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Gay & Bisex

Se succedesse


di marcoxo
01.04.2015    |    6.483    |    4 8.6
"Lo estrassi dalla mia bocca e lo lasciai ripuntare naturalmente verso il soffitto e lo ammirai, bagnato della mia saliva, poi guardai lui e il suo viso più..."
Anche questo racconto era stato precedentemente postato col mio vecchio profilo....erano due parti, mentre qui le ho unite.

Finalmente era arrivato il momento tanto atteso, stavo per citofonare a colui che sarebbe stato il primo cazzo della mia vita. Ero un po’ nervoso, paurosamente eccitato e molto bagnato, durante le ore precedenti non ero riuscito a pensare ad altro e fantasticavo su quello che sarebbe potuto accadere…..solo da passivo però, non riuscivo a vedermi mentre lo inculavo, non come mi accade quando penso a una bella donna o….a mia moglie, questa volta volevo godermi la prima esperienza con un uomo come se fossi “una porca”, la sua porca.
Eccolo ora, dopo qualche rampa di scale, la porta aperta e un sorriso sornione su due bellissime labbra carnose, chissà quanti cazzi sono transitati da quella bocca…..il mio sarebbe stato uno dei tanti, forse sì, ma lui sarebbe stato il mio “apripista”. Contraccambiai ed entrai guardandomi attorno, l’appartamento era molto spartano, non troppo grande, ma curato e pulito. Lui era alto tanto quanto me, un corpo allenato in palestra, un po’ più giovane, moro e con un filo di barba gli occhi molto espressivi mi guardavano, anzi mi squadravano proprio dalla testa ai piedi e ritorno, un leggero stop solo quando si soffermo sul mio pacco, valutandone le dimensioni, sentii lusingato e quasi nudo innanzi a lui che indossava solo pantaloncini neri e una canottiera rossa. Mi offrì da bere da perfetto padrone di casa e ci sedemmo sul divano a parlare, aveva una bella voce impostata, non era effemminato e questa cosa mi piaceva….anzi mi eccitava molto.
Gli spiegai che era la mia prima esperienza e che semplicemente avrei voluto solo essere usato, nel caso la prossima volta sarebbe stato il contrario, un lampo di lussuria passo per i suoi occhi brillanti e mi rassicurò dicendo che sarebbe stato tutto perfetto. Gli dissi che però avevo bisogno di una doccia…..la giornata trascorsa al lavoro era stata lunga e pesante e mi volevo rinfrescare e…..preparare nella maniera migliore per l’evento.
Mi accompagnò in bagno, la cosa più bella che vidi fu proprio la doccia, non il solito metro quadro (se va bene) di spazio, ma un box doppio, molto intrigante e via con i pensieri, i sogni a più piccanti varianti.
Cominciai a spogliarmi lentamente, quando fui nudo mi guardo ancora, girò intorno al mio corpo, le spalle, le natiche, le gambe, il filo di pancetta appena abbozzato del classico marito quasi 40enne, i pettorali e ovviamente il mio cazzo, le palle e la cappella che cominciava a farsi strada aiutata dall’eccessiva quantità di liquido pre-spermatico che continuavo a produrre e che cadde con una goccia tra i miei piedi. Sorrise ancora e mi disse di entrare. Si mise appoggiato ad uno dei mobili e mi guardò mentre mi insaponavo, prima di finire gli dissi che volevo essere pulito non solo fuori, ma anche dentro e così mentre mi piegai leggermente in avanti, arcuando la schiena, diressi il getto d’acqua tiepido verso il mio sfintere, cominciai a sentire lentamente l’acqua invadere il mio corpo, lui intanto si stava toccando l’uccello da sopra i pantaloncini, non me l’aveva ancora mostrato, ma sembrava un cazzo di tutto rispetto, non enorme, ma duro e un poco largo forse leggermente più del mio. Quando sentii che ero pieno usci dalla doccia, mi asciugai leggermente e mi diressi alla tazza per liberarmi, la sensazione fu unica, come anche l’imbarazzo quando senti il getto d’acqua uscire dal mio culo. Per sicurezza ripetei quella procedura, volevo essere limpido e pronto, questa volta però smise di essere solo un osservatore e spogliandosi entro in doccia con me. Finalmente lo potevo guardare, era decisamente un bel ragazzo, un velo di abbronzatura e un cazzo completamente rasato. Lo osservai bene prima di procedere con la pulizia del mio ano. Mi misi accovacciato in doccia tra le sue gambe, ma non lo toccai, vedevo che la tensione lo faceva fremere, percorsi con gli occhi ogni singola vena di quel cazzo, gli guardai le palle, belle, più grosse delle mie. Si mise in posa come una statua da guardare e mi chiese: “Ti piaccio?”, “Certo” risposi, eri proprio ciò che sognavo per poter perdere la mia verginità anale e orale. Profumava di cazzo, cazzo pulito e sentii un fremito partirmi dalla pancia e arrivare fino alla punta della mia cappella.
