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La complicità: l’inizio del piacere dopo vacanza inaspettata


di emozionidicoppia2013
01.03.2015    |    3.984    |    2 9.5
"Lei continuava imperterrita nella sua arte, sembrava volesse consumarmi il cazzo a colpi di lingua e succhi con quelle labbra insaziabili, mentre la sua fica..."
Siamo tornati dalla vacanza dopo quella meravigliosa esperienza con un singolo, soddisfatti e complici che non avevamo più remora nel comunicarci tutto, desideri e nuove voglie da desiderare.
Quella esperienza aveva lasciato il segno ad entrambi, infatti quando siamo in intimità, i nostri pensieri ricordano con piacere quei momenti di intrigo e piacere.
Mi diverto a provocarla, gli chiedo cosa gli è piaciuto di quella esperienza,
e lei con tutta franchezza: lo sai te l’ho già detto, ormai mi conosci bene che oltre le coppie, ogni tanto sento il bisogno di essere presa da due uomini, te e un singolo dotato, sentirmi le vostre mani che mi toccano dappertutto, sentirle intrufolarsi in ogni dove, mentre gioco con i vostri cazzi, vedendo te eccitato.
Sentirla parlare con eccitazione eccita anche me rivivendo quella esperienza, gli chiedo: spompinami come spompini Roberto con lo stesso ardore e voglia.
Lei non ci ha pensato due volte, si e messa in ginocchio incominciando a baciare e leccare il mio cazzo, mentre le mie mani si intrufolavano fra le sue cosce, sulla fica bagnatissima e colante, penetrandola con le dita in fica e in culo.
Per farla eccitare ancora di più gli parlavo: dai succhiamelo come fai a Roberto prendilo tutto, mentre le mie dita continuavano imperterrite: la penetravano, un dito in fica e l’altro in culo, sentendo il nome di Roberto affondava i colpi, spingendo a fondo ficcando in gola il cazzo insalivato, grondante della saliva che le colava dalle labbra per accontentarmi a prenderlo tutto
La incoraggiavo, brava bravissima sei una brava pompinara.

Lei continuava imperterrita nella sua arte, sembrava volesse consumarmi il cazzo a colpi di lingua e succhi con quelle labbra insaziabili, mentre la sua fica grondava del suo meraviglioso nettare.
Approfittando del massimo piacere le chiedo: volevi ora che ci fosse Roberto a scoparti mentre continuavi a spompinarmi?
E lei siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii capii che il desiderio era forte da farla impazzire.
Le tolsi il cazzo dalla bocca, la misi a pecorina, avvicinando il cazzo ancora insalivato da quelle meravigliose labbra.
La cappella turgida e violacea si fece strada nelle grandi labbra, in un movimento lento e poi sempre più intenso e in profondità.
Ormai era eccitatissima nella sua mente io avevo preso il posto di Roberto tanto che mi incitava a sbatterla più forte facendo il suo nome, era evidente che in quel momento desiderava due cazzi.
Non la feci aspettare tanto, presi da cassetto il vibratore da 25 cm e glielo portai alla bocca, dicendogli: leccalo insalivalo, cosi ti faccio rivivere la bella esperienza di due cazzi.
Lo insalivò a dovere mentre gli leccavo i grossi capezzoli duri e turgidi.
La rimisi a pecorina osservando quel bel panorama, incominciai a passargli il grosso vibratore insalivato sulle grandi labbra, facendomi strada penetrando dolcemente.

La sentivo mugolare, impazzire dalla voglia, aumentai il ritmo con più forza e in profondità da farle perdere le forze mentre stringeva con forza il cazzo nella mano, e lei: siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ancora ancora.
Ero eccitato il cazzo turgido come un marmo, fu allora che rallentai con il vibratore e puntai con la cappella il buco del culo, e con un colpo secco le sfondai il culo.
Incominciai a muovermi dentro di lei sia con il cazzo che con il vibratore, sentendola vibrare sotto i colpi.

Lei era in trans non capiva più nulla e ripeteva sono la tua troia, sono la tua porcona, scopami, venendo e godendo in un orgasmo intenso.
Quell’orgasmo mi fece eccitare tanto, le spinsi tutto il vibratore in fica, la presi dai fianchi e incominciai a sbatterla nel culo con forza esplodendo dentro di lei in un lago di crema bianca.
Sfiniti sul letto abbracciati e visibilmente soddisfatti gli dico: Roberto ci ha lasciato un bellissimo ricordo, solo che è lontano, non è nella nostra città e per vivere una situazione simile dovremmo trovare dalle nostre parti un singola affidabile, e lei: certo sono d’accordo con te, pensare che eri un gelosone.
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