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Lui & Lei

Festa della donna


di davepao
26.05.2013    |    13.153    |    5 9.5
"Ci scateniamo, ci divertiamo e nel giro di poco tempo attiriamo le attenzioni dei ragazzi presenti..."
Festa della donna, programma della serata: cena con tre amiche e discoteca. Niente spogliarelli per quest’anno.
Se di solito mi vesto in modo sexy, stasera voglio esagerare: vestitino cortissimo e aderentissimo tutto ricoperto di paillettes argentate e scollato ma solo sul davanti, parigine nere lisce fino a metà coscia, scarpe decolleté nere di vernice. Sopra cappottino nero, sotto un completino intimo classico e sensuale, push-up perizoma in pizzo nero.
Andiamo a cena in un ristorantino e tra un brindisi e l’altro beviamo come spugne. Usciamo che è già abbastanza tardi e siamo ubriache perciò da brave ragazze coscienziose decidiamo che non è il caso di mettersi al volante e che la soluzione migliore è andare nell’unico locale che possiamo raggiungere a piedi. È un locale con musica raggaeton e hip hop, frequentato principalmente da ragazzi e ragazze stranieri, molto giovani e comunque più giovani di noi. Non importa, ci buttiamo subito in pista e cominciamo a ballare tra di noi. Ci scateniamo, ci divertiamo e nel giro di poco tempo attiriamo le attenzioni dei ragazzi presenti. Di tanto in tanto qualcuno si avvicina, balla con noi e poi prova l’approccio. Un gruppetto di ragazzi si avvicina in massa, sono cinque amici e ci offrono da bere. Accettiamo volentieri beviamo ma poi li lasciamo lì e torniamo in pista.
Dopo circa un’oretta che siamo dentro cominciamo a perdere pezzi: una delle mie amiche va via, la mattina dopo deve svegliarsi presto. Proviamo a trattenerla ma purtroppo non ci riusciamo. Rimaniamo in tre ma dura poco, un’altra delle mie amiche torna al bancone con uno dei ragazzi che ci aveva offerto da bere, li vedo che prendono un drink e poi si vanno a sedere sui divanetti. A questo punto siamo in due con almeno una decina di ragazzi intorno. Due sono più intraprendenti degli altri, sono due ragazzi mulatti, ballano molto bene e sfruttano la loro abilità per approcciare senza essere troppo invadenti. Noi ci divertiamo e balliamo volentieri con loro. Loro ci provano ma senza esagerare, si muovono in modo molto sexy e sono anche carini. Dopo un po’ la mia amica cede: lei ed il suo ballerino ballano in modo sempre più spinto, si strusciano e si cercano, si toccano e dopo poco inevitabilmente si baciano. Nel frattempo ha cominciato a farsi più sotto anche il ragazzo che balle con me. Il dj mette una canzone di cui, evidentemente, io e la mia amiche siamo le uniche a non conoscere il ballo. Ci lasciamo guidare dai nostri ballerini e sul ritornello loro ci fanno girare di spalle e piegare in avanti quindi ci appoggiano letteralmente i loro cazzi tra le chiappe e li strusciano mentre noi dobbiamo sculettare. Ci guardiamo imbarazzate mentre ci lasciamo strusciare da quei ragazzi appena conosciuti e ridiamo, ma mentre il mio ballerino appoggia mi accorgo di una presenza “ingombrante”: la mia curiosità si accende, devo indagare!
Finita la canzone torniamo a ballare liberi e ne approfitto per ridurre le distanze e per toccare furtivamente con mano se quello che ho sentito dietro è veramente quello che penso. E così scopro che il ragazzino è davvero messo bene!
Giusto il tempo di fare questa scoperta e la mia amica mi prende per mano e mi dice di accompagnarla in bagno. La seguo e mi dice che il suo ballerino le ha chiesto se le va di uscire a fare un giro con lei e lei ha preso tempo per chiedermi se può lasciarmi sola o se preferisce che rimanga con me. Io le dico di andare tranquillamente che anch’io ho trovato qualcuno che può farmi compagnia (le racconto della mia “scoperta”) e poi da qualche parte ci dovrebbe essere ancora la terza nostra amica.
Usciamo dal bagno e troviamo i nostri due corteggiatori che ci aspettano appoggiati al bancone. La mia amica e il suo ci salutano e se ne vanno. Io e il mio finalmente facciamo le presentazioni: si chiama Chadi, ha 19 anni, è tunisino ma abita in Italia da 10 anni. Lo guardo meglio, non è male, è alto almeno 1.90, molto magro, non muscoloso ma comunque molto asciutto. È vestito con i pantaloni di una tuta molto larghi e neri, delle scarpe da ginnastica colorate con la linguetta enorme, una canottiera bianca, una felpa grigia con la zip aperta sul davanti e un cappellino con la tesa. Mi offre da bere e torniamo in pista a ballare. Ormai sono veramente ubriaca e comincio a perdere il controllo. Io e Chadi balliamo sempre più vicini, lui prova a baciarmi io non mi tiro indietro, le nostre lingue si attorcigliano si cercano. Ci scateniamo e ci strusciamo così tanto che ad un certo punto le palpatine cominciano ad essere palesi e sfacciate. Lui mi tocca il culo ed io rispondo sculettando, lui infila le dita sotto il vestito, mi accarezza la pelle nuda e a me vengono i brividi. Mi appoggia il cazzo addosso e io non resisto, glielo tocco da sopra i pantaloni e sento che è bello ritto. Ormai sono eccitatissima. Le nostre mani ci esplorano, lui mi tocca il culo, le tette e poi infila una mano tra i nostri corpi e scende giù fino alla mia micetta, la tocca da sopra alla gonna, poi scende fin sotto il bordo del vestito e risale dentro fino a toccarmi da sopra il perizoma. Lo lascio fare un pochino poi prendo la sua mano e lo porto verso i divanetti, ci sediamo proprio mentre la mia amica che aveva trovato compagnia per prima ci passa vicino e mi saluta dicendomi che se ne sta andando con il suo nuovo “amico”. Noi riprendiamo da dove eravamo rimasti, le nostre lingue ritornano ad intrecciarsi e le nostre mani ad accarezzarci. Poco dopo lui mi prende quasi di peso e mi fa sedere a gambe larghe sulle sue cosce. Ci baciamo ancora mentre le sue mani risalgono le mie cosce dalle ginocchia che sono appoggiate sul divanetto fino al bordo del vestito. Le sue dita si spostano sui lati delle mie gambe, si infilano sotto il bordo e continuano la loro risalita scoprendomi ancora di più. Lo lascio fare per qualche secondo ma quando sento che sta per scoprirmi il culo lo fermo e riporto giù la gonna. Lui non demorde e comincia a toccarmi tra le gambe. Gioca nello spazio di pelle lasciata nuda tra le parigine e la gonna e poi risale verso il perizoma. In pochi minuti comincia una lenta masturbazione esterna da sopra al pizzo delle mutandine. Sto godendo, mi sento accaldata e mi guardo in giro per vedere se qualcuno ci sta guardando, non voglio dare troppo spettacolo. Nessuno sembra fare caso a noi, sui divanetti ci sono poche persone e la maggior parte è nella nostra stessa situazione o quasi, quindi via libera. Mi do da fare anch’io, prendo il mano il suo cazzo da sopra ai pantaloni e lo scorro dalla base alla punta. È davvero molto lungo e gli faccio i miei complimenti per il suo pisellone.
Ancora pochi minuti dopo, le sue dita si infilano sotto al perizoma e poi dentro alla mia micetta bagnatissima. Li muove con maestria alternando movimenti lenti, veloci e rotazioni. Ormai sono fradicia ed ho perso ogni inibizione, infatti la mia mano si è infilata dentro i pantaloni e le mutande e gli sto facendo una sega. Ad un certo punto ci rendiamo conto di stare esagerando, ci sono rimaste poche persone dentro al locale e qualcuno ci sta guardando. Allora ci alziamo e ci allontaniamo. Mi porta oltre la zona divanetti, dietro c’è un piccolo spazio con una scala corta (tipo 4 o 5 scalini) e la porta dell’uscita di emergenza. Scendiamo gli scalini e siamo al riparo da occhi indiscreti, io lo tiro a me prendendolo per la canottiera e lo bacio, ma lui è intento a fare altro e quando mi stacco mi accorgo che ha tirato fuori il cazzo barzotto dai pantaloni, ma non faccio neanche in tempo a guardarlo per bene che lui mi mette una mano sulla testa e abbastanza bruscamente mi fa capire cosa vuole. Faccio resistenza perché, nonostante la voglia di succhiarglielo sia tantissima ho paura che qualcuno possa vederci, lui capisce e non mi forza più.
Senza dirci niente decidiamo che è il momento di uscire dal locale, gli dico di portarmi nella sua macchina, ma lui non ha macchina, ha solo una vecchia bicicletta arrugginita. Allora torniamo fino al ristorante dove avevo parcheggiato la mia (di mio padre). Saliamo e lui mi dice di andare a casa sua, gli chiedo se abita da solo e lui mi risponde che abita con alcuni suoi amici, nonostante sia ubriaca mi rendo conto che potrebbe essere pericoloso e allora mi viene un’idea geniale. Possiamo andare allo studio di mio padre (è un medico di famiglia ed ha un ambulatorio che condivide con altri medici), visto che tiene le chiavi nel posacenere della macchina.
