Racconti Erotici > Lui & Lei > Round Trip - Andata e Ritorno (6)
Lui & Lei

Round Trip - Andata e Ritorno (6)


di LustfulMinds
23.08.2021    |    347    |    1 8.7
"Marco si lasciò prendere in mano il cazzo dal suo amico e attese le mosse di Carla la quale stava cercando la posizione giusta per montargli sopra e prendere..."
Atto 3° - Scena III°

Controllore: Credo che apprezziate di più leccare una bella figa in calore, anche se all’inizio non avete disdegnato succhiare le mie viscide tette, quindi fatemi sentire come fate!!!! Tu, Gianni vienimi davanti e leccami il clitoride (con le dita si era ben aperta la figa e così slabrata mostrava in tutta la sua fierezza il clitoride turgido e rosso); tu invece mettiti dietro leccami e succhiami le labbra, sia quelle grandi che quelle piccole mi raccomando; cerca di spingere la lingua bene in fondo alla figa!!!
Ovviamente i due cominciavano a prenderci gusto, il gioco si stava facendo sempre più interessante ed eccitante e tutto quello che veniva loro chiesto non li imbarazzava più di tanto e anche loro, come Carla, avevano perso il proprio self-control.
Le loro lingue andavano veloci. Gianni roteava la sua sul clitoride sensibile e ad ogni tocco della punta della lingua il ventre di Carla si sporgeva in avanti, nel frattempo Marco stava succhiando con vorace passione le grandi e grosse labbra della fica; ogni volta che lei si muoveva verso la lingua di Gianni si sentiva un sonoro schiocco provocato dal repentino rilascio delle labbra ficali dalla sua bocca. Sentirsi leccare da due baldi giovani la faceva sentire padrona della situazione ma non era ancora sazia, voleva di più da questi ragazzi.
Controllore: Siete bravini, adesso però datevi il cambio. (intanto lei si era leggermente chinata in avanti e con le mani adesso si stava allargando le chiappe mostrando ai due un panorama meraviglioso. La figa aperta e ben lubrificata e una rosetta anale che dava chiari segni di impazienza) Adesso tu ti occupi della mia piccola “gattina” che adora le fusa e tu, là dietro, fammi sentire quanto sei bravo a farmi la “foglia di rosa”.
Gianni non capiva cosa fosse quella “foglia di rosa” ma dedusse che doveva trattarsi di una appropriata quanto approfondita leccata di culo (non si sbagliava!!). Nel momento in cui appoggiò timidamente la punta della lingua sulla rosetta anale di Carla la sentì gemere e sfiorandole le lunghe e tornite gambe si accorse che alla troia era venuta anche la pelle d’oca. Marco ci stava dando dentro come un matto. Leccava, succhiava, mangiava anzi divorava quella figa che in cambio del meraviglioso cunnilinguo gli stava dando da bere un nettare abbondante e delizioso. A Carla farsi leccare piaceva molto ma adorava sentire anche le dita giocare sulla/nella figa e questa volta (di dita) ne aveva veramente tante a disposizione.
Controllore: Adesso staccate le mani dai vostri cazzi, non è il caso che vi sfiniate con le seghe ragazzi, tenete un po' di carburante anche per dopo ……. il viaggio è ancora lungo!!! Forza Marco agguantami una tetta, senti che bei capezzoli duri!!! (prese poi l’altra mano del ragazzo, che le stava accarezzando l’interno delle cosce, e se la portò con decisione sulla figa) Dai bel fighettino di mamma tua metti queste dita dentro la mia passerina, fammi sentire quanto sono lunghe!!!! E tu la dietro smettila di sbavarmi sul culo!!! Cosa ne dici di tastare con mano quanto mi piace farmi fare il culo???
