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Lui & Lei

Round Trip - Andata e Ritorno (2)


di LustfulMinds
11.08.2021    |    1.069    |    0 9.6
"Così facendo muovevano il lungo cazzo di gomma dentro le loro vagine aumentando ancora di più il piacere, in un ciclo vizioso apparentemente senza fine..."
Atto 1° - scena III°
Simona era estasiata da tutti quegli oggetti piovuti dal cielo e come una bambina li tastava e se li rigirava tra le mani per vedere se era un sogno o realtà tutto quel ben di Dio!
La frittata era fatta. Adesso bisognava solo scegliere quale usare ed iniziare le danze ma la scelta era difficile vista l’enorme quantità di cazzi aventi forme e fattezze tutte diverse e tutti invitanti per la vogliosa Simona. Anche Francesco era indeciso su quale adoperare e quelli che scartava li passava a Sophia che li riponeva dentro il borsone. Ogni tanto Simona chiedeva a cosa servisse questo o quell’oggetto e lanciava gridolini di gioia alla spiegazione “tecnico e pseudo scientifica” di Sophia. Tra tutti quelli visti e maneggiati alla fine solo tre furono scelti, Simona era curiosa e desiderosa di provarli tutti ma alla fine avrebbe avuto la figa distrutta e quindi, a malincuore, si dovette accontentare!
Francesco era interessato soprattutto ad una “fila di 6 palline grosse come biglie da spiaggia e colorate” e chiese a Sophia di spiegargli a cosa servissero. La spiegazione non gliela volle dare subito, preferiva tenerlo sulle spine e con la scusa di farsi più vicina a lui prese l’iniziativa. Gli tolse i pantaloni, si chinò sul suo cazzo ed iniziò a lambire la cappella, che aveva liberato dal prepuzio, con la lingua. Lui non reclamò affatto della non risposta e nemmeno del secondo pompino che stava ricevendo, anzi le sue mani iniziarono ad accarezzare le belle tette di Sophia che erano uscite dalla camicetta e che facevano bella mostra di loro essendo sorrette da un grazioso reggiseno a balconcino.
Simona guardava la scena compiaciuta ed aveva iniziato a giocare da sola con un vibratore (in silicone rosso, grosso e nerboruto) facendoselo passare (ancora spento!) sulle labbra della figa così da apprezzarne la lunghezza e la consistenza rendendolo nel contempo viscido e lubrificato. Poteva vedere il cazzo del suo boy-friend sparire nella bocca vorace di Sophia e guardava il veloce e sapiente lavoro di lingua che questa sapeva fare sia sulla cappella rossa che lungo l’asta dura. In primo piano aveva però il bel culo e la sontuosa figa totalmente glabra della pompinara in azione e con la sua mano libera aveva iniziato ad accarezzare e sondare quel fantastico Monte di Venere che le si parava innanzi. Interruppe la sua masturbazione e senza pensarci troppo spinse il vibratore, senza alcuna fatica dato che già era abbondantemente lubrificato, dentro la figa di Sophia la quale diede segno di apprezzare staccandosi solo un attimo dal cazzo per emettere mugolii di soddisfazione. Simona muoveva lentamente quel cazzo mentre con l’altra mano le titillava la clitoride e le allargava le labbra della figa, intanto la rosetta del culetto di Sophia palpitava e seguiva il ritmo della penetrazione del dildo. Attratta dalle contrazioni la lingua di Simona andò a lambire quel muscolo in subbuglio facendo gemere nuovamente l’ormai scatenata Sophia, che stava risucchiando senza posa il grosso cazzo di Francesco, il quale a sua volta palpava con maggior furore le tette armeggiando su i capezzoli duri e sensibili della pompinara.
Sophia stava per godere ma per aumentare il suo piacere allungo la mano libera e si mise il dito medio nel culetto, facendo così capire a Simona che razza di troia fosse; staccando un attimo la bocca dal cazzo chiese alla ragazza di fare altrettanto con il suo dito medio. Subito accontentata si ritrovò ad avere due dita nel culo ed un cazzo vibrante e stantufante nella figa. Arrestò il pompino e si godette appieno il suo orgasmo muovendo velocemente il dito ed inarcando il bacino per facilitare anche la penetrazione del dito di Simona e del dildo.
