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Con una splendida coppia cuckold


di bullboyking20
29.08.2015    |    11.602    |    3 9.8
"Simona con molta calma, sicuramente aveva le braccia indolenzite, tirò su il braccio destro e iniziò a segare e a succhiare il cazzo di Luca..."

"Usci dal bagno fermandosi sulla porta poggiata con il gomito e sovrapponendo le gambe l’una sull’altra..." Esattamente come nel racconto precedente, e lo sarà in tutti i successivi, utilizzerò nomi di fantasia perché le mie storie, anche se riadattate al fine letterario, sono tutte realmente accadute. Ma ogni riferimento ad altri fatti e ad altre persone sarà puramente casuale.

STANZA 407

“Luca mi aveva detto che Simona, sua moglie, non avrebbe mai capito le sue fantasie e assecondato le sue voglie”.
Conobbi Luca in un pub della capitale.
Quella sera ero li per caso.
Seduto al tavolo, sorseggiavo del buon rum, quando una donna, seduta di fronte a me in compagnia del marito, iniziò a scambiarmi dei gli sguardi inequivocabili. Poi si alzò dal tavolo per andare in bagno e mi fece un sorriso chiedendomi di la seguirla e la possedetti per una decina di minuti all'interno della toilette. Poi entrambi tornammo ai nostri posti e lei, con un sorriso nuovo, baciò il marito andando via.
Luca si gustò tutta la scena. Poi si avvicinò al tavolo e mi chiese il permesso di accomodarsi. Lo accolsi tranquillamente.
Si presentò a me, un uomo sui 40 neanche compiuti, alto e affascinante, di buona corporatura e molto educato ed abile nel parlare. Sapeva il fatto suo e mi fu subito simpatico.
Mi disse di aver osservato tutto e mi chiese se ciò fu un caso fortuito o era frutto di organizzazione. Risposi io, Luis. Gli dissi che di solito le cose, per farle ben riuscire, bisognerebbe saperle organizzare.

Ma che questa volta era venuta da se, come una schiarita in inverno o un oasi nel deserto. Rimase senza parole per un paio di minuti poi si sbottonò arrivando al punto.
Ordinammo altro rum. Non sono un gran bevitore, ma quella sera il rum fu compagno e unico testimone delle parole di Luca.
Mi disse di aver fantasticato sul fatto di voler vedere la moglie posseduta da altri.
Le aveva detto spesso questa cosa mentre facevano sesso ma lei è sempre stata restia e gli rispondeva di piantarla. Ma un giorno, ad una festa di compleanno, una loro amica confidò a Luca che in realtà Simona, quando erano tra amiche e parlavano di sesso, parlava della cosa come una sua fantasia erotica, ridendo del fatto che il marito, Luca, ne parlava spesso, ma convinta che non avrebbe mai avuto il coraggio di metterla alla prova.
Luca mi chiese consiglio.
Gli dissi che Simona si vergognava di aprirsi con lui ma che sicuramente lo avrebbe fatto, solamente che ad alcune donne non piace programmare.
Ovvero se dovesse capitare … bene, se debbono organizzare la cosa si stressano e pensano a mille cose, dando poco spazio al vero piacere.
Luca mi disse che la settimana seguente sarebbero stati in un Hotel marchigiano per un meeting dell’azienda per cui lavora, che avrebbe portato con se la moglie, come tutti i colleghi, e che avrebbero preso una stanza vista la distanza rispetto a casa e l’ora tarda che sicuramente si sarebbe fatta trattandosi di una riunione con cena compresa.

Gli diedi piena disponibilità e organizzammo la cosa.

Arrivò quel giorno, Sabato.

