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25. Al mare: Il capanno 1 (10° Parte)


di trombamico74
29.05.2021    |    7.538    |    2 8.9
"Pertanto, dopo quel secondo incontro in gelateria, in cui gli altri gli raccontarono della loro mattinata in spiaggia dando per scontato che ci sarebbe stato..."
Samuele nei giorni successivi a quel venerdì con Fabrizio si era sentito smarrito e improvvisamente privato di qualcosa di bello e intenso; aveva sentito il desiderio e la passione ardere e bruciare sottopelle ed adesso senza di lui, privato di tutto questo sentiva il corpo freddo, ghiacciato, come quando, dopo aver fatto la ceretta nelle ore successive nella zona privata dei peli si sente quasi una sensazione di freddo diffuso.

In pieno agosto, malgrado i trenta gradi, quella sensazione di freddo per passare non richiedeva vestiti pesanti, ma le braccia e il corpo di Fabrizio ad avvolgerlo e circondarlo, o meglio ancora, il suo membro che penetrando internamente come un cerino accende la miccia che porta il sangue a ribollire scaldando immediatamente tutto il corpo.
Non riusciva a digerire che tutto si fosse troncato così in maniera improvvisa senza una ragione; l’aveva pure cercato per parlargli e non trovandolo, l’aveva aspettato nascosto vicino al capanno per poter capire chi fosse la persona che si stava mettendo in mezzo alla loro passione, ma tutto era stato vano perché per più giorni di lui non c’era stata traccia.

Finalmente il lunedì eccolo ricomparire, ma non insieme a un ragazzo come mentalmente aveva visto e immaginato, ma in compagnia di due ragazze che lui per giunta conosceva benissimo come due complessate, che al contrario di ciò che lasciano intendere poi sul più bello si tirano indietro accampando mille scuse e mille problemi.

“Ben gli sta!!!” Pensò tra sé e sé, tirando un sospiro di sollievo.
“Se vuole sprecare del tempo con loro, scoprirà da solo quanto sono inconcludenti e dopo pentito sicuramente verrà da me a ricercarmi e gli farò pagare pegno per la sua stoltezza”

Ma le ragazze al contrario di come erano state con lui, si erano mostrate delle cagnette in calore aperte e disponibili in ogni dove; più guardava e più non credeva ai suoi occhi, al punto di trovarsi a desiderare e invidiare Fabrizio per ciò che stava facendo e per quello che in risposta quelle due assatanate gli facevano prive di ogni pudore.
Osservandole dalla botola che aveva scoperto grazie a Fabrizio, se il primo giorno fu di stupore, il secondo giorno fu di eccitazione pura e quando incautamente si fece scoprire e Fabrizio aprendo la botola lo guardò interdetto e incavolato, nel tempo che fece il giro per entrare, deluso con sé stesso pensò di aver perso la sua amicizia e con essa ogni possibilità di un riavvicinamento con lui.

Ma invece quello che accadde subito dopo, ancora una volta lo spiazzò e lo sorprese, perché raggiunti i tre, non solo si era sentito perdonato, ma anche accettato a far parte dei loro giochi e della loro intimità, al punto che anche se il suo desiderio principale rimaneva Fabrizio, felice ed emozionato non voleva perdersi l’occasione di quel trio inatteso, consapevole che da quello che aveva visto, quelle due indiavolate non avevano nulla a che spartire con le tipe con cui era stato finora.

Pertanto, dopo quel secondo incontro in gelateria, in cui gli altri gli raccontarono della loro mattinata in spiaggia dando per scontato che ci sarebbe stato anche lui, la mattina successiva sentendosi ormai integrato nel gruppo, non esitò un attimo a indossare il costume e dirigersi in spiaggia per trascorrere la mattinata con loro.
Assente ormai da tanti giorni e magicamente riapparso in spiaggia, fu normale dover affrontare le battute degli altri ragazzi che gli chiedevano cosa avesse combinato per finire in punizione o agli arresti domiciliari, ma a lui non importava trovare una scusa plausibile, ancor di più perché non era lì per loro, ma unicamente per starsene con Fabrizio e le due diavolette travestite da virginali ragazzine e pertanto si limitò schivare le domande, rifugiandosi da coloro che al contrario felici della sua presenza non gli avrebbero chiesto nulla.