Per fargli meglio capire quello che desiderava avvicinò alla rosetta anale, viscida e già pronta, il dito medio della sua mano e cominciò ad accarezzarselo. Il tocco si stava facendo sempre più malizioso a tal punto che pian piano il dito iniziò a scomparire dentro quel burroso delizioso anfratto. Si stava inculando da sola, come spesso le capitava d’altronde, e con il dito poteva chiaramente sentire le due dita di Marco che la stavano scopando; anche lui se ne accorse e aumentò il ritmo del ditalino, quindi si avvicinò nuovamente al clitoride con la lingua. Per un po’ volle continuare l’eccitante battaglia che il suo dito aveva intrapreso con quelle di Marco ma poi volle gustare anche le dita di Gianni, il quale si stava eccitando guardando la scena lubrica con il cazzo tra le mani.
Controllore: Forza adesso è il tuo turno!! Infilaci almeno un paio di dita e non tenerle ferme, muovile ....e non seguire il ritmo delle dita che mi stanno sfondando la figa ma alternalo. Quando le sue escono tu mettile dentro e quando le senti rientrare fai scivolare fuori le tue!!!! Ecco adesso va molto meglio!!! Meraviglioso ...... Anzi sai cosa ti dico (si era rivolta a Marco prendendolo per i capelli) Sbattimi in figa sei dita, tre della destra e tre della sinistra e cerca di allargarmela più che puoi e mentre il tuo amico piega le sue dita, passando dal culo, verso l’interno della figa. State diventando bravini…..ecco adesso leccami l’interno della passera. Adoro fare la porca e questo giochetto me lo ha insegnato un mio amico, un vero maiale, un assetato di figa e un adoratore folle del mio culo. Forza che mi state facendo raggiungere le vette del piacere ..... Non azzardatevi a fermarvi altrimenti vi piscio addosso ......... e vi sbatto giù dal treno, stavolta, senza mutande ... Dai ... ancora .... più veloce con quella lingua e tu dacci dentro con quella dita .... sfondami il culoooo.
Ormai Carla era in preda agli spasmi dell’orgasmo e non controllava più né i suoi movimenti né i suoi pensieri e tanto meno le parole. I due giovani si stavano veramente “divertendo” e aver bigiato scuola quel giorno era stata una cosa veramente costruttiva. Non avrebbero mai immaginato di fare, provare, sperimentare queste cose. Credevano che solo nei films o nei giornaletti porno ci fossero delle maiale così disponibili e ninfomani (le loro amichette erano disinibite ma non certamente delle troie incallite). La figa di Carla colava abbondantemente sotto i sapienti maneggi di Marco mentre Gianni si dilettava col suo culo. L’orgasmo rese docile e mansueta la loro aguzzina a tal punto che sfinita dal piacere si accasciò sui sedili e prese a baciare con passione i due giovani che l’avevano pienamente (per ora !!!) soddisfatta.
Le mani di Carla però non restarono a lungo senza far niente. Presero a percorrere le cosce muscolose dei ragazzi andando a soppesare i coglioni, nuovamente pieni, e a brandire i loro cazzi tosti e nodosi. La sega stavolta fu lei a fargliela ma fu una masturbazione molto lenta quanto accurata. Le dita giocavano con le palle facendole rigirare nello scroto e si dilettavano spesso e volentieri sulla cappella rossa, turgida e viscida passando e ripassando i polpastrelli facendo guaire di piacere i due inesperti segaioli. Il passo dalla manipolazione al pompino fu ovvio quanto desiderato da tutti. Loro non vedevano l’ora di veder sparire il loro cazzo nella bella bocca della controllore e lei agognava, anzi aveva l’acquolina, di assaggiare quei bei pezzi di carne.
Iniziò lambendo le turgide palle, ovviamente, e quindi usando solo la lingua risalì verso la cappella, senza comunque soffermarsi troppo su di essa, giusto il tempo necessario per far fremere il cazzo. Prima uno e poi l’altro …..dispensò con fervore il piacere ad entrambi. L’uccello di Gianni era grosso e la cappella era turgida e molto sensibile quando la prendeva tutta in bocca, le piaceva molto succhiarla facendo andare avanti ed indietro la testa e poi lasciarla uscire facendo uno schiocco sonoro. Marco aveva un cazzo più sottile, anche se non di molto in realtà, ma la vera differenza era la lunghezza, quasi certamente era più lungo di 20 cm, inoltre restava sempre scappellato e con sapienti movimenti riusciva sempre a farselo sprofondare in gola.
