Lui & Lei

Ferie


di iceofhell
17.01.2015    |    2.203    |    0 9.5
"Appena entrati nell'ascensore e chiuse le porte, iniziammo a baciarci, un bacio carico di voglia, profondo, le nostre lingue saettavano da una parte..."
Ciao a tutti, questo è il continuo del racconto: "Dopo la giornata al mare finalmente ferie", buona lettura e spero vi piaccia!


Entrati nel ristorante io e T. prendemmo posto a tavolo, una volta scelto dalla carta dei vini iniziammo con un'antipasto di prosciutto di cinghiale abbinato ad un buon rosso, finito l'antipasto e la prima bottiglia prendemmo: bis di fettuccine ai porcini e tagliatelle al ragù di cervo anche questo abbondantemente innaffiate da due bottiglie di rosso, per secondo optammo per un'ottimo filetto di manzo in crosta di sale con contorno di verdure tutto unito ad altre due bottiglie sempre di rosso.

Fra una portata e l'altra la temperatura si stava riscaldando, ci avvicinavamo sempre di più, ridevamo e scherzavamo come se non ci fosse nessuno vicino a noi, mentre stavo tagliando un pezzo di quel gustoso filetto T. mi si avvicinò all'orecchio e dopo un sorso di vino e con voce chiaramente brilla e sensuale mi disse "Ho tolto il perizoma, sotto non ho nulla, e l'arietta fresca che me la sta sfiorando mi sta facendo bagnare, sono un lago, ho voglia"; all'udire quelle parole mi stavo soffocando.

Dopo aver ripreso fiato, deglutito e scolato in due secondi un'intero bicchiere dissi "Tieniti la voglia per dopo, voglio farti urlare di piacere, cerca solo di non bagnare il vestito".
Un pò indispettita ma anche consapevole che intendevo realmente quel che le avevo detto, scolò il bicchiere, se ne versò un'altro e si rimise a cenare.
Di tanto in tanto sentivo che allungava la mano per constatare lo stato della mia eccitazione in mezzo alle gambe, ad ogni palpata l'erezione aumentava sempre di più, assieme alla voglia nel suo sguardo molto malizioso.

Che cena sarebbe se non terminasse col dolce? Quindi dopo aver consumato quello, e finito l'ennesima bottiglia, questa volta un moscato (lo so, lo so, il moscato è un vino da "donne" ma T. non beve prosecco quindi mi sono dovuto adattare a meno di non bermene una io da solo... ), caffè ed amaro offerto dalla casa.

Usciti dal ristorante, che ormai stava chiudendo, eravamo entrambi piuttosto su di giri con tutto l'alcool che avevamo bevuto e T. iniziava ad essere un pò instabile suoi suoi tacchi da 12 per cui ridendo dopo avermi quasi fatto cadere decise che era il caso di toglierli e procedere verso l'albergo scalza. Continuando a ridere come due scemi e provocandoci con frasi come "Appena arrivo in camera ti strappo tutto e te lo succhio fino a prosciugartelo" oppure "Aspetta di essere dentro e domani non sarai in grado di camminare da quanto ti scoperò questa notte"; frasi che normalmente non ci saremmo detti, ma in quel frangente non facevano altro che aumentare la nostra libido.

Ad un centinaio di metri dall'ingresso dell'hotel convinsi T. a rimettere i tacchi e cercando di darci un contegno, salutammo la ragazza alla reception, ci dirigemmo all'ascensore per arrivare alla nostra camera e mettere in pratica tutte quelle fantasie che ci eravamo detti poco prima.
Appena entrati nell'ascensore e chiuse le porte, iniziammo a baciarci, un bacio carico di voglia, profondo, le nostre lingue saettavano da una parte all'altra delle nostre bocche, si cercavano e fuggivano, danzavano assieme.

Purtroppo l'ascensore arrivò all'ultimo piano in un tempo che sembrava essere fuggito dalle lancette dell'orologio; barcollando un pò T. uscì dall'ascensore e guardandomi con il suo sguardo più malizioso mi fece cenno col dito di seguirla.
In stanza si gettò sul letto lasciando cadere le scarpe al suolo con un tonfo sordo.