Fabrizio ed Erica, sicuri che ciò sarebbe successo, parlando con Valentina prevedendo che se fosse venuto si sarebbe unito a loro, l’avevano convinta ad osare ed a comportarsi come se fosse la sua ragazza reclamando le sue attenzioni in maniera che lui non respingendola manifestasse un interesse esclusivo per lei agli occhi delle altre che di solito gli ronzavano intorno sbavando per lui, dal canto loro per assecondarla, oltre a innescare delle situazioni che richiedevano un certo grado di complicità si sarebbero comportati allo stesso modo, in maniera che Samuele seguendo il loro esempio non potesse fare altrimenti, così da mostrarsi agli occhi degli altri come super invaghito di lei.

Al contrario, se messo alle strette si fosse mostrato distaccato, avrebbero avuto la scusa per tagliarlo fuori dai loro giochi e rimanere liberi di potersi vivere le loro due settimane indisturbati senza il rischio di nessuna altra incursione, visto che a quel punto, sarebbe stato il primo a voler prendere le distanze da loro.

Era un piano perfetto che poteva lavare l’onta che Valentina aveva provato l’estate scorsa per colpa sua, bisognava solo far in modo che tutto avvenisse in maniera spontanea e pertanto non fu un caso che quella mattina i quattro si ritrovarono a giocare a beach tennis ed a calciobalilla in cui Fabrizio ed Erica facendo coppia fissa, non lasciavano agli altri due la possibilità di decidere diversamente, mostrando a un osservatore esterno quella complicità che faceva di loro una coppia più o meno rodata.

Oltre ogni aspettativa il piano funzionava perfettamente e Samuele pur di stare con loro accettava qualunque cosa venisse proposta mostrandosi coinvolto e divertito e pertanto non fu difficile darsi appuntamento in spiaggia anche per il pomeriggio per continuare con quella situazione di complicità e gioco che ognuno di loro sembrava non voler lasciar finire.

Ritornati dopo pranzo, non potendo fare il bagno perché ancora con la digestione in corso ma troppo pieni per riprendere le attività sportive della mattina, decisero di andare a fare una passeggiata lungo la riva e dovendo schivare i vari castelli di sabbia costruiti dai bambini e non potendo pertanto camminare tutti e quattro in parata per l’intero bagnasciuga, fu spontaneo dividersi a coppie e procedere una coppia davanti e una dietro.

Approfittando di essersi allontanati dai genitori e dagli occhi indiscreti degli altri ragazzi, con la naturalezza data dal voler star vicini, Fabrizio ed Erica camminando affiancati si presero per mano suggerendo implicitamente a Samuele che avendoli davanti non poteva non notare il gesto a non essere da meno ed a prendere timidamente la mano di Valentina che felicemente si girò a guardarlo con gli occhi lucidi di gratitudine ed apprezzamento, sapendo che malgrado la lontananza dagli altri, sicuramente tutto questo non era sfuggito alla vista acuta delle gatte morte e delle pettegole che puntando perennemente Samuele e Fabrizio e avendoli visti allontanare con loro si erano sicuramente attrezzate di occhio bionico da venti decimi per osservare ogni sviluppo di quella passeggiata.

E immaginando i loro rosicamenti di invidia e pensando di aver in un certo modo in parte cancellato l’umiliazione e le derisioni dell’estate scorsa, per un momento si sentì felice con il cuore colmo di gioia, rivalutando in un certo qual modo Samuele che per tutta la giornata la stava riempendo di attenzioni e premure, facendola sentire importante.
Samuele, passando del tempo con loro aveva perso ogni determinazione e come dopo i postumi di una sbornia, in cui cosciente ma privo del completo controllo di ciò che ci circonda ci si lascia portare via dagli eventi e coinvolgere, minimizzando ciò che accade si era ritrovato a ricoprire spontaneamente Valentina di attenzioni ed inaspettatamente Fabrizio non era stato più una sua priorità, sostituendolo anzi, senza nessuno sforzo con colei che stava tenendo per mano.

Ma quella giornata da fidanzatini aveva modificato qualcosa negli animi anche di un’altra coppia.
Fabrizio, dopo una giornata intera a fare il rubacuori con Erica, ragionando tra sé su quanto erano stati bravi a organizzare ogni cosa, si sentiva sempre più coinvolto ed eccitato e meritevole di festeggiare e lasciarsi andare al desiderio che friggeva dentro al costume; ma avendo deciso ormai per la spiaggia e troppo tardi per ritrattare e andare al capanno, doveva rassegnarsi ed attendere il momento propizio in cui le ragazze concordi con lui gli avrebbero proposto di appartarsi per un momento di piacere e di intimità.

