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Prime Esperienze

2. Il weekend al mare (1° parte)


di trombamico74
24.08.2020    |    19.380    |    3 9.3
"La camera degli zii e la sua stanza hanno in comune una piccola veranda con un tavolino due sedie e qualche pianta in vaso, dove lo zio la sera si siede a..."
È sabato mattina e gli zii di Fabrizio di buon mattino sono passati a prendere lui e la mamma per andare al mare.
Fabrizio si è appena svegliato con la mamma che lo riprende perché stamattina dorme all’inpiedi malgrado sia andato a letto presto, mentre lei sembra aver dimenticato il nervosismo dei giorni scorsi e anzi sembra contentissima di partire anche senza il marito.
In verità Fabrizio tornando in camera si è addormentato subito, del resto si era spompato a sufficienza e non ha avuto tempo di ripensare a tutto ciò che era successo il giorno prima.
Finalmente dopo mezz’ora sono pronti per partire e salgono in macchina. Gli zii davanti e lui e sua mamma dietro. Nel sedersi la mamma fa una smorfia come se avesse mal di schiena, ma Fabrizio attento coglie la smorfia e immediatamente ripensa alla rosellina della madre sicuramente ancora aperta e in fiamme dopo il trattamento che ha subito la notte precedente.
Nel farlo gli diventa subito duro costretto nelle mutande diventate improvvisamente piccole, per cui per tutti i cinquanta chilometri del viaggio si ritrovano ad essere in due ad avere un certo disagio e una seduta scomoda, percependo un brivido ad ogni buca che la macchina con l’assetto sportivo dello zio trasmette ai due complici inconsapevoli.
Arrivati a destinazione la mamma e la sorella si dedicano ad aprire le finestre di casa e sistemare velocemente la spesa, per poi messo il costume andare al mare.
Mentre entrambe le sorelle sistemando le provviste sono piegate in avanti, Fabrizio confrontando i due sederi, quello della mamma più in carne e tornito mentre quello della zia più rotondo e snello, si chiede se anche la zia ha il culo aperto da sonore inculate.
E per la prima volta si rende conto che da ieri vede le donne sotto una luce diversa e nel farlo si perde a immaginare la zia e i suoi amplessi.
Durante la mattinata al mare la giornata scivola in maniera anonima, tra le solite partite a racchettoni e le gare dei tuffi con i ragazzi del posto che conosce da quando è piccolo.
Arrivata ora di pranzo, la mamma lo informa che ha deciso di rimanere in spiaggia e che mangerà forse qualcosa dopo nel pomeriggio, mentre lui che dopo tutte le energie bruciate al mare avrà sicuramente fame può rientrare con gli zii e pranzare con loro. Fabrizio accetta di buon grado, la zia è un’ottima cuoca e saprà sicuramente deliziarlo con qualcosa di buono.
Dopo pranzo, abitualmente gli zii si regalano una dormitina pomeridiana e Fabrizio, voglioso di scoprire qualcosa di più degli zii decide di provare a mettere in pratica ciò che ha desiderato sin dalla mattina appena arrivati nella casa al mare, per cui giocando in anticipo dichiara di essere molto stanco e di crollare dal sonno e di voler andare a dormire nella sua camera.
Il suo defilarsi e lasciare campo libero spera possa essere di incentivo alle voglie degli zii, che con la scusa della dormitina si regalano abitualmente delle sedute di coccole pomeridiane. Ed infatti come previsto, dopo appena quindici minuti sente gli zii salire al primo piano dove sono le stanze da letto, ridacchiando e parlottando per le scale. Lo zio di solito si ritira in camera per primo e la zia lo raggiunge quando finisce di riassettare in cucina, ma questa volta lei ha mollato tutto ed è corsa con lui, il che lascia presupporre che deve essere molto eccitata.
La camera degli zii e la sua stanza hanno in comune una piccola veranda con un tavolino due sedie e qualche pianta in vaso, dove lo zio la sera si siede a fumare. Se le cose vanno secondo i piani, dalle persiane accostate e non chiuse per far entrare un po’ di luce e di aria, Fabrizio potrà spiare gli zii mentre fanno sesso.
Dopo aver aspettato qualche minuto prima di uscire, per essere sicuro di non essere scoperto, Fabrizio sgattaiola fuori, ma le persiane non sono accostate come pensava, ma completamente spalancate. Per un attimo esita, il rischio di essere visto è molto alto, ma preso un po’ di coraggio decide di nascondersi dietro al vaso di Ibiscus che la zia adora tanto.
Da lì non potrà vedere, ma potrà comunque sentire ciò che accade in camera.
Per sbirciare dentro in direzione del letto, infatti, si sarebbe dovuto sistemare dal lato opposto delle persiane, ma con le persiane aperte verrebbe certamente notato. Inginocchiato dietro al cespuglio guardando attraverso i rami, con sorpresa nota ciò che non aveva sperato; lo specchio dell’armadio di fronte al letto da quella prospettiva gli mostra tutto magnificamente come se fosse ai piedi del letto seduto di fronte a loro.
Entrambi sono completamente nudi e la zia a carponi sul letto con la bocca sta cercando di addomesticare un pitone che fa fatica a contenere.
La zia, molto più magra e snella della mamma, di una decina di centimetri più alta, è proprio quello che si definisce una donna bellissima. Lo zio invece sempre abbronzato e palestrato, adesso nudo è un po’ una delusione, visto che il suo cazzo malgrado sia molto lungo, non ha uno spessore in armonia con il resto del corpo.