Chiusa la porta mi avvicinai e ripresi a baciarla ma questa volta con calma, come fossimo due fidanzatini che limonano carichi di voglia ma comunque con molto affetto. Passò un tempo imprecisabile, l'aiutai a sollevarsi e la condussi in bagno, dove facendola sedere sul water con l'asse abbassata mi accinsi prima a sfilarle le autoreggenti, scoprendola così ben oltre la metà coscia, poi a lavare i suoi piedi che dopo la passeggiata scalza erano diventati neri come il carbone.
Ero in ginocchio davanti a lei che maliziosamente apriva le gambe mostrandomi la sua fighetta bagnata, con quelle labbra che amavo tantissimo baciare, leccare e succhiare.

Lavato e massaggiato con cura il primo piede iniziai col secondo quando una sua frase mi fece trasalire, "Che carino che sei li in ginocchio davanti a me... ti mancherebbe solo un anello!!!" rimasi di sasso per un secondo poi guardandola dritta in quei suoi bellissimi occhioni nocciola da cerbiatta dissi Perchè vorresti che ti chiedessi di sposarmi?"
lei "Beh se facessimo sempre ferie così... non si sa mai... ma per intanto vediamo come ti comporti questa notte", facendomi l'occhiolino chinò il capo all'indietro per godersi il massaggio/lavaggio all'altro piede.

Finito il lavaggio l'aiutai a mettersi in piedi, baciandola feci scorrere le mani su tutto il suo corpo, soffermandomi in particolare sul quel suo culetto da oscar; per poi salire con le mani fino alla zip del suo tubino, che un'attimo dopo essere stata aperta, scivolò a terra mostrandomi quel fisico minuto ma altamente sexy, senza il perizoma che attendeva buono buono poggiato sul letto.
Sempre continuando a baciarla sganciai il reggicalze e con non poca difficoltà dovuta anche al basso tasso di sangue nell'alcool il bustino a balconcino lasciandola completamente nuda davanti a me.

Prendendola in braccio per portarla in camera, guardandomi dritto negli occhi disse "Che aveva il mio intimo che non ti piaceva?" ed io " Nulla! mi piaceva molto il tuo intimo ma per quanto sexy ti preferisco nuda! Amo accarezzare e toccare ogni centimetro della tua morbida pelle e mi piace farlo senza impedimenti vari..."
"Capito" fu l'unica cosa che disse prima di baciarmi teneramente.

La poggiai delicatamente sul letto, fermandomi a guardarla per qualche istante; era BELLISSIMA, quel corpicino minuto steso sul letto,una gamba piegata, i capelli che fluivano sul cuscino ed un braccio infilato sotto di esso.
Non la stavo nemmeno toccando ma già ansimava come se la stessi leccando fra le suo bellissime cosce nel più dolce dei modi. I suo petto saliva e scendeva mettendo in risalto ancora di più quella terza magnifica che sfidando la gravità si mostrava perfettamente soda, morbida e rotonda ai miei occhi.

Mi sistemai ai piedi del letto iniziando a spogliarmi come se stessi facendo uno spogliarello solo per i suoi occhi. Una volta tolto tutto nel modo più sensuale di cui fui capace dato il tasso alcoolemico, iniziai a baciarle un piede, risalendo lungo la gamba senza trascurare nessun punto della sua morbidissima e profumata pelle, baciai l'inguine, girai accuratamente attorno al monte di venere per arrivare all'altro inguine e ridiscendere verso il piede, la vfeci voltare e ripetei l'operazione, salii sul letto, presi a baciarle la schiena partendo da quelle due magnifiche chippette che tanto mi piacevano, salii lungo la colonna vertebrale, sfiorandola con le labbra, leccandola e baciandola, su fino alle spalle, il collo per arrivare a mordicchiarle dolcemente i lobi.

Rigirai T. in posizione supina e ripresi a baciarla dal lobo, lungo la guancia fino alla bocca, scesi poi lungo il collo, circunnavigai entrambi i seni alternando leccatine, a dolci bacini, giù sulla pancia fino al monte di venere, tutto senza mai nemmeno sfiorare un punto sensibile.
Da li la leccai dolcemente risalendo fino a darle un lunghissimo e profondo bacio dove mi fece capire senza mezzi termini che la stavo eccitando più di quello che già non fosse, ma non volevo mollare, la volevo portare al punto massimo per poi goderci una fantastica scopata.