Carla a furia di masturbare, leccare e succhiare quei due magnifici esemplari di cazzi “scolastici”, grazie anche alle sue molteplici esperienze di provetta spompinatrice, si rese conto che se avesse continuato il sapiente lavoro di lingua e di bocca, abbinato alla manipolazione, i due giovinastri le avrebbero combinato un altro guaio come quello iniziale. L’avrebbero certamente soffocata di sperma e non le sarebbe certo spiaciuto sentirsi inondare da quei caldi ed abbondanti schizzi la gola e il viso, ma preferiva usare al meglio la forza devastante di quei due cazzoni.

Atto 3° - Scena IV°

Quindi rallentò il ritmo e si mise a soffiare sulle cappelle lucide e colanti di saliva in modo da calmare i bollenti spiriti.
Controllore: Non crediate di aver terminato il vostro dovere con una semplice leccata di figa ragazzi. Ci vuol ben altro per mettermi KO, io non sono mica la fata Turchina che vi spompina dalla sera alla mattina!!! Ho voglia di cazzo .... ma non sono cannibale!!! Forza belli rimettetevi all’opera che adesso si balla!!!
Si staccò dai loro uccelli e fece in modo che Gianni si sedesse comodamente sul sedile mentre lei prendeva posizione su di lui, montandogli a cavalcioni.
Controllore: Marco prendi in mano il cazzo del tuo compare di merende e fai in modo che stia ben dritto mentre io mi ci siedo sopra. Mi raccomando non sbagliare buco, fai in modo che quel cazzo mi penetri la figa!!!!
In un primo momento il giovane si rifiutò di prendere in mano il cazzo del suo amico ma quando vide che Carla strusciava lascivamente la figa sull’uccello del suo compagno bagnandolo di ciprino, si decise (con sommo piacere di Gianni). Preso lo “scettro” tra le dita e lo diresse verso l’ostrica aperta di lei. Sparì tutto in un attimo, come risucchiato da un mulinello d’acqua di un torrente in piena. Carla trafitta fino alla cervice dell’utero non volle rialzarsi, era troppo bello e pareva di sentirselo in gola tanto era lungo; cominciò a roteare i fianchi e a sfregare il clitoride sui folti peli inguinali.
Quindi iniziò una lenta ma costante cavalcata, cercando di affondare sempre di più quel magnifico mandrino, mentre con le mani si allargava da sola le chiappe e ogni tanto un ditino passava furtivamente dall’esterno della rosetta all’interno del budello. Si fermò e fece in modo che fosse il maschio sotto a muoversi dentro di lei e nel frattempo si tenne le chiappe ben larghe favorendo la lingua di Marco il quale le si era avvicinato e le stava praticando una “foglia di rosa” con i fiocchi ed i contro fiocchi. Colava abbondantemente di figa e si sentiva il culo morbido e “voglioso” grazie all’opera di Marco.
Controllore: Adesso si cambia!! Smettila di sbavarmi sul culo e siediti che adesso arrivo da te. Ora tocca a Gianni tenere il tuo cazzo ben dritto, anzi credo sia il caso che diventi ancora più duro quindi fammi vedere come sei bravo a fargli una sega!!!
Ovviamente nessuno dei due non si rifiutò, il dado era stato tratto ed ora si poteva solo stare al gioco e l’unica cosa da fare era divertirsi più che si poteva. Marco si lasciò prendere in mano il cazzo dal suo amico e attese le mosse di Carla la quale stava cercando la posizione giusta per montargli sopra e prendere una nuova dose di cazzo.
