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Lui & Lei

Cena tra colleghi


di majal1985
16.12.2013    |    10.996    |    0 9.5
"Dopo esser arrivati a destinazione mi fermai sulla porta e lui mi chiese perché non entravo..."
Questo periodo pre-natalizio condito da un veloce susseguirsi di cene mi fa ricordare quanto successo l'anno scorso durante la cena aziendale. Lavoravo nell'ufficio amministrativo di un'azienda tessile dove la maggior parte della manodopera era composta di giovani donne proveniente dai paesi dell'est. Le miei giornate passano all'interno degli uffici con qualche scorribanda in produzione dove potevo osservare l'avvenenza di qualche ragazza. Seppur penalizzate dagli abiti da lavoro alcune mi lasciavano a bocca aperte. Al di sotto dei camici verdi si potevano immaginare le forme di queste giovani puledre. In ufficio ero circondate da ragazze italiane un paio erano molte carine e facevano un po' le smorfiose col sottoscritto ma niente di più di qualche doppio senso. Arrivato il periodo natalizia venne indetta la consueta cena offerta dal "paron". L'idea di passare una serata in mezzo a tante donne mi stimolava moltissimo. Una volta arrivato al ristorante ho notato immediatamente che tacchi, minigonne e scollature non si sprecavano. Anche le miei compagne di ufficio, forse sentendo la competizione dell'Est-Europa non si erano risparmiate. Presi posto accanto ad una biondina niente male che era addetta alle paghe. Per tutta la sera non feci altro che buttare l'occhio sulle sue cosce poco nascoste da un abito molto corto. Lei notava le mie occhiate e non faceva nulla per coprirsi. Dopo un paio di bicchieri di vino l'atmosfera cominciò a scaldarsi. Una chiacchiera dopo l'altra e la cena terminò. Si decise di andare a ballare in una vicina discoteca. L'idea mi stimolava molto, non vedevo l'ora di fare un po' il provolone con qualche ragazza in modo particolare con la biondina. Dopo aver posato le giacche ci dividemmo subito in tanti gruppi. Io andai al bar per prender un drink. Appena arrivato al bancone fui fermato da una ragazza che durante la cena avevo notato per il look molto appariscente. Mora, molto formosa, di certo non una taglia magra. Con una quarta di seno ed un culo altrettanto largo. Aveva un viso angelico con due occhi azzurri come il cielo e due labbra carnose messe in risalto da un rossetto accesso. Aveva un modo di fare abbastanza rustico e non passava di certo inosservata soprattutto per come era vestita. Indossava un vestitino molto corto di pizzo che lasciava intravedere le cosce, la scollatura sia davanti e dietro non lasciavano molto all'immaginazione. Aveva un paio di scarpe col tacco molto volgari. Si presentò immediatamente visto che in azienda non c'era mai stata occasione e mi chiese di offrirle un drink. Ovviamente non mi feci pregare. Si chiamava Eva. Parlammo un po' del lavoro, del suo paese d'origine che era l'Ungheria e delle solite stronzate. Una volta terminato il drink lei mi disse che andava a ballare. Andai a parlare con le mie college che invece stavano lontano dalla pista da ballo. Da quella postazione potevo notare Eva. Molti maschi cominciarono a ronzarle attorno. Lei non faceva nulla per placare queste attenzioni, anzi...notai che mi lanciava certe occhiate come per invitarmi ad andare da lei. Cominciai a sentire un po' di caldo. Mi feci coraggio e mi avvicinai a lei. Cominciammo a ballare, lei in maniera molto provocante ed io in maniera molto maldestra. Avevo bisogno di bere un altro drink. Così le chiesi se voleva accompagnarmi. Prendemmo una cosa molto forte ed immediatamente tornammo in pista. Cominciavo ad esser molto più sciolto nel ballo ma un'altra parte del mio corpo era sempre più rigida. Ero sempre più attacco a lei. Le accarezzavo la vita, la prendevo per le braccia ed in breve tempo cominciai a metterle le mani sul culo. Lei si girava e si strusciava sul mio cazzo. Ovviamente la mia erezione non passò inosservata e canzone dopo canzone cominciò a passarci la mano sopra. Offrivamo uno spettacolo abbastanza indecente. Le mettevo le mani ovunque. Mi aveva fatto venire una gran voglia di scoparla come si deve e lei desiderava la stessa cosa. Mi chiese se potevo accompagnarla in bagno. Dopo esser arrivati a destinazione mi fermai sulla porta e lui mi chiese perché non entravo. Voleva farsi scopare nel cesso di una discoteca. Era veramente in calore, forse più di me. Subito dopo esserci chiusi la porta alle spalle cominciammo a baciarci avidamente. Le tirati fuori immediatamente quelle grosse tette da mucca da quel vestitino che le tenevano dentro a fatica. Cominciai a stringerle e morderle i capezzoli. Volevo leccare tutta quell'abbondanza. Chiuse la tazza del cesso e ci appoggiò sopra il suo culo. In un nano secondo mi slacciò la pacca e mi ritrovai col cazzo nella sua mano. Cominciò a segarmelo velocemente. Io nel frattempo le palpavo sempre le tette. Si stancò velocemente di masturbarmi e cominciò a farmi un pompino molto lento. Lo prendeva tutto in bocca per poi leccare l'asta da fuori o dedicarsi solamente la punta. Una vera e propria tortura di piacere. Io non desideravo altro che infilar il cazzo tra le sue tette. Dopo averla allontanata un attimo le infilai il cazzo tra le tette. Le cominciò a farmi una sega con le tette. Ormai avevo raggiunto il limite. Tirai fuori un preservativo dal portafoglio e me lo feci infilare da lei. Una volta messo si alzò dal water e dopo esservi sfilata le mutandine si piegò a 90° con le mani appoggiate alla porta. Alla velocità della luce la penetrai e cominciai a sbatterla con vigore. Vedevo le palle sbattere contro il suo culo. Nel giro di pochi minuti lei raggiunse l'orgasmo cosa che feci anche io dopo una ventina di secondi.
Dopo esserci ricomposti tornammo fuori a ballare assieme a tutti gli altri. Ovviamente tutti avevano capito dove eravamo andati.
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