Mi staccai e ripresi a fare il mio giochino fatto di baci, leccate e sfioramenti con le labbra, solo che questa volta giunto alla base del seno iniziai con la punta della lingua a disegnare una spirale ascendente che mi portò ad alla sua sommità dove mi attendeva un capezzolo iperstimolato da tutto il giochino di baci precedente, che come entrò in contatto con le mie labbra le fece innarcare la schiena ed emettere un sonoro sospiro, poi lo stesso trattamento toccò anche all'altro seno.

Finito di succhiarle quelle favolose tette, ripresi la discesa arrivando al monte di venere, per passare all'inguine, per risalire e ridiscendere dall'altra parte svariate volte, ma ad ogni passaggio mi avvicinavo sempre di più alle sue calde, morbide e ormai succosissime labbra, tanto succose che aveva già chiazzato il letto.

T. non si muoveva, non parlava, si godeva respirando vistosamente il trattamento che le stavo riservando, fino a quando, con le mie labbra non sfiorai quelle della sua ormai bagnatissima figa, il contatto la fece trasalire, la mandò in estasi, ogni leccata ed ogni bacio la facevano ansimare, sospirare.

Ad ogni dolce morso al clitoride emetteva un gemito di piacere fino a quando, giocando con la punta della lingua sul suo, ormai sensibilissimo, clitoride, sollevò le gambe, inarcò la schiena, addirittura mise il cuscino sulla faccia, che però non servì ad attenuare il suo urlo liberatorio.
Esplose in un orgasmo che mi lavò la faccia, ma non mi diedi pervinto; continuai a leccarla partendo dal suo bel buchetto su fino al clitoride, più leccavo e più sentivo le sue mani sui miei capelli, il che mi dava ancora più slancio a continuare; leccavo, succhiavo e deglutivo quel gustoso nettare che ad ogni passata di lingua lei mi donava.

Dopo tre orgasmi decisi di concederle un pò di riposo. Con il volto zuppo dei suoi umori prima le leccai e torturai i capezzoli poi la baciai profondamente facendole assaporare il suo stesso e magnifico sapore.

Le diedi alcuni minuti per farla riprendere, quando in fine mi posizionai fra le sue gambe ansimava ancora piuttosto vistosamente, presi il cazzo in mano e lo strusciai su tutta la sua dolce fighetta, ad ogni passata T. si mordeva il labbro inferiore in attesa che la penetrassi.

Fu un attimo, entrai dentro di lei senza preavviso in un sol colpo, sgranò gli occhi, era in estasi. Iniziai a muovermi, roteando il bacino ed affondando con forza ad ogni spinta; T. non sapeva più come mettersi, mi cingeva i fianchi con le gambe, le alzava, me le poggiava sulle spalle, cercava ogni possibile posizione per farmi entrare di più in lei e nel frattempo continuava ad incitarmi:
"Sfondami! Ti prego! Fammelo sentire più su!, Più dentro!, Ancora!" più mi incitava e più mi eccitavo ma sentivo che ero lontano dal venire; poi sollevando e divaricando le gambe come non credevo fosse in grado di fare, fece in modo che potessi penetrarla come mai fino ad allora, sentivo il cazzo sbattere contro l'utero e la cosa ci faceva impazzire entrambi, era una nuova e fantastica sensazione.

Ero una maschera di sudore la stavo sbattendo in un modo che non credevo possibile, in una posizione quasi innaturale, sentivo i colpi sordi del mio ventre contro il suo magnifico culo, le palle mi dolevano ma non volevo fermarmi volevo saziarla, riempirla, aprirla il più possibile. Fui costretto a fermarmi quando mi accorsi che per via delle mie spinte T. sbatteva la testa contro la testiera del letto, ma lei sembrava non accorgersene, godeva e basta, avevo perso il conto degli orgasmi che aveva avuto e continuavo imperterrito ad impalarla.

