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Ne ho combinata un'altra...


di davepao
27.07.2012    |    30.786    |    7 9.5
"Ha appoggiato il vestito sul cofano e poi si è avventato sulle mie tette prima con le mani, poi con la bocca..."
Domenica sera io e davide eravamo alla festa di laurea di un nostro amico, in un casolare in campagna a una quarantina di chilometri dalla nostra città. Doveva essere una cosa un po’ elegante, Davide si è vestito bene, con la camicia e i mocassini, io invece non ho resistito alla tentazione e mi sono messa un vestitino comprato, diciamo che assomiglia di più ad una canottiera un po’ più lunga (poco), molto aderente, bianco con delle righe orizzontali nere, corto fino al limite del culo, scollato davanti e stretto tra le spalle. Cinturone in vita, sandali con tacco 10, perizoma (d’ordinanza) bianco trasparente e niente reggiseno. Un po’ casual!
È stata una serata molto divertente, ho fatto un po' la porcellina con i ragazzi come piace a Davide... Poi abbiamo ballato e abbiamo bevuto, qualcuno anche troppo. Davide infatti si è ubriacato e non era in grado di guidare per tornare a casa, anch’io avevo bevuto e non me la sentivo di guidare. Così abbiamo trovato una soluzione: lui è rimasto a dormire nel casolare con il festeggiato e alcuni altri amici, tanto questa settimana era in ferie; io invece dovevo tornare a casa, la mattina dopo dovevo andare a lavoro, ma non è stato difficile trovare qualcuno che mi desse un passaggio. Alla fine ho scelto Lucio, Andrea e Stefano, alcuni amici di Davide.
Sulla via del ritorno siamo passati da una strada in cui battono prostitute e trans, i ragazzi hanno iniziato a commentare tette e culi ed ogni volta che ne incontravamo una/uno, Andrea (che guidava) rallentava per guardare meglio.
In pochi minuti sono partiti discorsi spinti e l’atmosfera si è subito surriscaldata. I ragazzi hanno iniziato a fare paragoni tra il fisico delle mignotte e il mio, insomma un pochino mi provocavano e io, ovviamente, non mi sono tirata indietro.
Dopo poco abbiamo incontrato una prostituta mulatta vestita solo tanga e reggiseno, Andrea ha rallentato fino quasi a fermarsi e poi ha detto: “visto che culo? Altro che quello di Paola!”, gli altri ragazzi si sono messi a ridere e io, toccata sul vivo (perché so che ho un culo da 10 e lode), mi sono subito risentita e gli ho risposto “a parte che quello era un uomo, comunque lasciate perdere, un culo bello come il mio voi non lo avete mai visto…”
Lucio che era seduto accanto a me ha detto “e allora faccelo vedere!” ed è subito partito il coro “faccelo vedè, faccelo toccà!” io all’inizio ridevo, ma poi Andrea ha accostato sul ciglio della strada, si è girato e ha detto: “Paola, mi dispiace ma o ci fai vedere il culo o qui non si torna a casa”
Io “non ci penso nemmeno!”
Andrea “allora dormiamo qui”
Io “dai ragazzi non scherziamo, io domattina devo andare a lavoro ed è già tardissimo”
Andrea “appunto allora muoviti che prima ce lo fai vedere, prima ripartiamo”
Stefano “dai che vuoi che sia, devi solo farcelo vedere…”
Lucio “dai Paola, tiri su la gonna, guardiamo, giudichiamo e ripartiamo”
La cosa è andata avanti ancora qualche minuto, poi un po’ per l’alcol che avevo in corpo, un po’ perché sono un pochino esibizionista e zoccoletta e un po’ perché cominciava a farsi veramente tardi, ho ceduto “ok, facciamo presto però”
Mi sono slacciata la cintura di sicurezza e mi sono girata in ginocchio sul sedile posteriore, Andrea mi ha subito fermato “non così dai, facci godere lo spettacolo per bene, scendiamo dalla macchina e vai davanti ai fari così lo vediamo alla luce”
Io “non ci penso nemmeno, e se passa qualcuno?”
Lucio “dai se passa qualcuno si vedono prima i fari e fai in tempo a coprirti”
Alla fine non troppo convinta, ma eccitata dalla situazione, sono scesa dalla macchina, mi sono posizionata di spalle davanti ai fari e ho preso con le mani il bordo inferiore del vestitino. I ragazzi si erano appoggiati al cofano della macchina stando attenti a non coprire la luce. Ho girato il collo e gli ho detto “pronti?” loro in coro “siiiii”
Ho tirato su la gonna scoprendo tutto il culetto e il perizoma bianco per qualche secondo, poi l’ho rimessa a posto e ho detto “ok fatto, adesso andiamo a casa”
Stefano “no dai troppo veloce, non abbiamo fatto in tempo a vedere niente”
Io “peggio per voi, io il mio l’ho fatto, adesso andiamo a casa”
Andrea “dai Paola troppo veloce, devi rifarlo, almeno 10 secondi”
Io “non ci penso nemmeno”
Lucio “allora rimaniamo qui, tanto noi domani non dobbiamo mica andare a lavoro…”
Io “dai ragazzi non ho più voglia di giocare, sono stanca”
Andrea “ dai Paola 10 secondi e andiamo via”
Io “5 secondi”
Andrea “ok”
Mi sono messa di nuovo in posizione, gambe dritte, busto piegato leggermente in avanti e culo in fuori, ero sempre più eccitata e volevo farli arrapare.
ho tirato su la gonna e ho contato a voce alta ”1, 2, 3, 4, 5”
Proprio mentre riabbassavo il vestitino una macchina di ragazzi che veniva da dietro ha accostato e il ragazzo al posto del passeggero mi ha chiesto “ciao, quanto vuoi?”
