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M, cioè l'Amicizia oltre ogni cosa (p.2)


di Membro VIP di Annunci69.it OpenMind2019
14.09.2022    |    1.662    |    53 9.9
"M si è spostato allungandosi sopra di me per raggiungere il comodino sul quale erano in bella mostra i profilattici… Gli ho dolcemente fermato il braccio..."
E veniamo agli eventi recentissimi….
Doverosa premessa: non mi sono mai data a chicchessia senza ausilio di protezioni nè, a maggior ragione, ho mai acconsentito a che altri uomini (che non fossero mio marito) potessero liberare il loro orgasmo dentro di me, anche se S mi chiedeva sempre più spesso di regalargli questa ennesima, definitiva scossa, questo perverso senso di perdita dell’ultima esclusiva di cui beneficiava come marito innamoratissimo, questo “tradimento” che, a suo dire, avrebbe rotto l’ultimo tabù rimasto….Ed io, ogni volta, glielo negavo spiegandogli che –pur nell’acme dell’eccitazione- la mia responsabilità di moglie e madre metteva al primo posto la salute nostra e dei nostri figli.
Ma il pensiero ed il desiderio crescevano subdolamente anche dentro me ed assumevano sempre le fattezze di M del quale mi fidavo ciecamente, del quale conoscevo la coerenza e la solidità.
Così, alcune sere fa, ci siamo visti per una pizza e dopo siamo andati a casa sua dove abbiamo iniziato a scherzare con me al centro della loro attenzione che facevo la parte della “verginella” ritrosa da sedurre, della donna che non sapeva chi scegliere tra i due spasimanti per cui, lasciandoli di stucco, decideva di “sperimentarli” entrambi contemporaneamente.
Baciare M (forse anche per il ricordo ovattato di quel primo bacio in camera d’albergo) mi piace da morire e mi crea vibrazioni positive; sentire le sue mani forti ma gentili esplorare il mio corpo con la curiosità, l’ardore e l’incredulità della prima volta mi fa bagnare come un lago; S lo sa bene e ci lascia sempre fare, gustandosi il mio primo paio di orgasmi mentre masturba il suo membro turgido, marmoreo, svettante, salvo poi venire ad accomodarsi sul divano o a letto e dare inizio ad ore di godimento e divertimento puro.
Ma non l’ultima volta!
Quando l’ho visto in piedi, con il cazzo vicino al mio viso che attendeva di essere carezzato dalle mie labbra, dalla mia lingua prima di essere avviluppato tra le mie guance, l’ho apostrofato con un perentorio “No!”, quasi infastidita… M è rimasto di ghiaccio: temeva in una qualche reazione di S che, invece, mi ha sorriso e si è riaccomodato di fronte a noi.
Le mie mani spogliavano con gesti affrettati il mio amante che, tranquillizzatosi, si è abbandonato sul letto gemendo per i palpeggiamenti e gli sfioramenti coi quali lambivo il suo corpo con ogni lembo della mia pelle, baciando appassionatamente il suo addome ed il basso ventre, alternando tocchetti di lingua sul glande a profondi risucchi, fino a spingerlo tutto in gola; poi, è stata la mia volta di stendermi ed aprirmi alla mercè delle sue mani, della sua bocca: la sua lingua guizzava lieve sul mio collo per poi tornare su, verso la mia bocca dischiusa ad esigere la mia saliva e poi, saettante, alternarsi ora su un capezzolo ora sull’altro fino a serpeggiare lenta, quasi insopportabilmente lenta, verso la mia fica soffice, liscia, depilata, ingordamente aperta e laidamente bagnata…. Ma non si è fermato lì: ha proseguito lungo l’interno delle cosce e poi ancora giù, giù, oltre le ginocchia, fino alle caviglie dove si è soffermato a rimirare estasiato il gioiello simbolo della mia lasciva troiaggine.
Poi, si è messo a cavalcioni, nella classica posizione del 69, e, mentre mi baciava tra le cosce con passione raramente provata, mi ha affondato il cazzo in gola con spinte ritmiche ben assestate che mi lasciavano senza fiato ma mi facevano bagnare sempre più al solo pensiero di quando le avrei sentite dentro di me; a quel punto, ho accolto la sua verga durissima nell’incavo delle mie mammelle profittando di quanto fosse lucida e scivolosa per tutta la saliva di cui l’avevo ricoperta così da farla scivolare alla perfezione.
Ho intuito, da una leggera smorfia sul suo volto, che era meglio fermarsi altrimenti M non avrebbe resistito a lungo: un conto è quando una donna si divide tra due uomini che -un po’ per sano e naturale senso di competizione, un po’ per innata solidarietà e complicità- possono “tirare il respiro” supportandosi, altro conto è quando si diviene l’oggetto esclusivo dell’attenzione di una donna che manifesta apertamente i suoi desideri e tutta la foia da cui è rapita.
M si è spostato allungandosi sopra di me per raggiungere il comodino sul quale erano in bella mostra i profilattici… Gli ho dolcemente fermato il braccio sussurrandogli roca: “No, tesoro mio, ti prego: ti voglio dentro così…nudo…”; i miei occhi hanno incontrato i suoi che erano appannati da un’eccitazione violenta, mai provata prima.
Ho percepito S sedersi accanto a noi lieve, per non disturbare la nostra intimità di amanti durante quel momento che apparteneva solo a me e ad M ed ho immaginato il turbinio infinito di sensazioni ed emozioni, dalle più forti e belle alle più aspre e frustranti (come mi ha confessato in seguito, ha “..sentito il cazzo alzarsi ed il cuore spezzarsi…” perché, sebbene me lo chiedesse da tempo, non pensava l’avrei mai fatto… specie quel che è accaduto dopo); gli ho visto reclinare il capo per gustare meglio ogni attimo di quella penetrazione “a pelle” che mi faceva godere come un’ossessa, in primis mentalmente e poi fisicamente; ho sentito la sua lingua e le sue labbra giocare scomposte, impazzite, con la mia cavigliera, suo dono e simbolo atavico della schiava libérta, affrancata e soggiocatrice di uomini, quasi a volerne glorificare il feticcio.
Dopo minuti interminabili durante i quali ho goduto di ogni posizione in cui il mio amante mi ha presa, come a voler mostrare il suo trofeo al cornuto, gli ho detto che desideravo cavalcarlo forte così che potesse avere la visione delle mie tette e poterle smanacciare e suggere a suo piacere; non se l’è fatto ripetere: si è sdraiato ed ho iniziato a gustarmi quel cazzo in pancia con movimenti sempre più veloci e spinte sempre più profonde mentre l’eccitazione si avviava a raggiungere il parossismo anche al pensiero di S che ammirava la scena del mio culo che si alzava e si abbassava sul cazzo di M e che gemeva masturbandosi, ritardando il suo orgasmo per non rimanere da solo.
Ed è in questo frangente che il toro che mi scopava forte mi ha detto: “Spostati, tesoro: sto per godere…”; per tutta risposta, mi sono avvinghiata a lui e baciandolo con rara foga gli ho urlato: “No! Dentro, amore mio: ti voglio dentro…fino all’ultima goccia…. Sborra…sborriamo…!”
A questo punto, M non è riuscito a contenere l’orgasmo e mi ha riempita tutta: sentivo i fiotti di succo caldo, denso e schiumoso fuoriuscire dal cazzo che li eruttava senza trattenersi, direttamente nella fica assetata; li sentivo colare lungo l’interno della coscia, misti al frutto del mio godimento; sentivo il respiro caldo di S che era sdraiato supino con la testa fra le mie cosce e quelle di M, vicino al mio buco del culo, ed ho intuito quel che lui desiderava con tutte le sue forze: mi sono sollevata dal membro poderoso ancora in tiro del mio amante/amico ed ho liberato tutto il contenuto della passera nella bocca aperta ed accogliente di quel cornuto che, mentre beveva, si è finalmente lasciato andare ad un mega orgasmo liberatorio….
Poi, la quiete: tre corpi ansimanti, sudati, tremanti perché percorsi dagli ultimi rivoli di eccitazione, felici, uniti come non mai, come solo amici speciali possono essere. Ci siamo abbracciati con forza, con amore, quasi con reciproca gratitudine, coscienti dell’indissolubilità del nostro legame.
S, dolcissimo come sempre, mi ha baciato sul naso sussurrandomi: “Grazie, tesoro mio: sei una continua fonte di sorprese. Ti amo da impazzire” Chissà se capirà mai quanto io lo ami veramente per essere arrivata al punto in cui sono pensando esclusivamente all’immensa gioia che, questa mia scelta, ha potuto donare ad entrambi…
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