Salì in piedi sui sedili, girando le spalle a chi le stava sotto, e pian piano iniziò a scendere. Quando il culo fu davanti alla bocca del giovane lo sporse verso questa e si lasciò nuovamente leccare per un po', quindi riprese a scendere e una volta giunta nei pressi del cazzo si lasciò sfiorare la figa dalla grossa cappella. Fece finta di volerlo ancora dentro la passera ma con un brusco quanto deciso movimento se lo fece mettere nell’ano. Non fu un’impresa semplice, in realtà, ma sentirsi la punta di quel cazzone nel culo la fece felice. Non desiderava prenderselo tutto, le bastava solo percepire le meravigliose sensazioni che dal culo le venivano trasmesse alla figa grazie anche alla sapiente opera di cunnilinguo che Gianni le stava facendo. Infatti la lingua di quel porco di uno studentello vizioso stava lambendo il sottile strato di pelle, interno, che separa la figa dal culo. Era stata lei stessa a chiederglielo dato che, con le dita delle mani, si era aperta la vagina mostrandosi così disponibile e viziosa. Se avesse proseguito quella incredibile inculata avrebbe raggiunto molto presto l’orgasmo ma aveva intenzione di stupire, anzi strabiliare, i due ragazzi. Si stappo il culo e rimase per un attimo a guardare i due giovani.
Controllore: Sapete cos’è un “Sandwich”???
Furbescamente Gianni proferì: Immagino che non voglia intendere il panino!!! A meno che non le sia venuta fame....
Marco: Non l’ho mai fatto ma la voglia di provare c’è tutta, l’unica cosa da stabilire sono le nostre posizioni dato che lei dovrà fare inequivocabilmente il prosciutto!!!!
Controllore: Vedo che non vi manca né lo spirito e nemmeno la buona volontà di imparare, forse mi devo ricredere; va a finire che scopro che siete i migliori della classe oltre che i più perversi della scuola!!! OK direi che il cazzo grosso me lo prendo nella figa mentre quello lungo e più sottile me lo voglio gustare di dietro. Siete d’accordo ragazzi???
Ovviamente non ci furono obbiezioni. Il primo cazzo, quello nella figa, entrò senza problemi e iniziò subito il classico movimento scopereccio. Quello di Gianni invece non riusciva a trovare la via giusta in quanto Carla non rimaneva immobile ma seguiva l’entrata e l’uscita dell’uccello di Marco. Si appoggiava alla rosetta anale, la penetrava con la cappella ma subito veniva spinto fuori dal passaggio veloce e squassante del cazzo di Marco, il quale ci stava dando dentro come mai aveva fatto. Con un po' di violenza, o meglio con forza, costrinse Carla a rimanere ferma (la spinse in basso e in questo modo spinse tutto il pene del suo amico dentro la figa) le prese le mani e la costrinse ad allargarsi le chiappe. Quindi diresse il suo pisello verso quel buco aperto e pronto a riceverlo. Non si fermò quando la cappella varcò il muscolo anale ma proseguì fino a che tutto il cazzo non le fu dentro.
Un grugnito di piacere uscì dalle labbra di Carla la quale si era voltata e osservava il volto paonazzo di Gianni. Le era piaciuto il modo in cui lui l’aveva dominata, sentirsi presa in quel modo la faceva sentire ancora più troia e questo la faceva felice!!!! Chiese a gran voce di essere sbattuta senza riguardo perché farsi prendere da due cazzi la faceva impazzire di piacere. Chiaramente i due ragazzi, essendo questa la prima volta che fottevano contemporaneamente una donna, non si fecero scrupoli e mossero con ardore i loro membri. La vacca lasciava affondare quei torelli senza muoversi, ma stava ben attenta che non le sborrassero dentro. Infatti aveva in mente qualcosa di diverso, strabiliante per i due studentelli!!! Li lasciò sfogare ancora per un po', assecondandoli e sbattendo le tette sulla faccia di Marco che con la lingua non aveva mai smesso di leccare i suoi duri capezzoli. Il fiato grosso dei due giovani l’avvertì che era giunto il momento di fermarli. Si mosse in avanti facendo fuoriuscire entrambi gli uccelli. I due rimasero per un attimo smarriti ma afferrandola, chi per i fianchi e chi per le tette, cercarono di riportarla sui suoi passi ….. inutilmente.
Carla svicolò e si mise a ridere vedendo che i loro cazzi si stavano toccando!!!
