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Gay & Bisex

La spiaggia


di Phicomane
22.05.2013    |    15.347    |    3 8.6
"“ te lo dico io cosa sei, sei una femminuccia, perché non hai un vero cazzo da uomo tra le gambe!! Capito cosa sei! Ripeti adesso!” “si sono un uomo senza..."
Come sempre in Sicilia l’estate arriva in anticipo rispetto al resto della penisola, così già l’ultima domenica di aprile Claudio e Celeste decisero di andare al mare a trascorrere qualche ora sotto i primi caldi raggi del sole. I due decisero di andare in una piccola spiaggia tranquilla nascosta dalla strada da un piccolo boschetto, frequentata di solito da famiglie o giovani coppie che desiderano un po’ di romantica tranquillità. Quando i due arrivarono, intorno alle 11 di mattina, con un po’ di stupore si accorsero di essere gli unici audaci che avevano scelto il mare già in quella domenica di aprile, nessuna macchina ere presente nel parcheggio in prossimità della spiaggia, ma soprattutto nessuna si scorgeva in spiaggia. Nonostante questo decisero di percorrere tutta la spiaggia e di andare a sdraiarsi dalla parte opposta all’unico accesso, di modo che se fosse arrivato qualcuno sarebbero comunque restati tranquilli. Claudio piantò l’ombrellone (anche se il sole di fine aprile non era di certo caldo come quello agostano, un po’ d’ombra poteva sempre esser utile) Celeste sistemò le tovaglie e la borsa frigo con il piccolo pranzo, qualche panino, e le immancabili birre fresche a cui Claudio non sapeva proprio rinunciare nelle giornate particolarmente calde. Dopo un po’ Celeste decise data la solitudine di slacciarsi la parte di sopra del costume in modo da non “rovinare” la prima abbronzatura, liberando il suo splendido seno (una terza abbondante), Claudio protestò un po’ a questo gesto dicendo che qualcuno sarebbe sempre potuto arrivare nel corso della giornata; Celeste replicò che dalla loro posizione avrebbero potuto scorgere gli eventuali arrivi in tempo per rivestirsi. E così dicendo si fece ancora più audace maliziosa alzandosi in piedi si sfilò anche la mutandina del costume restando completamente nuda ed esortò Claudio a fare altrettanto. Claudio oppose qualche timida resistenza, dato che la cosa lo eccitava parecchio, ma poi decise con gran sofferenza di sfilarsi via il costume. Qui occorre una piccola digressione il nostro Claudio ha da sempre avuto molta difficoltà a mostrarsi nudo, anche con la propria ragazza da più di 4 anni ormai, problema che nacque in lui da ragazzo confrontandosi con gli altri amici sotto la doccia dopo gli allenamenti di calcio ed aggravata poi dal fratello minore (ma questa è un'altra storia), ritenendosi poco dotato rispetto agli altri. Aggiungo anche che Celeste amava davvero Claudio e mai il suo “limite” era per lei stato un problema di alcun tipo!
Dopo un po’ che i due stavano nudi uno accanto all’altra l’eccitazione li assalì e i due di certo non avevano la minima intenzione di resistere ai loro impulsi, così dopo aver fatto dolcemente l’amore si assopirono ognuno sulla propria tovaglia…
Dopo un po’ Claudio venne risvegliato da uno strano brusio, in pochi secondi capì che si trattava di due distinte voci maschili che non molto distanti da loro si godevano lo spettacolo di loro distesi nudi al sole, soprattutto dello spettacolo offerto da Celeste completamente nuda a gambe aperte ancora tenuta dolcemente tra le braccia di Morfeo. Claudio fece finta di continuare a dormire prestando orecchio ai commenti di quei due:
“minchia che pezzo di figa che c’è là!! Talè che sticchio umido che avi, sta gran troia che se ne sta a dormire nuda in spiaggia e se ne frega se la guardiamo… mi sta diventando duro come la pietra!!!”
“hai ragione è proprio una gran puttanazza, e guarda quel finocchio del suo zito con quel cazzettino moscio chissà che paio di corna che deva avere.. ahhahaha!!!” “talè pare un picciriddro!! in confronto al tuo pisello quello sembra uno spillo!!”
