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Gay & Bisex

Il Negozio in Periferia 5


di PassPa
18.09.2013    |    7.629    |    1 9.3
"Il suo cazzo forse a causa dei miei massaggi era aumentato di dimensioni e allora decisi che era venuto il momento di..."
Eravamo dentro la vasca e sotto la doccia e nonostante i giochi cui avevo partecipato poco prima, il mulatto mi attraeva. Forse perchè era sempre gentile, discreto e restava da parte.
Il suo corpo, oltretutto, mi piaceva molto. Non era molto alto, ma aveva una bella muscolatura e un colore di pelle molto bello. In più il suo cazzo era molto ben fatto. Lungo e di una bella circonferenza, con una cappella grossa e soprattutto due palle molto grosse. Insomma....... mi eccitava.
Lui sembrava non curarsi del fatto che io lo stavo carezzando proprio sul sesso, e continuava a lavarmi da tutti gli umori che il mio corpo aveva addosso come conseguenza dei giochi delle ore precedenti.
Ma non sembrava che gli desse fastidio, quindi continuai a farloe notai che le sue mani sul mio corpo adesso avevano una pressione differente, più intensa, più sessuata.......
A quel punto decisi di provarci e nonostante avessi passato le ultime ore a fare la parte del giocattolo dei giochi di cinque uomini di colore e del mio padrone, ormai potevo chiamarlo così, la mia voglia non era diminuita, anzi direi che aumentava.
Il suo cazzo forse a causa dei miei massaggi era aumentato di dimensioni e allora decisi che era venuto il momento di ... assaggiarlo.
Mi chinai e cominciai a leccare quella grossa cappella tenendolo in mano. Il suo gradimento era palese, visto che mi prese la testa e iniziò a dare un ritmo lento ma affondandomi il cazzone sino in gola. La cosa strana era che non emetteva alcun suono, cosa che mi fece pensare ancora una volta che fosse muto. Ma non importava.
La mia pompa continuava, e devo dire che ero veramente bravo a far godere un uomo e l'esperienza degli ultimi giorni mi aveva aiutato a scoprire dei trucchetti niente male. Come ad esempio mentre avevo il cazzo ben piantato dentro la bocca riuscire ad uscire la lingua e leccare la parte di cazzo che restava fuori. O dare il ritmo del pompino tenendo in mano i coglioni e tirandoli piano avanti e indietro.
Mentre mi esibivo in questi giochetti, improvvisamente il mulatto mi prese la testa di nuovo tra le mani e cominciò ad accelelare la scopata nella mia bocca facendomi venire, a tratti, dei conati. Ma li trattenni e continuai a succhiare sino a quando capii, dagli spasmi del cazzone, che mi stava per regalare il suo sperma. E ancora una volta, come era stato per quasi tutti gli uomini che avevano abusato di me negli ultimi giorni, la quantità era veramente notevole. Ma la cosa che mi colpì più di tutte era la densità del suo sperma. Era una crema, densa e salata, ma soprattutto non finiva più.........
Lui continuava a scoparmi la bocca, nonostante finalmente non eruttava più sperma, e la durezza del suo bastone non diminuiva per niente.
Nonostante fosse non molto alto ad un certo punto mi prese come si io fossi un bambolotto e mi sollevò ino a mettermi le mani sulle natiche e farmi poggiare sul suo stomaco. Il suo cazzone, sempre duro, svettava verso l'alto a pochi centimetri dal buco de mio culo e mentre mi guardava negli occhi per prima cosa mi affondò la lingua nella mia bocca e mentre le nostre lingue lottavano mi spinse verso il basso e mi penetrò tutto di un colpo il suo cazzone nel buco del culo. E' vero che il mio culo era allenato, ma nonostante tutto lo sentii tutto, sentii la sua grossezza e le vene che avevo sentito sino a poco prima con la lingua strisciare nel buco del mio culo. Si fermò solo quando sentii i peli che mi solleticavano il culo e dopo pochi secondi in cui continuava a roteare la lingua nella mia bocca, cominciò a cavalcarmi facendomi sobbalzare su suo cazzo.
Devo dire che era diverso dai giochi che avevo fatto nei giorni e nelle ore precedenti. Forse perchè era un solo uomo. Forse perchè sembrava che c'era una volglia di godere ma anche di farmi godere. Forse perchè mi affascinava che quell'uomo mulatto che sinora era stato nell'ombra e mi aveva assistito nella preparazione ai giochi, adesso mi stava scopando e godeva di me.
Ad un certo punto mi poggiò al muro e puntellandosi con le mani alla parete cominciò a spingere ancora più forte, facendomi proprio saltare dal godimento e anche a volte dal dolore. Dopo poco improvvisamente lo tirò fuori e sentii un vero vuoto nel mio culo. Lo guardai e sempre con il suo sguardo impassibile mi afferrò e mi girò di colpo e nuovamente mi piantò il suo palo nel culo. Con un braccio mi teneva dal petto, mentre l'altra mano cominciò a toccarmi il cazzo facendomi una lenta sega. Ma nonostante il mio cazzo rispondesse alle stimolazioni e ingrossasse, godevo molto di più per le sensazioni che quel cazzo mi dava e per il contatto del corpo del mulatto sul mio. La presa delle sue braccia e delle sue mani su di me si fece più forte e capii che mi stava regalando una seconda ondata di sperma che, nonostante fosse appunto la seconda e a pochi miinuti dalla prima, si rivelò altrettanto copiosa.
Beh, il mulatto era stata una bellissima sorpresa e l'idea che sarebbe stato lui ad occuparsi di me mi piaceva ancora di più.
Poco dopo avere finito di eruttare dentro il mio culo uscì da me e riaperta la doccia ricominciò a lavarmi. Finito di pulirmi e di pulirsi mi avolse in un asciugamani e mi frizionò ben bene.
A quel punto mi prese in bracio e mi portò a letto, dandomi un bacio in bocca con la lingua e sempre senza alcuna espressione si allontanò, chiudendo la porta a chiave.
Mi fermai a riflettere sulla situazione. Erano già tre giorni circa che ero lì. Quindi doveva essere già lunedì.
Nessuno mi aspettava e il fatto che i miei vicini non mi vedessero per qualche giorno non era una cosa strana. Quindi nessuno si sarebbe preoccupato......
MI addormentai pensando a cosa sarebbe successo l'indomani, sperando in effetti in qualche altra avventura con il mio padrone e ..............
(continua)
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