Racconti Erotici > trio > La promessa
trio

La promessa


di Tralessia
02.08.2014    |    6.297    |    3 8.3
"Sai Cristiano è da un po' che non ci vediamo io e lei, da quando sono diventato direttore precisamente..."
Era ormai da una paio settimane che ero rimasta sola nell'ufficio, Carlo era diventato il nuovo direttore e ancora non era arrivato nessuno al suo posto. Io ero felice così, non c'era nessuno che si potesse accorgere che a volte ero persa nei miei pensieri. E nei miei pensieri c'era lui, Carlo. Ripensavo al nostro rapporto, a com'eravamo e a cosa eravamo diventati. A ciò che era successo tra noi, ero sempre più combattuta, il sesso in sè e per sè con lui era davvero meraviglioso era molto ben dotato e sapeva usare divinamente la ua mazza, avevo scoperto anche che tutto sommato non mi dispiaceva essere dominata, ma solo per certi aspetti, perchè quando lui mi dava gli ordini o mi parlava con il suo tono perentorio un po' di paura l'avevo, insomma direi che ero piuttosto confusa. Mentre ero persa nei miei pensieri squillò il telefono "Pronto" "Il direttore la vuole vedere nel suo ufficio immediatamente", "sa per cosa" "no, non me l'ha detto". Era la prima volta che vedevo Carlo da quando era diventato il capo, potevo stare tranquilla? con lui non c'era mai da esserlo fino in fondo. Bussai alla sua porta dopo pochi minuti e quando l'aprii vidi che era in compagnia, potevo stare tranquilla! "Alessia cara, entra. Che bello rivedertii, ti presento Cristiano, un mio carissimo amico" "Piacere" "Il piacere è tutto mio signorina, Carlo aveva proprio ragione a dire che lei è molto bella!" imbarazzata arrossii. "ti prego Alessia siediti. Sai Cristiano è da un po' che non ci vediamo io e lei, da quando sono diventato direttore precisamente." "eh già" dissi io. "Alessia, come ti dicevo Cristiano è un mio carissimo amico, ma oltre a questo è venuto a trovarmi per una questione lavorativa e tu sull'argomento sei preparatissima". mi illustrarono la questione ed iniziammo a parlare di lavoro, effettivamente era materia mia, ma anche Carlo era piuttosto ferrato, per cui non capivo il motivo per cui mi avesse fatto chiamare, se la sarebbe potuta cavare da solo o semplicemente avrebbe potuto mandare il suo amico direttamente da me. "Bene signori siete stati proprio illuminanti" disse Cristiano dopo aver terminato il lungo colloquio. "Mi si è seccata la gola con tutto questo parlare" aggiunse Carlo,"spostiamoci sui divani che vi offro qualcosa" "Io devo andare, ma grazie comunque" "ma come Alessia? Non credo che il suo capo la sgriderà se si ferma ancora per un po'" "Assolutamente non la sgriderei e poi Alessia non è una maleducata che va via senza accettare altre due chiacchiere" non potevo certo andarmene, quindi mi sedetti sul divano ed accettai il bicchiere. Cristiano si sedette sulla poltrona alla mia destra e Carlo sul divano alla mia sinistra, erano perlopiù loro due a parlare ed io mi sentivo proprio in mezzo, volevo andar via "Beh, grazie di tutto io vado" "Ferma Alessia" mi ammonii Carlo "non così presto" la sua voce era quella che...ma c'era il suo amico, non avrebbe fatto nulla. "Sai Cristiano, come ti ho già raccontato tra me e lei c'è un rapporto un po' particolare, diciamo piuttosto intimo e a lei faccio delle promesse che devo assolutamente mantenere" "Davvero? e cosa le hai promesso?" ma dal suo tono di voce e dal suo viso capì che sapeva già tutto "Le avevo promesso che le avrei sfondato quel bel culetto che si ritrova e che per un bel po' di tempo non si sarebbe più potuta sedere se avesse urlato" "e lei ha urlato?" "oh si eccome!" "ma, ma era l'orgasmo" provai a giustificarmi" "non mi sembra di aver detto che per quello potevi urlare, sbaglio?" "no, ma..." "Niente