Per non urlare mentre veniva si prese tutto il cazzo del ragazzo in bocca, fino a sbavare saliva ed avendo quasi dei conati di vomito; senza togliere il dito dal culo e cercando di trattenere il dildo dentro di sè. Ci vollero alcuni minuti per riprendersi dal piacere appena avuto. Dopo essersi distrattamente ricomposta decise che era arrivato il momento di far vedere a Francesco a cosa servisse quella corona di palline.
Sophia: Unisci i sedili Francesco e sdraiatici sopra. Inarca le gambe verso il petto. Tu Simona siediti sopra alla sua faccia e fatti leccare la figa, se vuoi puoi fargli una sega ma se preferisci puoi proseguire quello che stavo facendo pocanzi ….. leccagli il cazzo ma….senza farlo godere, per ora.
Una volta che i due ragazzi si sono sistemati lei si è messa in modo da poter leccare la “rosetta posteriore” di lui il quale diede segno di apprezzare molto quanto Sophia stesse facendo tanto che, a sua volta, prese a fare lo stesso anche all’orifizio anale della sua fidanzata. La leccata di Sophia veniva guardata con interesse anche da Simona la quale muoveva lentamente la sua mano sul cazzo teso e vibrante di Francesco.
Prese la corona, porse le prime palline alla lingua di Simona che lesta le prese in bocca e le rese viscide con la saliva sputandoci sopra. Quindi le avvicinò al culetto di lui e senza alcuna esitazione iniziò a spingerle dentro….una ad una. All’inizio Francesco si irrigidì e cercò di divincolarsi ma Simona, che era eccitatissima dalla nuova esperienza, strinse le cosce attorno al viso di lui tenendolo così immobilizzato e nel frattempo manteneva allargate le cosce di lui con le sue braccia. La resistenza fu molte labile anche perché Sophia aveva ripreso a succhiargli il cazzo con rinnovata passione e le palline erano state ormai spinte quasi tutte dentro. Le ultime due le aveva volute introdurre proprio Simona. Spingendole con due dita fino in fondo nel culo del suo ragazzo, e con lussuria aveva prolungato la permanenza delle stesse dentro di lui per alcuni istanti. Sophia continuava a spompinare Francesco con ardore ma anche la lingua e la bocca di Simona volevano partecipare al banchetto, ebbe quindi inizio un lavoro a due bocche (molto intenso il lavorio e l’incontro delle due lingue) che stavano portando il giovane all’acme. Accortasi che lo schizzo era prossimo Sophia iniziò a tirare la cordicella che teneva unite le palline, Simona continuava da sola il pompino ma non si perdeva nulla di quello che stava accadendo al culetto del suo fidanzato. Come se tutto fosse stato programmato all’uscita dell’ultima pallina il cazzo di Francesco si mise a schizzare sborra da tutte le parti mentre le bocche delle due troiette si contendevano la cappella e la sborra. Il tutto ebbe fine con un groviglio di lingue in un eccitante quanto lussurioso bacio alla sborra.
Francesco è uscito esausto ma soddisfatto della nuova esperienza e una volta che Simona si è spostata non accennò alcun tipo di rimprovero o altro nei confronti delle due donne le quali si erano sì divertite ad incularlo ma lo avevano fatto sborrare e godere come mai gli era successo.
La bella Simona era comunque rimasta ancora a figa asciutta, la voglia di fottere le era rimasta ….. anzi dopo le ultime performance le era aumentata a tal punto che adesso reclamava cazzo a viva voce mentre con tre dita si stava praticamente allargando la figa da sola.
Sophia: Vieni Simona siediti di fronte a me ed allarga le gambe che adesso, io e te, ci facciamo una bella e succosa scopata. Allargati la figa mentre ti infilo questa parte di questo superbo cazzo “bicefalo”, poi l’altra testa la sbatti tu dentro la mia figa e al ritmo che più ti piacerà ci faremo una sana cavalcata.