Controllore: Imparate presto è vero ma avete ancora una volta dimenticato che siete tuttora nelle mie mani!!! Sono io quella che deve provare il massimo del piacere; voi siete solo uno strumento, utilissimo d’accordo, mediante il quale IO raggiungerò il piacere estremo!!! Solo dopo, se sarò magnanima, permetterò che anche voi abbiate la vostra parte di piacere!!!
Avete visto che il sandwich mi piace, ma questo era quello classico mentre io vado in brodo di giuggiole solo se “mangio” quello special!!!
Lo stupore si manifestò chiaro sui volti dei ragazzi, non capendo cosa volesse dire. Che quella fosse una gran troia lo avevano potuto appurare durante questo fantastico viaggio ma adesso non riuscivano ad immaginare cosa volesse ancora!!!!
Controllore: Marco siediti comodo sul sedile e tieni le gambe unite. Ora io salgo sopra di te, voltandoti la schiena, e tu Gianni guida il suo cazzo nella mia figa. Molto bene!!! Adesso mio caro ragazzo brandisci il tuo uccello e fai in modo che vada a fare compagnia a quello di Marco dentro il mio ventre. Godo come una matta nel sentirmi la figa dilatata da due baldi pistolotti!!!! Mi sento completamente zeppa la bernarda ..... sono piena come un cannolo siciliano .... Siete fantastici .... Cercate di muovervi seguendo lo stesso ritmo così che possa captare meglio lo sfregamento dei vostri cazzacci ..... Non fermatevi bei porcelloni che sto per raggiungere la cima del piacere ..... dopo potrete fare quello che vi pare ma adesso dovete farmi godere!!!! Vi leccherò i cazzi ... se volete vi succhierò le palle e leccherò la sborra che contengono ..... potrete incularmi fino a che non sarete sazi ma adesso muovete questi cazzoni che ..…… GOOODOOO!!!!
In preda ad un irrefrenabile quanto inebriante orgasmo la bella controllore si scatenava graffiando la schiena del povero Gianni il quale le sbatte con violenza il suo cazzo dentro la figa soprattutto per cercare di farla venire quanto prima e potersi liberare da quelle unghie strazianti.
Dopo una serie infinita di frenetici sussulti Carla si lasciò andare sul corpo di Marco facendo capire ai due che lei era sazia e appagata e che finalmente ora era arrivato il momento anche per loro di dare sfogo ai loro istinti. Infatti Gianni estrae il suo cazzo grondante di umori e lo spinge tra le labbra socchiuse della donna la quale non oppone resistenza e si lasciò scopare la bocca da quel pisellone infoiato. Glielo sbatteva fino in gola sentendo che la lingua porcella di lei si animava ogni qual volta che arriva a tiro della cappella. Si svuotò direttamente nella sua gola obbligandola ad inghiottire tutta la sua calda ed abbondante sborra.
Marco invece continuava la sua galoppata in quella passerona ebbra di umori e solo un attimo prima di godere spostò il suo cazzo dalla figa al culo della troiona, che gradì con molto piacere il cambio di passo, e le scaricò dentro una quantità tale di sperma da sembrare un clistere.
Solo al termine della scopata tutti si lasciano definitivamente andare sui sedili.
Sazi, felici e appagati.
Carla si passava le dita sul buco del culo e sulla figa ancora dilatata e sussultava quando le dita sfioravano la clitoride. I due ragazzi, rapiti dalla stanchezza, facevano fatica a tenere aperti gli occhi mentre i loro cazzoni si stanno velocemente trasformando in miseri resti di pelle, scialbi e senza più alcun motivo di interesse per qualsiasi ragazza. Nel vedere che le forze stavano abbandonando tutti la controllore si alzò e lesta si rivestì. Aprì la porta dello scompartimento, prese i pantaloni che erano ancora nel porta bagagli esterno allo scompartimento e li gettò sul sedile abbandonando i due ragazzi mentre morfeo se li stava lentamente prendendo tra le braccia. Sparì dalla loro vita lasciando però dietro di sé un ricordo esaltante e indelebile nella mente dei due giovani, portandosi via, da parte sua, una notevole quantità di sborra!!!!

Fine - Atto 3°
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Round Trip - Andata e Ritorno (6):

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni