicamente il ritorno di Cinzia. Venne il giorno del suo rientro, ed io attesi che come concordato mi chiamasse, ma passò tutta la serata senza che il telefono squillasse. Il giorno dopo mi decisi ed andai all'università sperando d'incontrarla, ma non la vidi. Telefonai a casa sua ma non rispose nessuno. Sconsolato tornai a casa ed attesi senza riuscire a concentrarmi sullo studio. Finalmente la sera, poco dopo cena il telefono squillò e mi precipitai al telefono "Cinzia finalmente, cosa è successo?" domandai non appena riconosciuta la sua voce "Nulla, ero solo molto stanca per il viaggio, sono andata a letto ed ho dormito per tutto il giorno" rispose lei, la sua voce era melodiosa come al solito "Muoio dalla voglia di vederti" le dissi "Sono sola a casa i miei rientreranno solo dopodomani, vieni" mi disse, ed io mi precipitai da lei. Appena entrato nell'appartamento la abbraccia e baciai con trasporto, mi condusse nel salotto, parlammo di come era trascorsa la settimana, e lei mi raccontò, senza troppo entusiasmo del suo stage, mi parve distratta, e dal momento che io avevo una gran voglia di lei, pensai che anche lei provasse lo stesso, e l'abbracciai baciandola, spingendomi a scorrere le mie mani sul suo corpo. Lei mi respinse con garbo "Non avere fretta, hai aspettato una settimana, puoi aspettare ancora un poco" mi disse con uno strano sorriso "Mi hanno regalato una cassetta, ti va se la vediamo assieme?" mi domandò, ed io annuii, ovviamente senza entusiasmo. Lei sintonizzò il televisore, si sedette accanto a me rannicchiata al mio fianco e premette il telecomando avviando il videoregistratore. Guardai distrattamente lo schermo, mentre il mio braccio le circondava le spalle attirandola a me. All'improvviso, però, mi bloccai mentre sullo schermo scorrevano le immagini registrate del mio incontro con Lisa e Marina "Un regalino delle mie due care amiche, ti piace?" sentii la voce di lei sussurrare. Ero incapace di qualunque azione, fissavo impietrito lo schermo sul quale passavano le immagini del mio folle amplesso con quelle due troie scatenate "Non rispondi, ma lui risponde per te" disse ancora Cinzia e mi accorsi con orrore che il mio membro si era eccitato premendo contro i pantaloni. Sentii la sua mano posarsi sul gonfiore, accarezzarlo, sorpreso riuscii a distogliere lo sguardo dallo schermo, lei aveva un'espressione imperscrutabile, mentre la mano incominciava a muoversi "Ti è piaciuto fare quelle porcherie con quelle due troie vero ?" mi domandò, ma la voce era strana, apparentemente calma, senza traccia d'ira "Cinzia, mi dispiace,......" cercai di scusarmi io "Rispondi" m'intimò lei ed io sconfitto annuii "Avresti voluto che ci fossi anch’io con loro?" continuò con la solita voce, mentre la sua mano accelerava nella carezza, sempre più succube annuii nuovamente. All'improvviso si fermò, si alzò e mi prese per mano "Vieni presto" disse, ed io la segui come un automa, mi trascinò verso camera da letto, ma giunti davanti alla porta si fermò. "Spogliati" mi disse ed io cercai di ribattere, ma lei rimase inflessibile, mi spogliai e malgrado la difficile situazione, sfoderai un'impressionante erezione. Lei aprì la porta ed entrammo. La stanza era illuminata, e sul letto, completamente nude, stavano Lisa e Marina. Le fissai stupito "Siediti li" mi disse Cinzia indicandomi una poltroncina. Mi ci abbandonai, sentendomi all'improvviso privo di ogni forza, solo l'erezione non mi abbandonava, curioso scherzo in una situazione simile. Cinzia davanti ai miei occhi prese a spogliarsi, "Caro Daniele, ti ricordi che un tempo io e loro eravamo inseparabili " mi domandò ed io annuii gettando un'occhiata alle altre due ragazze, poi