Io prenotai nello stesso Hotel una stanza, cenai in un locale limitrofo e poi tornai a sedermi al bar dell’ Hotel in attesa che Luca si facesse vivo.
Arrivò intorno alle 23:00, mi comunicò il numero della stanza, 407, e mi disse di salire al 4 piano, andare in camera e chiudere la porta. Aveva lasciato la porta socchiusa per farmi entrare. Lui sarebbe arrivato con la moglie intorno alle 23:30.
Entrai in camera e seguii il piano alla lettera.
Mi denudai completamente e mi rinfrescai viso, mani e giocattolo, nascondendo i vestiti in una sacca nell’armadio a muro.
Misi una benda e un lettore mp3 con cuffiette sul comodino di fianco a un paio di manette felpate rosa.
Lasciai accesa solo la lampada del bagno con la porta aperta a far luce sulla stanza.
Subito dopo mi misi dietro le tende, che, fatte in velluto rosso e pesanti, nascondevano completamente le mia figura, mentre essendo raccolte ai lati della grande vetrata la luce della luna dava un’atmosfera molto romantica.
Luca e Simona non tardarono ad arrivare, sentivo già schiamazzare dal corridoio.
La porta si apri in maniera alquanto brusca, entrarono entrambi ridendo a squarcia gola e divertiti, prima Luca e poi Simona.
Evidentemente Luca l’aveva fatta bere più del dovuto.
Non avevo ancora visto Simona, se non in una foto sul telefonino di Luca la sera del pub.
Sbirciai attraverso la tenda senza far rumore e senza farmi notare.
Simona era molto bella di viso e molto sexy di corporatura, magra al punto giusto, vita stretta, ma con forme generose tra seno e sedere. Alta circa un metro e settanta. Una bella bambolina come si dice.
Mora con capello lungo e raccolto in una coda alta. Era vestita con un jeans chiaro e una camicetta bianca a manica corta. Stivaletto marroncino poco sopra la caviglia, un foulard al collo celestino e lunghi orecchini che luccicavano muovendosi ai pochi raggi di luce.
Simona gettò la borsa sul divanetto e andò di corsa in bagno per una doccia.
Luca venne vicino la tenda e mi chiese se ero pronto, diedi il mio consenso con un gesto, poi andò anche lui in bagno, si infilò nella doccia con la moglie per poi tornare entrambi qualche minuto dopo in accappatoio.
Si sedettero ai piedi del letto e scambiarono due chiacchiere sulla serata.
Luca: “come stai? Ti è piaciuta la serata”
Simona: “bene grazie, ho bevuto un pochino ma sto bene. Si mi è piaciuta, anche se all’inizio mi sono un pò annoiata. Non conosco nessuno”
Luca: “dai che ora ci divertiamo, ho preparato una cosa”
Simona: “cosa?” (domandò a voce squillante e sorridendo)
Luca iniziò a baciarle la spalla destra scostando appena l’accappatoio, poi le mise una mano sulla coscia accarezzandola delicatamente.
Luca: “hai un buon profumo tesoro”
Simona: “si quello del vino che ho bevuto, ahahah”
Luca: “hai anche una pelle morbida questa sera” – Luca scostò ancora l’accappatoio e iniziò a baciarle il seno sinistro, poi con la mano arrivò all’interno delle gambe e le sfiorò il pube iniziando a massaggiarlo.
Simona iniziava a gemere alternando piccole risatine di piacere.
Luca si mise in ginocchio davanti a lei e allargatole le gambe iniziò a leccarla. Simona con le mani le teneva la testa e inarcava il collo all’indietro muovendo appena la coda dei suoi capelli.
Tolse le mani e apri completamente il suo accappatoio togliendolo e lasciandolo cadere sul letto alle sue spalle. Gli si impennarono i seni mentre si sosteneva con le braccia ponendole dietro di se. Era una quarta piena con i capezzoli già irti. Io da dietro la tenda facevo del tutto per intravederla senza farmi vedere, avevo già il cazzo in tiro.
All’improvviso mentre già stava godendo Luca si arrestò di colpo. E alzando la testa e guardandola in viso disse:
Luca: “voglio che indossi l’intimo che ti ho fatto portare”
Simona: “ma ho appena fatto la doccia e sono già nuda, dai, che senso ha?”
Luca: “voglio che lo indossi, ti ho detto che ho preparato una sorpresa”
