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Lui & Lei

Tenerife 2


di passeradisandra
11.03.2015    |    7.244    |    0 9.5
"- Che tette - Grazie… Sento le sue mani insinuarsi nel reggiseno, carezzare la pelle morbida del mio seno, cercare i miei capezzoli già turgidi di piacere..."
…Al fare del giorno mi alzo per andare in bagno, con l’assoluta impellenza di fare pipì.
Tornando a letto non riesco a prendere sonno, sono pervasa da una strana sensazione di insoddisfazione ed ho ancora la fica e le dita impiastricciate dei miei umori!
Alla fine mi addormento.

- Mamma… sveglia, sono le nove e mezzo
cazzo! la colazione la servono fino alle dieci e trenta ed abbiamo giusto Il tempo di una doccia velocissima prima di fiondarci nell’enorme sala colazione dove già ci attende Giuliana. Giulio non si vede.
Con Giuliana decidiamo di andare in spiaggia dove trascorriamo tutta la giornata in modo estremamente rilassato.
L’indomani, martedì, alzataccia e gita a Las Palmas con rientro in tempo per la cena. Ma siamo così distrutte che andiamo subito a letto.
Mercoledì di nuovo spiaggia dove, nel primo pomeriggio ci raggiunge Giulio.
- Come va belle signore?
- Bene - risponde Giuliana - stasera vado a ballare, anche se Sandra non può venire per via di Alba
- Basta che le dai l’input per andare nella discoteca dell’albergo coi suoi amici. Lì stai tranquilla. E poi anche lei ha diritto di divertirsi - interviene Giulio.
- Dopo ci penso, vedremo
- Dai - insiste - così sul tardi vi raggiungo anch’io
- Vediamo…

Prima di cena Alba mi chiede se può andare col gruppo dei suoi coetanei, prima in discoteca e poi sulla spiaggia. Io, dopo essermi fatta un po’ pregare e le consuete raccomandazioni, le dò il permesso.
Finito di cenare saliamo in camera per rinfrescarci e cambiarci d’abito per la serata. Scelgo una gonna azzurra corta ed ampia con perizoma color carne, ed una camicetta bianca trasparente sotto la quale devo, per forza, mettere un reggiseno anch’esso color carne. Calze blu a rete, sensualmente sostenute da un reggicalze anch’esso blu, e scarpe bianche aperte con tacco da dieci.
Bussano alla mia porta, è Giuliana:
- sei pronta?
- Un minuto, finisco di truccarmi, ma entra…
- Sei uno schianto, che intenzioni hai stasera?
- Da come sei svestita tu, direi le stesse!
- Andiamo! Uomini, attenti a noi due… - conclude Giuliana, ridendo sonoramente, mentre mi prende sotto braccio.
Sono eccitata. Sarà perché Giulio ha detto che ci raggiungerà, o soltanto perché sono pervasa da una sensazione di libertà, di sentirmi padrona della mia vita…?
Entriamo nel night, un raffinato locale affacciato sul mare, e gli occhi di tutti gli uomini, soli o accompagnati che siano, si posano su di noi. Ci avviciniamo al bar e, seduteci su degli sgabelli, ordiniamo due cocktails. Due uomini dall’apparente età di 30 e 50 anni, si avvicinano; il più giovane a me ed il più maturo a Giuliana:
- le signore sono nostre ospiti - esordisce il cinquantenne - lo stesso anche a noi
- grazie - rispondiamo elargendo loro un sorriso a trentadue denti.
Fatte le presentazioni, Stefano (il più giovane) e Enrico:
- vi va di ballare? - prende l’iniziativa sempre il più maturo.
Senza neanche rispondere Giuliana si mette sotto braccio ad Enrico e si lancia in pista.
Io attendo che Stefano prenda l’iniziativa, non so essere sfacciata. L’uomo mi guarda negli occhi e facendo tintinnare i nostri bicchieri:
- alla donna più bella di Tenerife!
I suoi occhi vagano sul mio corpo che poco lascia all’immaginazione, procurandomi un brivido di piacere.
