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Lui & Lei

Tenerife 4


di passeradisandra
26.03.2015    |    4.743    |    0 9.1
"Ma cosa sto facendo nella sua stanza? Una silenziosa domanda che non ha risposta..."


Stamattina faccio proprio fatica ad alzarmi.
Alba è già andata a fare colazione ed io ho deciso di restare a letto, non ho neppure voglia di un caffè.
Vorrei dormire ma non ci riesco, la mia mente va a stanotte, fra le dune nel boschetto di lauri…
Ed un brivido mi pervade…
La mia mente corre all’unica altra volta che ho fatto l’amore sulla spiaggia, nell’estate del 2013 a Silvi Marina. Anche quella volta era di notte, ma col mio cugino del cuore: Torchio!



Mi risveglio turbata da questo sogno/ricordo che ricorre spesso nelle mie notti solitarie, che vive indelebilmente e costantemente dentro di me da un anno in qua… Sono eccitata, bagnata… anche lungo le cosce, perfino le lenzuola si sono infradiciate.
Vado in bagno e mi infilo direttamente sotto la doccia, senza neppure attendere che arrivi l’acqua calda. L’acqua fredda mi aiuta a risvegliarmi, a tornare in me, a farmi riprendere possesso delle mie facoltà mentali.
Ma la voglia di scopare… non scompare!
Si è già fatta ora di pranzo; indosso velocemente qualcosa di fresco e raggiungo Alba e Giuliana. La mia amica mi chiede:
- cos’hai? Non sembra proprio che hai dormito, ma piuttosto che hai trascorso tutta la notte insonne!
- hai ragione, non so perché ma non ho dormito tutta la notte ed ho preso sonno soltanto alle prime luci dell’alba… A te piuttosto com’è andata la serata?
- molto bene direi… e a te? - sorridendo maliziosa
- direi anche a me… - sorrido anch’io, di nascosto a mia figlia
Decidiamo di andare tutte e tre a fare una passeggiata sulla spiaggia, sperando che le nuvole si diradino e magari si riesca almeno a prendere il sole in quest’ultimo giorno a Tenerife.
Purtroppo, dopo mezz’ora, inizia anche a piovigginare e così optiamo per fruire della spa.
Alba ci lascia per unirsi ai suoi amici asserendo che, magari, ci raggiunge dopo, e comunque a cena.
Il pomeriggio trascorre nel massimo relax, ed il caldo massaggio dell’acqua pare riesca ad assopire anche i miei erotici ricordi incestuosi.
Durante la cena, come al solito, Giulio si avvicina al nostro tavolo a scambiare due chiacchiere e, sistemandosi fra me e sua madre, poggia le sue mani sulle spalle di entrambe. Sulla mia pelle la sua mano provoca una scarica elettrica, e lui si rende subito conto. Mi guarda sorridendo:
- devo lasciarvi, mi faccio vivo io dopo…
Alba ha già raggiunto la sua comitiva ed io con Giuliana siamo ancora sedute a tavola quando squilla il cellulare della mia amica:
- ho un per un drink sulla spiaggia, è l’ultima sera…
- vai, tranquilla, divertiti. E poi domani si rientra a casa…
- cerca di divertirti anche tu
- speriamo…
Neppure il tempo di restare sola al tavolo e arriva un sms: “Ho appena finito il turno, ti va di prendere un drink con me?” E’ Giulio. Mi guardo intorno e lui è lì, a pochi metri, che mi sta guardando, sorridendo. Mi raggiunge e si siede vicino a me, non prima di avermi baciato sulla guancia:
- domani partite, anzi… parti!
- già, una settimana è volata…
- è stato eccitante ieri sera. Sei un’amante fantastica, una femmina meravigliosa, vogliosa, un’autentica…
- Shhh!
- ti va una sangria?
- vada per la sangria!
Andiamo al bar, ancora semivuoto per l’orario, e ci accomodiamo su un divano appartato dopo che Giulio ha ordinato da bere.
Mi porge il bicchiere, si incolla a me, fa un brindisi e… mi bacia. Un bacio che mi inebria, eppure non ho ancora bevuto… quindi non è la sangria, ma è proprio lui che mi fa quest’effetto! Beviamo un sorso, poggia il suo bicchiere sul tavolino, prende il mio dalle mie mani e lo poggia vicino al suo.
- Sandra… sei bellissima - e mi infila la lingua in bocca, risucchiando la mia.
Le sue mani sono come dei tentacoli, me le ritrovo su tutto il corpo, una è sul mio seno, l’altra in mezzo alle mie cosce già larghe…
- Basta, troviamo un posto più comodo, più tranquillo - dice Giulio mentre, prendendomi per mano, mi fa alzare e si dirige fuori dal bar… fino alla sua stanza.
Sono sobria ma in trance, come quella notte con Torchio…
Apre la porta e mi cede il passo. Ma cosa sto facendo nella sua stanza? Una silenziosa domanda che non ha risposta. Non la cerco, non la sento, sento solo una vampata di calore salirmi al cervello, scendermi fino al ventre, in mezzo alle cosce…