Mentre guido lui ricomincia a toccarmi le cosce, quindi risale fino alla mia fighetta e la tocca ancora da sopra il perizoma che ormai è fradicio. Poi si ferma si abbassa i pantaloni, tira fuori il cazzo e inizia a farsi una sega mentre mi guarda. Poco dopo prende la mia mano destra che era appoggiata sul cambio, la mette sul cazzo e la guida in una lentissima sega. Quando devo cambiare marcia tolgo la mano ma poi riprendo subito il mio lavoretto. Il viaggio dura poco, in una decina di minuti arriviamo all’ambulatorio e parcheggiamo.
Entriamo nell’androne e saliamo le scale lui mi segue a qualche scalino di distanza, allora tiro su il vestito, mi scopro completamente il culo e glielo sbatto praticamente in faccia, lui sembra gradire e lo tocca, prima con due mani poi con una sola con le dita che si infilano proprio in mezzo al solco e mi stuzzicano… mmmmmmm!!!!!
Entriamo in ambulatorio e subito gli abbasso i pantaloni. Il suo cazzo adesso è ancora bello duro, con una mano lo accarezzo mentre con l’altra gli tolgo le scarpe e gli sfilo pantaloni e mutande. Sono troppo curiosa di vedere per bene il suo pisello e non rimango delusa, anzi! saranno circa 20 cm di carne olivastra con in cima una cappella circoncisa e viola acceso, il tutto completamente depilato. Lui rimette le scarpe (non so perchè) e poi si siede sul lettino, io prendo una sedia e la avvicino, poi mi accomodo e sono all’altezza giusta per riprendere il pompino. Mentre glielo succhio per bene mi ferma e mi fa togliere il vestito e anche il push-up, nel frattempo mi guarda e si smanetta da solo. Sono eccitata e vederlo che si tocca mi fa bagnare ancora di più. Mi siedo di nuovo ma stavolta avvicino la sedia al lettino e comincio a fargli una bella spagnola. Il suo cazzo è così lungo che mentre vado giù riesco a prendergli in bocca la cappella e dagli una succhiata. Gode alternando gemiti a insulti e porcate e ogni tanto mi da anche qualche schiaffetto sulle guance.
Ad un certo punto mi prende la testa tra le mani e mi fa aumentare il ritmo, torno a fargli soltanto il pompino. Lui mi guida con forza cacciandomi il cazzo fino in gola. Gli piace, lo sento che ansima sempre più forte e poco dopo mi scarica direttamente in bocca i suoi fiotti caldi.
Ingoio tutto e ripulisco per bene, poi ci riprendiamo un attimo ma giusto il tempo di riprendere fiato perché sono ansiosa di godere. Glielo faccio capire prima cominciando a toccarmi da sola e poi provocandolo esplicitamente: “ti decidi a farmi godere o devo fare tutto da sola?”
Non risponde ma scende dal lettino, mi fa alzare in piedi davanti a lui e mi infila la lingua in bocca. Limoniamo pesantemente per qualche minuto toccandoci a vicenda, poi lui mi strappa letteralmente il perizoma di dosso, io lo spingo sul lettino e lo faccio sdraiare poi lo raggiungo sopra mettendomi in ginocchio e piazzandogli la mia micetta sulla faccia. Gliela passo su tutta la faccia e ogni volta che passo sopra la bocca lui tira fuori la lingua e la lecca. Mi fermo sulla sua bocca e lascio che si dia da fare. Non è bravissimo ma si fa valere, per aiutarlo a farmi godere metto la mano sinistra sulla sua testa e tiro a me, intanto mentre mi guarda negli occhi, mi metto due dita della mano destra in bocca, le lecco per bene e poi inizio a giocare con il mio buchetto didietro.
Con la doppia stimolazione comincio a provare molto piacere e non lo nascondo, godo, mugolo, rantolo, mi lascio andare completamente e mi ritrovo a cavalcargli la faccia fino a quando finalmente vengo in un orgasmo liberatorio.
Ma non gli do tregua, sempre rimanendo sopra di lui, mi giro e ci posizioniamo a 69, glielo lecco un po’ fino a quando non è bello duro quindi scendo dal lettino, prendo un preservativo dalla borsetta (quando esco di sera ce l’ho sempre dietro, non si sa mai…) e glielo porgo, lui lo infila e mi fa mettere a piegata a 90° con le braccia appoggiate al davanzale della finestra e le gambe stese, poi punta la cappella sulla mia fighetta e comincia a spingere. Appena è tutto dentro inizia a sbattermi con vigore, con le mani mi allarga per bene le chiappe e mi penetra sempre più a fondo. Godo tantissimo e lo incito a scoparmi selvaggiamente. Poi di colpo si ferma mi fa sdraiare sul lettino con le gambe larghe, si mette in piedi tra le mie cosce e ricomincia a scoparmi. Mi mette le mani sulle tette e gioca con i capezzoli. Siamo tutti e due vicini all’orgasmo infatti lui mi dice che sta per venire, io gli rispondo di aspettarmi che anch’io ci sono molto vicina. Pochi colpi dopo veniamo insieme urlando di godimento.
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