Aprii l’acqua e mi rinsaponai, ma questa volta mi disse che ci avrebbe pensato lui a riempirmi con il doccino, gli diedi le spalle, si avvicinò da dietro, mentre facevo scorrere il gel doccia e appoggiò una mano sulla mia spalla destra, la fece scendere lungo la schiena e si fermò sulle natiche, ero a mille con il cazzo duro che mi martoriava la testa e la pancia, ero tutto in subbuglio finalmente si stava per avverare quello che avevo solo sognato da un po’ di tempo a questa parte. La sua mano destra scivolò tra le natiche, ma al contrario di quello che pensai non si fermò sul buchino, ma proseguì fino a prendermi in mano lo scroto e cominciò a massaggiarmi i testicoli, mi piegai un po’ di più e mi appoggiai con le mani al muro, risalì lungo l’asta ma solo per qualche centimetro, poi si ritrasse: “Nooooo” pensai “Continua ti prego!!”, ma come leggendo i miei pensieri mi disse: “E no caro hai voluto dirmi che saresti stato la mia porca e quindi nessun godimento per te….al massimo poi godrai quando ti aprirò il culo!!”. Era stato diretto a dirmi quelle cose, ansimai un poco ed emisi un rantolo di rassegnazione, lui proseguì nella sua opera. Tornò sul mio culo questa volta, proprio sul mio anellino, aveva già la schiuma in quel punto e non ci volle molto perché cominciasse a premere, così come non ci volle molto a sentire entrare tutto l’indice, chiusi gli occhi per assaporare la sensazione di quel “corpo” estraneo dentro di me. Cercai di contrarre i muscoli del retto attorno a quel dito, sentì la pressione delle mie pareti e cominciò a muoverlo un po’ avanti, un po’ indietro e poi in maniera circolare per allargarmi, dapprima tenni la pressione sul dito, poi rilasciai i muscoli e lo feci lavorare. Non era fastidioso, ero talmente lubrificato dal sapone, che sarebbe stato impossibile sentire dolore. “Favoloso” disse “ma non sei così stretto come mi immaginavo!!”, girai indietro la testa e lo guardai dicendogli che non avevo mai preso cazzi prima, ma qualche oggetto….per curiosità l’avevo usato per penetrarmi. Si mise a ridere, mentre continuava a uscire e entrare e aprirmi, per facilitare la cosa inserì anche il medio, ora la sensazione divenne diversa lo sentivo decisamente bene mentre mi dilatava: spingeva verso l’alto, poi verso il basso, poi a destra, poi a sinistra e poi ancora circolare e io cercavo di agevolarlo tenendo i muscoli rilassati. Mi eccitava sentire il rumore del risucchio delle sue dita tra il sapone e le mie budella. Ad un certo punto con la sinistra mi sculacciò, un bello schiocco partì dalla chiappa colpita, sentii subito il calore in quella parte, per fortuna l’acqua che continuava a scorrere alleviava un po’ quel dolore. Mi ricolpì!! Mentre con la destra continuava la sua opera di trapanazione, cominciavo a gemere pesantemente ora, la bocca aperta per l’eccitazione che non pensavo potesse superare certe soglie. Inserì il terzo dito, ora trivellava proprio avanti, indietro combinato con movimento circolare, ad ogni passata mi sentivo più largo. Dopo poco si fermo e osservò con attenzione il risultato ottenuto, soddisfatto cambiò l’erogazione dell’acqua in un getto continuo e me lo appiccicò al buco del culo e mi sentii ancora una volta riempire. Due dita le aveva tenute dentro per mantenermi aperto il più possibile, mi appoggiai una mano sulla pancia e la sentii bella gonfia pronta di nuovo per essere svuotata, lo avvisai, ma non smise subito volle riempirmi ancora un poco. Poi tolse le dita me le diede da leccare appoggiandosi alla mia schiena e facendomi sentire il pacco tra le natiche, io leccai quelle due dita con piacere poi mi rialzai e andai sul cesso. Questa volta vi rimasi un po’ più a lungo a causa della quantità di acqua entrata e alla fine scese un rivolo limpido limpido, mi toccai il buco ero davvero ben dilatato, rilassato e morbido, mentre il cazzo era sempre sul punto di scoppiare, mi sentivo quasi stordito ed eravamo solo all’inizio!!
