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Lui & Lei

Imbiancare....


di alcazar63
17.11.2019    |    393    |    4 9.7
"Pioggia incessante, freddo, umido..."
Domenica uggiosa…. Pioggia incessante, freddo, umido.
Mi collego a A69, chissà che non si trovi un po’ di sole.
Accipicchia, Mara è on line!
Mara è una fan dei miei racconti. Spesso scrivendoli mi sono ispirato a lei, ho fantasticato su di lei. Purtroppo sino ad ora tutto l’eros è rimasto imprigionato nella sola fantasia.
Oggi tuttavia ho avuto un presentimento, chissà…
- Ciao Mara, cosa fai di bello?-
Al solo pensiero di chattare con lei mi eccito; un attimo e la mia mano percepisce, toccando attraverso la tasca dei pantaloni, il mio pene gonfiarsi carico di speranza.
- Sto riposando un momento, poi riprendo a dare il bianco alle pareti del bagno.-
- Magari potrei venire a darti una mano-
- Che bella idea! Ti aspetto! Grazie!
Non credo che un imbianchino abbia mai risposto così rapidamente ad una chiamata di lavoro; ma Mara è Mara….
Così, in auto, sfidando la pioggia battente, eccomi che corro da lei.
Credo che il famoso imbianchino di cui sopra non si sarebbe profumato come me, ne avrebbe indossato una camicia azzurra ed una giacca sportiva appena acquistata, pensando di andare ad usare tinta e pennelli.
D’altra parte io non avevo affatto intenzione di usare ne tinta ne pennelli. La buona volontà tuttavia ce l’avrei messa, almeno sulla carta.
La voglia di usare tinta ne pennelli era comunque passata anche a Mara.
Appena apertomi la porta mi si presenta in tenuta da lavoro, salopette bianca e scarpe da ginnastica, entrambe macchiate di tinta azzurra, come i miei occhi che la stavano già divorando.
Ho citato solo la salopette bianca e le scarpe perché, ad onor del vero, Mara non indossava altro.
La pettorina della salopette copriva a malapena i turgidi seni di Mara, qualche goccia di tinta glieli impreziosiva, come del resto impreziosiva anche il suo volto ed i suoi capelli scuri,
Ho afferrato il suo viso tra le mie mani e le ho succhiato avidamente le labbra, Mara rispose penetrando la mia bocca con la sua calda lingua.
-se vuoi aiutarmi devi prima cambiarti- disse maliziosamente incominciando a sbottonarmi la camicia.
La mia lingua incominciò a giocare con la sua, mentre le sue mani, avendo finito di sbottonare la camicia, incominciarono ad accarezzare il mio petto, le sue dita afferrarono i miei capezzoli, ben sapendo che questo mi avrebbe fatto impazzire e mi avrebbe reso difficile trattenermi ulteriormente.
La camicia venne fatta volare via in un baleno, Io tentai di afferrare i suoi seni caldi tra le mani per saggiare la turgidità dei suoi capezzoli eccitati ed eretti, Mara fu tuttavia più lesta e la sua voglia quasi cannibale per il mio membro eretto la portò ad inginocchiarsi e a slacciarmi i pantaloni che a stento contenevano la mia passione.
Lo guardò per un brevissimo istante, lo afferrò tra le sue mani morbide per verificarne la consistenza e dopo un breve assaggio della punta della sua lingua lungo il frenulo lo avvolse con le sue labbra rosse e tumide sino a farlo scomparire nella sua bocca bollente e umida.
Cercando di reggermi sulle gambe la lasciai fare, la mia immaginazione mi portava a sentirlo nella sua figa, il mio corpo simulava un amplesso con l’aumentare del ritmo dei movimenti pelvici.
La guardavo negli occhi, i suoi occhi fissi verso il mio volto a cogliere la mia eccitazione che cresceva inesorabilmente. La mia eccitazione la sconvolgeva, lo sentivo nella forza delle sue mani, una sulla mia verga e l’altra sul mio gluteo: quasi a trattenermi.
La sentivo dall'abbondante salivazione che avvolgeva il mio glande rigonfio e nella potente pressione del suo succhiare.
La dovevo avere, ora!
Dolcemente ma perentoriamente la alzai afferrandole le braccia, poi la girai e le infilai le mani sotto la pettorina per godere i suoi seni.
Una spallina era già abbassata, Mara abbandonò il suo corpo eccitato sul tavolo da lavoro, io afferrai la zip e con un lento e sensuale movimento apersi tutta la salopette, dalla schiena al fondo.
La stoffa bianca, ormai libera, cadde dal corpo sinuoso di Mara, lasciandola nuda davanti a me, il suo culo magnifico, come un offerta alle mie voglie, le braccia stese in avanti sul tavolo.
La mia voglia di lei fu tanta che mi addentrai col viso tra le sue natiche, la bocca protesa e la lingua impudica, per renderle il piacere e prepararla alla penetrazione.
Non era necessario naturalmente, la figa di Mara grondava abbondantemente di umori ed io bevvi avidamente a quella fonte.
I suoi gemiti mi rinvigorirono ulteriormente, la afferrai per i morbidi e ben disegnati fianchi e la penetrai con la mia passione.
Intinsi ed estrassi il glande alcune volte per stimolare meglio le sue labbra vaginali. Mara gemeva di piacere, gemeva e grondava.
La penetrai più profondamente…. Spinsi…….. di più……… di più.
Le nostre gambe cedettero, magicamente insieme, con un sospiro unisono.
Mi stesi su di lei, baciandole le spalle e mordicchiandole, rimanendo dentro di lei, crogiolandomi nella sua passione.
Mara girò la testa verso di me…. Ci baciammo.
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