Io “niente sono già impegnata con questi 3 stronzi”
Il ragazzo “quando finisci ti va di fare qualcosa anche con noi? Siamo in 4”
Io “no grazie, per stasera mi basta così”
Lucio, Andrea e Stefano se la ridevano di brutto
Stefano “ti hanno scambiato per una puttana, per forza visto come ti vesti…”
io sono tornata verso il mio sportello per risalire, ma la portiera era chiusa “come se non vi piacesse come mi vesto! andiamo forza che qui sennò va a finire che mi caricano per davvero”
Andrea “magari ti pagavano anche bene!”
Io ridendo “di sicuro, hai visto che figa sono? adesso andiamo però”
Lucio “fermi ragazzi ho un’idea, lasciamo Paola da sola qui, ci nascondiamo tra i cespugli e vediamo se qualcuno la carica”
Io “te sei tutto scemo”
Andrea “interessante, dai Paola non importa che tu ci vada veramente, spari un prezzo alto e vediamo se accetta, nel caso interveniamo noi e ti portiamo via”
Io “ no ragazzi questo è troppo”
In realtà però la cosa mi intrigava parecchio, fare la zoccola è una fantasia di tutte le donne e ero abbastanza ubriaca ed eccitata per poterla realizzare
I ragazzi hanno insistito ancora e dopo qualche minuto ho ceduto di nuovo.
Andrea ha spostato la macchina qualche metro più avanti, io mi sono messa sul ciglio della strada e loro si sono nascosti tra i cespugli dietro di me. Era una situazione pazzesca, anche se era solo un gioco stavo per comportarmi come una vera troia. Mi sentivo troia e tutti quelli che passavano in macchina pensavano che fossi una troia. Il solo pensiero mi aveva fatto inzuppare il perizoma.
Le prime macchine hanno tirato dritto, poi una si è fermata, ha abbassato il finestrino lato passeggero, il cuore mi batteva a mille mentre mi avvicinavo. Mi sono affacciata e dentro c’era un uomo solo, sulla quarantina penso.
Lui “ciao, quanto?”
Io ho sparato alto “faccio solo bocca, 100 euro”
Lui “ok ciao”
Ed è subito ripartito. Ho tirato un sospiro di sollievo, per un attimo ho pensato “e se avesse accettato?” avrei chiesto aiuto ai ragazzi ma non sono sicura che mi avrebbero aiutato, magari quei pervertiti mi avrebbero solo seguita per guardarmi mentre facevo un pompino.
Poco dopo si è fermata un’altra macchina dentro un vecchio bavoso, ho sparato ancora più alto ed è filato via. Cominciavo ad essere più tranquilla, bastava chiedere prezzi molto alti per spaventare i puttanieri e tutto filava liscio. L’angoscia mista ad eccitazione che prima mi attanagliava si stava sciogliendo lasciando il posto solo all’eccitazione.
Ecco un’altra macchina, dentro tre ragazzi sui vent’anni, penso di ritorno dalla discoteca. Il passeggero è timido mi guarda ma non dice nulla. Mi parla solo il conducente, allora mi sposto sul suo lato appoggio gli avambracci sul finestrino aperto mettendogli le tette in faccia.
Lui “ciao, quanto vuoi?”
Io come al solito “100 euro per la bocca”
Lui “stai scherzando? Le altre fanno molto meno”
Io “le altre non sono delle strafiche come me”
Lui mi guarda le tette imbambolato e intanto pensa a cosa rispondere, allora lo incalzo “insomma ce l’avete questi 100 euro o no?”
Lui “no, però aspetta” si gira verso il passeggero e cominciano a contare quanti soldi gli sono rimasti nel portafoglio, poi si rivolge di nuovo a me “30 euro, cosa puoi fare?”
Io “niente, al massimo ti posso far vedere le tette ma mi sembra che ti sei già servito da solo, quindi…”
Lui “no dai aspetta, non è per me è per lui” e indica un altro ragazzo addormentato sul sedile posteriore “è il suo compleanno, lo abbiamo portato in discoteca e gli avevamo promesso che lo facevamo rimorchiare, ma non ci siamo riusciti. Volevamo fargli un regalo”
Mi sembravano ragazzi a posto, ero eccitata e poteva essere un diversivo divertente ma non troppo impegnativo.
Io “ok, per 30 euro gli faccio gli auguri a modo mio, come si chiama?”