il mio sguardo tornò al favoloso corpo di Cinzia ormai nudo "Devi sapere che eravamo molto più che amiche, eravamo amanti, si tre inseparabili lesbiche" mi disse, e si avvicinò alle amiche, che l'abbracciarono subito incominciando a palpare e baciare il suo splendido corpo "Poi un giorno litigammo, ed accadde perché loro due volevano introdurre nel nostro terzetto anche un maschio. Io non capivo e me ne andai." e si abbandonò sul letto con loro, le tre presero a baciarsi, accarezzarsi leccarsi, quasi dimenticandosi di me, le vidi eccitarsi, godere, poi all'improvviso comparvero dei falli di gomma, Lisa e Cinzia, se li fissarono al pube, e mentre Marina porgeva il suo alla bocca di Cinzia, Lisa si portava alle sue spalle e la penetrava iniziando a scoparla. Ormai non riuscivo più a trattenermi davanti a quello spettacolo, e la mia mano si portò sul cazzo incominciando ad accarezzarlo lentamente. Cinzia se ne accorse e smise di leccare il fallo che Marina le porgeva "Allora io non ero mai stata con un uomo, mi bastavano questi, ma ora conosco te ed amo il tuo cazzo quanto amo loro" disse e poi tornò a chinarsi sul dildo di Marina, leccandolo voluttuosamente "Vieni Daniele, il delizioso culetto di Marina ti aspetta, cambiarono rapidamente posizione, Marina e Cinzia si allacciarono in un 69 strepitoso, mentre Lisa tornava ad affondare il fallo di gomma nel ventre di Cinzia e riprendeva a scoparla. Mi alzai e le raggiunsi, e con il cazzo teso mi portai tra le chiappe di Marina, affondandovi con un solo potente colpo. La ragazza affondò il volto tra le cosce di Cinzia leccandole il clitoride mentre lei mi accarezzava le palle che sbattevano contro le natiche di Marina. Continuai ad incularla mentre Cinzia mi accarezzava e leccava lo scroto, poi fu la volta di Lisa, presa alla pecorina ed infilzata nel suo capace culo, mentre Cinzia le leccava la vagina e le infilava un fallo di gomma. Nel frattempo Marina, si distendeva sul letto scopandosi contemporaneamente in fica e nel culo con un cazzo di gomma lungo e flessibile. Poi estasiato, vidi Lisa che cospargeva di crema il bel culo di Cinzia, affondava le dita nello stretto sfintere preparandolo, ad un tratto Lisa si staccò da me, e vidi il gruppo delle tre ricomporsi, con Lisa stesa sul letto che indossava nuovamente il fallo, Cinzia che le saliva sopra affondandoselo nel ventre ed iniziando a danzarvi, mentre Marina tornava a porgerle il cazzo di gomma da succhiare. Le mani di Lisa afferrarono le perfette natiche di Cinzia dilatandole in un osceno invito, al quale io non seppi resistere, le raggiunsi e con decisione violai lo stretto sfintere di Cinzia, affondando in lei incurante dei suoi gemiti. Marina si era sfilata il fallo di gomma e ora porgeva la rosea vagina alla bocca di Cinzia che leccava e baciava eccitata, mentre Lisa le succhiava le deliziose tette ed io la inculavo prepotentemente. La sentii fremere sotto di me scossa da un tremendo orgasmo, ed anch'io accelerai il ritmo per godere a mia volta. Intuite le mie intenzioni, Cinzia mi fermò e si staccò da me le tre si stesero sul letto, con i visi affiancati "Sborraci in faccia Daniele" m'incitò Cinzia, ed io mi masturbai velocemente, sino a che non riuscii a sfogare la pressione accumulata mugolando di passione ed iniziando a scaricare loro addosso copiosi schizzi di sperma, che si stamparono sui bei volti, imbrattarono i capelli, colarono nelle avide bocche. Esausto caddi sul letto mentre le tre si baciavano e leccavano ripulendosi di ogni traccia.
Da allora di tanto in tanto il nostro non è più un rapporto di coppia, ma uno stupendo rapporto a quattro.
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