- grazie, ma non esagerare…
- non esagero… tutt’altro!
- balliamo? - e senza attendere il mio si, mi prende per mano ed anche noi ci tuffiamo nella bolgia della pista.
A meno di due metri da noi Enrico e Giuliana sono già avvinghiati e non ci vuole molto a capire che la mano sinistra dell’uomo si sta facendo strada dalle spalle fino al culo di Giuliana che, ad occhi chiusi, bacia il petto dell’uomo mentre con la mano destra si piazza sulla patta, facendosi strada dopo aver abbassato la zip.
Una voglia di trovarmi nella stessa situazione mi pervade. Mi stringo di più a Stefano, aderendo completamente al suo corpo atletico e muscoloso. Non trascorrono che pochi secondi e sento qualcosa di duro fra le sue gambe che si poggia sul mio ventre. Ancora un paio di balli e cerco Giuliana con lo sguardo: non c’è più, chissà dove s’è infrattata con Enrico. Stefano mi ha ormai indolenzito il ventre, tanta è la pressione del suo cazzo su di me. Intanto le sue mani cominciano a carezzarmi le spalle mentre la sua lingua inumidisce instancabilmente il mio collo, sotto l’orecchio sinistro. Ed il suo fiato mi provoca una sensazione mista fra solletico e piacere. Prima che finisca il brano che stiamo ballando:
- ti va di andare in un posticino tranquillo?
e senza attendere risposta mi prende per mano e mi conduce verso una di una dozzina di tende che nascondono altrettante porte, presidiate con discrezione da personale del locale incaricato di garantire la privacy degli ospiti. Stefano si avvicina ad uno di loro e gli mette in mano una banconota. Questi ci apre la porta, ci fa entrare e la richiude alle nostre spalle. Nella scarsa illuminazione si intravedono un tavolino con sopra un secchiello in metallo contenente ghiaccio ed una bottiglia di champagne, un divano e una sedia. La musica arriva soffusa.
L’uomo riprende subito a far scorrere la sua lingua sul collo procurandomi nuovamente quei brividi che finalmente posso evitare di controllare. Continuando a lavorare di lingua, incolla le labbra umide alle mie, facendosi fa strada nella mia bocca alla ricerca della mia, e passandola sui denti. La mia lingua non si sottrae certo alla sua e ci uniamo in un bacio che sigilla tutto il desiderio accumulato sulla pista da ballo.
Lo stacco da me e lo guardo negli occhi, in viso: è veramente un bel ragazzo e finora non avevo avuto la possibilità di guardarlo con attenzione.
Mi sfiora il seno da sopra la camicetta.
- Che tette
- Grazie…
Sento le sue mani insinuarsi nel reggiseno, carezzare la pelle morbida del mio seno, cercare i miei capezzoli già turgidi di piacere. Chiudo gli occhi assaporando le sue carezze. Sento il rumore impercettibile dei bottoni che le sue sapienti dita aprono per poi piazzare subito le mani sulle mie mammelle desiderose. Libera le mie tette dalle coppe che vengono ormai sostituite dalle sua mani; la sua lingua sparge di saliva il mio seno da quarta misura fino a soffermarsi a turno sui miei capezzoli cui dedica la sua attenzione: prima prendendoli fra due dita, poi leccandoli, poi mordendoli… mentre il mio respiro si fa sempre più accelerato.
Restando immobile dove sono, mi sfilo la camicetta e la appoggio sul divano alle sue spalle. Mentre lui continua a dedicarsi al mio seno, apro la lampo della gonna e me la faccio scivolare ai piedi per poi prenderla con gesto delicato e appoggiarla sulla camicetta. Quindi sbottono lentamente la camicia di Stefano, allungando lo sguardo sull'uomo che mi sta mangiando con gli occhi, e poi la sfilo. Mentre lui resta vestito dalla cintola in giù, io resto in reggiseno, reggicalze, calze e,,, perizoma.
L'uomo mi guarda con cupidigia.