Pensando a questo, guardando Erica che passeggiava mano nella mano con lui, incrociando il suo sguardo, fu spontaneo avvicinarsi e sussurrargli all’orecchio che moriva dal desiderio di fare l’amore, immaginando in risposta un semplice “pure io”, ma al contrario quest’ultima, dopo avergli confessato sottovoce che aveva pensato e ripensato per tutta la mattina al giorno prima in barca quando dopo tantissimo tempo si erano ritrovati a fare l’amore da soli, indicando con l’indice la striscia di acqua salata che finita l’onda si stava ritirando dal bagnasciuga, in un momento di estrema sincerità, gli sussurrò ciò che in quel momento a insaputa di tutti, stava accadendo:

“Vedi quella schiumetta, la patatina sta sbrodolando uguale” “La sento gorgogliare da quanto ti desidero averti dentro”

Fabrizio sentì montare l’eccitazione ancora di più, ma al contrario di ciò che si aspettava, la voglia preminente non era di possederla in modo animalesco fino alla fine delle sue forze, ma al contrario di poter arrivare con dolcezza tra le sue gambe, dopo averla spogliata lentamente ammirando ogni centimetro del suo corpo, per poi nutrirsi di lei e di quel succo sbrodolante che lei sentiva di regalargli e che in parte parlandone gli aveva messo a disposizione.

Se non ci fossero stati gli altri, avrebbe trovato il modo per appartarsi con lei, ma vista la loro presenza, se anche avesse trovato un angolo appartato, comunque non avrebbe colmato il suo desiderio, ma sarebbe stato trasportato in qualcosa di completamente diverso da ciò che in quel momento sentiva di volere con tutto se stesso; per cui con la rassegnazione nel cuore, semplicemente la baciò, con un bacio casto, quasi a stampo, con le labbra leggermente socchiuse, senza lingue che si arrotolano, ma che nel suo svolgimento sembrò quasi che avvenisse a rallentatore, per il tempo che le labbra ci misero a separarsi.

(Valentina) “È bellissimo vedervi”

Valentina che passeggiando dietro a loro mano nella mano con Samuele, non si era persa un solo istante del loro parlarsi sottovoce e di quel bacio, osservandoli ne fu commossa e mentre stringeva ancora di più la mano di Samuele, fu quasi grata a quest’ultimo che per tutta quella giornata si era comportato da cavaliere, assecondandola malgrado il loro rapporto non poteva considerarsi intimo quanto quello di Erica e Fabrizio.
Ma quello stringere la mano, inaspettatamente portò con sé un messaggio che non si aspettava e Samuele avvicinandosi a lei la baciò, sfiorando con le labbra la sua guancia per poi con un secondo tentativo prendendo più coraggio arrivare a sfiorare le sue labbra.

(Erica) “Anche guardare voi è un bel vedere”

Erica e Fabrizio sentendo l’esternazione dell’amica finito il bacio, si girarono verso di lei nel momento in cui Samuele la stava baciando e con ancora gli occhi lucidi di commozione per il loro bacio ne furono felici, mentre quest’ultimi guardando in avanti e vedendosi osservati ne furono imbarazzati, il che dopo ciò che era successo nel capanno due giorni prima, sembrò strano a tutti al punto che sfociarono in una risata corale.
Felici di quel momento di complicità, trascorsa ormai un’oretta e potendo fare il bagno, i quattro correndo si tuffarono giocando a schizzarsi e a fare le lotte con le ragazze arrampicate sulle spalle dei ragazzi che cercando di spingersi inesorabilmente finivano per cadere in acqua insieme.

Questo per lo meno era ciò che un curioso avrebbe visto guardando da lontano, ma finite in acqua, non viste dall’esterno, spesso oltre a baciarsi sott’acqua, non perdevano l’occasione per abbassare il costume dei ragazzi e dare un assaggio fugace ai loro membri per il tempo che la riserva di aria nei polmoni gli permetteva di resistere prima di riemergere, con una naturalezza che rendeva quella giornata sempre più meravigliosa e ricca di piacevoli sfumature.

