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Uomo maturo non si scorda mai


di Membro VIP di Annunci69.it ANDROMEDA1965
09.02.2023    |    445    |    2 9.4
"Alla sua età, bassino e tarchiato, con folta peluria dappertutto, con i suoi modi rozzi e sguaiati, lo salvava il pisello, qualcosa intorno ai 21-22 ma la..."
Un saluto a voi tutti, riprendo dal precedente racconto (ESPERIENZA 1)
Dopo le esperienze del precedente racconto, a volte io e Francesco andavamo vicino casa dove c’era un rudere abbandonato meta di sesso a cura di gente più grande, quando si entrava si sentiva un forte odore di sborra proveniente da tutti i fazzoletti e riviste abbandonate più qualcuno che lo usava come bagno, di certo la cosa non era molto igienica, ma per la sua vastità ci dava un senso di sicurezza, così almeno credevo. Qui continuammo le nostre attività ed io provai una nuova e per me impensabile esperienza. Un giorno trovammo una persona matura, direi molto matura insomma il tipico porco, che era lì con i calzoni abbassati intenta a masturbarsi con un giornalino ricordo bene di Gabriel Pontello con il così detto fotoromanzo, lo spiammo di nascosto ma poco dopo lui si accorse di noi ed iniziò ad inveire nei nostri confronti, Francesco scappò in un batti baleno, io rimasi affascinato da quello che avevo visto ed inebriato o meglio quasi intontito dagli odori percepiti e dalla situazione molto intrigante. Vedendomi fermo ed attonito l’uomo sulla sessantina si calmò e mi chiese il perché non ero scappato anch’io, non seppi rispondere ma lui, vecchia volpe aveva ben capito. Era lì in piedi, a pochi metri da me, con i pantaloni abbassati ma non credevo a quello che vedevo più che altro ormai abituato a quanto mi offriva per dimensioni Francesco. Alla sua età, bassino e tarchiato, con folta peluria dappertutto, con i suoi modi rozzi e sguaiati, lo salvava il pisello, qualcosa intorno ai 21-22 ma la circonferenza mastodontica e pieno di nervature mostruose, sembravano vene varicose. Non vedevo il glande in quanto totalmente coperto dalla pelle ma le palle non avevano nulla a vedere a quelle di Francesco in quanto erano due palle da tennis gonfie e pelose. Si avvicino ancora e calmandosi ma sempre con modi rozzi mi chiese se avessi mai visto un affare del genere o ero abituato a quello dei miei amichetti, io annui riuscendo solo a mala pena a deglutire. Lui con una smorfia e compiaciuto mi prese la mano e la avvicinò al suo arnese non del tutto in tiro ma sempre imponente. Iniziai prima delicatamente e poi con più vigore a toccarlo, lui grugniva di piacere e in dialetto mi chiedeva se gli piacessi. Poi si fece più audace, il suo pene eretto era veramente possente e per me quasi impressionante, mi fece abbassare e me lo mise in bocca senza tanti complimenti, non riuscivo a contenerlo, ma la sensazione era stupenda. Iniziò ad affondare sempre di più i colpi, era fantastico, poi iniziò con le sue rozze manone a cercare il mio deretano, illibato, e la cosa iniziò a darmi fastidio cercai più volte di allontanarle e lui più si eccitava. L’uomo non capiva più nulla e tenendomi stretta la testa come in una morsa iniziò a grugnire per il godimento, iniziavo a capire cosa stava per accadere e non mi andava di continuare il rapporto orale, volevo che sborrasse a terra, sinceramente non era così pulito e l’odore era al quanto nauseabondo, ma anche molto eccitante, Non riuscii nell’intento, mi tenne stretto a se e venne copiosamente direttamente in gola. Era molto diverso dal sapore, odore insomma in tutto rispetto alla delicatezza di Francesco. Ne bevvi la maggior parte però lui continuava a pompare e non fermarsi, era assatanato. Io volevo alzarmi e scappar via ma non riuscivo, poi capì che non voleva finirla così ma ne voleva approfittare in toto, voleva anche il lato posteriore, mi fece girare con brutalità e tenendomi con fermezza voleva tirarmi giù i pantaloncini, ma divincolandomi l’operazione era quasi impossibile, lui era molto arrabbiato e sempre più eccitato, era più duro di prima. Fortuna volle che Francesco scappando aveva incontrato ed avvisato Andrea (nome di fantasia) un paio di anni più grande di noi, con lui si giocava in squadra a pallone, lui si fiondò nel casolare diroccato ed intervenne a mia difesa, l’uomo preso dal panico scappò immediatamente, io spaventato ero in preda ad un pianto liberatorio. Sinceramente non so da quanto tempo ci stava guardando ma più che altro cosa avesse visto. Lo capii quasi subito prima dai suoi discorsi e poi dalle carezze sul mio viso, pur avendo un bel fisico non era di viso un bel ragazzo (forse per quello non aveva ragazze che gli girassero intorno). Mi disse che aveva visto abbastanza e che quell’uomo era cattivo, io quasi senza farci caso e quasi in segno di riconoscenza per avermi salvato, gli toccai la patta dei jeans, notai che era eccitato, allora tirai giù la zip e scoprii un pene amico, liscio, pulito, profumato, scappellato, tendeva leggermente a destra, ormai non avevo più inibizioni e mi avventai su di lui, almeno era un ragazzo come me, iniziai un rapporto orale usando contemporaneamente bocca e lingua, lui si era sfilato jeans e slip, toccavo il suo sedere senza peli, liscio sodo, stavo provando una nuova sensazione. Non so come riuscii a inserire un dito nel sedere e lui apprezzava la cosa, lo notavo dai colpi che mi dava ogni volta che lo penetravo, mi trovai un pelo o capello in bocca cosa molto fastidiosa e sfilando il dito dal suo posteriore con le dita della stessa mano mi liberai del fastidio, fu così che sentii il forte odore che emanava il mio dito, forse non era troppo pulito ma credo che nel rilassamento totale della goduria non si fosse controllato. Lui se ne accorse ed accelerò il ritmo, mi chiese gentilmente se poteva venirmi in bocca, io non risposi ma continuai aumentando il ritmo sia di bocca che di lingua, ormai era fatta, lui riuscì a sfilarsi negli ultimi secondi e mi schizzò in bocca diversi getti di sborra, i primi troppo violenti rimbalzarono dalla mia bocca e caddero a terra, gli ultimi riuscii ad ingoiarli. Rimanemmo seduti per diverso tempo, poi volle fare un bis molto ben accetto, io seduto su un blocchetto in cemento e lui in piedi davanti a me pompando, per caso e con la coda dell’occhio riuscii ad intravedere il vecchio rozzo di prima che in un angolo ci spiava, masturbandosi con foga, a quella vista mi divertii con Andrea facendolo godere da matti, fu stupendo quando mi venne in gola ed il vecchio sborrava con lunghi schizzi a terra. Evitai il vecchio ma il rudere divenne per un po’ di tempo l’alcova mia e di Andrea, Francesco ormai si era rassegnato, era solo un pischello.
Segue nel prossimo racconto.
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