La presi mettendola a pecora sul margine del letto, posizione che aveva già mostrato di apprezzare, mentre io in piedi la sfondavo da dietro, alternando la stimolazione del clitoride con quella dei suoi capezzoli. In un ultimo e disperato tentativo di venire anche io, purtroppo l'eccesso di alcool si stava facendo sentire, la presi per i fianchi e non so con quale forza iniziai a sbatterla violentemente, lei mi incitava come una pazza, io volevo arrivare e riempirla tutta ma non ce la facevo; il cazzo mi doleva da matti e le palle ormai quasi non le sentivo più. Per non parlare del culo di T. che a forza di sbattere era arrossato all'inverosimile.

Decisi così di farmi cavalcare da lei sapendo che era un'abilissima cavallerizza, speravo che questo mi aiutasse a venire così mi stesi sul letto, ormai quasi completamente madido di umori e sudore, e mi feci cavalcare.

Nonostante l'alcool ingerito T. si muoveva come se nulla fosse anzi meglio; si impalava tutta, lo faceva uscire quasi completamente per discendere di peso mentre roteava il bacino, nel frattempo con il pollice le masturbavo il clitoride e con l'altra mano stringevo una tetta.
Quel magnifico gioco, unito a alla fantastica visione, di una ragazza ormai sfatta da quanti orgasmi aveva avuto con il volto madido di sudore ed i capelli scompigliati avrebbe fatto venire un morto, io non ci riuscivo.

Andò avanti per un tempo infinito quando le dissi " T. non riesco ad arrivare sto godendo come un matto ma non riesco, ho bevu..." mi stoppò mettendo due dita sulle labbra " L'avevo capito. Lasciami quest'ultimo orgasmo" e dicendo così aumentò il ritmo.

Cavalcava come un'ossessa, le masturbavo il clitoride e lei aveva due dita infilate nel culo per godere ancora di più, quando credevo che non potesse accellerare più di così mi stupì nuovamente aumentando ancora fino a quando mi cacciò la lingua in bocca ed esplose nel suo più dirompente orgasmo; mi morse la lingua, il labbro e serrò talmente forte i muscoli vaginali attorno al mio cazzo da farmi male, poi baciandomi dolcemente ed ansimando mi disse " Non ho la forza di scendere e la figa mi fa male da morire ma voglio addormentarmi con te dentro di me", detto quello si accoccolò e poco dopo iniziò a fare le fusa come una dolce ed innocente gattina.

Poco dopo crollai anche io.

Mi svegliai in tarda mattinata con lei che si muoveva dolcemente sopra di me, sentivo di essere dentro di lei e con tutta la sua passione e dolcezza mi porto ad un orgasmo senza pari, schizzai tutto dentro di lei, tanti caldi schizzi, quasi come se fossero state settimane che non sborravo. La sentivo bollente attorno al cazzo un calore incredibile; ad ogni suo movimento sentivo il suoi umori mescolarsi alla mia crema colando fino alla base del mio cazzo.

Poggiò teneramente le sue labbra alle mie e guardandomi con quei stupendi occhi color nocciola disse:
"Ho la figa in fiamme, dubito riuscirò a camminare correttamente oggi! Poi non so per quanto tu mi abbia scopata sta notte ma non sono mai stata scopata così a fondo! Grazie! Quando mi son svegliata non ho resistito volevo essere riempita da te, per me una scopata non è completa altrimenti!!!"
Rimanendo sempre a cavalcioni sopra di me e poggiando la testa al mio petto aggiunse:
"Se prometti di scoparmi così tutte le notti, se non ti dimentichi di riempirmi anche il culo e tu me lo chiedessi..." breve pausa "Potrei sposarti". In quel preciso istante il mio cazzo torno nuovamente duro e senza uscire da lei dissi "Ok! Ci sto ma se vuoi un proposta seria te la farò in un'altro momento!"
Sentii la sua testa spostarsi, i capelli scivolare sul mio viso e sul suo comparve il più dolce sorriso del mondo.




Spero il racconto vi sia piaciuto, a me tantissimo ricordarlo e scriverlo.
La " Settimana di ferie" non è ancora conclusa, ci sono altre vicende che sono accadute in quella settimana, ma per ora dovranno attendere.
Grazie a tutti attendo i vostri commenti [email protected]
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