“Forse invece che pompare i muscoli doveva pompare qualcos’altro”

Mentre pensa quella frase, quasi gli scappa di sorridere, ma deve stare attento e rimanere in silenzio.
È tutta la mattina che il suo cazzo duro brama di essere libero, ed è il momento di tirarlo fuori dal costume che ha ancora indosso iniziando a segarselo lentamente, andando a ritmo della zia che succhia avidamente.
Forse per la lunghezza del cazzo dello zio non lo ingoia del tutto, ma muove la testa ritmicamente, succhiandolo con forza, al punto di mostrare i buchi delle guance, mentre si flettono verso dentro.

“La mamma e la zia hanno una tecnica diversa, chissà chi delle due è la più brava a fare i pompini!!!”

La mamma adora sentire la cappella che le arriva fino in gola, mentre la zia lecca la cappella con la lingua come se fosse un cono gelato, per poi succhiare il cazzo contraendo i muscoli delle guance.

“Se lo zio avesse indossato i calzini a furia di succhiare glieli avrebbe fatti diventare degli scaldamuscoli”

Ancora una volta i pensieri di Fabrizio stavano per farlo sorridere e farlo scoprire, ma la sua mano per niente distratta sta menando il cazzo sempre più velocemente.
Lo zio con quel trattamento non ci mette molto a raggiungere il piacere e svuotare i suoi testicoli tutti in bocca della zia, la quale dopo avergli mostrato la bocca piena di sperma, ingoia fino all’ultima goccia, mostrando la lingua sodisfatta mentre si lecca le labbra alla ricerca di qualche eventuale goccia smarrita.

“Adesso tocca a te farmi godere, e sappi che è già tutta un lago”

All’incitamento della zia, lo zio si mise subito all’opera e fatta sdraiare di schiena sul letto con le gambe alzate e le ginocchia fino al seno, iniziò a leccargli avidamente la figa, che senza la minima peluria in risposta, si contraeva pulsante ad ogni colpo di lingua.
Se non fosse per le piccole labbra sporgenti e penzolanti e il clitoride gonfio e ciccioso, senza peli sembrava quasi la figa di una bambina, ma di bambina aveva solo quello, perché dopo le prime leccate, aperta mostrava il suo canale pervio, ad indicare che di cazzi da lì ne erano passati parecchi.
Lo zio sembrava sentisse i pensieri di Fabrizio, e come a non voler scontentare quel buchino invitante, mentre le succhiava il clitoride, infilò due dita dentro la figa muovendoli ritmicamente, dita che dopo un po’ diventarono tre.
Da come si dimenava la zia stava godendo come una pazza, e dopo aver scostato la testa dello zio e preso possesso con la mano destra del clitoride, con la sinistra, prendendo il polso dello zio muoveva avanti e indietro il braccio perché la penetrasse sempre più velocemente.
Adesso le dita erano quattro o forse cinque, lei continuava a stantuffarsi come se tra le dita avesse un palo che spingeva sempre più in profondità.

“Mi hai fatto impazzire!!! Sto per venire, ti prego dammi il colpo di grazia”

E come se fosse una frase in codice, mollò il braccio dello zio e con le dita della mano destra non più piegate e morbide, ma rigide iniziò a schiaffeggiare il clitoride, mentre lo zio interrompendo il movimento avanti/indietro, comincio a ruotare energicamente la mano a destra e sinistra dentro la figa completamente aperta.
Uno, due, tre, zampilli dalla figa partirono verso la faccia dello zio che seppe intercettare con la bocca aperta ingoiando, segno che sapeva cosa stava per accadere, mentre la zia per non urlare teneva tutta la mano sinistra conficcata in bocca a smorzare le grida.
Alla vista di quella scena Fabrizio, mentre la zia con degli schizzi più sommessi continuava a squirtare, venne copiosamente annaffiando di sperma il tronco dell’ibiscus della zia, che lei cura amorevolmente.
Finito, quando si riprese un attimo sgattaiolò in camera per non farsi scoprire.
Con il cazzo ancora in tiro malgrado avesse appena sborrato, ripensando a ciò che aveva visto, prese una decisione, stasera sarebbe uscito a cercare una preda con cui attenuare le sue crescenti fantasie e pulsioni.
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