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Paola e il fratellino di una sua amica


di davepao
28.06.2012    |    47.190    |    11 8.9
"Ma a me è sempre piaciuto giocare con i timidoni, così mi è sembrato il minimo invitarlo fuori con la scusa di rimediare alla mia assenza al suo compleanno..."
Allora, la mia amica si chiama Francesca e il suo “fratellino” si chiama Giacomo.
Ha 4 anni in meno di me e lo conosco da sempre perché i nostri genitori sono amici e si frequentano sin da quando erano ragazzi.
Quando io e Francesca eravamo adolescenti e cominciavamo ad uscire da sole spesso avevamo tra i piedi il piccolo Giacomino ed era veramente noioso doverselo portare dietro. Poi lui è crusciuto ed è diventato un bel ragazzo: alto, moro, occhi azzurri, bel fisico, insomma un gran figo, ma troppo giovane per me. Adesso non esce più con noi, ma non sarebbe più così noioso doverselo portare appresso…
Un giorno di qualche anno fa, eravamo al mare e c’era anche lui, mi disse che voleva parlarmi da solo. Ci allontanammo un po’ dai nostri amici per essere sicuri di non essere disturbati e lui mi confessò di avere una cotta per me. Io ero già fidanzata con Davide (e comunque era troppo giovane, aveva 16 anni e io 20) perciò gli risposi che mi sentivo lusingata ma non ricambiavo i suoi sentimenti, gli consigliai di cercarsi una bella ragazzina della sua età, che figo com’era (e adesso è anche meglio) non avrebbe avuto problemi a trovare. Rimanemmo ancora un pochino a parlare e mi colpì molto la sua dolcezza, così prima di tornare dagli amici gli dissi: “sei molto dolce, ma sei ancora un ragazzino, quando diventerai un uomo ne riparleremo…”.
A giugno dell’anno scorso, inaspettatamente, ricevo un suo messaggio in cui mi invitava al suo 18esimo compleanno. Inaspettatamente perché era un po’ di tempo che non ci vedevamo o sentivamo. Comunque quella sera ero occupata e non potevo andare, mi scusai. La sua risposta era dispiaciuta e un pochino allusiva perché alla fine diceva “mi dispiace che ti perderai il momento in cui passerò da ragazzino a uomo”.
Capii che non si era dimenticato ciò che gli avevo detto quel giorno di qualche anno prima…
Qualche giorno dopo, di sera, ero in giro sul mare con Davide e mi si para davanti un figo della madonna, alto, moro, abbronzato, fisicato. Addosso aveva una camicia un po’ sbottonata e dei pantaloni bianchi. Mi saluta e solo quando si avvicina lo riconosco, era Giacomino. Giusto il tempo di fargli gli auguri e di scambiare qualche battuta poi ognuno riprende la sua strada. Dopo qualche ora ero a letto e mi arriva un suo messaggio: “grazie per gli auguri, mi ha fatto molto piacere incontrarti. Ps. sei sempre più bella”.
Il ragazzino era molto timido, si vedeva che non aveva esperienza. Ma a me è sempre piaciuto giocare con i timidoni, così mi è sembrato il minimo invitarlo fuori con la scusa di rimediare alla mia assenza al suo compleanno. Abbiamo fissato per un aperitivo la sera seguente.
I suoi complimenti mi avevano fatto molto piacere e ad essere sincera ero un po’eccitata per la serata, così ho deciso di vestirmi molto sexy, ho messo un vestitino bianco corto e molto aderente, sandali alla schiava con tacco 10. Per completare l’effetto, perizoma bianco (che si intravedeva dal vestito) e niente reggiseno.
Visto che lui non aveva ancora la macchina sono passata io a prenderlo a casa sua. Quando sono arrivata lui era lì ad aspettarmi, è salito in macchina e ha sgranato gli occhi, sembrava incredulo di vedermi…
Siamo andati verso il bar sul lungomare dove volevamo fare l’aperitivo, ma come spesso succede d’estate era pieno di macchine e abbiamo trovato parcheggio un po’ lontano. Abbiamo raggiunto il bar e ci siamo messi in fila per prendere da bere. Nella calca ho iniziato a sentire che qualcuno da dietro stava approfittando della situazione per toccarmi il culo, all’inizio ho fatto finta di niente, poi quando la mano si è fatta più audace mi sono girata verso Giacomo e gli ho detto: “tieni a posto le mani…” ma in realtà volevo che continuasse perché mi stavo eccitando. Lui invece è diventato rossissimo in faccia ed ha subito tirato indietro la mano, da bravo timidone e io mi sono eccitata ancora di più!
Abbiamo bevuto, abbiamo parlato per un po’ e al bar non c’era quasi più nessuno, si era fatta l’ora di tornare alla macchina. Ci siamo incamminati e io dopo due negroni cominciavo a sentirmi un po’ su di giri. Mentre camminavamo sentivo il bisogno di fare la pipì, eravamo su una passeggiate tra il mare e la pineta quindi mi sono guardata in giro per accertarmi che nessuno ci vedesse e gli ho detto: “mi scappa la pipì, mi tieni la borsa?” e sono entrata qualche metro dentro la pineta. Lui era rimasto fuori così l’ho chiamato: “che fai lì fuori? Vieni dentro e controlla che nessuno mi veda”. Ci siamo addentrati ancora un po’, poi una volta trovato un posticino abbastanza al riparo da occhi indiscreti, ho detto a Giacomo di girarsi dall’altra parte. Mi sono accorta che la situazione mi stava eccitando ho tirato su il vestitino e giu il perizoma e mentre facevo la pipì guardavo Giacomo sperando che facesse qualcosa. Invece lui non faceva proprio niente! Ho pensato “devo fare proprio tutto io…”
Gli ho detto: “Giacomo mi daresti i fazzolettini? Sono nella mia borsetta”.
Lui me li ha passati senza guardarmi. Ho pensato “uffa!! Ma ti piaccio o no? Ti do l’occasione di guardarmi quasi nuda e ti giri dall’altra parte???”. Mentre mi asciugavo sotto ho indugiato sulla mia fighetta e ho provato piacere, così ho lasciato il fazzoletto e per qualche secondo mi sono toccata il clitoride, la mia eccitazione stava salendo e il fatto che lui non approfittasse della situazione era una provocazione a prendere l’iniziativa. Così mi sono ricomposta e mentre tornavamo verso l’uscita della pineta gli ho detto “non hai sbirciato, vero?”
Lui: “no no”
Io: “bravo. Non hai nemmeno avuto la tentazione”
Lui: “tentazione?”
Io: “non avresti voluto guardare…”
Lui: ”non mi sembrava il caso…”
Io: “sei proprio un bravo ragazzo. Io invece non so resistere alle tentazioni”, l’ho tirato verso di me e l’ho baciato. Mentre lo stringevo a me sentivo che il suo cazzo già duro appoggiato sulla mia pancia, ho perso il controllo di me e senza perdere altro tempo gli aperto la cintola, il bottone e la cerniera, gli ho abbassato i jeans e ho iniziato a baciare il suo cazzo da sopra ai boxer. Poi mi sono tolta il giubbino corto di pelle che avevo messo sopra il vestitino e l’ho appoggiato a terra, lentamente mi sono abbassata strusciandomi su di lui fino a mettermi in ginocchio sul giubbino, poi ho preso l’elastico dei suoi boxer con tutte e due le mani e l’ho tirato giù. Il suo cazzo finalmente libero mi è rimbalzato davanti alla faccia. Ero in estasi ho iniziato a leccarlo dal basso verso l’alto, poi mi sono concentrata sulla punta facendo roteare la lingua intorno alla cappella, infine l’ho preso tutto in bocca e ho iniziato a fargli un pompino.
Succhiavo e lo guardavo fisso negli occhi, lui imbambolato si godeva il servizietto. Ho abbassato le spalline del vestito e ho tirato fuori le tette. Lui ha strabuzzato gli occhi mentre io ho preso a stuzzicarmi i capezzoli.
Nella foga non mi ero resa conto che eravamo pericolosamente vicini all’uscita della pineta, infatti dopo qualche minuto abbiamo sentito delle voci di persone che camminavano sulla stradina tra pineta e mare. Io all’idea di poter essere vista mi sono eccitata ancora di più. Ho tirato su la gonna del vestitino scoprendomi tutta, ho infilato la mano dentro il perizoma e ho iniziato a toccarmi.
Pompavo e succhiavo il cazzo e nel frattempo con una mano mi stuzzicavo i capezzoli, con l’altra gingillavo il clitoride. Mi stava piacendo tantissimo e per farlo capire anche a Giacomo mugolavo e mugolavo. Nel frattempo il suo cazzo pulsava nella mia bocca, segno che l’orgasmo era vicino, infatti poco dopo è esploso e mentre ingoiavo tutto è arrivato anche il mio orgasmo. Bellissimo.
Ci siamo rivestiti e siamo tornati alla macchina, quando l’ho lasciato sotto casa sua ci siamo dati appuntamento all’anno prossimo…
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