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Lui & Lei

Round Trip - Andata e Ritorno (1)


di LustfulMinds
08.08.2021    |    1.811    |    1 9.4
"Quell’inaspettata pressione fece scattare la molla della lussuria in lei..."
Round Trip - Andata e Ritorno

Potrebbe essere la trama con relativa sceneggiatura per fare un film “ad alto contenuto anatomico” 😊 e di gran successo.
Lasciatevi trasportare dalla fantasia e vedrete che alla fine ne uscirete soddisfatti!

Le varie scene si svolgono tutte su un treno (di quelli che avevano gli scompartimenti) a lunga percorrenza. Parte da una stazione imprecisata, che potrebbe essere Venezia come Parigi. Il personale viaggiante è sempre lo stesso sia all’andata che al ritorno dato che il treno si ferma per un giorno nella stazione di arrivo prima di ripartire per il viaggio di ritorno.
Il treno parte in un tardo pomeriggio di una calda giornata estiva e le varie scene si svolgono all’imbrunire e di notte, vi sono infatti dei wagon-lit, mentre il viaggio di ritorno avviene durante il giorno.
Nella prima parte del film vi sono quattro distinte scene interpretate: a) da una giovane ed avvenente rappresentante con due fidanzatini; b) da due vacanzieri stranieri ed una graziosa maestrina; c) ritorna nuovamente sulla scena la bella rappresentante ed il ligio capotreno ed infine d) una ferrea controllore di viaggio con due studentelli (privi di regolare biglietto).
Nella seconda parte (o se preferite…nel secondo tempo) potrete immergervi in 5 momenti carichi di lussuria; tutti si svolgono durante il viaggio di rientro verso la stazione di partenza del treno. Le scene che si susseguono sono cinque: a) una procace signora in abito beige, in cerca di ..... qualcosa di fresco. Le viene in aiuto il ragazzo addetto al carrello bar. b) una coppia di coniugi gioca in prima classe. c) la novizia fuggiasca dalla vita monastica vuol conoscere il .... mondo (l’aiuta il sempre pronto controllore) e rispunterà, proprio al momento giusto, anche la lussuriosa rappresentante di ritorno dalle sue lubriche “dimostrazioni”. d) all’interno del vagone postale due giovani impiegati postali smistano la posta e non solo; e) ed infine nel vagone ristorante avremo un pranzo speciale tra l’addetto al ristoro, la graziosa cameriera ed i coniugi della I° classe affamati più che mai.
Atto 1° - Scena I°
Interpreti = Sophia (rappresentante) con Simona e Francesco (fidanzatini); scompartimento di II° classe.

Sophia, giovane e bella signora quarantenne rappresentante “mono mandataria di articoli in lattice e gomma”, dopo aver comprato il biglietto di A/R corre verso il binario “N° 16” dove sta partendo il suo treno. Il capotreno la vede arrivare trafelata e gentilmente aspetta a dare il fischio di partenza. Mentre sta per salire la signora perde l’equilibrio (a causa del grosso borsone che tiene sulla spalla e del beauty che tiene in una mano) e cade, all’indietro, verso il capotreno che la sorregge mettendo, inavvertitamente, le mani proprio sul culo della bella signora; una mano si infila sotto la minigonna andando a sondare l’incavo delle gambe e così facendo si accorge che la signora porta dei collant con il reggicalze incorporato (collant aperti sulle parti intime) ed un paio di mutandine assai ridotte.
Lei accetta di buon grado l’aiuto e stringendo le cosce costringe Tommaso a spingerla sul treno facendo sì che la mano stretta tra le cosce prema sul suo sesso.
Una volta salita, per ringraziarlo del provvidenziale aiuto, si gira e gli manda un invitante bacino. Il capotreno, tutto rosso in volto, si mette a fischiare come un forsennato facendo così partire il treno e rischiando quasi di restare a terra.
Sophia si dirige verso una carrozza di II° classe, cerca uno scompartimento confortevole ed entra in quello in cui c’è una coppia di ragazzi che potrebbero avere all’incirca 23-25 anni (scoprirà poi che sono fidanzati) che si stanno baciando (Simona & Francesco); con il chiaro intento di interromperli. Mette il beauty sul sedile e poi cerca di sistemare il borsone sul porta bagagli, purtroppo è grande e pesante e quindi è costretta a salire (con i piedi) sui sedili. Essendo proprio di fronte ai “due ragazzi” nel fare il classico movimento di spingere verso l’alto la borsa le si alza la mini (che è già corta di suo!!) mostrando così le gambe velate dai collant “sexy”, il bel culo e facendo intravedere loro anche parte della figa depilata che sbuca dagli slip striminziti. Finita l’operazione scende dai sedili e, guardando negli occhi la ragazza, si scusa e fa finta di ricomporsi, quindi si siede vicino al finestrino proprio davanti a lei.