Lui “Lorenzo”
Mi sono fatta dare i solidi e poi ho aperto lo sportello posteriore e Lorenzo si è svegliato di soprassalto
Io “auguri Lorenzo!”
Lui mi ha guardato sbigottito “grazie, ma te chi sei?”
Io “il tuo regalo di compleanno…”
Mi sono seduta e ho invitato il conducente a spostarsi in una zona più appartata. Mentre guidava mi immaginavo le facce che dovevano aver fatto Andrea, Lucio e Stefano mentre mi vedevano andar via sull’auto. Gli ho mandato un messaggio dicendogli di aspettarmi lì e poi ho spento il telefono. Poco dopo abbiamo svoltato in una strada sterrata che portava ad un campo coltivato. Ci siamo inoltrati ancora un pochino per essere al riparo da sguardi indiscreti poi l’auto si è fermata e io ho preso l’iniziativa.
Ho preso Lorenzo per mano e l’ho fatto scendere dall’auto, l’ho fatto sedere sul cofano ed intimato agli altri di rimanere seduti perché il regalo era solo per il festeggiato, poi gli ho detto al ragazzo che guidava di mettere un po’ di musica da discoteca.
Ho cominciato a ballare strusciandomi addosso a Lorenzo che era bloccato dall’eccitazione, più mi strusciavo e più si imbarazzava. L’ho fatto alzare dal cofano e l’ho invitato a ballare con me, man mano che si scioglieva diventava più audace. Ho preso le sue mani nelle mie e ho cominciato a fargliele passare sul mio corpo, prima i fianchi, poi mi sono girata e strusciandogli il culo sul pacco, ho portato le sue mani fino alle mie tette, più le toccava più i miei capezzoli diventano duri e sembravano voler forare la stoffa sottile del vestito. Mi sono girata di nuovo e ho messo le sue mani sul mio culo, poi le ho lasciate libere di fare quello che volevano mentre io ho portato le mie sul suo pacco. Già al tatto potevo capire che si trattava di un cazzetto di dimensioni modeste, però era duro da far paura, evidentemente i miei auguri gli stavano piacendo. Gli ho sussurrato nell’orecchio “fammi quello che vuoi…” e lui ha infilato le mani sotto il vestito e ha cominciato a toccarmi il culo, sentire le mani di uno sconosciuto sulla pelle mi ha dato una scarica di adrenalina fortissima, mi sarei fatta scopare lì da tutti e tre, ma dovevo contenermi.
Mi sono di nuovo avvicinata al suo orecchio e gli ho sussurrato “Lorenzo spogliami”, intanto ho slacciato il cinturone e l’ho buttato per terra, poi ho alzato le braccia lasciando che quel ragazzino mi sfilasse il vestito. Ha appoggiato il vestito sul cofano e poi si è avventato sulle mie tette prima con le mani, poi con la bocca. L’ho fermato prima che la sua lingua mi sfiorasse i capezzoli perché sapevo che avrei perso il controllo, l’ho guardato negli occhi e gli ho detto “che vuoi fare Lorenzo?”
Lorenzo “voglio scoparti”
Io “quanti soldi hai?”
Lui ha tirato fuori il portafoglio “60 euro”
Io “troppo pochi…”
Lui mi ha guardato con lo sguardo deluso e allora non ho saputo resistere, “sarebbero pochi anche per un pompino ma ti faccio lo sconto”
Mi sono fatta infilare i soldi nelle mutandine e poi l’ho riportato allo sportello posteriore, sono salita dall’altro lato, lui intanto si era già tirato fuori il cazzo dai pantaloni, un secondo dopo glielo stavo succhiando. I suoi amici mi guardavano sbigottiti io ero in ginocchio sul sedile con il culo appoggiato al finestrino, con una mano gli stavo massaggiando le palle mentre con l’altra mi stavo toccando. Stavo proprio godendo e mugolavo come una troia!!!
Pompavo come un’ossessa e Lorenzo è durato poco, io ho ingoiato tutto e poi l’ho guardato incenerendolo con lo sguardo come a dire “perché cazzo sei durato così poco!?!?!!?” lui mi guardava con gli occhioni come a chiedermi scusa della sua performance scadente. Mi sono seduta e ho visto che i suoi amichetti davanti si stavano smanettando, mi sarei succhiata volentieri anche i loro cazzi ma non era il caso, ho deciso di fregarmene di loro e di scaricare la mia eccitazione da sola. Ho allargato le cosce, ho infilato una mano nel perizoma e ho ripreso a toccarmi ad occhi chiusi come se loro non ci fossero stati. Godevo come una porca, di tanto in tanto aprivo gli occhi e li vedevo intenti a guardarmi carichi di eccitazione. Quando ho finito ero esausta, mi sono ricomposta e mi sono fatta accompagnare dai ragazzi che mi dovevano portare a casa. Sono salita sulla macchina e loro mi guardavano curiosi di sapere che avevo fatto, sono rimasta in silenzio e quando ho capito che se non parlavo non saremmo partiti gli ho detto “90 euro per un pompino. Mica male…”
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