La sua voce mi richiamò all’ordine e mi disse di ritornare in doccia, lo feci, ma questa volta mi inginocchiai e mi avvicinai come un cane obbediente. Chiusi lo sportello della doccia, chiusi il rubinetto e mi girai con gli occhi verso il suo cazzo, ben dritto e fremente, mi stava aspettando era arrivato il momento, fino ad ora l’avevo solo guardato e assaggiato con gli occhi, fu il momento di prenderlo in bocca. Allungai la mano e la strinsi intorno all’asta era duro, fiero con la cappella rossa e gonfia ed era bagnato, non solo dall’acqua, ma da quel dolce liquido che ogni tanto anche io mi assaggio quando sono terribilmente eccitato. Lo diressi verso la mia bocca e ne assaporai la punta, allargai la bocca ed estraendo la lingua gliela passai dalle palle fino all’estremità, che emozione sentire quel turgore che era lì per me. Staccai le mani e andandolo a ricercare solo con le labbra me lo rimisi in bocca fino a metà, lui cominciava già a respirare più velocemente, misi le mie mani sui suoi glutei ben definiti e mi ci artigliai per spingerlo verso di me, non riuscii a mettermelo tutto in bocca, ma da lì cominciai a pompare con decisione muovendo la testa avanti e indietro, mentre sentivo che il mio culetto si stava chiudendo piano piano. Lo estrassi dalla mia bocca e lo lasciai ripuntare naturalmente verso il soffitto e lo ammirai, bagnato della mia saliva, poi guardai lui e il suo viso più arrossato, ero felice, avevo preso in bocca il mio primo cazzo ed era buono!! Tornai al mio vero obiettivo e vidi spuntare una goccia dall’uretra, ci passai la lingua e poi ciucciai fino a farla sparire, stavo per riguardarlo quando la frenesia del mio uomo gli fece prendere la mia testa tra le mani e me la spinse contro il suo cazzo, fui colto un po’ alla sprovvista e ne entrò più di quanto era avvenuto prima, mi sentivo quasi soffocare, respirai forte col naso, mentre tenevo le mie mani sulle sue cosce, poi mi lasciò andare e un abbondante fiume di saliva uscì dalla mia bocca, presi il respiro quel tanto che bastò per ricominciare a essere pompato dal suo cazzo, ora era lui che guidava la mia testa e il livello della penetrazione: a volte mi teneva fermo e mi lavorava di bacino, altre volte stava fermo e mi impalava con la sua asta. Che emozione intensa prendere un cazzo in bocca e ripensai ai pompini di mia moglie, che brava femmina!! Così come ora lo ero io.
Sentivo che la sua eccitazione era arrivata al limite, ogni tanto si fermava per riprendere l’autocontrollo e io da bravo rimanevo con la bocca aperta in attesa di un suo gesto, ad un certo punto si abbassò e mi sputo in bocca, qualche schizzo andò sulle mie guance e sulla fronte, rimasi in attesa senza chiudere la bocca, non credevo sarei arrivato a tanto, ma ero troppo eccitato e probabilmente la mia voglia di sesso mi consentiva di avere una soglia di depravazione ben più alta del solito, a pensarci in altre occasioni sarei rimasto schifato e disgustato, ora invece lo attendevo e basta. Si decise e mi rimise dentro il cazzo, immaginavo non sarebbe durato ancora a lungo, avevo quasi la mandibola stanca. Chiusi gli occhi e lo sentii ritornare a pomparmi, i movimenti erano diventati meno precisi e più convulsi e capii che non mancava tanto, si era appoggiato con le spalle all’altro muro della doccia e mi disse di svuotarlo per bene, obbedii e ricominciai io a gestire il suo cazzo fino all’ultimo fremito, non avevamo mai parlato di ingoiare lo sperma, ma mi sembrò la cosa più naturale da fare, altrimenti che pompino sarebbe stato…..i suoi schizzi mi riempirono la bocca, mentre andavo avanti e indietro e lui urlò di piacere, mi sentivo soddisfatto lo riguardai con la bocca piena, si sfilò dalle mie labbra, si abbassò ancora e mi disse: “Brava troia!! Ora ingoia!!” e mi sputo di nuovo in bocca. Fu proprio quello che feci, dopo averlo fatto girare un po’ nella mia bocca, passandoci in mezzo la lingua, bevvi tutto.

