A69 - sogno e realtà

E’ l’alba. Sto tornando dall’aeroporto. Ho accompagnato una collega del nord Europa. Una bella ragazza, giovane, ben fatta. Simpatica e dolce, anche. Ma con una freddezza unica ed intensa che toglie, purtroppo, ogni sensualità. Certamente non una Venere, più una Minerva, con una bellezza intensa come la sua professionalità. Io sogno Giunone, calda ed accogliente, con una sensualità intensa, libera di esprimersi e matura. La sensualità che mi trasmette Lei, la donna che popola i miei sogni e alla quale dedico questi racconti.
Ieri sera ho letto i suoi commenti al mio ultimo racconto. I suoi commenti. Quanto li aspettavo!
Mentre guido la mente incomincia a vagare, ritorna su di lei, sulle sue foto e sulle sue parole. Non avendola ancora incontrata cerco di conoscerla attraverso questi scarni particolari.
Immagino il tono della sua voce mentre pronuncia le brevi frasi che mi ha scritto. Cerco di percepire la musica del suo sorriso.
Come per incanto mi trovo sdraiato a letto, naturalmente c’è anche lei. E’ sdraiata, su di un fianco, e mi guarda. Veste solo l’accappatoio rosso, quello della foto. È chiuso dalla cintura ma non stretto sui fianchi. Lascia aperto il decolletè ed i suoi seni vengono risaltati dalla posizione che lei ha assunto.
L’accappatoio scivola sulla pelle liscia delle sue cosce scoprendole. I capelli le accarezzano il collo.
Non parliamo, ci guardiamo, ci desideriamo. Le mani si toccano. Con le dita esploro l’attaccatura delle sue alla mano, una per una e tra il medio e l’anulare mi indugio, immaginando sia il suo inguine. Come leggendo la mia mente lei coglie le mie audaci fantasie. Un fremito…. Languidamente apre l’accappatoio rosso, rosso come quest’alba. Offre il suo corpo alla mia contemplazione e al mio arbitrio.
Io sono già nudo e colgo che il suo sguardo percepisce la mia eccitazione, il suo corpo risponde mostrando un piccolo fiotto affacciarsi dalla sua fonte.
L’abbraccio… inserendo le mani tra la sua pelle e la spugna dell’accappatoio. Le mie labbra assaggiano la pelle del collo, sento i suoi caldi seni premere sul mio petto.
Stretti stretti ci accarezziamo, ci annusiamo. Lei ha un buon odore di casa, mescolato in una miscela sensuale con un delicato profumo.
Le mie mani finalmente incominciano ad esplorare la sua schiena, le mie dita contano le sue vertebre, disegnano le sue scapole. Quindi le mani iniziano il cammino verso il paradiso, indugiano sulle sue natiche e ne percorrono le rotondità. Mentre con più veemenza afferro le sue natiche le nostre bocche continuano a giocare tra loro. Una giocosa e sensuale lotta di lingue, di succhiamenti e finti morsetti intercalati dalle nostre risa. Baci … e baci…. E baci.
Anche le sue mani sono su di me, mi percorrono, mi attirano al suo corpo, poi mi esplorano. Afferrano talvolta il mio desiderio e ne costatano l’eccitazione. Sento che lo stringono comprovandone la sua durezza.
Poi ancora le sue labbra mi cercano, di nuovo mi trovano… e succhiano dolcemente la mia lingua. La stringo più forte e sento il mio glande intingersi nella sua fonte, stò per penetrarla….. ma…..
Hei!!!! Sveglia! Stai guidando!!! E quella che tieni in mano….. non è la leva del cambio!