Simona si diresse verso il bagno sbandando un pochino tra l’aver bevuto e l’aver già assaporato la sua lingua dopo aver preso una piccola borsetta dal trolley.
Luca si girò verso le tende dove io davo in silenzio segni di approvazione, la situazione era già calda e mi stavo eccitando guardandoli.
Prese gli oggetti che avevo preparato sul comodino e li mise sul letto e si risedette, Simona non tardò oltre ad uscire dal bagno.
Era molto sexy.
Usci dal bagno fermandosi sulla porta poggiata con il gomito e sovrapponendo le gambe l’una sull’altra.
Simona: “tadaaa, che ne pensi?”
Indossava un completino composto da reggiseno in pizzo e slip alla brasiliana, con una piccola fascia reggicalze che sostenevano delle fantastiche calze a rete, tutto in due diverse tonalità di lilla che andavano a sfumare.
Era fantastica.
Simona: “allora? che ne pensi?”
Luca: “sei bellissima e arrapante”
Simona: “io direi più che sembro una troia” – Guardando Luca negli occhi e sorridendo maliziosamente mordendosi le labbra e inarcando le sopracciglia.
Luca: “beh sei la mia troia allora?”
Simona: “si sono la tua troia” – avvicinandosi a lui con passo felpato e provocatorio.
Luca la avvinghiò da seduto, mentre lei era in piedi davanti a lui che lentamente scostava il suo accappatoio bianco.
Luca: “aspetta, è ora della sorpresa”
La scostò delicatamente e prese gli oggetti. Simona non li aveva ancora notati.
Prese in mano la benda e le disse: “ti voglio bendata”
Prese il lettore mp3 con le cuffiette e aggiunse: “ho preparato delle musiche rilassanti, senza la voce, solo rumori del mare e di tranquillità”
Poi mentre prese anche le manette fu stoppato da Simona che replicò: “e vuoi che venga ammanettata, immagino”
Luca: “esatto, sei una troia perspicace vedo”
Simona: “lo sai che sono una troia sveglia, anche se ho bevuto”
Luca: “mi lascerai fare vero?”
Simona: “certo, oggi sono una troia, trattami da troia porco”
Luca si alzò dal letto, la bendò per prima cosa, poi iniziò a baciarla sulle labbra. La girò di spalle e baciandole la schiena si abbassò su se stesso per metterle le manette, non strinse troppo ma Simona diede un sospiro di eccitazione quando le serrò i polsi.
Poi la inginocchiò e le mise le cuffiette e premette il PLAY.
Luca: “mi senti?”
Simona: “poco, ma ti sento”
Luca alzò il volume, lo alzò abbastanza da sentire lui stesso il suono di onde che si infrangevano contro gli scogli e il cantare di gabbiani. E aggiunse: “ora mi senti, troia?”
Simona non rispose.
Si poteva iniziare.
Simona era in ginocchio ai piedi del letto in silenzio, continuava a mordersi la bocca alternandola all’aprirla del tutto per poi richiuderla come in cerca di qualcosa. Le braccia unite e i polsi legati dietro di lei e il petto tirato in fuori e alto.
Luca mi fece cenno di uscire dal mio nascondiglio.
Scostai la tenda e uscii allo scoperto con il cazzo in mano completamente dritto e duro.
Luca tolse il suo accappatoio e lo getto a terra.
Si mise dietro Simona baciandole il collo e palpandole i seni. Simona continuava a gemere in silenzio. Poi prese le coppe del reggiseno e le tirò giù, mostrando un seno bellissimo a me che ero in piedi di fronte a lei. Luca si tolse facendogli intuire dal movimento della mano sulla spalla che si sarebbe posto davanti a lei che già aveva nel frattempo spalancato la bocca, e si sdraiò sul letto toccandosi il cazzo che nel frattempo era diventato duro dall’eccitazione.
Io le misi il pollice in bocca e le feci tirare fuori la lingua, Simona era a bocca aperta con la lingua completamente fuori, presi il mio cazzo per la base e lo passai sulla sua lingua. Passai il glande rosso e gonfio sulla sua lingua. Lo passai un paio di volte, poi ci passai l’asta, lei lo cercava e al contatto lo leccava. Avrebbe voluto prenderlo tutto in bocca, me lo fece capire più volte. Ma non volevo che si accorgesse che non era quello del marito, mettendolo dentro e facendola pompare se ne sarebbe sicuramente accorta. Allora mi scostai. Le feci solo leccare il cazzo per bene. Poi venne Luca, che le mise di colpo il cazzo in gola.