Il vibratore nelle mani di Sophia aveva un diametro considerevole (sicuramente era il doppio del primo fallo in silicone con cui aveva giocato) ma i muscoli della figa di Simona erano ben allenati e così desiderosi di prendersi un cazzo che avrebbero assorbito anche tutta la mano di Sophia, se solo questa avesse voluto provarci. Iniziò a muoverlo dentro e fuori molto lentamente facendo sentire alla ragazza quanto fosse grosso, duro e lungo; le spinse dentro tutto il cazzo che la figa di lei potesse contenere. Quindi mettendosi (con le gambe aperte) davanti all’altro capo del cazzo iniziò a sua volta a farselo scivolare dentro. Simona teneva sollevata la testa e con gli occhi sbarrati e la bocca aperta non si perdeva nulla di quella fantastica doppia penetrazione; le dita della sua mano roteavano veloci sul suo clitoride rosso e duro ed ogni tanto si spingevano verso quello di Sophia la quale a sua volta muoveva avanti e indietro il cazzo (dentro e fuori le fighe) facilitando in tal modo la totale penetrazione. Le due fighe l’avevano ormai risucchiato tutto, tanto che si stavano per unire in un umido quanto perverso bacio finale “labio-ficale”.
Francesco alla vista di quei clitoridi così vicini e così protesi l’uno verso l’altro non poté resistere. Infilò la testa tra le due maiale e si mise a leccarli velocemente scatenando in questo modo un primo orgasmo liberatorio per entrambe le donne le quali si dimenavano sensualmente l’una verso l’altra. Così facendo muovevano il lungo cazzo di gomma dentro le loro vagine aumentando ancora di più il piacere, in un ciclo vizioso apparentemente senza fine.
Invece tutto ha una fine ed anche l’unione delle belle fighe dovette concludersi, la prima a spingere fuori il giocattolo fu Simona la quale però volle continuare a fregarsi il clitoride con la cappella. Sophia lo tratteneva ancora in parte dentro la sua figa e al cazzo di gomma ci aggiungesse anche un paio delle sue dita, le quali andavano a cercare punti sensibili e stimolanti per un nuovo, ma non meno intenso, orgasmo liberatorio.

Atto 1° - scena IV°
A Francesco era ritornato il cazzo duro, lo porgeva (stando in ginocchio) alla bocca di Simona che non disprezzava affatto il “sapore” del suo uomo. Ad un certo punto, però, a Francesco venne voglia di vendicarsi dell’inculata che poco prima le due troiette gli avevano inflitto.
Francesco: Simona mettiti a cavalcioni sopra di lei e fatti leccare il buco del culo, intanto allarga più che puoi le gambe di questa maiala (Sophia era sdraiata di schiena sui sedili ed aveva ancora gran parte del cazzo bicefalo infilato nella figa).
Appena le due donne si sistemarono come lui aveva chiesto (o meglio “ordinato”) si avvicinò al cazzo in lattice e si mise a piegarlo in modo che l’altro capo fosse puntato verso il buco del culo di Sophia. Non dovette fare molta fatica, anzi tutt’altro, infatti il culo di lei era già stato dragato più volte e quindi era avvezzo alla penetrazione. Iniziò una magnifica doppia penetrazione sotto gli occhi estasiati di Simona che non aveva mai visto nulla di simile da così vicino (ne aveva viste di scene simili ma sempre in televisione quando da sola, o con le amiche, si guardava i film porno che suo fratello teneva nascosti sotto il letto). L’orgasmo di Sophia non si fece attendere molto e scoppiò con una serie di gemiti e sussulti che fecero cadere in avanti Simona la quale, avendo a portata di lingua la figa ripiena di Lei iniziò a leccarla e a divorarla con tenera passione.
Francesco però non era soddisfatto, lasciò che le due troiette si calmassero un pochino, quindi ...
Francesco: Ora tocca a te maiala!!! (rivolgendosi a Simona) Vieni qui, girati verso la mia troietta e siediti sul mio cazzo! Voglio che Sophia possa ammirare quanto è lussurioso vedere un cazzo che entra in un bel culo. E tu hai proprio un culo da urlo!!
