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Una puttana d'alto bordo


di AntonellaTrav6
26.02.2024    |    661    |    2 9.3
"Aveva un bellissimo cazzone: non era molto lungo ma sicuramente era largo tanto che non riuscivo a stringerlo in mano del tutto..."
Dopo tante scopate e storie di sesso molto strong, che avevano messo a dura prova la mia resistenza e la mia esistenza,  avevo deciso di darmi una regolata. Presi la decisione di scopare soltanto con due prescelti, e non di Bologna ma, casualmente, entrambi della provincia di Modena. Avevo quello che io chiamavo fidanzato, uno sposato di appena qualche anno più grande di me di nome Saverio, e poi anche un amante fisso di nome Daniele, poliziotto e di poco più giovane di me. Devo ammettere che io tutto potevo essere, meno che una ragazza fedele, ma per un paio di anni fui parecchio abile a destreggiarmi solo tra questi due modenesi molto cazzuti. In passato avevo tradito spesso il mio fidanzato parecchie volte quando se ne presentava l’occasione senza troppi rimorsi, ma da un po' di tempo ero diventata abbastanza morigerata. Daniele mi scopava così tanto bene che paradossalmente era diventato il maschio con cui mi vedevo frequentemente (spesso anche più volte che con Saverio!). Ero sempre stata molto apprezzata dai ragazzi per il mio modo di spompinare. Il bocchino, io credo, debba essere un'arte sopraffina, soprattutto se si trovano bei cazzi grandi o grossi, magari già belli duri. Una volta inginocchiata iniziavo appoggiando la lingua al glande per poi bagnarlo di saliva facendolo scivolare in gola, prima senza stringere troppo le labbra poi serrando sempre di più, tirando con la bocca intanto che con la lingua giravo intorno alla cappella, spingendo forte con la punta della lingua. Poi arrivava il momento tanto atteso, l'imboccata fino in fondo : una tecnica che mi aveva insegnato Antonio il calabrese, il mio primo maschio avuto in città, alla casa dello studente. Si trattava di inghiottire il cazzo fino alla gola e oltre, facendolo scivolare oltre la trachea, prendendolo tutto fino in fondo e leccare le palle con la lingua: piaceva molto la tecnica, eccitava e faceva ansimare stimolando commenti tipo "cazzo che bocca", "che bocca da puttana" "fantastica troia pompinara ", etc. Inutile dire che mi eccitava al massimo sentirmi dire "...che bocchinara" "...che troia" "...continua puttanella". Sentire la cappella oltre le tonsille mi eccitava da matti in particolare quando arrivava una robusta sborrata che a volte inghiottivo direttamente e a volte la tenevo in bocca per sentirne il sapore e la inghiottivo dopo. Il massimo era nei rapporti a tre e nelle orge: sbocchinare qualcuno stando ovviamente a novanta gradi e sentire le palpate di altri che toccavano il culo, tiravano in parte il perizoma per infilare un dito o addirittura senza tanti complimenti infilavano il cazzo dando vigorose pompate.
Avevo sempre amato mettermi in mostra ed essere desiderata dai maschi: il sesso mi piaceva molto e l’ho sempre fatto senza freni e fin da piccola, senza troppi problemi, ho sempre avuto il forte desiderio di essere usata dagli uomini come un oggetto e di essere considerata esclusivamente uno strumento di piacere. Anche prostituirmi era un'idea che mi accompagnava da sempre e mi ha sempre eccitata molto ... ma era sempre e solo rimasta una fantasia. Non so bene descriverlo a parole ma l’idea di concedermi dietro pagamento anche di piccole somme mi aveva sempre eccitata da morire e quindi ho sempre desiderato la possibilità di essere davvero una puttana! Del resto, Troia e Puttana sono due cose che amo sentirmi dire nei momenti di intimità coi maschi: mi procura un piacere intensissimo e mi bagno sempre senza contegno. Era sempre stata forte la mia volontà di diventare una puttana e non semplicemente una ragazza facile che ci sta col figo di turno e via. All’inizio la mia era solo un’idea e mi limitavo a fantasie erotiche in cui mi immaginavo con altri uomini che pagavano per avere il mio amore. Mi sditalinavo il culo gridando, eccitata, che ero una troia e volevo essere la vacca di tutti; in questi momenti raggiungevo l’orgasmo anche al semplice pensiero di vedermi sbattuta da sconosciuti! Il mio fidanzato assecondava le mie fantasie che però rimanevano tali. Fu con l'amante Daniele che invece mi spinsi oltre la fantasia, nei territori della realistica perversione. Ci conoscevamo già da un annetto quando mi propose di farmi scopare da un suo amico, dietro pagamento. Credevo fosse uno scherzo all'inizio: mi sembrava quasi avesse scrutato nei miei pensieri, fosse riuscito a radiografare la mia mente. Invece era vero e si trattava di un suo collega poliziotto che gli aveva confidato questa fantasia di pagare una puttana vera o una trans o un trav mercenaria. Accettai, senza esitazione, entusiasta. Per il pomeriggio concordato cercai di vestirmi nel modo più porco possibile, assecondando le voglie di Daniele ma anche le mie, considerando che vestirmi da zoccola mi era sempre piaciuto tantissimo e non vedevo l’ora di farlo. Così mi misi la minigonna più corta che avevo, un toppino nero scollato tutto aperto sulla schiena, dei sandali con dei tacchi vertiginosi da dodici cm, autoreggenti e una collana di perle e un trucco molto pesante scuro. Quando mi specchiai mi eccitai quasi fino a bagnarmi. Quella che vidi riflessa nello specchio era una vera e propria zoccola pronta a soddisfare i clienti! Rimasi lì parecchi minuti ad ammirare Antonella la puttana al suo primo appuntamento a pagamento. Ero impeccabile: il trucco da battona mi dava un’aria così porca che in pochi sarebbe resistiti a una mia proposta indecente e il mio seducente corpo peccaminoso era reso ancora più irresistibile dalla mia tenuta super sexy. Ho sempre amato portare i tacchi alti: qui erano davvero l’ideale! Daniele mi disse di lasciare le porte socchiuse e, quando entrò col cliente, rimase pure lui senza parole davanti alla mia porcaggine e tentò subito allungare una mano sul mio culetto. Io però, troia più che mai, lo respinsi dicendo che prima ero solo di chi sganciava moneta sonante: già mi trovavo bene nella parte della mignotta. Presi il nuovo arrivato per mano e lo accompagnai in salotto. Giunti là mi disse di chiamarsi Alfredo; era lui il mio primo cliente ed io ero eccitata ma anche emozionatissima. Non appena Alfredo mi vide arrossì vistosamente e balbettando mi spiegò che era un collega di Daniele, a cui aveva confidato questa fantasia di pagare una troia per godere. All’inizio credevo che non sarei riuscita a combinare nulla, che mi sarei tirata indietro all’ultimo e che mi sarei vergognata da morire; ma in quel momento si sciolsero i miei freni inibitori e mi comportai con estrema naturalezza e disinvoltura. Mi sedetti a fianco a lui che non riusciva a non fissarmi le cosce e la scollatura e non sapeva cosa dire. Daniele ci guardava divertiti. Lui mi pagò subito con due banconote da 50 euro e io le presi con un semplice sorriso e le misi nella borsetta. Poi lo condussi sul lettone, chiudendo la porta della camera da letto e lasciando Daniele in sala. Ci scambiammo qualche parola di cortesia poi io mi lanciai con le mani sul pacco e presi a massaggiarlo, poi tirai fuori il cazzo dai pantaloni, sorridendogli divertita a vedere il suo imbarazzo. Il membro non era duro e così mi lanciai in baci appassionati e piccole leccate per rizzare la sua asta, ma il cazzo non voleva saperne di indurirsi. Lui si scusava dicendo che di solito non gli capitava e che si trattava della agitazione del momento e io aumentai le carezze e le slappate profonde di lingua e finalmente cominciai a prendermi le soddisfazioni. La mia lingua imbattibile ancora una volta aveva colpito nel segno. Aveva un bellissimo cazzone: non era molto lungo ma sicuramente era largo tanto che non riuscivo a stringerlo in mano del tutto. Proseguii con bacetti e succhiate e leccate sempre profonde sulla sua mazza fino a quando lui decise che era abbastanza duro da poterlo spingere tutto in gola. Passati quegli attimi iniziali di imbarazzo, con decisione mi prese per la testa e mi obbligò ad un pompino lungo e gustoso che concessi con la mia boccuccia goduriosa. Poi mi girò e senza troppi complimenti me lo ficco nel culetto e ci mise, sin dall'inizio, parecchia foga perché spingeva come un toro impazzito, adesso che il cazzo era durissimo. Io lo assecondavo in ogni suo movimento e desiderio e godevo tantissimo: era il mio primo cliente, del resto, e dovevo dare il meglio della mia troiaggine! Ora ero davvero una puttana! E il cazzo del mio cliente mi pompava follemente la fighetta anale, procurandomi un piacere sublime e proibito. Da quell'imbarazzo iniziale Alfredo si era tramutato in un toro impazzito: mi sfondò il sederino senza pietà mentre io lo incitavo a fare forte e a godermi tutta, dicendo che ero lì tutta per il suo piacere! Andammo avanti almeno un’ora e venne tre volte con copiose spruzzate. Alla fine eravamo stremati entrambi e quando ci rivestimmo ci salutammo come se nulla fosse. Daniele volle che gli raccontassi tutto per filo e per segno (anche se era stato dietro la porta ad ascoltare tutto) e poi mi prese anche lui in culo, perché, una volta che si eccitava, non riusciva più a controllarsi. Tutto era stato un incanto in quella mia prima volta da puttana a pagamento. Dopo quella volta mi concessi a Alfredo almeno altre cinque sei volte e sempre per la stessa cifra, senza mai negargli nessun tipo di perversione. Daniele trovò nelle settimane successive altri quattro suoi amici disposti a venire a letto con me e decisi di abbassare il prezzo a 80 euro. Con questi quattro andai almeno tre volte a testa e, così, nel giro della loro compagnia si sparse la voce che c’era una troia di nome Antonella che la dava senza problemi e faceva godere assai assai. E così ebbi tutta una serie di nuovi clienti, giovani, belli e facoltosi. Quando tornavo a casa dopo questi rapporti mercenari ero così eccitata che spesso dovevo sgrillettarmi il buchetto con un dildo vibrante, anche due o tre volte la sera, per calmarmi. L’idea di quello che facevo mi eccitava da morire e più mi prostituivo, più volevo farlo: qualche pomeriggio arrivai ad avere anche tre cazzi di fila, in appuntamento uno dopo l’altro ... ero diventata una puttana di alto bordo a pagamento!
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