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Lui & Lei

Il terrazzino (parte II)


di iceofhell
08.05.2014    |    3.576    |    1 9.4
"Una volta pronto il suo culetto girai attorno a letto e me lo feci succhiare ed insalivare per bene mentre io le strizzavo quelle favolose tette..."
Premetto che quello che riporto di seguito è un racconto vero ed è il continuo del mio racconto precedente.
Spero vi piaccia, buona lettura.


Era arrivato anche il ponte del 1° Maggio e avevo ancora la roba di Giulia a casa mia.
Complice la bella e calda giornata (almeno da me) mi misi in terrazzo a prendere il sole, avevo accesi la vasca perchè si scaldasse l'acqua, portati fuori un paio di birre; ed una volta pronta la vasca accesi i getti e mi immersi per farmi cullare e coccolare dalle bolle.

Mi ero appisolato da quanto mi stavo rilassando quando venni svegliato dal suono del campanello; non aspettavo nessuno ma non era insolito che mia sorella passasse per un caffè o un saluto veloce, così, cingendomi l'asciugamano ai fianchi, visto che non indossavo il costume, scesi a vedere chi era.

Immaginate la mia sorpresa quando vidi Giulia tutta nuda con le sue belle tette e quella fighetta rasata davanti alla mia porta. Prima che potessi chiederle cosa ci facesse davanti alla mia porta in costume adamitico come lo definì lei nel nostro ultimo incontro, mi disse che era venuta per riprendersi la roba che aveva lasciato nel bagno al piano superiore il 25 aprile e senza troppi complimenti mi passò affianco e si diresse al piano superiore. Potei così godere di una magnifica vista sul suo stupendo culetto immaginando di sfondarlglielo per bene.

Un pò intontito da quella visione, chiusi la porta e la seguii di sopra, ma anzichè andare in bagno, si infilò in vasca e si stava godendo l'idromassaggio, così in battuta le dissi: "Prego fa pure, vuoi anche una birra?" lei ridendo disse:" beh perchè no... e già che ci siamo voglio ringraziarti per quella magnifica leccata alla mia fighetta vogliosa della scorsa settimana".
A quelle parole il mio cazzo era già in erezione, duro come il marmo e con la mente fantasticavo, ma fui riportato alla realtà da lei quando mi chiese la birra e di entrare a farle compagnia.

Ci bevemmo un paio di birre chiaccherando del più e del meno, poi dopo qualche minuto di silenzio mi si avvicinò e stendendosi sopra di me mi baciò. Fu un bacio caldo e voglioso uno di quelli che si danno quando si hanno gli ormoni a mille, d'un tratto si stacco dalle mie labbra e prendendo una bella boccata d'aria si immerse infilandosi il mio cazzo in bocca e cominciando un sublime pompino subacqueo. Lo teneva tutto in bocca, ingoiandolo fino alla base, tutto in bocca e gola, e con la lingua passava ogni mm della cappella, saliva e scendeva, di tanto in tanto riprendeva fiato e si rituffava sul mio cazzo, mentre prendeva aria continuava a segarmi con le mani, ad un certo punto le misi le mani sulla testa per darle io il ritmo e lei se lo gustava come fosse il miglior gelato, aveva un'enorme voglia dato che aveva messo una mia mano a torturare il suo bel clitoride.
Risalì a prendere aria proprio quando stavo per venire ma in un lampo lei fu sotto nuovamente e riuscii e riempirle la sua boccuccia con sei o sette schizzi di calda crema che lei prontamente ingoiò senza battere ciglio. Rimase a ripulirlo per un pochino, poi riemergendo mi baciò e mi disse che eravamo pari...

In effetti era così, mi aveva fatto un pompino magnifico e nessuna mi aveva me ne aveva fatto uno subacqueo.

Detto questo si distese in vasca a godersi il dolce massaggio delle bolle.

Trascorsero una ventina di minuti quando si alzò, dicendomi che tornava a casa e che eravamo pari, ma io avevo voglia di impalarla e di avere il suo bel culetto che amava mettere in mostra, così con lei uscii anche io, la seguii fino in bagno, la presi per un braccio facendola voltare e la baciai.

La baciai con foga ma anche con dolcezza, la sollevai e lei avvolse le sua gambe attorno alla mia vita, una volta davanti al letto la lasciai cadere dolcemente.

Lei mi guardò con un'aria da bambina monella e mi disse aprendosi le gambe con le mani: " cosa vuoi farmi ora?"
Le risposi: " voglio farti godere come meriti, l'altra volta te ne sei andata prima che potessi farlo ma sta volta voglio scoparti come si deve"
Detto quello la tirai a me e le infilzai la sua bella fighetta che era già un lago grazie al mio precedete lavoro in vasca.
Era stretta e il primo affondo la fece gemere dal dolore ma poi il dolore si tramutò in piacere, inizialmente mi muovevo piano ma assestando i colpi, muovevo il bacino per allargargliela per bene e poi affondavo nuovamente nella sua fighetta bagnata, poi man mano aumentai il ritmo fino ad arrivare a farle avere due orgasmi, Il suo volto era una maschera di piacere, mentre le affondavo dentro, mi incitava continuamente a sbatterla più forte e di venirle dentro, di non preoccuparmi perchè prendeva la pillola, e più lei mi incita più io la montavo, io avevo la zona pubica e lei il culo tutto rosso per la forza dei colpi con la quale la scopavo.

Ad un certo punto quando stavo per capitolare lei mi fermò, mi stese sulla schiena e fu lei a montarmi, si alzava fino a farlo uscire quasi completamente e poi se lo re-infilava dentro scendendo di peso, voleva che la spaccassi "spaccami la figa, aprimi, fammi godere come merito" mi disse, a quelle parole iniziai a dare colpi anche io in risposta ai suoi e ogni volta che scendeva lei urlava di scoparla ancora, ancora e ancora.
Le strizzavo le tette, le succhiavo, mordicchiavo i capezzoli e intanto la scopavo sempre più forte finchè ad un certo punto le esplosi dentro, lei innarcò la schiena ed ebbe un orgasmo talmente forte che riuscì a squirtare, lei schizzava e io la riempivo di calda crema.

Mi aveva lavato con i suoi schizzi ed era sfatta, sfinita, sembrava che quell'orgasmo l'avesse prosciugata.
Ansimava stesa supina sul letto, quando mi disse "grazie nessuno mi aveva fatta venire così, ho la figa in fiamme, mi hai aperta, ma è stato meraviglioso" detto questo mi baciò.

Una volta staccatasi le dissi che non avevamo ancora finito e con il cazzo nuovamente duro le dissi che volevo anche il suo culetto meraviglioso.
Lei disse che non lo aveva mai dato a nessuno e non era certa di farlo in quel momento dato che era sfinita ma io non volli sentire ragioni e messa a 90 sul letto iniziai a lavorarle il buchetto che era già umido quindi dovetti lavorarci poco, poi iniziai a penetrarla con le dita fino a quando non si abituava poi ne inserivo un altro.

Una volta pronto il suo culetto girai attorno a letto e me lo feci succhiare ed insalivare per bene mentre io le strizzavo quelle favolose tette.
Lubrificato il cazzo le andai dietro e puntai la mia cappella sul suo buchino facendo una leggera pressione; una volta entrata lei emise un sonoro sospiro, mi fermai ed attesi che si abituasse poi iniziai a spingere ancora.

Quando le mie palle furono a contatto con la sua fighetta, lo estrassi quasi tutto e usando i suoi umori lubrificai ancora il mio cazzo e lo infilai nuovamente. Feci così alcune volte finchè non sentii che entrava e usciva senza difficoltà.

Iniziai a muovermi lentamente, con una mano le tenevo il fianco e con l'altra giocavo con la sua fighetta.
Aumentavo il ritmo gradatamente per non farle male poi però la impalai in un colpo solo facendola ululare; spostai la mano dalla sua figa e la presi per i fianchi affondandole nelle viscere con colpi sempre più potenti e profondi, intanto lei aveva preso un cuscino per soffocare le urla di godimento ma ogni tanto si staccava e mi incitava ad incularla ancora più forte.
Andammo avanti così per non so quanto le mie palle che sbattevano sulla sua figa le avevano procurato diversi orgasmi e anche io stavo iniziando a sentire che ero al limite.
Con un ultimo colpo di reni la inculai così violentemente che venni e le scaricai dentro tutta la sborra che mi era rimasta nelle palle, mentre lei aveva avuto un ultimo orgasmo che le fece cedere le gambe, crollando sul letto ed io sopra di lei.
Rimasi ancora dentro di lei, non so per quanto, so che il mio cazzo era tornato a riposo, così mi spostai, la baciai e guardando fuori dalla finestra vidi che era ormai buio.

Uscii in terrazzo spensi la vasca, che stava ancora andando, e guardai l'ora erano le 22.49 e lei era arrivata alle 14.07; non male pensai.
Ritornato in camera Giulia stava dormendo, ancora nella posizione in cui era crollata esausta ma con un sorriso stampato sul volto.

La sistemai bene nel letto mi infilai al suo fianco, spensi la luce e la abbracciai; lei per tutta risposta si accoccolò a me come una gattina che fa le fusa e riprese a dormire.

La mattina ci svegliammo ancora abbracciati con addosso l'uno l'odore dell'altra.


Spero vi sia piaciuto attendo i Vostri commenti grazie a presto spero ;)
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