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Paolo2 Da un buco all'altro con tanto pene


di violettaselvaggia
20.08.2014    |    8.507    |    0 8.1
"Un colpo di tosse ci avverte che c’è qualcuno..."
Continua la lunga notte con Paolo. Le sorprese non sono mancate di certo.
E’ lui a propormi di sperimentare una nuova posizione: “vienimi di sopra come al solito ma sfrega sul mio pisello il tuo. Lo voglio sentire sul mio ventre. Tu sentirai il mio. Trattami come se fossi una vera donna.” Mi piace l’idea ma prima voglio baciare e mettermi in bocca quel gingillo. Scapocchio il pene di Paolo, con la punta della lingua lavoro la capocchietta leccandola tutta attorno mentre con una mano reggo tutto il pisello. Paolo è già umido, lascio il pene e riprendo a massaggiargli con la lingua l’orifizio del suo buchetto. Gode in silenzio Paolo. Mi accarezza i capelli. Cambio posizione mettendomi di traverso così lui può prendermi il cazzo tornato duro come una mazza da baseball. Gli sussurro: “Paolo, sei meraviglioso. Ti amo.” Si, sono sincero, lo amo come non ho mai amato altri uomini della mia vita anche se mi hanno dato tanto. “Anche io ti amo. Senza di te sarebbe la fine per me. Ma non voglio più dividerti con altri uomini. Promettimelo.” “Promesso”. Poi stempero l’atmosfera sentimentale aggiungendo “magari con una donna che ha il pisello potrei tradirti.” Ridiamo. Prendo posizione sul corpo di Paolo gli striscio la capocchia sul petto privo di ogni peluria, gli titillo i capezzoli con il capocchione e poi gli e li tormento stringendoli fra le dita, poggio il mio cazzo voglioso sul suo e arrivo al buchetto per infilarglielo nuovamente e godere: “Paolo, ti voglio, il tuo culetto mi fa impazzire.” Si anche io ti voglio ancora. Dai infila.” Siamo tanto presi dalla libidine che non ci accorgiamo che sulla soglia della stanza c’è una persona che ci guarda. Paolo è supino gambe divaricate, sto per infilare. Un colpo di tosse ci avverte che c’è qualcuno. Mi alzo, Paolo si mette seduto. Sulla porta c’è donna Emilia. Cerco qualcosa per coprire la mia nudità. Paolo sorride mi prende una mano stringendola con la sua quasi per tranquillizzarmi. “Mamma, cosa ci fai qui!” Me ne sto in silenzio, è un momento imbarazzante per me. Lei: “non mi sono sbagliata. Il tuo cellulare sempre spento mi ha fatto pensare che dovevi essere assai impegnato. E come vedo lo sei. Anzi lo siete.” Azzardo: “signora, si, io, forse…” Lei: “non temere reazioni furibonde, neppure che ti dica di vestirti e andar via da questa casa. La felicità di Paolo, il suo appagamento sessuale contano molto per me. Soni io ora che vi chiedo di continuare il vostro menage. Se Paolo vuole mi piacerebbe assistere ai vostri amplessi.” Spero proprio che Paolo dia il suo assenso e così è : “Resta pure! Il nostro amore, la nostra passione non hanno timori o vergogna.” Paolo si avvicina a me e mi abbraccia, mi porge la bocca. Lo bacio. Faccio un movimento e involontariamente sono di nuovo scoperto. Il mio cazzo è rizzato. Paolo lo accarezza, si china e lo bacia. Donna Emilia si avvicina al letto, ci scruta da vicino. Guarda estasiata ed esclama: “Paolo, vale la pena.” Non dice più niente, si siede sul letto vicino a me. Ora è lei che mi liscia l’asta con le sue affusolate mani. Mi fa sentire i brividi. Vorrei fare qualcosa ma non so cosa. Lei non trova di meglio che attrarmi a se e baciarmi. Finalmente quelle labbra carnose sono mie e le succhio, gli e le lecco con la punta della lingua. Lei si passa una mano sotto la gonna per masturbare la sua passerina. Paolo si fa da