ma Alessia! Io le promesse le mantengo! Cristiano mi daresti una mano a portare a compimento ciò che le ho promesso?" "Molto volentieri amico mio". In breve mi trovai in piedi in mezzo a loro due che mi spogliavano, per la prima volta rimasi completamente nuda, ad eccezione delle scarpe. Cristiano si rimise a sedere ed io venni invitata a inginocchiarmi e succhiare il cazzo di Carlo, quella era la parte che mi piaceva di più, lo sapevo fare piuttosto bene "Basta così, mettiti sul divano alla pecorina con la faccia rivolta verso Cristiano" feci come mi era stato detto, Carlo si mise dietro di me, appoggiò il suo cazzo al mio buco, afferrò i miei fianchi e spinse, io urlai. "L'hai sentito quanto urla questa troia Cristiano? Chiudile la bocca se non vogliamo farci sentire da tutto l'ufficio, tanto succhiare lo sa fare bene!" così Cristiano si alzò e mi mise il suo cazzo in bocca, era un po' più corto di quello di Carlo, ma più grosso e questo mi spaventò non poco. Mentre io spompinavo il suo amico (che gradiva il lavoretto) Carlo spingeva a più non posso nel mio culo cercando di andare sempre più in profondità. Sentivo quel cazzo che mi sfondava e non potevo urlare perchè avevo la bocca piena del suo amico "Sto per venire, preparati" credevo che dicesse a me, dopo qualche altro colpo mi riempì il culo di sperma e si sfilò, anche Cristiano tole la mazza dalla mia bocca e andò a sedersi sulla potrona "Vieni qui zoccola" mi avvicinai, mi girò e mi fece impalare sulla sua mazza, per fortuna ero già dilatata ma la differenza la sentii non poco, mi sentii squartare ancora di più, ma non urlai, Cristiano mi avevo messo una mano sulla bocca. Carlo mi prese la faccia, mi voltò e mi costrinse a rimettermi in bocca il suo cazzo "Rimettimelo in tiro troia", Cristiano mi teneva i fianchi e pompava forte come prima aveva fatto il suo amico, io mi sentivo sfondare sempre di più ma iniziavo anche a godere "Senti come ansima, le piace farsi sfondare eh?" "non sai quanto amico, sembra così timida, ma dentro è una gran puttana!" "allora se le piace essere sfondata la sfondo!" ed aumentò la potenza dei colpi. "Adesso ti riempio anch'io" e un altro fiume di sperma mi riempì il culo. "Tocca di nuovo a me" disse Carlo andando a stendersi sul divano " siediti qui bellezza" con il culo dolorante e gocciolante di sperma andai a sedermi di nuovo su quel grosso cazzo. Carlo sembrava instancabile e ricominciò a incularmi con forza ed io ricominciai a godere. dopo poco anche Cristiano tornò in tiro e si mise alle mie spalle. Carlo si fermò ed iniziai a sentire Cristiano che spingeva anche lui sul mio buco "no no fermati, Cristiano, no" ma lui spinse e mi trovai due grossi cazzi nel culo e la mano di Carlo che mi tappava la bocca. In contemporanea iniziarono a muoversi e a spingere nel mio culo le loro mazze e se prima avevo creduto che mi stessero sfondando adesso non sapevo più che pensare, sicuramente Carlo stava mantenendo la sua promessa. Non so chi dei due venne prima, ma a poco tempo uno dall'altro svuotarono il loro liquido dentro di me. "Davvero molto brava la tua collega" "Puoi dirlo forte!" Cristiano mi aiutò a pulirmi, fu anche piuttosto delicato ma io sentivo veramente un dolore lancinante. mi rivestii e stavo per andarmene. "Ancora una cosa Alessia" disse Carlo, ti prego fa che non sia un'altra promessa pensai con le lacrime agli occhi "ho accettato le tue dimissioni". Finalmente ero libera di andar via da quel posto e di non vederlo più. "Se vuoi puoi venire a lavorare per me" aggiunse Cristiano un attimo prima che io mi chiudessi la porta alle spalle.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La promessa:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni