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La Prima Gang


di Membro VIP di Annunci69.it OpenMind2019
20.04.2021    |    4.265    |    90 9.8
"Grazie ai suggerimenti di Coppie amiche, abbiamo conosciuto la realtà dei club privè nei quali (oddio: dipende sempre da chi gestisce, dalla sua capacità di..."
Talvolta, specie in periodi come quello che ci ritroviamo a vivere, diventa quasi necessario tornare indietro nel tempo, ripercorrere -grazie a foto e video che solleticano la memoria- tappe che sembrano distanti, sfocate nelle loro luci soffuse e non più vivide e brillanti, quasi che siano ingenerate da fantasie e non da eventi realmente accaduti.
Questo è accaduto a me ed a mia moglie non più tardi di una decina di giorni or sono.
Per chi non ci conoscesse (e, certamente, riguarda la gran parte dei lettori), siamo T. ed S., una Coppia napoletana felicemente sposata da oltre 25 anni; abbiamo due splendidi figlioli ed una quotidianità normalissima, fatta di impegni lavorativi e di obblighi (piacevoli...e non) familiari che, nei loro aspetti più controversi, hanno rafforzato un legame d'amore, di passione e complicità.
Ci separano dieci anni ma la saggezza e la maturità di T. ha sempre fatto da contraltare all'irruenza un po' scapestrata di S. (io) mentre la voglia di sperimentare di S. (sempre io) non è mai stata osteggiata da T. che, anzi, col passare del tempo, ne ha voluto condividere le mille sfaccettature.
Rammento, non senza un sorriso, la prima volta (eravamo sposati da poco più di tre anni) in cui chiesi a mia moglie, appena dopo aver fatto l'amore: "Ma tu, andresti a letto con un altro uomo?...e non parlo di clandestinità, di tradimenti nascosti ma di apertura del nostro menàge ad altre persone...". Per quanto conoscesse bene la mia "esuberanza" e la mia fantasia, mi guardò per qualche minuto -con un misto di divertimento, smarrimento, imbarazzo- prima di esplodere in una risata squillante, tra il divertito e l'incredulo, e rispondere: "Tu non stai proprio bene, eh?" e poi alzarsi dal letto mentre io la guardavo bellissima, trasfigurata dagli orgasmi che l'avevano scossa.
L'argomento morì lì.
Non voglio tediare ripercorrendo, passo dopo passo, il sentiero che ci ha portato a vivere una sorta di "esistenza alternativa" ma, come si intuisce facilmente, da allora ne è passata d'acqua sotto i ponti: ormai, è da dieci anni che, in maniera più o meno soft (senza necessità ossessive nè modalità standardizzate), siamo entrati nel mondo del Gioco, uno spaccato sociologicamente intrigante, appassionante, stimolante ma che -almeno per quanto testimoniano molte nostre esperienze- è incancrenito da una sottocultura (specie in Italia ed ancor più al Sud) che genera molte ombre e sempre meno luce.
Non è questo il luogo dove lasciarsi andare a questo tipo di analisi (ma perchè no, poi?) per cui riprendo laddove ho interrotto.
Grazie ai suggerimenti di Coppie amiche, abbiamo conosciuto la realtà dei club privè nei quali (oddio: dipende sempre da chi gestisce, dalla sua capacità di selezione) abbiamo trovato una sorta di comfort zone, un cuscino caldo, morbido ed accogliente di certo fondamentale per la nostra crescita come Coppia scambista....quanto meno nei primi anni di "attività"; certo, le nostre pretese non erano elevatissime: scambio di partners, threesome MFM (di cui, uno dei M dovevo essere rigorosamente io, vuoi per il piacere di partecipare, vuoi per instillare la dovuta serenità in T.), esibizionismo (pratica che è stata, nel tempo, valorizzata e perfezionata in outdoor e che ci consente, oggi, con le restrizioni imposte, di divertirci tra noi due). Ovviamente, anche l'apertura di pensiero che si manifestava nei nostri dialoghi e nel raccontarsi reciproche fantasie stava assurgendo a vette insperate: non vi è nulla di più sano, coinvolgente, armonizzante che poter esprimere -in assoluta trasparenza- i propri desideri alla persona amata sapendo che non ne sarà turbata nè vi giudicherà ma che affronterà la cosa con maturità, pure nel dissenso.
Dunque, l'avventurarsi nell'intricato bosco della Trasgressione procedeva con una calma "sobria" e serafica: non c'era motivo di rincorrere sensazioni che, sapevamo bene, presto o tardi si sarebbero presentate al nostro cospetto con naturalezza. Ed infatti....
Complice la fine dell'anno scolastico e profittando di un viaggio di lavoro in quel di Verona (ero stato contattato dagli organizzatori di un convegno -dal Giovedì al Sabato- per parlare di alcune tecniche innovative nell'ambito della mia professione), decidemmo di partire insieme per gustarci tre giorni da "novelli sposi" (in fondo, i miei interventi al congresso erano entrambi previsti nella tarda mattinata e non avrebbero superato i settanta o ottanta minuti di relazione: le domande dalla platea sarebbero state poste in terza giornata) riscoprendo una città già visitata da fidanzati e che amavamo molto; inoltre, una delle Coppie con le quali giocavamo più frequentemente (e con la quali si era stretto un forte legame anche fuori dall'ambito trasgressivo) ci aveva consigliato, sapendo del nostro breve viaggio, un club privè dove saremmo stati veramente bene.
Il Venerdì pomeriggio, una volta riposati e rifocillati, contattammo il locale per prenotare il nostro arrivo, previsto intorno alle ore 24.00.
Davvero una location carina, non troppo grande ma pulita, accogliente, curata nei dettagli ed il cui proprietario/direttore era assai severo nella scrematura dei pretendenti ospiti; acquisita la card, ci addentrammo notando, però, come il locale fosse già affollato e come molte Coppie avessero già "aperto le danze" cosa che ci fece soprassedere dal raggiungere tanto le due piste quanto l'attiguo salone da dove provenivano suoni di inequivocabile interpretazione. Ci recammo, dunque, al bar per guardarci un po' in giro ma -forse per l'abbigliamento decisamente poco vistoso che indossava T.- nessuno sembrò far caso a noi.
Trovato una sorta di divanetto biseduta, quasi uno strapuntino, iniziammo a coccolarci e stimolarci, eccitati più dall'essere soli e senza vincoli di sorta che da ciò che ci si agitava attorno quando, con la coda dell'occhio intravvidi una saletta piuttosto nascosta con dei capienti divani...praticamente vuota; feci un cenno d'intesa a T. che mi seguì prontamente: era la sala video del locale e stavano proiettando un porno (niente di autorale: quasi un gonzo) che, comunque, accese ulteriormente la scintilla tra me e mia moglie.
Eravamo tanto presi l'uno dall'altra da non accorgerci che, vedendoci sparire, un gruppetto di cinque ragazzi ci aveva seguito ed erano attorno a noi masturbandosi forsennatamente; temei che la cosa potesse intimorire T. per cui spostai con delicatezza la sua bocca dal mio cazzo pronto a ricompormi ed uscire quando vidi mia moglie inginocchiarsi al centro di quel gruppetto e, mugolando, cominciare a suggere due o tre membri alla volta, dedicando le sue attenzioni in modo equanime ora a questi ora a quello.
Avevo l'uccello di marmo! Mi alzai per integrarmi al gruppo ma T., baciandomi, mi sussurrò: "Siediti e smanettati: tu non sei il benvenuto...almeno, non ora...." Eseguii come un bimbo redarguito da un adulto e mi sedetti così da dare spazio a questo intreccio lacoontiano senza, però, perdermi un movimento.
Mia moglie fu aiutata a rialzarsi e si abbandonò languidamente tra le loro braccia mentre i ragazzi (che dimostravano di conoscere bene il fatto loro) le baciavano la bocca, il collo, il seno e giù e giù fino all'ombelico e le cosce; vidi chiaramente come l'aiutassero a liberarsi dei suoi abiti e come non provasse alcun disagio nel rimanere completamente nuda alla mercè delle carezze, ora più lievi e superficiali, ora più intense e profonde, dei suoi amanti.....
Ero al settimo cielo: dovevo periodicamente darmi un attimo di tranquillità per evitare di godere troppo presto e rischiare, così, di perdermi il pathos erotico che mi aveva soggiogato.
Vidi la sua lingua mescolarsi ad altre lingue con sempre maggior foga e poi giù, di nuovo in ginocchio tra quelle verghe svettanti che le frustavano le gote arrossate, il seno dai capezzoli turgidi, il collo e che lei imprigionava con le due mani e con la bocca per dare ed avere piacere...
Dopo un po', uno dei ragazzi si distese sul divanetto e la fece sedere a cavalcioni così che io potessi vedere il suo corpo salire e scendere ritmicamente e gustare le smorfie di godimento del suo volto; il suo unico cenno -quasi a ricordare che io ero presente- fu piegare il busto in avanti e, dopo aver lasciato un cazzo che le affondava tra le labbra, baciarmi con passione mentre aveva l'ennesimo orgasmo. In questo, un altro che attendeva il suo turno, la spinse delicatamente da dietro ma T. (che, purtroppo, non ha mai amato l'anal se non in condizioni di assoluta tranquillità e dopo lunga preparazione), temendo che il giovane volesse violarle il fiorellino, si girò sussurrandogli: "Ti prego, tesoro: no..." Lui, passato il momento di perplessità, la rassicurò dicendo: "Non preoccuparti, amore: non andrò dietro." e, pian piano, si insinuò nella figa più che fradicia di umori che accolse con gioia anche il secondo cazzo. Capii che la stavano scopando in due dai suoi gemiti sempre più forti e dal loro timbro sempre più stridulo: mai avrei pensato di vedere la mia donna presa in una doppia vaginale...e, sinceramente, mai avrei pensato di assistere a tutto ciò a cui ho assistito quella notte. Lei si destreggiava come un regina, un'amazzone impazzita senza mai trascurare un solo dei suoi uomini. Mani, bocca, sesso: tutto era proteso a soddisfare quei maschi che le regalavano piacere su piacere scambiandosi posto e posizione. Ora, era supina mentre un cazzo la sfondava e due le si strusciavano sulle tettone gonfie e madide di sudore; ora, era prona e genuflessa mentre i membri impazziti le si alternavano negli anfratti; ora, cercava di imboccarne quanti più poteva masturbando con dolce violenza i due esclusi; ora, di nuovo supina, mentre due lingue le tormentavano la figa e lei si prodigava -con mani e bocca- verso gli altri. Una giostra di piacere, una girandola che è andata avanti per quasi due ore, ore nelle quali mi chiedevo incessantemente se la donna che avevo di fronte fosse proprio la mia o se stessi immaginando tutto....
Poi, uno dei cinque, con fare impositivo, la cinse alla vita e la fece sedere a terra iniziando a masturbarsi davanti alla sua bocca, al suo seno: fu una specie di segnale. Tutti gli altri lo seguirono e circondarono T. smanettandosi furiosamente mentre il mio amore si infilava la mano intera tra le grandi labbra cercando sollievo alla sua foia mentre la sua lingua e le sue tette erano pronte ad accogliere il seme caldo che non tardò a schizzare tumultuoso, quasi come la schiuma di un mare in tempesta mentre lei beveva ingorda e ciò che non poteva trangugiare lo spalmava sul seno....
A quel punto, è venuta barcollando verso di me e mi ha cavalcato facendosi riempire dai miei fiotti lunghi ed abbondanti mentre le sue mani costringevano il mio capo contro il suo seno, chiaro invito a detergere ogni stilla donata dal gruppo...
Siamo andati via, dopo una indispensabile toeletta, alle quattro del mattino; il direttore, passando dinnanzi alla reception, ci ha guardati e, sorridendo, ci ha mostrato il pollice nel classico "OK"....
Tornando in hotel, accoccolati sul sedile posteriore del taxi, sentivo che non avrei mai potuto amare più una donna quanto amavo lei.......
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