“minchia vero è – rispose ancora l’altro - sai che ti dico facciamogli compagnia pure noi” e così dicendo si sfilò il costume liberando un bastone di tutto rispetto, grosso e lungo, anche l’amico fece altrettanto liberando una mazza di buone dimensioni ma inferiore rispetto all’amico. I due così si avviarono verso la propria postazione a posare i costumi per poi ritornare, erano gli unici compagni di spiaggia della nostra coppia. Appena si allontanarono Claudio svegliò subito Celeste e la fece rivestire, facendo altrettanto, i discorsi dei due l’avevano un po’ turbato. Passati 5 minuti i due amici si avvicinarono nuovamente stavolta loro completamente nudi e con i cazzi ciondolanti si piazzarono davanti alla coppia proprio per farsi notare e vedere la loro reazione, Celeste si girò subito scandalizzata, mentre Claudio rimase a guardare, come sempre gli capitava guardando i cazzi altrui rimanendo quasi rapito dalla mazza enorme di uno dei due, la cosa non sfuggì all’interessato che sorrise maliziosamente. Dopo una decina di minuti i due desistettero e tornarono alle proprie tovaglie. Lasciando i due in tranquillità, dopo aver mangiato i loro panini e bevuto un paio di birre Claudio sentì il fisiologico bisogno di urinare, si sa che la birra così come entra vuole subito uscire dall’organismo, e si recò nel boschetto tra gli alberi, notò che i due erano ancora distesi sulle proprie tovaglie sempre nudi. Si allontanò di una decina di metri fece quello che doveva fare e girò per ritornare in dietro ma la strada gli venne sbarrata da uno dei due, quello più dotato.
“hey amico come va? Ho notato come guardavi il mio bel pistolone prima, vieni adesso poi guardarlo con calma da vicino… dai su non avere paura non morde!”
A queste parole Claudio arrossì notevolmente ma non riusciva a staccare gli occhi da quel palo di carne e come ipnotizzato si avvicinò, l’altro fece anche lui qualche passo avanti, gli prese una mano e se la porto sul cazzo, che a quel contatto cominciava ad indurirsi. Claudio cominciò a fare su e giù su quell’asta, non era la prima volta che lo faceva, che segava il cazzo di un altro, ma non gli succedeva da anni, pensava ormai di aver finito con quelle cose da adolescenti, come le definiva lui. Il pene dell’amico dopo un paio di minuti era magnificamente dritto e duro in tutti i suoi 25 cm.
“bravo - disse lo sconosciuto – continua così, ma adesso da bravo togliti anche tu il costume, ahah guarda guarda il mio bastone, e guarda il tuo cosino, cosa sei tu per me? Rispondi?” ma Claudio non rispondeva continuava a fare su e giù sul cazzo dei quel tipo. “ te lo dico io cosa sei, sei una femminuccia, perché non hai un vero cazzo da uomo tra le gambe!! Capito cosa sei! Ripeti adesso!”
“si sono un uomo senza cazzo, sono una femminuccia” – disse non senza difficoltà Claudio.
“Bene allora adesso inginocchiati e prendimelo in bocca su da brava schiava” – Claudio a quelle parole trasalì non lo aveva mai fatto fino ad ora, ma non seppe resistere, si inginocchiò e comincio a leccarlo e succhiarlo, con grande godimento del nostro sconosciuto.
“oh si, oh si che brava che sei, sei proprio una gran puttana succhia cazz!!!i”
Quelle parole eccitarono da morire Claudio che stava quasi per godere senza nemmeno essere sfiorato. Dopo una decina di minuti i due sentirono dei rumori ma lo sconosciuto intimò a Claudio di non fermarsi, era l’altro amico che si avvicinava già duro per la scena che stava guardando. I due si scambiarono un intenso sguardo d’intesa. Il primo si sdraiò e fece fare lo stesso a Claudio che continuava a spampinarlo offrendo il suo culetto al nuovo arrivato che senza tanti convenevoli ne approfittò. Un dolore lancinante attraversò il corpo di Claudio dritto fino al cervello seguito da un acuto urlo, ma subito il primo lo prese con forza e gli ficcò il palo di carne in gola, e l’altro con un po’ di delicatezza continuò a pomparlo da dietro, fino a quando Claudio si abituò e i lamenti di dolore si trasformarono in gemiti di piacere.
“ti piace il cazzo nel culo vero troia? Ti piace il cazzone in bocca vero puttana?”
“oh si oh si, mi piace mi piace, - rispose Claudio che aveva già avuto almeno due orgasmi - si sono una lurida cagna golosa di cazzo, datemelo di più di più!!”
A quelle parole i due decisero di accontentare Claudio e invertirono le posizioni, non appena il cazzone del primo sconosciuto entrò solo di metà Claudio ricominciò a sentire dolore, ma stavolta subito si tramutò in piacere, e un gran piacere pervase il corpo e lo spirito del nostro Claudio. Anche i due amici erano ormai al limite della loro resistenza e dopo un paio di minuti riversarono il loro seme nel culetto e nel viso di Claudio e allontanandosi lo lasciarono lì a terra sfinito e ricoperto del loro seme. Dopo un po’ Claudio sentì un rumore di passi, ma non vide nessuno, pensò ai due che si allontanavano e decise di ritornare indietro. Quando torno in spiaggia trovò Celeste distesa sulla tovaglia, ignaro di essere stato via per quasi un ora, ma soprattutto che i passi che aveva creduto di udire erano proprio quelli della sua ragazza…
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