Simona inizio a pompare mentre io le tenevo la testa per la coda dei capelli.
Luca si scostò di nuovo ma perché stava per venire. Presi il mio cazzo e lo strusciai sui suoi seni.
Luca tornò a sdraiarsi sul letto.
Mi misi davanti a lei e le leccavo i capezzoli massaggiandole la fica.
La tirai su, in piedi e la misi col petto poggiata sul letto.
Le sue gambe leggermente piegate dalla poca distanza del ventre dal pavimento mi davano accesso al suo culo meraviglioso.
Presi gli slip e li tirai giù, facendoli strusciare piu volte sul reggicalze. E li tolsi, gettandoli via.
Le allargai il sedere e iniziai a leccare entrambi i buchi che oramai erano fradici di umori.
Lei gemeva moltissimo e raggiunse un primo orgasmo.
Poi misi un preservativo e entrai dentro di lei, dal gemere passo al silenzio per qualche secondo, mentre io la pompavo delicatamente e a tempo costante. Le presi di nuovo la coda dei capelli e la tirai a me. Si inarcò moltissimo, facendo dondolare i seni ad ogni mia spinta e inizio di nuovo a godere, con sospiri sempre più veloci.
Luca era sdraiato di fronte a lei, l’avrebbe voluta baciare o toccare, ma gli facevo cenno che ancora non era ora.
Poi all’ennesima spinta, mentre il mio cazzo era tutto dentro di lei, mi tolsi delicatamente.
Mi spostai dietro di lei e ricominciai a pomparla.
Simona tornò di nuovo nel silenzio di poco prima, sempre per qualche secondo, poi, alle pompate, riprese a godere e a respirare più velocemente.
Dopo qualche minuto, che la scopavo da dietro, Luca si segava soddisfatto e la girò e la rimise in ginocchio. Simona era di nuovo sul pavimento, con la bocca aperta, sudata in volto e cercava ancora il cazzo con la lingua.
Luca dietro di lei le tolse le manette e le gettò sul letto, si mise seduto ai piedi del letto e le mise il cazzo in bocca.
Simona con molta calma, sicuramente aveva le braccia indolenzite, tirò su il braccio destro e iniziò a segare e a succhiare il cazzo di Luca. Era ancora inginocchiata a terra e con l’altra mano, carezzava il letto alla sua sinistra, come in cerca di qualcosa. Capimmo che si era, giustamente, accorta della situazione. O forse stava ancora cercando di capire.
Luca le tolse le cuffiette, ma mi fece cenno di stare in silenzio.
Simona come ebbe le orecchie libere disse: “ma quanto sei duro questa sera?”
Luca: “perché me lo domandi?”
Simona: “non lo so, ma sei strano”
Luca: “non ti piace?” – mentre Simona continuava bendata a segarlo e a succhiarlo tra una frase e l’altra.
Simona: “moltissimo, non mi hai mai presa cosi”
Luca: “sei molto eccitata?”
Simona: “mmmm, certo che lo sono, sono una troia eccitata vero?” – disse mantenendo il cazzo in bocca
Luca: “certo che lo sei, una troia eccitata”
Simona: “dimmelo di nuovo”
Luca: “sei una troia eccitata che sicuramente vuole altro questa sera vero?”
Simona: “si, questa troia vuole altro questa sera” – e continuava a leccare l’asta di Luca come a verificare le differenze sentite precedentemente. D'altronde i nostri erano due cazzi totalmente diversi e con odori e sapori diversi.
Luca: “e cosa? … dimmi cosa vuole di più questa troia? vuole altri cazzi? Non le basta quello del marito?”
Simona: “no non mi basta, voglio altri cazzi, altri uomini che mi scopino”
Luca: “ne vuoi altri? Altri cazzi duri a scoparti?”
Simona: “si, li voglio” – senza staccarsi dal cazzo di Luca.
Io mi sedetti pianpiano accanto a Luca, chinato e le massaggiai il seno e la fica, che era fradicia.
Luca le prese la mano libera e la indirizzò sul mio cazzo.
In un attimo Simona si ritrovò con due cazzi in mano e io che la palpavo e massaggiavo.
Si azzittì immediatamente, mentre le sue mani si fermarono anche se impugnava stretti i due membri, e disse: “Luca, cosa succede?”
Luca: “come cosa succede? Si stanno avverando le tue voglie … non ne volevi altri di cazzi duri per te?”
Simona non rispose, era ancora zitta e con le mani ferme, ma la sua fica si dimenava toccata dalla mia mano.