Mi infila la lingua in bocca, rovista il mio palato finché mi risucchia la lingua a cavatappi mentre comincia a sbottonarmi la camicetta che lancia su una sedia. Faccio la stessa cosa con la sua maglietta. Le sue mani tentacolari riprendono a scandagliare il mio corpo, quindi abbassano la lampo della mia gonna facendola scivolare lungo i miei fianchi. Senza scollare le nostre bocche, apro la fibbia della cintura dei suoi pantaloni, abbasso la zip e glieli tolgo. Operazione per la quale sono costretta a staccarmi dalla sua bocca per abbassarmi verso i suoi piedi - non prima di aver poggiato, soffermandomi, le labbra sul suo membro costretto negli slip - e togliergli anche le scarpe. Mi aiuta a rialzarmi mentre mi sfilo le decolleté che lancio lontano da noi. Finiamo sul letto con ancora indosso l’intimo. Mi sgancia il reggiseno e resta abbagliato dal mio seno turgido e prorompente, i cui capezzoli si ergono duri verso di lui. Lo ammira per un minuto intero, accarezzandolo con delicatezza. Finalmente avvicina le labbra e comincia a succhiarli, prima piano e delicatamente, poi sempre con maggior violenza. Il dolore misto al piacere mi provocano un mugolio di piacere:
- uhhmmm… mi piace… continua…
Si sofferma, stringendolo, sul mio seno, lo lecca intorno alle areole, scende con la lingua fino all’attaccatura sul grembo, risale fra le due mammelle per poi tornare sui capezzoli. Raggiungo il primo orgasmo. Infine si stacca dal mio seno e scende fino a pochi centimetri dalla mia fica depilata. Gli tengo la testa attaccata al mio ventre mentre emetto un crescendo di mugolii che lo eccitano ancor più. Mi lecca la fica da sopra il leggerissimo tessuto del perizoma, provando ad infilarmela dentro. Non ci riesce, e sempre con la lingua sposta il mio perizoma riuscendo finalmente ad introdurvi la lingua:
- sei tutta bagnata…
- mi fai morire… daaaiii… non fermarti… - lo imploro tenendogli sempre ben ferma la testa sulla passera.
Inizio a pisciarmi addosso e lui non disdegna di bere la mia pipì. Con la bocca piena della mia urina si divincola dalla mia presa e risale col suo viso verso la mia; mi schiude le labbra aiutandosi leggermente con le dita, e vi versa dentro la mia pipì:
- non inghiottirla, baciami!
La trattengo un po', sciacquandomi la cavità orale col mio stesso aspro collutorio naturale, prima di unire la mia bocca alla sua, per condividerla. La nostra libidine smorza il disgusto della mia urina che, infine, ingoiamo.
Mi fa mettere a pancia in giù e riprende a leccarmi dal collo, sotto e dentro i lobi delle mie orecchie, scendendo lungo le spalle e i reni, più sotto fino all'attaccatura delle natiche. Si sofferma con una lenta leccata sulle mie chiappe, prima di arrivare al mio buco del culo. La sua lingua umettante mi fa ansimare, mentre cerca di penetrare il mio ano come fosse un piccolo cazzo. Vi sputa sopra ed infila un dito. Allargo le chiappe per accoglierlo meglio e mostro il mio gradimento con un piccolo quanto incontenibile fiotto di pipì. Giulio se ne accorge subito e per tutta risposta aggiunge un altro dito, aumentando il ritmo. Scende quindi dal letto, mi afferra dai fianchi e mi fa mettere a pecora. Rimette il pollice nel mio sfintere anale e mi assesta un colpo deciso in... fica.
- continua, non fermarti… mai! - gli intimo mentre un ennesimo prolungato fiotto di pipì tradisce inequivocabilmente il piacere che sto provando; e comincio a dimenare le anche per meglio accoglierlo nella mia fregna insaziabile...
Per dieci minuti buoni alterna il suo membro fra fica e culo, devastandomi di piacere coi i suoi colpi potenti e a volte roteanti, finché, dall’intensificarsi del suo ritmo e del suo respiro, mi rendo conto che sta per orgasmare:
- esci, non venire!
Mi sfilo per mettermi seduta. Gli prendo il cazzo in mano ed inizio con l’accarezzargli le palle e leccargli la cappella, dolcemente.
- non fermarti troia...
- e tu non venirtene!
Sentirmi dare della troia mi fa perdere ogni ulteriore remora, mi eccita da morire. Lo guardo negli occhi arrapati prima di iniziare a pomparlo, lentamente, senza risucchio per non farlo venire.
Lo spompino per dieci minuti buoni finché:
- Sto venendo...
Per tutta muta risposta aumento l'intensità del pompino su questa minchia paonazza e turgida fino a farlo esplodere nella mia bocca assetata del suo sperma.
- vengoooo... troia non sputare, ingoia tutto!
Dopo aver accolto tutto il suo seme, mollo la presa delle mie labbra e gli mostro la bocca piena della sua sborra. Mi ci risciacquo l'orifizio orale primo di inghiottirlo, badando a non perdere neppure una goccia di quel prezioso nettare e senza mai togliere il mio sguardo libidinoso dai suoi occhi sbarrati dal piacere.
E deglutendo lentamente raggiungo un ennesimo orgasmo...

Un sms al mio iPhone: “mamma io tardo un po’, fra mezz’ora sono in camera”. “Ok, ma non oltre mezz’ora. Ti aspetto in camera”

Ci rivestiamo e mi accompagna in camera. Davanti la porta mi da un ultimo bacio:
- ci vediamo a Roma, spero presto…
- a Roma c’è la tua fidanzata…
Rientro in camera e mi chiudo la porta alle spalle.
Ho giusto il tempo di una doccia prima che torni Alba…






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