La mia iniziazione orale era cominciata molto bene, lui era soddisfatto così some lo ero io, ma c’era ancora tempo e sapevo che avrei raggiunto la piena maturità anche con il mio culetto.
Comunque dopo avermi usato la bocca ed essersi scaricato aveva bisogno di bere e così raggiunse la cucina dove bevve avidamente quasi mezzo litro d’acqua per cercare di reintegrare i liquidi persi. Offri anche a me qualcosa, ma stranamente la sua sborra mi bastava, ne sentivo ancora forte il profumo sulla lingua, mi venne spontaneo dirgli grazie, sbottò in una risata fragorosa e mi guardò con malizia dicendomi che lo avrei ringraziato solo alla fine. Chissà cosa vorrà riservarmi ancora!!
Mi disse di ritornare in bagno, la doccia sarebbe stata la mia camera del piacere per quella giornata. Sentivo il culetto dietro leggermente aperto, caldo e pulsante, sarebbe stato lui ora l’attore del proseguio? Rientrai in doccia, mentre lui si avvicinò al cesso per pisciare e distrattamente mi guardò, gli venne un’idea e me lo fece capire cambiando direzione al suo membro dalla tazza lo puntò verso di me….rimasi titubante un attimo, lui aspetto paziente e quando gli feci cenno di sì con la testa si avvicinò tenendosi il cazzo semirigido nella mano destra per comodità mi sedetti in doccia e lui mi urinò addosso sulla pancia, sul cazzo, diresse il getto verso la mia testa era calda, mi stavo eccitando di nuovo. Allungai un poco la lingua per assaggiare ed era quasi insapore, forse leggermente amara, sentii che il getto si stava esaurendo e allora convinto andai verso quella cappella aperta e la misi in bocca ricevendo in cambio gli ultimi due schizzi di piscio in bocca, la tenni dentro un po’ e nel mentre lo spompinai un po’, qualche goccia uscì dalla mia bocca e mi colò sul mento per poi cadere, ma il resto lo feci scendere in gola. Mi disse: “Un vergine e sei così schifoso, non sei solo una troia, pure una latrina!!”.
Il trattamento non era stato indifferente, perché gli tornò subito duro e pronto, sapevo cosa mi aspettava e lo sapeva anche lui. Sentivo la sua voglia mentre glielo leccavo per lubrificarlo. Mi fece rialzare e come immaginai mi fece subito girare e piegare, meglio evitare troppe gentilezze in certi momenti quando entrambi sappiamo cosa vogliamo, deglutii perché un cazzo in culo proprio non l’avevo mai preso. Lui si fece i suoi comodi mi allargò le natiche e passò un dito sul buco, che al contatto si chiuse leggermente. Sputò sulla mano e mi passò la saliva lungo il solco, premendo con il palmo e le dita, ma senza entrare, prese il suo cazzo e giocò da dietro con le mie palle che pendevano lì inermi, tornando indietro sentii la sua cappella premere sulla pelle, fino a che arrivò all’entrata, premette leggermente, ma non riuscì ad entrare, forse un po’ di timore mi aveva fatto stringere involontariamente il muscolo. Non se ne preoccupò, riprese il gel doccia e lo premette sul mio ano, una parte entrò, l’altra rimase fuori e cominciò di nuovo il gioco di dita…..quelle entrarono, si mise a giocare, e mi inserì un dito alla volta prima il pollice, fuori, poi l’indice, fuori fino al mignolo, poi scelse le tre dita centrali e mi allargò ansimavo e sudavo, non c’era l’acqua che scorreva sul mio corpo ora.
Le pareti del mio culo lo accarezzavano ogni volta che entrava e cercavano di non lasciarlo andare quando si allontanava, sentivo quello che un’ora prima era un piccolo forellino, una specie di bocca. Dentro fino alle nocche e poi tutto fuori e poi ancora dentro, andò avanti almeno cinque minuti, sentivo le gambe quasi cedere tanto tremavo, mi schiaffeggiò quasi con rabbia, destra e sinistra e poi di nuovo, cacciai un piccolo urlo, non pensavo mi colpisse con tanta forza, ma d’altra parte mi ero comportato in modo tale che la dolcezza non era proprio contemplata, avrei fatto lo stesso se avessi trovato una zoccola come me dall’altra parte. Mi separò di nuovo le chiappe e tirò forte verso l’esterno, mantenendo i soli pollici arpionati all’interno del mio ano in modo da dilatarlo ancora un po’, cercai anche io di spingere verso di lui, anche perché quando provai a stringere non vi riuscii più di tanto e anzi lui impresse anche più forza per aprirmi. Ora la porta era stata aperta.
Si riprese il cazzo sempre duro e svettante e senza preamboli me lo sparò dentro, entrò una buona metà mentre rimanevo bloccato e senza fiato e dopo nemmeno un secondo sentii le sue palle che sbattevano contro di me, ce l’avevo dentro TUTTO. Per quanto possibile continuò a spingere, come se ci fosse ancora della strada da fare, cominciò a pompare quasi grugnendo, lo stavo stringendo ed accarezzando proprio bene, cominciai a gemere anche perché la curva del suo cazzo puntava proprio verso la mia prostata, anche il mio cazzo sentì l’effetto dell’inculata e senza che me ne accorgessi sentii la consueta e piacevole montata di calore dal cazzo fino alla testa, stavo per venire, ogni contrazione del mio cazzo si riflesse in una contrazione del mio ano sulla sua asta, notò anche lui quello che era successo e guardò sulla parete della doccia e sotto di me la quantità notevole di sborra. Mi tolse il suo giocattolo mentre stavo ancora contraendo i muscoli e mi lasciò una bella galleria dietro, gli chiesi con voce roca: “Ma cosa…” e lui con tranquillità: “Per quello che ho visto prima lo sperma ti piace, quindi ora ripuliscimi la doccia e lecca tutto” e mi diede un altro schiaffo, ma questa volta direttamente sul buco ancora aperto.
Mi inginocchiai e leccai la sborra che stava colando dalla parete, ingoiando ogni volta, quando mi abbassai ulteriormente per leccare quella caduta sul piatto doccia fu naturale per me alzare il culo e arcuare la schiena e così approfittando della situazione mi inculò. Così lo sentivo ancora meglio!! Io a leccare e ingoiare il mio seme, mentre lui si divertiva là dietro.
Farlo venire una seconda volta non fu semplice dopo essersi già scaricato prima, ma finalmente mi riempì di sperma anche il buco del culo, ormai ero stato violato e usato in ogni buco. Il suo grido di piacere mi entrò nelle orecchie come la sborra calda andò a riempire il mio antro. Rimase dentro ancora, il suo cazzo diventò piccolo un po’ più velocemente rispetto a come mi si stava richiudendo il buco del culo, cercai di stringere, ma non sentii nulla, sentivo che ero bello dilatato, passai la mano dietro per sentire e toccai il suo cazzo e poi l’orlo del mio ano, potei fargli fare bene tutto il giro e immergerlo nel suo sperma, poi lo ciucciai e sentii ancora il suo odore. Ero estasiato, ma svuotato e non solo perché ero venuto, mi sentivo uno straccio. La mia umiliazione non era terminata e infatti sentii che ad un certo punto mi pisciò nel buco del culo, era lo stesso rumore degli schizzi dentro alla tazza del cesso. Mi sentivo volgare, ma ero contento. Mi girai e lo guardai aveva proprio goduto come si deve e si era tolto anche qualche fantasia che forse non aveva ancora realizzato.
Cercai di chiudere il buco e un po’ di sperma e piscio spruzzarono dal mio sfintere, il resto cadde sul fondo della doccia quando mi accovacciai, vi immersi le mani e me lo spalmai sul corpo, sul cazzo, sulle braccia e sulle guance e poi ne leccai un po’. Rimase lì con me, facemmo insieme la doccia e poi mi saluto con la speranza di potermi rivedere.
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