Mi sfilo una calza e, sedendomi sulla sedia, la tolgo. Faccio lo stesso con l’altra. Quindi mi alzo nuovamente e mi libero prima dei reggicalze e poi anche del perizoma. Faccio tutto con naturalezza, sistemandomi ogni tanto i capelli che, con i movimenti, mi finiscono sul viso. Adesso sono nuda davanti a quest’uomo a me sconosciuto fino ad un’ora fa e che mi sta letteralmente divorando con uno sguardo ingordo che mi turba nell’animo.
- che meraviglia che sei, e che sensualità. Adoro le donne con i reggicalze, le calze a rete e i perizoma.
Si avvicina e prende ad accarezzarmi il seno, stavolta palpandolo con attenta delicatezza, quasi con cautela. Si sofferma sul capezzolo, titillandolo tra indice e pollice. A questo punto il suo attrezzo è turgido quasi da sfondare la patta.
- sei bellissima, hai un seno meraviglioso…
Dopo aver giocato a suo piacimento col mio seno duro come il marmo per l’eccitazione, si allontana fissandomi dalla pancia alla parte bassa del corpo.
Un ennesimo brivido attraversa il mio corpo mentre quello sguardo promette più di ogni frase. Nel frattempo inizia ad armeggiare con la cerniera dei suoi pantaloni.
Tolgo la sua mano ed insinuo la mia dentro i suoi boxer, fino ad avvolgere il suo pene, impadronendomene. Mi sto dando un piacere esagerato con quel cazzo fra le mani che muovo leggere e veloci, determinate ed instancabili dopo aver rapidamente trovato il giusto ritmo fra la forza con cui stringerlo, la velocità di masturbazione ed i punti su cui insistere.
Lui rimane con gli occhi chiusi a prendersi il piacere, ma io non riesco a non guardarlo mentre gode a causa delle mie sapienti mani che avvolgono e lavorano a puntino il suo grosso membro.
Mi inginocchio davanti a lui e, staccate le mani dal suo poderoso cazzo, me lo infilo in bocca iniziando a succhiarlo lentamente, portandomelo fino in fondo alla gola, quasi a non poter più respirare. E lui vibra dentro la mia cavità orale…
E’ arrapato soltanto nel guardarmi mentre glielo prendo in bocca, soltanto nel vedere le mie labbra intorno al suo membro paonazzo.
Un’ennesima scarica di piacere mi percorre il corpo soltanto nel sentirmi addosso il suo sguardo sbarrato di desiderio.
Riesce appena a sussurrare:
- Sei fantastica, Sandra, scommetto che sei già bagnata
. guarda un po’ tu…
Tolgo il suo membro dalla bocca e lo guardo negli occhi coi miei occhi vogliosi.
Mi prende da sotto le ascelle, mi solleva e mi fa sdraiare sul divano; mi guarda negli occhi e scende con lo sguardo fra le mie cosce, a fissare la mia fica. Infila due dita tra le grandi labbra.
- sei una vera cagna in calore - dice guardandomi negli occhi - sei un autentico animale da sesso. Sei completamente bagnata. Sei anche piena di piscio e stai sgocciolando lungo le cosce. E non ti ho fatto praticamente fatto niente.
Avvicina la sua mano al mio antro del piacere. Passa e ripassa la mano carezzando la fregna infuocata per poi infilarle un dito dentro. Faccio un respiro profondo che il giovane amante mostra di apprezzare. Toglie quindi il dito e, girandomi di fianco a dargli le spalle, lo fa scorrere tra le natiche per poi spingerlo con forza nel culo. Vi entra subito rigirandovelo dentro quasi con violenza. Quindi lo sfila e me lo mette davanti al viso:
- fammi vedere cosa sai fare con la bocca al mio dito pieno della tua piscia e dei tuoi residui di cacca
Comincio a leccarlo e poi a succhiarlo. Con voluttà. Sono una porca e non è certo la prima volta che lecco anche un cazzo pieno della mia piscia e della mia merdolina…
Non faccio certo fatica ad assaporare quel mio ben di dio, anche perché comincio a stuzzicare il suo cazzo con la lingua, dandogli colpetti sulla cappella, poi lasciandola scivolare lateralmente per la lunghezza dell’asta.