Non che fosse la prima volta che si faceva sodomizzare ma questa volta il cazzo di lui era o sembrava più grosso di quelli che aveva finora ricevuto, non voleva comunque rinunciare a quella inculata per nulla al mondo ….. soprattutto dopo aver assistito a tanta lussuria da parte di Sophia. Si girò quindi con la schiena verso il viso di Francesco, che se ne stava beatamente seduto con il cazzo dritto e duro, con sapiente lentezza iniziò a scendere mentre con le mani si teneva aperte le natiche ed il buchino (reso poco prima viscido dalle sapienti leccate di Sophia) per facilitare la penetrazione. Si stupì nel sentire che il cazzo entrava senza trovare resistenza alcuna e senza fatica lo prese in culo in tutta la sua interezza. Con le mani si teneva sui ferri del vano porta oggetti e i piedi li aveva appoggiati sui sedili di fronte. In quella posizione Sophia vedeva il grosso cazzo di Francesco farsi strada nel culo di Simona e contemporaneamente vedeva una figa in bella mostra e aperta.
Simona: Adesso voglio provare anch’io l’ebrezza di farmi scopare da due cazzi; uno che mi sfonda il culo ce l’ho. L’altro sbattimelo dentro la figa tu (rivolgendosi a Sophia) che voglio godermi appieno questo “tramezzino” ferroviario !!!!
Sophia non chiedeva di meglio, prese il cazzo che era stato usato all’inizio da Simona proprio per scoparla e lo avvicinò cautamente alla figa di lei. Non era necessario leccarle la figa per lubrificarla, rivoli di ciprino le colavano abbondanti verso il culo ripieno; il vibratore entrava senza fatica e una volta tutto dentro Sophia lo accese ed iniziò a muoverlo in tondo ed avanti e indietro seguendo il ritmo dell’inculata. Simona cercava di guardare ma le era impossibile tenere ferma la testa sotto i colpi dei due cazzi e la lingua di Sophia, che si era messa a giocare con il suo clitoride, certo non le facilitava la visione ma tutto questo la stava facendo impazzire di piacere tanto che in preda al piacere incitava i due a muoversi più velocemente e più profondamente. Anche Francesco era nuovamente colto dall’orgasmo e stavolta lo schizzo lo volle dedicare in toto alla bella e porca Sophia che gli aveva regalato questo indimenticabile viaggio, in II classe per la carrozza …… ma extra lusso per quanto riguardava il sesso e la lussuria!! Le venne dentro il culo mentre lo sentiva stringersi attorno al cazzo….anche lei era venuta contemporaneamente.
Rimase seduta schiacciando Francesco per gustarsi anche gli ultimi attimi di tensione che il cazzo aveva dentro di lei e guardava Sophia che si era avvicinata al suo sesso e con le dita le accarezzava le labbra della vagina pulsante. Quando lentamente decise di sollevarsi sentì il cazzo sgusciare fuori e spostandosi in avanti, verso la ragazza, rilassò i muscoli interni dell’ano permettendo alla copiosa sborra di colare sulle mani giunte della ragazza. Sapeva bene che poi le avrebbe ripulita, con dovizia, la figa usando sapientemente la lingua. La lussuriosa ragazzina non volle certo sprecare tutto quello sperma e conoscendone le qualità rassodanti…..si spalmò il prezioso nettare sulle sue tettine e anche sul viso.
Purtroppo non era possibile recuperare le forze con un sano e ristoratore pisolino. La meta per i due giovani era ormai prossima, ……..purtroppo. Dovettero velocemente riassettare lo scompartimento e vestirsi in gran fretta ma prima di scendere si scambiarono molto volentieri gli indirizzi ed i numeri di telefono (si sarebbero volentieri rivisti al ritorno ed avrebbero organizzato serate dimostrative per la compagnia di Simona e Francesco. Gli amici avrebbero sicuramente acquistato vari pezzi della fornita collezione di Sophia).
In ricordo degli esaltanti “momenti” vissuti, Sophia volle fare dono ai due fidanzati porcelloni il vibratore bicefalo (tanto ne aveva un altro in borsa) con cui la ragazza era stata doppiamente deflorata da Francesco.
Sapeva benissimo quali erano le lubriche fantasie che Simona stava facendo mentre lo teneva in mano…..uscendo dallo scompartimento. La vide poi mentre dalla banchina del treno la salutava con sorriso malizioso, la salutò a sua volta e vide che la porcella si stava perversamente leccando il palmo della mano e le dita……..

Fine - Atto 1°

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