Il viaggio corre via liscio e la sera inizia a scendere; Sophia nel frattempo preso un giornale si è messa a leggere mentre i due fidanzati che all’inizio sembravano scocciati dall’entrata della “bella sconosciuta” ora erano più a loro agio tanto che avevano ripreso a baciarsi e a parlarsi sottovoce all’orecchio, ridendo piano. L’occhio dell’intrusa dalla pagina del quotidiano di sottecchi osservava i due ragazzi, che nulla vedevano tanto erano intenti a limonare, andando a soffermarsi sulle loro bocche unite. Guardando il vetro del finestrino si accorge dall’immagine riflessa che le mani di lui si sono posate sulle tettine della ragazza e che le dita stuzzicano i capezzoli ormai duri e dritti sotto il tessuto della maglietta. Ormai tenere aperto il giornale per coprire lo sguardo era del tutto inutile perché nello scompartimento era troppo buio per far finta di leggere e di accendere la luce, disturbando così i due piccioncini ….. perdendo lo spettacolo, non era proprio il caso.
Con un colpo di tosse distrae per un attimo i due dal reciproco palpeggio, richiuse il giornale e dopo alcuni minuti di inutile silenzio chiese ai due come si chiamassero e dove stessero andando (tanto per rompere la tensione che si era creata). I due stavano andando a fare una gita al lago da alcuni amici ma non erano intenzionati a restare da loro perché la casa era piccola e le stanze poche, perciò avevano deciso di portare con loro la tenda. Sophia nel frattempo si era messa a sbadigliare facendo credere di essere stanca e di aver molto sonno, inventando che aveva dormito poco la notte precedente a causa di una festa di compleanno cui aveva partecipato. Disse che forse era meglio se recuperava qualche momento di sonno dato che il giorno successivo avrebbe dovuto lavorare molto.
Salutando i due ragazzi con un bacio chiuse gli occhi, o meglio li socchiude, aspettando che i due si sentissero nuovamente sicuri e che riprendessero i loro giochi amorosi, coperti questa volta dalla penombra dello scompartimento e dall’apparente indifferenza di lei. Non ci volle molto infatti che la mano di Simona andò alla ricerca della gamba del suo ragazzo e lentamente iniziò a salire verso il cavallo dei pantaloni; con la lingua gli stava stuzzicando l’orecchio e ogni tanto gli diceva qualcosa piano mentre lui annuiva compiaciuto. La mano era ormai giunta alla fine della sua corsa e sapientemente stava saggiando il frutto della sua passione.
Le lingue si erano nuovamente riunite e anche le mani di Francesco non stavano più ferme, avevano ripreso a carezzarle i seni e ogni tanto una si spingeva lungo cosce e verso il culo, che lei teneva sollevato per facilitargli il compito.
C’era ancora qualcuno che girava per il corridoio, in realtà ormai quasi deserto, del treno perciò le loro effusioni non potevano eccedere nella passione. Francesco si alzò, tirò e fissò le tendine, isolando così lo scompartimento ed i suoi occupanti dal resto dei viaggiatori, creando una perfetta alcova d’amore e riprese con i baci mentre le carezze si facevano sempre più audaci. Dalla generosa scollatura di Simona era, come per magia, uscita una bella e puntita tettina che subito era stata presa d’assalto dalla bocca vorace di lui; il capezzolo era dritto e luccicava di saliva alla debole luce che entrava dal finestrino. Le mani di lei si erano infilate nella patta aperte dei pantaloni di Francesco e si gustavano la pienezza del cazzo e il turgore delle palle. Ora anche l’altra tetta aveva fatto capolino dalla scollatura e la lingua di lui si accaniva sui capezzoli ed ogni tanto dava un delicato morsetto ad entrambi mentre lei quando poteva se li stringeva tra pollice e indice e con la punta della lingua cercava, inutilmente, di lambirli.
Avevano ormai totalmente dimenticato che nello scompartimento c’era anche un’altra passeggera a tal punto che Simona aveva estratto il cazzo dai pantaloni ed aveva iniziato una lenta, quanto intensa e conturbante, sega con una mano mentre con l’altra si toccava e stringeva, aumentando così il suo piacere, le proprie tette. Si sentiva tanto eccitata che la mano era scesa dalle tette alle sue gambe aperte e dopo aver sollevato la gonna iniziò a stringersi e a strapazzarsi la figa con tutta la mano (stando sopra gli slip). Le piaceva sentirsi le dita che si bagnavano attraverso le mutandine di raso e sussultava ogni volta che le dita le si soffermavano sul clitoride gonfio. Senza più alcun ritegno Simona si stava accucciando sul sedile per prendere in bocca il cazzo del suo ragazzo, il quale non aspettava altro, mentre le sue carezze alla figa si erano fatte più intense e maliziose (aveva scostato le mutandine mostrando una fighetta ben lubrificata ed aperta con dei peli molto chiari e curati che rasentavano appena la clitoride). Le dita si dilettavano ad accarezzare le grandi labbra viscide di umori ed ogni tanto percorrevano tutta la figa per finire la corsa sul grilletto e quindi le faceva scivolare dentro la vagina.
Sophia non si perdeva nemmeno un piccolo particolare della scena che i due fidanzati le stavano inconsapevolmente offrendo; sente i sospiri di lui ed anche il flebile sciacquio delle dita di Simona che si sta letteralmente facendo un gran ditalino. Anche a lei era venuta voglia di toccarsi. Le tette se le sentiva dure ed i capezzoli le facevano male dal desiderio, la figa si contraeva spasmodicamente (come se stesse deglutendo); se la sentiva umida tanto che si rende conto che un filo di “ciprino” le stava colando dalla fica verso il buchino del culetto, seguendo il filo dello string. Anche l’ano reclamava la sua dose di carezze. Non volendo però rompere l’incantesimo che si è creato nello scompartimento continua a tenere gli occhi socchiusi e le mani ferme, ma non può certo impedire alla sua lingua di muoversi (imitando il movimento di quella di Simona che stava lambendo la cappella di Francesco) e alla sua figa di contrarsi con sempre maggior intensità.
Il pompino che la ragazza stava facendo era davvero molto bello e sicuramente anche molto gustoso per entrambi, lui teneva gli occhi chiusi e si lasciava fare beato mentre lei alternava leccate veloci e lente al glande con momenti di risucchio totale del cazzo nella piccola bocca mentre la mano stuzzicava e palpeggiava le palle che erano ormai pronte per svuotarsi. Lei se ne accorse e per un attimo si staccò dal cazzo per guardarselo (bello, dritto e luccicante di saliva) ma poi si rigettò a capofitto nel pompino mettendocela tutta per farlo schizzare. La testa di lei si muoveva veloce (su e giù) e la lingua e la mano si davano entrambe un gran da fare. Il poveretto non poteva certo resistere a lungo a quel trattamento d’urto e infatti iniziò a godere a denti stretti. Uno grosso fiotto di sborra colpì la ragazza sugli occhi ma poi lei si riprese il cazzo in bocca e continuò vorace a succhiare e leccare l’asta del suo fidanzato fino a che non fu tutto ripulito. Il primo schizzo di sperma era stato veramente fulmineo ed abbondante tanto che alcune gocce, deviate dal viso di Simona, erano addirittura ricadute sulle cosce di Sophia la quale le sentiva adesso colare lungo le gambe. Questo le procurava un piacere veramente molto speciale, era come se fosse stata lei a far godere quel giovane.
Francesco era appagato ma Simona era in preda ad una voglia spasmodica di godere.

Atto 1° - Scena II°
Simona si era infine riseduta ma non certo ricomposta. Intanto di fronte a lei Sophia aveva aperto le gambe e dato che la mini era quasi del tutto risalita (bastava poco in realtà) mostrava ai due uno spettacolo decisamente invitante: lo string era talmente scostato che le si poteva vedere la figa tutta depilata ed anche un po “luccicante”; se avessero fatto attenzione avrebbero visto che si stava contraendo (…..boccheggiava come un pesce fuor d’acqua) dalla “voglia”.
Simona si era sollevata la gonna fin sui fianchi e lesta si era tolta le mutandine, ormai zuppe di umori, e si sgrillettava velocemente con una mano mentre con due dita dell’altra si stava scopando facendo sentire chiaramente quanto la figa fosse ben lubrificata. Lui le palpava e le baciava le tette ma questo non bastava a placare le sue voglie.
La ragazzina prese la testa di lui e la diresse verso il suo basso ventre invitandolo a restituirle così il piacere che lei, da brava troietta, le aveva saputo poco prima procurare. Per facilitarlo nella leccata aveva spalancato ancora di più le gambe (scosciandosi completamente), facendo vedere per un attimo a Sophia una figa tutta aperta e bagnata a tal punto d’aver bagnato anche il sedile, quindi appoggiò i piedi nudi sui sedili che le stavano davanti.
Aveva appoggiato il tallone sul sedile di fronte infilando, senza rendersene conto, un piede proprio in mezzo alle cosce di Sophia che poteva quindi sentirsi sfiorare la figa dalle dita del piede. Prima di iniziare a leccarle la figa, Francesco, cominciò ad accarezzargliela di gusto e ogni tanto le infilava anche lui un paio di dita per poi ritrarle ed accarezzare con queste i capezzoli che lei stringeva tra le dita. Le dita di lui non sprofondavano solo nella figa ma si insinuavano anche nel buchino più in basso, con sommo piacere di lei tanto che ad ogni penetrazione anale spingeva il bacino verso quelle dita malandrine.
Simona però voleva sentire la lingua. Spinse di forza la testa di lui verso la passera e si lasciò scappare un flebile gemito quando finalmente sentì la lingua di lui accarezzarle le grandi labbra. Con le mani guida la sua testa e il suo respiro si faceva rapido e nervoso ogni volta che la lingua le lambiva la clitoride. Le piaceva sentirsi leccare, specialmente quando contemporaneamente aveva la figa riempita dalle dita del suo ragazzo il quale sapeva stimolarle punti sensibilissimi.
Sophia era in preda al panico, aveva anche lei una voglia matta di prendere tra le dita la sua fica e di infilarsele dentro tutte… tanto era forte il desiderio di scopare ma sapeva benissimo che questo avrebbe voluto dire far smettere i due porcelli. Già….a meno che anche loro non fossero d’accordo di starla a guardare e perché no …magari di farla partecipare.
Ma come poteva fare per non sembrare troppo invadente e fare “quella” che rovina tutto?? L’aiuto le venne proprio da Simona che premendo il suo tallone sul sedile spinse in avanti il piede che così era andato ad appoggiarsi totalmente proprio sulla figa fradicia di Sophia. Quell’inaspettata pressione fece scattare la molla della lussuria in lei. Simona era talmente presa dal suo piacere che non si era ancora resa conto del contatto, continuando a tenere il piede premuto sul pube della dirimpettaia. Sophia iniziò a muoversi lentamente contro le dita di quell’adorabile piedino e, senza farsi notare aveva lentamente spostato la sua mano vicino alla figa e con le dita aveva iniziato a stuzzicare il bottoncino duro e sensibile. Con abili movimenti del bacino era riuscita a far sì che le dita del piede della ragazza si facessero strada dentro la sua figa e con incommensurabile piacere sentiva che queste avevano iniziato a muoversi. Sophia aveva perso ogni timore, aveva aperto gli occhi e guardava beata la ragazza che si stava approssimando all’orgasmo; le sue dita non si fanno più scrupoli andando a stuzzicare con sempre maggior convinzione il clitoride ed anche il movimento del suo bacino era diventato scomposto e nervoso, sintomo che anche per lei il piacere era sicuramente prossimo.
Vede Simona aprire la bocca e capisce che la maialina se ne stava beatamente venendo e rapita anche lei dall’estasi decide di venire assieme a quella che la stava ormai scopando con il piede e senza pensarci due volte si infilò con prepotenza due dita dentro la figa. A questo punto è Simona che, accortasi di quello che in realtà stava facendo con il piede alla signora che le sedeva di fronte, spalanca gli occhi. Il piacere è più grande dello stupore e della “vergogna”. Senza imbarazzo continua a premere la figa sulla bocca del suo ragazzo e a muovere, adesso con maggior convinzione e precisione, le dita del piede unite a quelle della mano di Sophia nella figa di quest’ultima. Passarono alcuni minuti in cui tutte le dita del piede assieme alle dita della mano di Sophia sguazzavano, quasi all’unisono, dentro la figa della dirimpettaia. Il tutto mentre le due donne si guardavano soddisfatte ed incapaci entrambe di smettere. Solo quando il ragazzo alzando la testa dalla figa della sua ragazza si rese conto di quello che stava realmente accadendo le due porcelle scoppiarono a ridere senza per altro coprirsi o interrompere i loro lubrici maneggi.
Superato lo stupore e gustato appieno il reciproco orgasmo Simona tolse il piede dalla figa di Sophia ma Francesco le prese la sua gamba e si portò il piede intriso di umori al viso per annusarlo e baciarlo. Questa mossa fece capire ad entrambe che la festa non poteva ancora dirsi del tutto conclusa!!!
Simona: Mi spiace averti “provocata” ma i nostri momenti di passione siamo costretti a viverli clandestinamente e quando parto non mi fermo mai, godo e faccio la maiala.
Sophia: Non è certo il caso di chiedere scusa o di vergognarsi anche perché io ho fatto finta fin dall’inizio di dormire e alla fine sono venuta anch’io, soprattutto grazie al tuo delizioso piedino.
Simona (rivolgendosi a Francesco): Adesso però ho voglia di scopare, voglio sentire il tuo cazzo! Sempre che a lei, rivolgendosi a Sophia, non dispiaccia guardarci mentre facciamo l’amore.
Sophia: Tutt’altro, sono ben felice di guardare e credo che non resterò certo con le mani in mano!
Francesco: Credo che saremo costretti a rimandare il divertimento perché i preservativi li volevo comprare una volta arrivati a destinazione e tu (rivolto alla fidanzata) hai smesso da poco di prendere la pillola, sei quindi a rischio a meno che non voglia rischiare di “ingrassare” prima del tempo!
Simona: Cazzo ed io adesso sarei costretta a menarmi la fica fino a che non mi passa la voglia, va a finire che una volta comprati i goldoni non posso farmi scopare perché ce l’ho tutta infiammata dai ditalini che mi sparerò da qui al lago!!
Sophia: Una soluzione forse posso offrirvela io, le amiche mi chiamano “La rappresentante del cazzo sempre pronto” e vedrai cara ragazza che quando scenderai dal treno sarai più che soddisfatta, se non addirittura sazia di cazzi. E Francesco dovrà passare le vacanze a zompare le tue amichette mentre tu ti riposerai la fighetta al sole e la rinfrescherai con i ghiaccioli. Cosa ne dite ragazzi di questo programma?
Francesco: In effetti ci sarebbero un paio di amiche che vorrei “assaggiare”, una mi ha anche fatto una sega l’altra sera al cinema e alla fine si è leccata le dita e da gran porcella le ha fatte assaggiare anche a Mariangela! Mentre tu (rivolto a Simona) te la rinfreschi con i ghiaccioli potresti restare a guardare o….se ti viene voglia potrai sempre usare la lingua. So benissimo che ti piace leccare sia grossi cazzi che vogliose fighette. Ti ho vista quel giorno mentre leccavi la figa a Giorgia mentre lei faceva l’indifferente apparente affacciata alla finestra della tua camera.
Simona: La cosa mi gusta. Ma devi sapere bel guardone che a Giorgia stavo leccando il culetto perché voleva provare a godere con un paio di dita nel sedere ma aveva paura, solo dopo che è venuta ha voluto che le succhiassi anche la figa e devo dire che quando gode ha un ciprino veramente gustoso e abbondante tanto che la volta dopo ha voluto che a leccarla fossimo in due: Io e la tua Mariangela la quale non si tira indietro quando c’è da far andare la lingua!!
Dato che a quanto sembrava tutti fossero d’accordo Sophia si alza, si rimette in piedi sui sedili, apre la cerniera del borsone ed inizia a frugare cercandovi qualcosa. La sua mini era ormai salita totalmente sui fianchi facendo vedere ai due la sua “mise” osé, lo string non nascondeva nulla della bella figa depilata e le cosce lunghe e sode velate dalle calze (col buco) mostravano un culo ben fatto ed invitante. Entrambi i ragazzi allungarono le mani verso quelle gambe e iniziarono ad accarezzarle risalendo verso i “gioielli” di Sophia la quale apprezzò molto quei movimenti e li facilitò allargando le cosce. Le dita andavano ed entravano da tutte le parti e spesso le dita che frugavano dentro di lei più di una e sicuramente erano non della stessa mano!! Il treno fece una brusca frenata e Sophia, che si gustava il palpeggio, per non cadere si afferrò alla borsa ma questa, anziché sorreggerla, le venne addosso e fece piovere sopra i due ragazzi una pioggia di…..”oggetti”.

(a seguire.... la seconda parte del 1° atto)
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