Inizio a leccargli le palle per poi ciucciarle, risucchiandogliele in bocca.
Voglio fargli riprovare un piacere incontenibile. E quello che provo io non è da meno: mi sto pisciando a fontanella.
Da vera esperta capisco che la mia eccitazione è ormai arrivata ai massimi livelli, lo riprendo tutto in bocca e cominciò a spompinarlo alternando momenti di dolcezza con altri di vera frenesia. Lo accolgo più che posso in bocca.
Dopo alcuni minuti di risucchi, dai suoi gemiti e movimenti mi accorgo che sta per venire.
Ma non è quello che voglio, ho altri progetti.
Tolgo il pene dalla bocca e con una mano raggiungo i testicoli, glieli strizzo energicamente tanto da bloccare il magma che sta risalendo lungo il canale seminale, riportandolo bruscamente alla realtà.
- sei impazzita? vuoi evirarmi?”
Mi guarda, come in attesa di qualcosa, e decido finalmente di denudarlo del tutto.
Gli abbasso i pantaloni e i boxer e, non senza difficoltà, glieli sfilo insieme ai mocassini.
Lo butto sul divano e gli monto a cavalcioni, ma non si decide a mettermelo dentro, gioca con la punta del cazzo accarezzandomi la passera. E’ un gioco arrapante ma allo stesso tempo snervante. Finalmente, con un colpo di bacino ben assestato, riesco a bloccarlo ed a penetrarmi con un sospiro appagato. Ed inizio a cavalcarlo, prima al trotto e poi al galoppo, orgasmando…
E’ fantastico sentire il suo cazzo dentro la mia bernarda così calda e bagnata:
- Ti piace?
- sei bravissima, la fine del mondo…
Il mio corpo continua inesorabilmente a muoversi sinuosamente sul suo membro, tengo le mani salde sulle sue spalle, le ginocchia ben affondate sul divano. Mentre il suo membro ora si alza e si abbassa dentro di me come nel burro, in una danza sensuale.
- Dio, che bello, Sandra…”
- sono brava?
- sei la femmina più troia che abbia mai avuto
- lo so, non sei il primo a pensarlo
Sento il mio corpo in fiamme, le tempie che mi pulsano terribilmente. E lui sta per venire, lo sento. Io sarò venuta almeno una dozzina di volte…
Cerco di rallentare, di rimandare il più possibile quel momento, ma mi ha in pugno. Il pene mi sembra sul punto di esplodere, per quanto mi ha ridotto la fica in fiamme, ma il piacere lo sento soprattutto in testa, nel cervello ormai ridotto ad una massa liquida e informe. Mi fermo bloccando la sua eiaculazione. Esco da lui, mi metto su un fianco davanti al mio uomo, porgendogli le spalle:
- sborrami in culo
- lo vuoi davvero?
- certo, riempimi le budella!
Un colpo soltanto e si assesta nelle mie viscere, riprendendo a stantuffarmi.
Una decina di colpi ben assestati e non riesce più a trattenersi.
Per lui è troppo. Mi devasta il culo con un orgasmo sconvolgente, un'esplosione smisurata.
Urla tutto il suo piacere quasi coperto dall’escalation dei miei mugolii di piacere per la troppo lungamente contenuta tensione erotica, e liberatori del piacere orgasmico tanto a lungo trattenuto.
Per qualche minuto mi sento librare in uno spazio di lussuria senza fine.,
Poi, pian piano, ritorno in me. L’aria introdottami in culo da Stefano si fa violentemente strada nel mio retto, espellendo il suo cazzo che sta ormai iniziando ad ammosciarsi.
Ormai è fuori da me, col cazzo pieno di piccoli escrementi misti ad urina.
- sei una donna splendida, un’amante meravigliosa… una vera femmina…
Si alza, si avvicina al tavolino, apre la bottiglia di champagne e riempie i due bicchieri:
- alla Tua, alla nostra…
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