Il pomeriggio a quel punto, scivolò tra divertimenti e sorrisi e mentre il sole sempre più si abbassava all’orizzonte, Fabrizio propose di tornare indietro e dopo aver recuperato le loro cose, di andarsi a rinfrescare con un gelato in quello che ormai era il loro posticino.
Anche l’indomani mattina si svolse sulla falsa riga della mattina precedente, ma sentendo i loro corpi bruciare di desiderio, questa volta convenirono che il pomeriggio si sarebbero regalati una visita al capanno.

Non se lo dissero, ma mentre pedalavano verso il capanno, ognuno di loro era nervoso e agitato per quella prima volta in quattro; la volta precedente casuale ed improvvisa non gli aveva dato il tempo di riflettere, ma questa volta, il tutto era infarcito da un primo momento di imbarazzo che ognuno di loro arrivati al capanno cercò di superare facendo affidamento sul compagno di spiaggia e pertanto fu quasi spontaneo riprendere da dove si erano lasciati, ritrovandosi a limonare a coppie.

Se il capanno avesse avuto più stanze, forse ogni coppia si sarebbe ritagliata la sua intimità, ma lì al contrario, dovendosi dividere lo stesso spazio e lo stesso materassino, sembrò quasi normale essere a pochi centimetri di distanza a vivere quel piacere tanto desiderato.

Da quando era comparso Samuele nelle loro vite, in Fabrizio ed Erica per la prima volpa si era affacciata la prospettiva di poter vivere la loro sessualità da soli e non con Valentina; innamorati di lei profondamente, si erano sempre dedicati a metterla al centro del loro desiderio e riempirla di attenzioni, ma adesso, con Samuele a fare le loro veci, pur volendolo tenere d’occhio e controllare che non facesse qualcosa che spezzasse il cuore della loro amica, ben gradivano il potersi ritagliare dei momenti di passione tutti per loro, che portavano in sé il sapore delle loro prime volte in cui si erano conosciuti e desiderati.
Osservare e sentire Valentina gemere e ansimare alle prese con Samuele, oltre a eliminare ogni senso di colpa, li eccitava terribilmente aumentando il loro piacere e il desiderio dei loro corpi.

Dai primi baci, la temperatura si fece incandescente e fu normale eliminare i vestiti che frenavano e trattenevano le mani dal poter scorrere libere sui loro corpi; mani che poi fecero spazio alle bocche e alle lingue, che più determinate, indirizzarono le loro attenzioni in quei luoghi dove un succo profumato di desiderio era lì per loro in attesa.

Fabrizio, che ben conosceva le qualità orali di Samuele avendole provate sul suo membro osservandolo intento a succhiare il clitoride di Valentina, sicuro che ciò non poteva riempire la sua bocca e appagarlo del tutto, sentì per un momento la voglia di raggiungerlo con il suo bastone di carne calda; ma quella voglia fu subito domata dalle labbra di Erica, che come se gli avesse letto nel pensiero, prendendolo in bocca lo ingoiò fino alla radice riempendolo di tanta saliva filante, che poi usando la lingua sapientemente recuperava per rilasciarla al prossimo affondo.

Partiti in maniera diversa, con Samuele che leccava e succhiava Valentina ed Erica alle prese con il membro di Fabrizio, dopo un po' si ritrovarono in un doppio sessantanove a coppie, che li portò quasi in contemporanea al piacere finale, in cui, ancora con le gambe tremolanti per l’orgasmo appena provato, entrambe le ragazze ricevettero la loro dose di crema calda direttamente nella profondità delle loro bocche.

Quel primo round, in cui ogni coppia dedicò le sue attenzioni al piacere reciproco, apparentemente non curandosi degli altri, avvenne senza nessun accenno di promiscuità, ma adesso raggiunto il piacere mentre le ragazze al centro girate su un fianco con le gambe incrociate si scambiano safficamente i sapori delle loro bocche e delle loro lingue intrise dello sperma dei loro amanti, quest’ultimi sdraiati rispettivamente dietro di loro, accarezzando e palpeggiando i due corpi femminili nudi, spesso maliziosamente si incontrano con le loro mani e da quell’incontro le dita silenziosamente si dicono qualcosa, ciò che forse liberamente fino a quel momento davanti alle ragazze non si sono ancora detti.
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