Poi in preda ad un fremito e ad un picco di godimento, procurato dalle mie mani, disse ad alta voce sospirando di piacere: “no, non voglio” ed iniziò a segare entrambi i cazzi che aveva in mano.
Luca: “come non vuoi? Stasera sei la mia troia e io ti ho portato i cazzi che mi hai chiesto”
Simona: “si, ma non voglio” - iniziando a succhiare il cazzo di Luca
Luca: “si, tutti per te sei la mia troia questa sera”
Simona iniziò ad alternarsi tra il cazzo di Luca e quello mio anche con la bocca, mentre io la tirai su dai fianchi per scoparla di nuovo.
Simona era chinata su Luca e lavorava alla grande, mentre io la pompavo sempre di più.
Ogni volta che si staccava ribadiva: “non voglio, non voglio” ma era eccitata e presa dalla situazione come non mai.
Poi la prendemmo la sdraiammo sul letto. Luca la baciava in bocca, mentre Io la penetravo.
Luca: “ti piace Simona?”
Simona: “si mi piace” – con tono affannato
Luca: “ora proviamo una cosa nuova”
Simona: “si, cosa?” – sempre in affanno
La girai su un fianco mentre continuavo ad essere dentro di lei e Luca la baciava in bocca.
Delicatamente, molto delicatamente, mentre il suo profumo saliva ai miei sensi, le poggiai il cazzo ancora duro dietro. Al contatto Simona cercò di spingermi via con la mano poggiata sulla mia coscia, ma più spingeva lei più entravo io.
Simona: “no, ti prego Luca, lì no”
Luca: “questa sera si, le troie lo fanno e te sei la mia troia, vero?”
Alla pressione del mio cazzo dentro di lei e a quello di Luca in bocca, Simona rispose: “si, si, le troie lo fanno e io sono la tua troia, si, si, lo voglio”
Iniziammo a pomparla in due a tempo. Ci alternavamo costantemente dentro di lei.
Simona era all’apice della goduria, si dimenava cercando di non fare uscire nessuno di noi.
La scena era stupenda, Simona aveva due uomini dentro di lei e urlava di piacere. Lasciava uscire il cazzo del marito dalla bocca solo per prendere aria, respirare e godere a gran voce.
Venne un’altra volta e disse “basta, non ce la faccio più”.
Rispose: “come non ce la fai più? Davvero? Ci dobbiamo fermare?”
Al “fermare” io spinsi più velocemente e lei rispose “si, no, no … continuate, continuate”
Continuammo a scoparla ancora. Poi mi tolsi e uscii da lei.
Simona si girò a pancia sotto sul letto intenta, a gomiti puntati, a succhiare Luca.
Luca le disse: “vuoi togliere la benda?”
Simona: “no, non la toglierò finche non saremo soli, io e te”
Mi misi sopra di lei e dissi: “ne vuoi ancora?”
Simona: “certo che ne voglio ancora, sono una troia mai sazia, tanto troia quanto mio marito cornuto”
A quelle parole le diedi un piccolo schiaffo sul sedere, le presi la testa e la spinsi sul cazzo di Luca che era ancora più duro a quel linguaggio.
Le dissi: “ora allora godi e fallo cornuto, dai; sei un cornuto Luca, sto fottendo tua moglie davanti a te”
Simona: “si fotti la moglie troia del cornuto dai” – soffocata dal cazzo di Luca e piena dietro dal mio.
Quelle parole furono l’apice della serata, Luca le venne in bocca subito, la riempi e lei mandò giù tutto.
Io presi Simona, la rimisi in ginocchio e le venni sulla benda, bagnando completamente il suo viso, che tracciando linee verticali precise con le guance scese sul suo seno bagnando anche i capezzoli e le calze.
Simona ripulì per bene i nostri giocattoli, poi sospirò pesantemente. Si gettò sul letto a pancia in su e gambe larghe dicendo: “buona notte ragazzi”
Luca mi fece cenno col capo di andare, presi la mia sacca dei panni, mi rivestii di corsa e, uscendo dalla porta facendo silenzio, sentii Simona dire: “cornutone?! fatti lasciare il numero di telefono perché se dovessi tornare troia ti servirà”
Luca: “vuoi che prima ti tolgo la benda?”
Simona: “no, anzi … comprane altre perché di certo non la lavo”
Sorridemmo e uscendo dissi: “grazie e buona notte”

Ancora oggi, li sento e giochiamo tutti e tre….. Simona, negli incontri, non ha mai tolto la benda … nemmeno una volta.

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