parte e con dolcezza accomoda la situazione: “Vado a prendere qualcosa di fresco da bere giù al bar notturno. In casa non c’è niente.” Una scusa per far restare soli me e sua madre. Entrambi gli diciamo: “torna presto.” La signora Emilia si spoglia lentamente, prima la camicetta e reggiseno. Poi la gonna e resta in perizoma. Ci avvinghiamo senza parlare. Le succhio i capezzoli turgidi e grossi del suo meraviglioso seno. Scendo più sotto e con la lingua le solletico l’ombellico. Le piace. Scendo ancora più giù, sposto la “tendina” del perizoma e passo la mia lingua umida e raspinosa sulle sue grandi labbra, poi infilo la punta della lingua nella passerina e trovo il clitoride gli e lo titillo con colpi a ritmo crescente. Si toglie anche il perizoma. Me lo porge e lo annuso, lo bacio, lo poggio sul mio cazzo poi lo lancio per terra. La signora Emilia mi guarda estasiata. Le lecco ancora la passerina.Inizia la marcia verso il piacere. Smetto di lavorare di lingua. Lei mi prega: “continua, lo fai così bene. Dacci dentro che sto per venire e poi mi dedicherò a te.” Faccio un affondo della lingua nella calda e umida passerina. Appena il tempo di altri due colpi e una succhiata delle grandi labbra che arriva l’urlo liberatorio dal piacere della donna:”Si, siiiiii, godo, godo, ahia, ahia, bello, bello”. Poi più piano: “voglio godere ancora, fammi qualcosa, voglio provare ancora piacere. Dammi il cazzo, lo voglio nella figa, nel culo, fra le tette.” Comincio proprio dalle tette. Glie lo metto in mezzo. Poi scendo e gli e lo faccio sentire umido sul ventre lasciandole sopra una goccia di umore.
Mi chiede: “vuoi che me lo prenda un po’ in bocca?” Sento prossimo il piacere e rinuncio al pompino altrimenti le vengo in bocca. “No, voglio scopare. Lei si masturba i capezzoli con le dita ed io gli infilo di colpo la mazza dentro. Prova un po’ di dolore. E’ stretta ma ben lubrificata. Spingo a fondo, il mio cazzo entra ed esce da quella caverna infuocata. “Vengo, vengo, siiiii, siiiii,” Ho dimenticato di infilare il preservativo ma resto nella figa e le sborro tutto dentro. E’ arrivata quasi a godere anche lei ma non sono riuscito ad aspettarla. Mi ricompongo, lei con la lingua pulisce la cappella mi vuole sopra di lei, con le mani si infila il cazzo nuovamente nella sua figa in attesa di esplodere dal piacere. Fa tutto lei, si muove di bacino e gode, godo anche io ma di sborra poco. Siamo distrutti. Quando rientra Paolo per prima cosa ci chiede ironicamente: “cosa vi siete detto tutto questo tempo in cui sono stato assente?” Risponde la signora Emilia: “Noi abbiamo soltanto gridato dal piacere. Tua madre è felice questa sera. Ha ritrovato il gusto di fare sesso. Paolo, questo cazzo dobbiamo tenercelo caro. Adesso dammi una soddisfazione: godi anche tu. Se lui non ce la fa vieni con me.” Paolo: “mamma, un incesto, no! Non voglio.” Mi faccio avanti, comincio a spogliare Paolo, lo denudo, mi prendo il suo pisello in bocca, lo metto a regime a colpi di lingua. Mi metto alla pecorina, Paolo mi monta e gode. Così siamo rimasti tutti appagati e sono stato anche felice di aver evitato un atto incestuoso. Andiamo tutti a nanna. Io resto con Paolo nel lettone, la madre invece va nell’altra stanza. Mi dice: se ti svegli e hai voglia, sai dove sono. Sempre che Paolo ti dia l’ok” Restiamo soli io e Paolo che mi chiede: “le hai preso anche il culo?” “No!” “Prenditelo la prossina volta. Vale la pena.” E vai alla prossima con Paolo e sua madre, il triangolo del sesso. [email protected]
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